Cosa si cela dietro la causa scatenante della
sclerosi multipla: sarà un
alterazione genetica delle
cellule?
Durante uno studio pubblicato sull'autorevole rivista
Nature Medicine, i ricercatori del Dipartimento di
Medicina e Chirurgia dell’
Università degli Studi di Salerno e dell’Istituto di Endocrinologia e
Oncologia Sperimentale (IEOS) del CNR di Napoli, coordinati da
Giuseppe Matarese, hanno sottolineato le
alterazioni metaboliche delle “
cellule regolatorie” come causa probabile della
disfunzione immunitaria responsabile della
sclerosi multipla.
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| Alterazione metabolica |
Tutte le
malattie autoimmunitarie ed i
nfiammatorie croniche sono il piu' delle volte oltremodo invalidanti e causano la distruzione da parte del
sistema immunitario dei costituenti propri del nostro organismo, in quanto causa della perdita dei meccanismi di “
tolleranza immunologica” nei confronti del “se”.
Ad esempio, nella sclerosi multipla si assiste all’attacco della mielina, responsabile di una idonea conduzione degli
impulsi nervosi, la cui distruzione genera la comparsa di manifestazioni neurologiche di diverso grado, che vanno dalla debolezza muscolare alla perdita del controllo dei movimenti fino alla
paralisi.
Nonostante gli importanti progressi che hanno fatto si di fare compiere enormi passi avanti nella comprensione delle cause di questa
patologia, l’intrinseco meccanismo che conduce alla perdita della “
tolleranza immunologica” non è stato ancora identificato del tutto. Ultimamente la ricerca scientifica ha
concentrato i propri sforzi sullo studio di una popolazione linfocitaria di
“cellule sentinella” (dette
cellule “T regolatorie, Treg”) che ci protegge dalle malattie autoimmunitarie, inclusa la
sclerosi multipla.
La ricerca ha dimostrato che vi è una eccessiva stimolazione del metabolismo energetico intracellulare nelle
cellule T regolatorie dei pazienti con sclerosi multipla. Questo fenomeno determina un “
esaurimento funzionale” che comporta un’alterata capacità, da parte di queste
cellule, di crescere e controllare l’infiammazione che distrugge la guaina mielinica. Inoltre è stato evidenziato che la crescita delle
cellule T regolatorie diminuiva all’aumentare della gravità clinica della malattia, svelando anche un legame stretto fra il metabolismo, la ridotta funzione delle cellule
T regolatorie e la progressione della
sclerosi multipla.
Questo aspetto suggerisce di utilizzare questo parametro come indice prognostico per l’identificazione precoce dell’
andamento clinico della
malattia, la cui evoluzione è spesso imprevedibile alla diagnosi. Infine, i risultati di questo studio potrebbero aiutare a comprendere il perché la
sclerosi multipla è molto più comune nei paesi ricchi ed opulenti, dove si registra una
“pressione metabolica” nettamente maggiore rispetto a quella riscontrata nelle società meno avanzate.
Il lavoro che vede coinvolte anche le Dr.sse Fortunata Carbone (IEOS-CNR) e Veronica De Rosa (IRCCS-Fondazione Santa Lucia e IEOS-CNR), ed è finanziato principalmente dalla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (FISM) e dall’European Research Council (ERC) - è il frutto di una estesa collaborazione di enti di ricerca nazionali (Università degli Studi di Salerno, IEOS-CNR, IRCCS-Fondazione Santa Lucia, Università di degli Studi di Napoli “Federico II” e IRCCS-MultiMedica) e internazionali (University of California Los Angeles, UCLA).
Lo studio è stato possibile grazie ai finanziamenti di: Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (FISM), European Union IDEAS Programme European Research Council (ERC) Starting Grant “menTORingTregs”, Ministero della Salute e il MIUR col Fondo per gli Investimenti della Ricerca di Base (FIRB).