Il-Trafiletto

23/12/13

Boldrini: "È assolutamente legittima la scelta di portare il mio compagno in Sudafrica"

La presidente Boldrini si giustifica per la presenza del suo compagno alla commemorazione di Nelson Mandela. "Considero non inopportuna la presenza del mio compagno ad una cerimonia ufficiale, per le stesse ragioni per le quali il presidente del Consiglio era lì insieme a sua moglie e altri rappresentanti istituzionali di altri Paesi avevano al fianco i rispettivi partners''. Lo scrive la presidente della Camera, Laura Boldrini, in una lettera a Repubblica.
Boldrini

 ''In 9 mesi di mandato, ho preso l'aereo di Stato in una sola altra occasione: il 4 novembre, per volare a Bari a rappresentare il Presidente della Repubblica in una manifestazione per la Festa delle Forze Armate'', evidenzia Boldrini. ''Le occasioni istituzionali non sarebbero certo mancate: sono state 96, fin qui, le iniziative alle quali ho preso parte lontano da Roma, comprese alcune missioni all'estero. Ma continuo a pensarla come la pensavo quando ero soltanto una privata cittadina: anche i 'vertici' istituzionali, tutte le volte che è possibile, devono spostarsi come i comuni mortali. Dunque aerei di linea, se si può low cost, e treni''. ''Le poche volte in cui il mio compagno mi ha accompagnato nelle missioni - aggiunge Boldrini - si è ovviamente pagato di tasca sua il viaggio, aereo o treno che fosse. Non un euro a carico dello Stato, come è sacrosanto. E in base allo stesso criterio ci siamo regolati per il viaggio in Sud Africa''.

Escono le Pussy Riot | Lo "zar" ha dato la grazia

Siamo alle soglie del 2014 e ci sono ancora ragazze che lottano per i loro diritti, e finiscono in carcere per aver manifestato contro i soprusi. Lo "zar di tutte le russie" ha approvato l'amnistia, con la quale il Cremlino ha rimesso in libertà l'ex oligarca Khodorkovski, reo d'aver criticato lo "zar". Grazie a questa amnistia è stata scarcerata Maria Aliokhina, lo ha annunciato Piotr Verzilov, marito dell'altra Pussy Riot ancora in carcere, Nadia Tolokonnikova,  al momento ricoverata nell'ospedale numero 1 del Servizio Penitenziario regionale di Krasnojarsk, potrebbe essere liberata entro oggi. La notizia, per ora, non trova però conferme ufficiali. Insieme a Nadia, Maria stava scontando una pena di due anni di reclusione per "teppismo motivato da odio religioso".

Maria Alyokhina al centro, tra Yekaterina Samutsevich (sinistra) e
Nadezhda Tolokonnikova (destra) durante il processo a Mosca (ansa)
Con altre tre compagne del gruppo punk femminista Pussy Riot, nel febbraio 2012, misero in scena una performance contro Vladimir Putin nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, con la quale si attirarono le ire del Patriarcato Ortodosso russo e dello stesso Cremlino, dove Putin si preparava a tornare per il suo terzo mandato presidenziale. La scadenza naturale della pena era prevista per il prossimo marzo, ma l'amnistia approvata la settimana scorsa dalla Duma ha offerto loro, inaspettatamente, la possibilità di uscire con qualche mese di anticipo. Ieri sera all'emittente televisiva indipendente russa 'Dozhd' un'amica di Aliokhina, Taisa Poliakova, aveva riferito l'intenzione di Maria di non usufruire dell'amnistia e di rimanere in carcere, temendo per la sorte delle altre detenute. Secondo quanto le ha raccontato la stessa Aliokhina in un recente colloquio, alcune sue compagne sono state minacciate più volte dall'amministrazione del penitenziario solo perchè parlavano con lei. Maria è sicura che ora, dopo il suo rilascio, la situazione di quelle recluse peggiorerà. Per questo l'attivista si è detta pronta a chiedere il sostegno della Commissione di Vigilanza Pubblica affinchè monitori le condizioni delle amiche rimaste in carcere. fonte

