Il-Trafiletto

09/12/13

Come vi ponete di fronte alla scelta e organizzaione dei regali di Natale? La psicologa risponde

La metodologia attraverso la quale facciamo i regali di Natale, rivela qualcosa della nostra personalità, del nostro carattere, del nostro modo di essere.  Lo spiega la dottoressa Paola Vinciguerra, psicologa e psicoterapeuta, presidente di Eurodap ( Associazione europea per il disturbo da attacchi di panico). In base alle tipologie che la dottoressa Vinciguerra spiega, si intuiscono aspetti interessanti della nostra personalità, con sfumature che a volte ci sfuggono. Vediamo insieme qauli sono e cosa ci raccontano.
A Natale c'è il 'ripetitivo', che tende a fare lo stesso regalo ogni anno, il 'frettoloso', che vede i doni natalizi come una 'pratica' da sbrigare il prima possibile, l'originale, che cerca sempre il modo di stupire.
Regali

E poi quello che fa i famosi "pensierini" un po' a tutti e, al contrario, il 'selettivo' che si dedica solo ai regali da fare ai familiari più stretti. Ogni modo di fare un dono a Natale nasconde però una diversa personalità. "Dietro il gesto di uomo che fa lo stesso regalo alla moglie ogni anno - spiega ad esempio Vinciguerra - c'è insicurezza, paura di sbagliare, o anche mancanza di fantasia. Probabilmente si tratta di una persona che non ascolta e sceglie il dono in relazione a ciò che a lui piace di più , oppure disinteressata , che fa un regalo giusto per farlo". Anche il frettoloso, che sceglie rapidamente i regali cercando di "archiviare" il prima possibile la "pratica" secondo la psicologa "fa il regalo perché deve farlo, non si lascia trasportare dall'atmosfera natalizia. E' una persona a cui pesa andare in giro alla ricerca del dono giusto, ma se tiene questo atteggiamento anche nella ricerca del regalo per i propri cari ciò può essere la 'spia' di una comunicazione non molto sviluppata in famiglia, della mancanza di scambio". Poi c'è l'originale, che tenta di stupire a tutti i costi. "Un conto è essere originale nella scelta del dono con un'amico, una persona con cui mi sento particolarmente in sintonia - evidenzia Vinciguerra - un altro è per esempio cercare di esserlo con un parente anziano, in un contesto che non è quello adatto. Se poi l'originalità è portata all'estremo denota un certo egocentrismo: voglio mostrare che sono unico, diverso, speciale". Infine, c'è chi fa tanti "pensierini" a tutti, ma che non è detto che sia una persona così aperta come questo suo atteggiamento vuole mostrare. "E' inutile farsi mettere in crisi da questo tipo di persona se non abbiamo pensato di farle un regalo - sottolinea la presidente di Eurodap - tuttavia, se il gesto ci ha fatto particolarmente piacere, possiamo ricordarcene per le feste successive". Il contrario è il selettivo, che invece sceglie i regali esclusivamente per i familiari stretti. "Chi ha questo atteggiamento considera lo scambio del dono importante per una relazione affettiva a cui tiene in modo particolare - spiega Vinciguerra - generalmente è una persona un po' chiusa, ma non sempre". "Nella scelta del regalo - conclude la psicologa - i tre 'ingredienti' che non devono mai mancare sono scambio, ascolto e generosità. Ma soprattutto è fondamentale focalizzassi più che sui propri gusti su quelli della persona per la quale il dono è destinato".

FAGOTTINI DI PROSCIUTTO

Le vitamine A e C del melone, e le proteine del prosciutto, se completate dai carboidrati forniti dal pane, fanno di questo antipasto un piatto completo ed equilibrato. Calorico al punto giusto solo 206 kcal per porzione
Ingredienti per 4 porzioni • 250 gr di prosciutto crudo tagliato un po' spesso • 1 melone • 70 gr di hemmental • 1 mazzetto di erba cipollina. 

DIVIDETE a metà il melone, eliminate i semi, tagliatelo a grossi spicchi ed eliminate lo buccia. Quindi affettate i vari spicchi con un coltello affilato (sarebbe utile usare quello di ceramica, che, oltre a essere molto tagliente, evita la veloce ossidazione della frutta). Dovrete ottenere tante piccole fettine sottili.
Fagottini di prosciutto

ELIMINATE il grasso del prosciutto, stendete le fette su un tagliere, sistemate su ciascuna di esse alcune scaglie sottili di formaggio, sovrapponete le fettine di melone, mettendone più di una per ogni fetta di prosciutto.

