Il-Trafiletto

25/01/14

Ospedale Israelitico, cartelle cliniche gonfiate. Indagato Presidente INPS.

Il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, è indagato dalla Procura di Roma per l’incarico che occupa come direttore generale dell'Ospedale Israelitico di Roma, per una storia di cartelle cliniche falsificate per portare maggiori rimborsi all’ospedale Israelita da parte del SSN. Si parla, scrive Repubblica di oggi in un articolo a firma di Fabio Tonacci e Francesco Viviano, di 85 milioni di euro “sotto inchiesta”, di cui 14 sarebbero non dovuti. L’indagine si basa sulla denuncia del Nas di Roma, datata 16 settembre 2013 e consegnata in procura, nella quale si ricostruisce la maxi truffa ai danni dello Stato. Migliaia di semplici interventi ambulatoriali nel reparto di Odontoiatria si sono trasformati, nelle cartelle cliniche, in "operazioni invasive e con notevole carico assistenziale effettuate in ortopedia". In totale sono state contate 12.164 schede di dimissione falsificate. Ad esempio le estrazioni dei denti sono state classificate in qualche caso come costosissime plastiche gengivali con innesto di osso, per un totale di 13,8 milioni di euro. Tutto ciò per il fatto che la clinica non risulta accreditata col Servizio sanitario per odontoiatria, quindi non può esigere il rimborso delle prestazioni ambulatoriali erogate in quel reparto. Lo può fare invece per ortopedia. Il primo filone dell'indagine, racconta il quotidiano, si è chiuso a ottobre con la richiesta di rinvio a giudizio di dieci tra medici e dirigenti, ma qui il nome di Mastrapasqua non compare. Dopo il sequestro delle cartelle cliniche da parte del Nas, però, è partito un secondo filone, nel quale il presidente dell'Inps è stato denunciato per truffa, falso ideologico e abuso d'ufficio assieme al direttore sanitario della struttura, Giovanni Spinelli, e dell'ex direttore regionale de settore "Programmazione e risorse della Sanità", Ferdinando Romano. Mastrapasqua è già stato ascoltato dai magistrati che coordinano l'inchiesta, e ha respinto tutte le accuse. CHI E’ ANTONIO MASTRAPASQUA. 56 anni, ricopre una ventina di incarichi. Oltre a essere presidente dell’Inps e vicepresidente di Equitalia, è presidente del fondo immobiliarer Idea Fimit Sg, ha ruoli nei collegi sindacali di Autostrade per l’Italia, Aeroporti di Roma, Eur Congressi Roma srl, Coni Servizi e altri enti, è direttore generale dell’Ospedale Israelitico di Roma e direttore della Casa di Riposo ebraica. Mastrapasqua, per arrivare dove è arrivato, sembra abbia sfruttato la sua amicizia con Gianni Letta. Si dice inoltre che si sia fatto molti amici anche a sinistra, grazie alla sapiente distribuzione di poltrone, che dal vertice dell’Inps può fare ad ampio spettro. Un uomo a tutto campo dunque.

Sprechiamo troppo cibo | Casonetti pieni di prodotti ancora commestibili

Sprechiamo troppo cibo. I casonetti dell'immondizia accolgono cibo in parte ancora edibile. In una società consumistica come la nostra, non poteva che essere così. Abbiamo molto di più di quello che ci serve, e di conseguenza buttiamo.

Lo spreco di cibo è un tema molto discusso, e per quanto alcune stime allarmistiche possano essere forse sovrastimate, resta il fatto che troppo cibo viene sprecato. E questo sembrerebbe essere vero soprattutto negli USA. Per sensibilizzare sul problema, il ventisettenne Rob Greenfield di San Diego si è impegnato in una insolita sfida personale: per una settimana ha mangiato cibo recuperato dalla spazzatura.
Ma ha fatto anche qualcosa di più, realizzando anche 21 piatti di “alta cucina”, per dimostrare che si tratta di cibo in perfette condizioni.
 Greenfield ha recuperato le sue cibarie dai cassonetti dei negozi di alimentari, che appaiono il vero punto debole dello spreco di cibo negli Stati Uniti: prodotti come frutta, verdura, latte e latticini, quando non sono più freschissimi vengono gettati via. Ma il fatto che non siano freschissimi non vuol dire che non siano più commestibili e nemmeno che siano scaduti. Alcune stime dicono che negli USA vengono buttati via ogni anno 40.000 tonnellate di cibo che potrebbe essere commestibile e l’iniziativa di Greenfield (come altre su questo tema) vogliono sensibilizzare alla possibilità di impieghi alternativi: ad esempio il cibo potrebbe essere regalato ai poveri e alle associazioni di volontariato.

Sui nastri di partenza la stagione delle "due ruote" | L'evento del Motor Bike Expo 2014 inaugura la stagione delle Moto.