Il decreto Salva-Roma vuol salvare anche i palazzinari

Si chiede di nuovo la fiducia, e questa volta sul decreto salva-Roma. Il motivo del contendere è la proposta presentata da Fraccaro (M5S), che permette agli enti pubblici di recedere dagli affitti onerosi con un solo mese di preavviso: un provvedimento che riguarderebbe i costosi Palazzi Marini che ospitano Montecitorio (costati 444 milioni di euro in 18 anni, come sollevato da il Corriere della Sera) e che solo due giorni fa era stata annullato dal Senato.
A quel punto il Pd si era detto disponibile a reinserire lo stop, ma all’improvviso, secondo quando denunciato dai 5 Stelle, si è scoperto un emendamento alla legge di stabilità che annullerebbe nuovamente la “norma contro gli affitti lussuosi”.
Buonanno

La proposta del governo è quella di inserire la correzione nel primo decreto utile dopo Natale. I grillini: “Se non sarà messo nel milleproroghe il 27 dicembre, facciamo ostruzionismo fino a fine anno e salta il decreto Salva Roma”. In poche parole, se il governo non manterrà la promessa, Lega Nord e M5S riapriranno le ostilità alla Camera quando, archiviata la fiducia, si tratterà di dare il via libera al decreto con il voto finale sul provvedimento. Ma le opposizioni hanno l’appoggio anche del segretario democratico Matteo Renzi: “La norma contro gli affitti d’oro è giusta”, ha commentato a Che tempo che fa, “sono d’accordo con i 5 stelle. Nessuno ha il monopolio delle buone idee. E’ giusto chiedere sacrifici ai deputati. Possono benissimo avere uffici più piccoli”. E dopo l’apertura subito precisa: ” Il movimento Ciinque stelle non è un movimento fascista, sono sfascisti e in 3 o 4 decidono tutti tra loro perché molti, invece, ci vorrebbero dare una mano”. Neanche il tempo di cantare vittoria per la cancellazione dal decreto dell’emendamento che penalizzava i Comuni impegnati a combattere il gioco d’azzardo, che lo scontro si è spostato sulla delicata questione degli affitti d’oro. “La casta”, hanno commentato i deputati M5S Castelli e Fraccaro, “ha trovato un altro modo per bloccare il nostro intervento contro gli affitti d’oro. Abbiamo trovato un emendamento nella legge di stabilità che impedisce allo Stato di disdire alcuni contratti con i ‘palazzinari”. I responsabili sarebbero la Ragioneria dello Stato ed il Governo: “Abbiamo trovato questa norma, scritto sotto invito della Ragioneria dello Stato, con il quale il relatore del provvedimento della Stabilità esclude dalla rescissione dei contratti di affitto quei privati che hanno dei fondi di garanzia legati agli immobili in questione. Significa – spiega la deputata – che se i proprietari degli immobili hanno una assicurazione su quell’immobile, lo Stato non può disdire il contratto. E guarda caso, sembra che la società Milano 90 che affitta i locali alla Camera dei deputati una assicurazione del genere ce l’hanno”. Il ministro Dario Franceschini ha difeso invece la necessità di procedere con il voto di fiducia senza intervenire sugli affitti: “La commissione Bilancio della Camera ha fatto un lavoro importante sul testo del decreto, approvando alcuni emendamenti soppressivi su materie che erano state poste dal Senato. L’incrocio del calendario parlamentare con la legge di Stabilità, non essendo stato possibile raggiungere alcun accordo nella conferenza dei capigruppo, spingono il governo a porre la questione di fiducia”. E ha aggiunto: “E’ emerso in queste ore un problema nella Legge di stabilità che non si può modificare in questo provvedimento. Prendo l’impegno, a nome del Governo, di approfondire nella pausa di questi giorni come intervenire per correggere nel primo dei provvedimenti di urgenza che il governo sarà chiamato ad affrontare”. Ma in Aula per tutto il giorno è regnato il caos. Leghisti e i cinque stelle hanno chiesto a gran voce che il governo correggesse subito il pasticcio intervenendo sul decreto salva Roma, in discussione a Montecitorio. Uno per tutti il leghista Gianluca Buonanni, che dopo il suo intervento ha mostrato un “forcone” di cartone. Nella notte tra sabato 21 e domenica 22 dicembre, la Commissione bilancio della Camera aveva dato il via libera al testo: nell’ultima versione, erano state eliminate le norme che prevedevano tagli per i Comuni ‘no-slot’ che contrastano il gioco d’azzardo ed era stata reinserita la possibilità di recesso dagli affitti per i palazzi istituzionali. Prevista anche la soppressione del comma 20-septiesdecies dell’articolo 1 che consentiva alle Province la deroga al patto di stabilità. Il testo che a priori dovrebbe intervenire per permetter l’aiuto di alcune municipalizzate a Roma e che ha consentito alla capitale di votare il bilancio previsionale per il 2014, ha al suo interno anche “misure finanziarie urgenti per gli enti locali”.                                            fonte

