Aloe Arborescens |
Tale efficacia è stata evidenziata in oltre 240 casi di pazienti con patologie differenti (cancro del colon-retto, cancro al polmone etc) trattati con chemioterapia con l'aloe o senza per verificare l'efficacia del trattamento, dimostrando non solo gli enormi benefici verso il paziente ma anche la capacità di ridurre la mortalità in coloro che l'assumono nel periodo successivo al trattamento, portando anche alla regressione del tumore. Ecco come è avvenuto il trattamento: l'Aloe viene somministrata per via orale seguendo la ricetta di padre romano Zago (un frate brasiliano dell'Ordine dei Frati Minori,che ha trascritto un'antica ricetta arrivata a lui oralmente, ma utilizzata fin dall'antichità in Oriente e Sud America, in un libro) durante la chemioterapia e anche dopo: il tutto a 10 millilitri tre volte al giorno senza sospensioni fino al termine della malattia, a partire da 5 giorni prima dell'inizio della chemioterapia in una miscela composta da 300 grammi di foglie fresche di aloe, 500 grammi di miele e 40 milligrammi di alcol. Sia le risposte complete che quelle parziali hanno evideziato nei pazienti a cui era stata somministrata l'aloe, un netto miglioramento rispetto a coloro che avevano seguito solo la chemioterapia: ben il 34% contro il 19%. Il controllo finale della malattia ottenuta dai pazienti ha evidenziato in coloro che sono stati trattati con l'aloe, un miglioramento ampiamente maggiore rispetto a quella dei pazienti trattati solo con la chemioterapia (67% contro 50%). Da non sottovalutare la percentuale di sopravvivenza dei pazienti a 3 anni, che ha evidenziato una maggiore percentuale rispetto a quella dei pazienti non trattati con l'aloe. L'aloe è una pianta molto importante grazie alle sue ampie funzioni antitumorali, antioddisanti, antiproliferative, immunostimolanti. L'aloe è stata impiegata con successo in diverse terapie per il trattamento della psoriasi, iperlipidemia e diabete mellito e può esercitare effetti anticolesterolo ed effetti antidiabetici. Inoltre permette la stimolazione facilitando la riparazione delle ferite. Questo studio suggerisce quindi che l'aoe può essere integrata con successo alla chemioterapia per aumentare le chance di guarigione e sopravvivenza a lungo termine per combattere il cancro e facilitare la regressione del tumore.