Come tradizione vuole, si prepara sui "nastri" di partenza la stagione delle "due ruote" in occasione dell'evento Motor Bike Expo 2014 che darà il via alla stagione delle moto. Questa edizione della Fiera motociclistica veronese, riparte dai soddisfacenti risultati raggiunti nel 2013, con la bellezza di sette padiglioni di esposizione, per un totale di 73.000 mq, e oltre 35.000 mq di aree esterne, in grado di coinvolgere nel quartiere fieristico scaligero più di 130.000 visitatori.

L'evento, nato nel lontano 1995 da Francesco Agnoletto e Paola Somma con l'iniziale nome di Chopper & Custom Show, si è evoluto negli anni, al punto tale di riuscire a conquistare una grande popolarità tra gli appassionati e gli operatori del settore: tutto ciò grazie ad una formula in grado prima di farsi forte di una connotazione prettamente legata al mondo Custom per poi evolversi nel corso degli anni fino ad abbracciare tutte le diverse filosofie motociclistiche che compongono l'universo delle due ruote.
Motor Bike Expo 2014

Nell'edizione 2014, che ha preso il via nella giornata di ieri, venerdì 24 e che si concluderà domenica 26 gennaio, ci sarà grande spazio per il mondo delle Cafè Racer e delle Scrambler, motociclette dallo stile sportivo e retrò alle quali è dedicato un intero padiglione. Come di consueto, il Motor Bike Expo raccoglie numerosi preparatori internazionali dell'universo Custom, ai quali è affidato il compito di portare avanti la tradizione che vuole l'evento veronese al centro dell'interesse dell'intera categoria di customizer. Ampio spazio ovviamente è dedicato alla produzione di serie, con la partecipazione di numerose Case costruttrici tra le quali Ducati, Honda, Suzuki, Kawasaki, Yamaha, Triumph ed MV Agusta, che per l'occasione verrà rappresentata grazie ai gioielli del suo Museo tra i quali i modelli da corsa guidati da Giacomo Agostini.

Il Motor Bike Expo è anche l'occasione per conoscere e stringere la mano ai grandi campioni: oltre alla presentazione ufficiale del Team Pata Honda World Superbike e Supersport, la giornata di sabato 25 vedrà la partecipazione del Campione del Mondo Sbk 2013 Tom Sykes. Il ventottenne pilota inglese incontrerà i fans al padiglione 5 alle 12:30, ospite del truck allestito da Dainese. Per gli amanti del mototurismo, infine, la Fiera di Verona rinnova l'occasione di creare un punto d'incontro per diversi moto-club ed associazioni del settore, e come di consueto non manca una ampia zona dedicata all'acquisto di materiale, ricambi, abbigliamento e accessori. Prezzi, orari, parcheggi e indicazioni stradali per raggiungere la Fiera di Verona. Il costo del biglietto del Motor Bike Expo 2014 è di 16.00 €, e conferma quello della precedente edizione. Il ticket è acquistabile anche in prevendita tramite il servizio ticketone.it.

L'orario di apertura è dalle 9:00 alle 19:00 per tutti e tre i giorni della manifestazione. Per raggiungere il quartiere fieristico veronese in auto, Verona si trova all'incrocio tra le direttive Venezia (115 km) - Milano (160 km) e Brennero (220 km) - Bologna (140 km). La Fiera dista circa 2 km dal centro cittadino, e le uscite autostradali più comode risultano essere Verona Sud (Autostrada Milano-Venezia) e Verona Nord (Brennero), con il percorso debitamente segnalato dalle indicazioni stradali. I parcheggi dedicati sono situati nella zona dell'ex mercato ortofrutticolo (P3), ex magazzini generali (P1) ed il parcheggio multipiano (P4). Per chi si muove in treno, dalla Stazione Centrale di Porta nuova la Fiera dista circa 2 km; l'autobus da prendere è il n° 21, con fermata in Viale dell'Agricoltura, oppure il n° 22, con discesa prevista in Viale del Lavoro.

Addio cesio | Bentrovato stronzio! Inizia una nuova era per gli orologi atomici.

Addio cesio: benvenuto stronzio! Calma, non è nessuna forma di ribellione o grido liberatorio dall'oppressione di alcun personaggio politico o istituzionale, nemmeno una rivincita verso il nostro "nemico secolare" ( per chi ce l'ha, ma sono certo che nessuno di voi ha nemici vero? ), è soltanto l'inizio di una nuova era per gli orologi atomici!