22/12/13

Lecco, carciofo esplode in cucina.

Lecco, carciofo esplode in cucina. Una donna di Olginate, in provincia di Lecco, ha sporto una singolare denuncia presso la locale stazione dei carabinieri: ha denunciato l'esplosione di un carciofo. La sfortunata signora, tornata dal supermercato, ha cominciato a tagliarne uno per iniziare a cucinarlo, ma una volta affondata la lama del coltello nell'ortaggio, questi le è letteralmente esploso tra le mani: << Il carciofo era molto duro - ha detto la donna ai militi - e ho dovuto forzare non poco per tagliarlo. All'improvviso ho sentito un botto simile quello di un petardo, e dall'ortaggio è uscito del fumo. >> Subito sono scattate le indagini ed è stata allertata la ASL di competenza che ha disposto una serie di analisi sui carciofi acquistati dalla signora, sembra, presso un supermercato Carrefour, il Direttore del quale ha ritirato dalla vendita i prodotti spiegando di averli ricevuti già confezionati ed avviando una indagine interna. L'episodio non è nuovo nel suo genere, in quanto altri due casi analoghi si erano verificati nel 2003 e nel 2008; la causa potrebbe essere legata ad una probabile reazione chimica dovuta all'utilizzo di un fertilizzante.

Mini Imu? Mai più! Parola di Saccomanni.

Difesa ad oltranza riguardo la legge di stabilità che domani avrà il via libera definito del Senato. «Dà un segno di discontinuità». C'è stata «un'azione coerente tra quello che il governo aveva impostato e i cambiamenti del parlamento - spiega il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, in un intervento a Domenica In. Si parla di una legge che non ha una strategia. Io non lo credo. L'impostazione è rimasta tale: poi nuovi interventi importanti tipo quello sugli esodati o le non autosufficienze».
Fabrizio Saccomanni

Riguardo la luce in fondo al tunnel della recessione conferma «Abbiamo avuto una lunga crisi, credo che ne stiamo uscendo. Anche l'Europa é in fase di recupero, ma credo si debba avere fiducia». Anche perché « se si reagisce sempre vedendo gli effetti negativi non se ne esce». Confindustria e sindacati «sono parti sociali importanti - aggiunge -, e il dialogo con queste forze credo che debba continuare: ma oggi l'industria italiana, che é una delle più importanti d'Europa, deve fare uno sforzo di ristrutturazione, di innovazione e di modernizzazione». Il responsabile del Tesoro sottolinea che «i proventi della lotta all'evasione sono aumentati da 2 a 12 miliardi nel 2012. E per il 2013, che è un anno di crisi, abbiamo indicazioni che l'importo sia più o meno lo stesso».
Saccomanni si esprime anche  sulla mini Imu sulla prima casa: in più di 2.300 Comuni i proprietari di abitazione principale chiamati a pagare una quota dell'Imu residua perché la loro aliquota, nel 2012 o nel 2013, si è alzata rispetto al parametro standard del 4 per mille. «Nel 2013 - ricorda il ministro - è stata completamente abolita la tassa sulla casa. A fine anno c'è un piccolo onere...». Alla domanda sul fatto che non succederà più risponde deciso: «No assolutamente». Ha avuto problemi con i Comuni e con il presidente dell'Anci Fassino? «Non c'è mai stato un vero problema. Ma abbiamo risorse limitate», risponde Saccomanni.
Per concludere una battuta sull'intervista di Diego Armando Maradona durante la trasmissione Che tempo che fa sulle tasse ed evasione fiscale. «Come ministro responsabile dell'agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza mi sono sentito personalmente offeso», afferma Saccomanni.
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