ARROTOLATE il prosciutto e chiudetelo a fagottino, successivamente legatelo con i fili incrociati di erba cipollina, annodandoli delicatamente affinché non si rompano.

SISTEMATE i fagottini di prosciutto e melone su un piatto da portata, decorate a piacere con foglioline di prezzemolo fresco e servite subito in tavola.

VARIANTI APPETITOSE
1• Se eliminate dagli ingredienti il formaggio, l'antipasto sarà ugualmente gustoso e meno calorico: solo 138 kcal per porzione.  
2• AI posto dell'emmental potete utilizzare un formaggio fresco più delicato, tipo robiola o crescenza.

Vittoria di Matteo Renzi, ecco i commenti

 Matteo Renzi è il nuovo giovane Segretario del PD, come da previsioni. E mentre ancora arrivavano i dati delle primarie, Letta ha commentato: «Con il nuovo segretario, Matteo Renzi, lavoreremo insieme con uno spirito di squadra che sarà fruttuoso, utile al Paese e al centrosinistra».  Sia all'interno del Pd che fuori, non sono mancati i commenti al trionfo di Renzi . Berlusconi è stato tra i primi  a congratularsi con Renzi, chiamandolo al telefono. Lo riferiscono alcuni presenti alla cena a cui l'ex premier ha partecipato ieri sera dopo la kermesse dei club "Forza Silvio". Brunetta ha subito parlato di legge lettorale, rilanciando un inedito asse: «Se Grillo, Berlusconi e Renzi si mettono insieme, la legge elettorale si fa in una settimana», ha detto oggi ai microfoni di SkyTg 24. Renzi vuole il bipolarismo, come Berlusconi e come Grillo - ha aggiunto -. Bipolarismo sarà».
Matteo Renzi

Brunetta ha fatto gli auguri al vincitore della primarie Pd e riferendosi sempre all'attuale legge elettorale e alle conclusioni della Consulta, ha chiosato:«Questo parlamento non esiste più, non ha più il premio di maggioranza. Facciamo la legge e andiamo al voto il prima possibile». Prodi chiede a  Renzi  responsabilità e  capacità di mediazione per tenere unito il partito. «Visto il numero di coloro che sono andati a votare, non c'è dubbio che l'investitura c'è, ed è forte - dice, intervistato da Il Messaggero - Adesso l'obiettivo più importante concerne la necessità di trovare l'unità del partito attorno al nuovo leader. Il che comporta anche l'intelligenza del vincitore di capire che il cambiamento che vuole lo può attuare solo se ha un partito forte e stabile attorno a lui. Quello che io raccomando è che sia il vincitore sia quelli che perderanno abbiano l'obiettivo di fare una squadra, ovviamente diretta da chi ha vinto, ma con gli equilibri e le mediazioni che rendono forte un partito politico». Veltroni ribadisce la  priorità relativa alla riforma elettorale. Dopo la vittoria di Matteo Renzi alle primarie Pd «mi aspetto dei segni inequivocabili, per un partito davvero unito e capace di fare innovazione. Spero che Renzi davvero ce la faccia: il compito non è facile. Prima di andare a nuove elezioni serve una legge elettorale. Non si può mandare il Paese alle urne con il proporzionale e bisognerà fare di tutto per cambiare la legge. Ecco dunque che sarà fondamentale la stabilità per il governo delle larghe intese», dice Veltroni. Dopo la riforma elettorale, «non so se si farà in tempo a fare altro». D'Alema non nasconde il suo malumore per la vittoria di Renzi: «Non ci sarà alcuna scissione», assicura, ma aggiunge sibillino in un colloquio con il Corriere della Sera «se sarà necessario, se dovessero crearsi determinati presupposti, noi siamo pronti a dare battaglia, come del resto prevede il nostro modo di intendere la politica, la nostra cultura, la nostra tradizione di lotta». Camusso mette le mani avanti: «Nella Cgil, se vorrai e se saprai rispettarne il ruolo di rappresentanza di lavoratori e pensionati, troverai un interlocutore forte, autonomo, propositivo che saprà dialogare ed esprimere sempre con trasparenza e chiarezza le divergenze come il consenso», ha sottolineato. Fassino:  «La gente del centrosinistra ha scelto Renzi in modo così plebiscitario perché più di altri intercettava una domanda di cambiamento, una speranza di riscatto, motivava i delusi, rappresentava una sinistra che non ha paura, non ha paura di misurarsi con le sfide del futuro», ha detto il sindaco di Torino Piero Fassino a «Prima di tutto» su Radio 1. «Significativo che Renzi abbia ottenuto i maggiori consensi nelle regioni cosiddette "rosse", cioé Emilia e Toscana. Questo dato - ha aggiunto Fassino - destituisce di ogni fondamento l'idea che Renzi sia "il democristiano che guida i comunisti"». Una lettura quest'ultima che il sindaco di Torino definisce «banale e strumentale». Lupi (Ncd): accettiamo la sfida, patto di governo chiaro elegge elettorale Ma alla sfida del cambiamento rappresentata dalla vittoria di Renzi replica anche il Nuovo centrodestra. «Da subito accettiamo la sfida. Basta chiacchiere, patto di governo chiaro, concreto e legge elettorale bipolare». Così Maurizio Lupi (Ncd), ministro delle Infrastrutture si rivolge su twitter a Matteo Renzi.

