Odissea nello
spazio...
2013! Di diritto possiamo annoverare tra gli
eventi spaziali del
2013 al primo posto possiamo annoverare, e a giusta ragione, all'inaspettato arrivo di un
meteorite sopra la
regione russa di
Chelyabinsk, avvenuto a febbraio. Forse per l’inaspettata, e la devastante discesa del
meteorite che è stata la migliore
registrazione della storia, grazie alla presenza di tantissime
telecamere d’istanza nella zona. Con quasi 20 metri di lunghezza, il
meteorite di
Chelyabinsk è stato il più grande a giungere sulla terra da ben 100 anni a questa parte, suscitando l’interesse per il rilevamento degli
asteroidi ed eventuali misure preventive. Ma ecco tutti gli altri
eventi spaziali dell'anno che sta per concludersi, ricordati dal
NewScientist.
 |
Spazio anno 2013 |
Cominciamo dagli eventi recenti. Sarebbe dovuta essere la
cometa del secolo, con una luminosità più splendente di quella della
Luna, ma il
Sole l’ha dissolta prima che potesse rivelarsi in tutta la sua brillantezza: parliamo di
ISON, studiata da dozzine di
sonde, e attesa da centinaia di
astronomi professionisti ed
amatori che hanno scrutato il
cielo nella speranza di osservarla. Al suo posto sarà invece possibile osservare a occhio nudo un’altra
cometa,
Lovejoy R1, per tutto il mese di dicembre. Ma il passo dalle
comete ai
pianeti è breve.
Anche se ancora non sappiamo con certezza assoluta se dei
microbi abbiano definitivamente fatto parte della popolazione ideale ed ipotetica di
Marte, quest’anno le osservazioni di
Curiosity hanno dato forza e sostanza una volta per tutte che il
pianeta rosso, Marte, è stato in grado in un lontano passato, potenzialmente di ospitare la
vita:
analisi eseguite su una
roccia, estratta dal
rover nei presso di un
antico canale supportano l’ipotesi che il
cratere Gale fosse una volta un
lago colmo di
acqua potabile, e incoraggiano la speranza di trovare tracce di
antichi esseri viventi su
Marte. Ma
Curiosity non è l’unico veicolo che si appresta a fare misurazioni e scoperte su
Marte: anche l’India ha deciso di partecipare
all’esplorazione del pianeta rosso lanciando, lo scorso novembre, la
Mars Orbiter Mission, costata “solo” 73 milioni di dollari.
La
sonda contiene diversi
strumenti scientifici, per determinare la presenza di
metano nell’atmosfera e per cercare di ottenere maggiori informazioni sul
clima del pianeta (uno scopo condiviso anche dalla
missione MAVEN della
Nasa. Ma il 2013 è stato un anno importante anche per gli
esopianeti: ad Aprile il
telescopio Kepler della
NASA ha osservato la prima coppia di
pianeti simili per dimensioni alla
Terra, entrambi in
orbita all’interno della zona abitabile che circonda la loro
stella,
Kepler 62, a 1200 anni luce dalla
Terra. Secondo gli
astronomi, si tratterebbe di
pianeti rocciosi, abbastanza massivi da poter trattenere una spessa
atmosfera, coperti di
oceani liquidi che potrebbero potenzialmente ospitare la vita. Lanciato nel 2009, il
telescopio Kepler ha scoperto, nei suoi 5 anni di attività, 167
esopianeti e ha identificato quasi 3000 possibili candidati, alcuni dei quali potrebbero ospitare la
vita. Ma la sua missione si è interrotta bruscamente poco dopo la scoperta degli
esopianeti di
Kepler 62: a maggio la Nasa ha infatti annunciato che il
telescopio era gravemente danneggiato. La missione è stata poi ufficialmente interrotta ad Agosto.
Ma di
esopianeti si è parlato anche a livello teorico quest'anno. Era il 1961 quando
l’astronomo Frank Drake ricavava la sua famosa equazione per stimare il numero di
civiltà extraterrestri esistenti in grado di comunicare nella nostra
galassia: la formula tuttavia conteneva una quantità di incognite sconosciute a quei tempi, tra cui la possibilità o no che esistessero effettivamente
pianeti al di fuori del Sistema Solare. Grazie all’enorme quantità di dati sugli
esopianeti raccolti negli ultimi tempi, quest’anno
Sara Seager del
Mit ha potuto rielaborare l’equazione, restringendo i campi di ricerca e focalizzandola sui pianeti che potrebbero contenere tracce biologiche nelle loro atmosfere.
Il 2013 è stato anche l’anno della nascente concorrenza
nell’esplorazione commerciale dello
Spazio: fino a settembre, la
SpaceX era l’unica compagnia privata di voli spaziali in grado di consegnare i rifornimenti alla
Stazione Spaziale Internazionale. La
SpaceX è stata tuttavia affiancata
dall’Orbital Sciences, che ha lanciato e attraccato all’ISS la sua capsula cargo
Cygnus. E dal trasporto merci privato nello
Spazio passiamo ai tour per esseri umani attorno a
Marte: il milionario
Dennis Tito ha infatti annunciato di aver formato una organizzazione no-profit con lo scopo di mandare due persone sul pianeta rosso entro il 2018, con un viaggio che avrebbe la durata di 501 giorni. La missione ha tuttavia bisogno del supporto della
Nasa, e non è ancora chiaro se l’agenzia spaziale americana accetterà o no l’offerta.
Infine, dopo 35 lunghi anni di viaggio, il 2013 è stato l’anno in cui la
sonda Voyager 1 della
Nasa ha finalmente lasciato il
Sistema Solare: il veicolo continuerà a mandare alla
Terra dati che ci permetteranno di comprendere meglio la zona che ci circonda, e terminerà la sua
missione nel 2015, dopo aver esaurito il suo
combustibile.