Sopravvissuti illesi e
senza morsi sul collo al nostro primo incontro con diabolico e
crudele Conte Dracula, eccoci pronti a ributtarci nelle fumose
e pericolose vie di Londra con il libro Undead – Gli
immortali di Dacre
Stoker e Ian Holt.
Siamo
nell'Inghilterra degli inizi novecento. Sono passati 25 anni da
quando il gruppo di cacciatori di vampiri aveva sconfitto il Conte
Dracula. Ognuno di loro ha
cercato di rifarsi una vita come meglio poteva dopo gli orrori che
aveva vissuto. Il passato però sembra non voler rimanere alla
spalle, perché Londra
è sconvolta dalla morte molte giovani donne. Un feroce serial killer
pensa la popolazione e la polizia londinese, ma gli eroi
che sconfissero Dracula
non la pensano così e il dubbio comincia ad insinuarsi nelle loro
menti: che il Conte
non sia davvero morto?
Undead,
seguito delle vicende di Dracula,
si discosta di molto dallo stile di Bram
Stoker,
il gotico si mescola al poliziesco-investigativo, al mistero vengono
date spiegazioni scientifiche, alle domande lasciate in sospeso viene
data una risposta e al Conte
Dracula
viene finalmente data la possibilità di esprimersi in prima persona.
“Undread è la realizzazione del sogno di
una vita e il dono che offro a tutti gli appassionati del genere
horror. Spero di aver realizzato, insieme a Dacre, un libro al tempo
stesso moderno e vicino alla visione gotica di Bram. So di essere
molto fortunato: il mio nome sarà, in qualche modo, collegato a
quello del mio eroe, Bram Stoker, l'inventore dell'horror moderno.”
A
parlare è Ian
Holt,
da sempre fan di Dracula
e di Bram Stoker
che, rimasto inorridito dalle trasposizioni cinematografiche del
romanzo del suo idolo, era deciso a ridare al nome Stoker
la giusta notorietà. Fu proprio Holt
a convincere uno Stoker
della
bontà della sua iniziativa.
“Conobbi Dacre Stoker, il pronipote di Bram, e
gli sottoposi il mio progetto di un sequel, che all'epoca concepivo
ancora come la sceneggiatura di un film. Lui rimase favorevolmente
colpito dalla mia idea, ma mi suggerì di iniziare con un libro, e io
acconsentii con entusiasmo a scrivere insieme a lui. Dacre contattò
diversi membri della sua numerosa famiglia, illustrando loro il
nostro progetto. Quando si resero conto che le nostre intenzioni
erano cristalline e che il libro sarebbe stato il frutto di un
profondo amore per l'opera originale, ci accordarono, finalmente, il
loro consenso.”
Undead. Gli immortali |
Il
romanzo che ne viene
fuori è davvero un ottimo romanzo, da principio risulta difficile
allinearsi con la storia narrata, fatto questo dovuto alle
aspettative e alla fama di Dracula
a cui Undead
si allaccia. Una volta però montati in sella a questo romanzo non lo
si abbandona più se non all'ultima pagina, ammirando il coraggio dei
questi due autori.
L'insinuarsi
di fatti reali e personaggi realmente esistiti, tra i quali lo stesso
Bram Stoker,
sono perle elegantemente incastonate nel romanzo che lo hanno
arricchito dandogli concretezza, e mantenendo l'intento di Bram
Stoker,
ovvero di mettere il dubbio al lettore che la storia narrata non sia
frutto di invenzione ma realmente accaduta.
Il
Conte Dracula
che emerge da questo romanzo, è un Conte
molto diverso da quello conosciuto in Dracula,
diverso e allo stesso tempo simile. Se in Dracula
abbiamo conosciuto il Conte
attraverso le parole dei
vari personaggi,
qui invece conosciamo il Conte
attraverso le sue parole e riusciamo a vedere finalmente quello che
Mina
doveva aver sempre visto.
Un
Conte Dracula
più umano degli stessi esseri umani che
lo combattono,
fatto che forse deluderà i fan di questa grandiosa creatura
leggendaria, ma che, allo stesso tempo, non
si può non apprezzare.
Dice
Holt
a riguardo:
Dacre Stoker (a sinistra) e Ian Holt (a destra) |
“Alcuni, leggendo il nostro romanzo, potrebbero
sottolineare che il nostro Dracula non è il cattivo assoluto.
Nel libro di Bram, il conte veniva descritto solo attraverso gli
occhi dei suoi nemici, nei diari e nelle lettere della compagnia
degli eroi. Dacre e io, invece, abbiamo deciso di dargli la parola e
di presentarlo come un complesso antieroe. Alcuni continueranno a
percepirlo come malvagio, ma noi gli abbiamo dato la possibilità di
mostrare un lato diverso. Quindi non abbiamo modificato la visione di
Bram; abbiamo semplicemente offerto un altro punto di vista. Questa
scelta ci ha anche aiutato a rendere la nostra storia fresca e
vitale.”
Si, perché di critiche negative il libro ne ha
ricevute molte, alcuni lettori hanno anche ritenuto che il bravo
pronipote volesse solo guadagnare sulle spalle della fama di Bram
Stoker, ma se avesse saputo le vicissitudini dietro al Dracula,
probabilmente avrebbe guardato questo Undead con occhi
diversi: uno sforzo e un tributo ad un uomo che ha creato un essere
leggendario, che scrisse altri 22 libri per lo più sconosciuti e che
trovò il vero successo e la vera notorietà solo dopo morto.
Undead potrà avere tolto un po' di mistero e di smalto leggendario al Conte, ma questi due autori hanno
creato un romanzo di tutto rispetto anche solo per le intenzioni e la
volontà che li hanno mossi a scrivere, regalando ai lettori un "nuovo" Conte Dracula davvero epico.