Non mi traferirò a Palazzo ! Rimango fiorentino

"Non mi trasferirò a palazzo" Renzi vuole rimanere fiorentino: "Non ho nessuna intenzione di farmi romanizzare"
 Finora Renzi ha esercitato una orginalissima forma di «leadership digitale» a distanza e dunque è destinata a far notizia la sua intenzione di non trasferirsi a Roma. Il neo segretario del Pd, nel discorson d'"incoronazione"ha attaccato i centristi ed ha dato una bella botta anche a Grillo. Ora subito riforme, riduzione dei finanziamenti ai partiti, nuova legge elettorale e a fine maggio il voto con l'occasione del voto europeo. E continua: "Adesso tocca a una nuova generazione, che però non farà a meno dell'esperienza dei più anziani". E' la rottamazione al tempo della vittoria: "Adesso tocca a noi guidare la macchina". Da due milioni e mezzo di persone è arrivato un messaggio chiaro: "Vogliamo che l'Italia torni a correre, e adesso dipende da noi".  
Renzi neosegretario del Pd

 Renzi fin'ora nel partito, è stato visto come un corpo estraneo, ma il 70% di duemilioni di cittadini, lo hanno votato. Ora viene visto come un alieno, ha preso più voti di Bersani nel 2009. Ma Renzi è fiorentino e loro sono spicci : "Non è la fine della sinistra ma di una certa parte della dirigenza della vecchia sinistra"comunica Renzi la sua intenzione di rottamatore. Dice Renzi: «Non intendo prender casa a Roma, continuerò ad abitare a Firenze e non soltanto perché ho ancora 23 anni di mutuo da pagare. E poi, da Firenze a Roma c’è un’ora e mezzo di treno, quando si vuole, si va».
 Sul rapporto col governo Letta il primo discorso di Renzi segretario democratico è quasi sfuggente. "Abbiamo l'ambizione di cambiare l'Italia, non uno o due ministri". Se ne riparlerà da domani, e quanto se ne parlerà. Ma ora non è il momento di lanciare messaggi divisivi. Ma c'è un passaggio sul futuro del quadro politico che più diretto non si può. "Ai teorici dell'inciucio, a chi vuole tornare indietro, oggi due milioni di persone hanno risposto 'no grazie'. Il bipolarismo è salvo".
Legge elettorale maggioritaria, taglio ai costi della politica, abolizione del Senato. Ribadisce i suoi punti, e forte del suo quasi 70% alle primarie dice: "Non saranno i saggi a cambiare le cose, è con il voto di oggi che dovranno cambiare"
Renzi chiude il suo discorso con il ricordo di Nelson Mandela e la promessa: "Il meglio deve ancora venire. Da domani ci divertiremo ancora di più".

08/12/13

La netta vittoria di Renzi

Nuovo segretario de Pd
 Primarie Pd, quasi 3 milioni ai gazebo Lo spoglio: “Renzi vince con il 70%” Il Pd vince la sua sfida contro l’antipolitica, Matteo renzi quella per la segreteria del partito. Le primarie, nonostante timori e pronostici della vigilia, sono un successo con 2 milioni di votanti a metà pomeriggio ed il traguardo dei 3 milioni, raggiunti nel 2009, vicino, come conferma anche il segretario uscente Guglielmo Epifani. A Firenze cresce l’attesa per l’ufficializzazione del vincitore con il favorito, Matteo Renzi, che a spoglio in corso sfiora il 70% dei votanti. Il sindaco è pronto a prendere le redini del partito per «cambiare verso». Gli sfidanti, Gianni Cuperlo e Pippo Civati, sono staccati. Dopo una giornata caratterizzata da code ai seggi e qualche polemica, un dato a sorpresa arriva dal Nord: in varie Province Civati sarebbe secondo, di fronte a Cuperlo.                                                           fonte
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.