A quanto pare, da un'articolo pubblicato su Nature dai ricercatori del National Institute of Standard and Technology (Nist), possiamo dedurre che stiamo dinanzi alla nascita di una nuova era nel campo degli orologi atomici: gli scienziati hanno realizzato e messo a punto un dispositivo, a base di atomi di stronzio, che ha stabilito nuovi record mondiali in termini di accuratezza e stabilità.
Si tratta, in sostanza, dell'orologio più preciso che sia mai stato costruito, circa il 50% di precisione in più rispetto al suo predecessore che ne deteneva il record (anch'esso costruito nei laboratori del Nist): secondo l'opinione gli scienziati, non perde né guadagna un solo secondo nemmeno in 5 miliardi di anni – ammesso che potesse funzionare così a lungo, dato che si tratta di un periodo di tempo superiore all'età della Terra, stimata in 4,5 miliardi di anni.

Orologio atomico allo stronzio

Nel dispositivo, poche migliaia di atomi di stronzio sono incolonnati in circa cento trappole per formare una struttura reticolare, e vengono colpiti da luce laser estremamente stabile che innesca il passaggio degli elettroni da un livello energetico all'altro.

Ciascuna di queste oscillazioni elettroniche430 bilioni al secondo – rappresenta un ticchettìo dell'orologio. Per verificare le prestazioni del dispositivo, l'équipe lo ha confrontato con due versioni precedenti, una costruita nel 2005 e l'altra l'anno scorso, scoprendo che il nuovo orologio è addirittura più stabile e preciso di quanto ci si aspettava. E non è che l'inizio, come spiega Jun Ye, a capo del gruppo di ricerca: “Il lavoro che abbiamo pubblicato è una specie di rapporto di medio termine.

Ci aspettiamo nuove scoperte importanti nel giro di cinque o dieci anni”. L'attuale definizione internazionale di unità di tempo si basa sui vecchi orologi al cesio, una tecnologia degli anni novanta. Ma i progressi scientifici, spiegano gli autori della ricerca attuale, permetteranno di migliorare ulteriormente gli standard, usando dispositivi allo stronzio per definire precisamente gli intervalli temporali. È tempo di cambiare, insomma.

Facebook | Una "malattia infettiva" da cui presto guariremo!

Facebook! Una "malattia infettiva" da cui presto guariremo. Ormai siamo dinanzi all'inevitabile: presto o tardi tutti, dai più ligi ai più restii, si piegano e offrono la propria dipendenza ai social network, come fossimo quasi inevitabilmente infettati da una malattia contagiosa! Ma come per ogni infezione si trova l'antitodo da contrapporre, anche per questa pare che ci sia una speranza: due dottorandi dell'Università di Princeton hanno interpretato sul serio questa metafora, cercando di verificare se la diffusione di Facebook e soci...al, possano ritenersi un'epidemia.

Per eseguire la loro ricerca, John Cannarella e Joshua Spechler hanno usufruito del cosiddetto modello SIR, uno dei più semplici utilizzati in epidemiologia. Il modello, il più semplice del suo genere, ordina in se le persone in 3 gruppi distinti (dalle cui iniziali deriva il nome): i Suscettibili, che devono ancora ammalarsi; gli Infetti, già ammalati, e i Rimossi, ovvero sia quelli che sono stati guariti dall'infezione. Le proporzioni dei 3 gruppi cambiano con il progredire dell'epidemia. Ad esempio: dato che il fatto di essere infettati dipende dall'incontrare una persona ammalata, il numero di Suscettibili che si trasformano in Infetti nell'unità di tempo sarà proporzionale al prodotto del numero dei Suscettibili per quello degli Infetti.
Facebook e la società

Applicando il modello SIR ai "malati" di social network, Cannarella e Spechler hanno fatto una variazione: mentre in epidemiologia la guarigione avviene in modo spontaneo, i due hanno ritenuto che chi abbandona un social network segua l'esempio di qualcun altro, e hanno modificato di conseguenza le regole, facendo sì che il numero dei Rimossi aumentasse in modo proporzionale al prodotto tra gli Infetti e i Rimossi stessi.
I due ricercatori, non disponendo di dati sull'andamento delle iscrizioni ai social network, li hanno stimati a partire dalle variazioni del numero di ricerche sull'argomento richieste a Google.

Hanno preso come esempio Facebook e MySpace, e hanno verificato che il modello SIR rispecchia le variazioni del numero dei membri di ambedue. La cosa interessante è che il modello prevede anche che Facebook, già in lieve calo di iscritti, entro il 2017 avrà perso l'80% dei suoi utenti, finalmente "guariti".

Dobbiamo dunque attenderci il rapido crollo del più diffuso social network?
Anche se i dati mostrano che Facebook ha scarsa presa sulle nuovissime generazioni, questo tipo di previsione va preso con cautela. C'è chi fa notare che il modello SIR implica sempre e comunque un termine per l'epidemia, e non si applica alle malattie che rimangono endemiche. Sarebbe interessante vedere se esistono modelli epidemiologici più complessi che rispecchino l'andamento dei social network. Ma il risultato ottenuto è comunque promettente, e apre la strada a nuovi metodi di analisi.
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