11/04/14

La sfida di due autori per un tributo al grande Stoker

Sopravvissuti illesi e senza morsi sul collo al nostro primo incontro con diabolico e crudele Conte Dracula, eccoci pronti a ributtarci nelle fumose e pericolose vie di Londra con il libro Undead – Gli immortali di Dacre Stoker e Ian Holt.

Siamo nell'Inghilterra degli inizi novecento. Sono passati 25 anni da quando il gruppo di cacciatori di vampiri aveva sconfitto il Conte Dracula. Ognuno di loro ha cercato di rifarsi una vita come meglio poteva dopo gli orrori che aveva vissuto. Il passato però sembra non voler rimanere alla spalle, perché Londra è sconvolta dalla morte molte giovani donne. Un feroce serial killer pensa la popolazione e la polizia londinese, ma gli eroi che sconfissero Dracula non la pensano così e il dubbio comincia ad insinuarsi nelle loro menti: che il Conte non sia davvero morto?

Undead, seguito delle vicende di Dracula, si discosta di molto dallo stile di Bram Stoker, il gotico si mescola al poliziesco-investigativo, al mistero vengono date spiegazioni scientifiche, alle domande lasciate in sospeso viene data una risposta e al Conte Dracula viene finalmente data la possibilità di esprimersi in prima persona.

Undread è la realizzazione del sogno di una vita e il dono che offro a tutti gli appassionati del genere horror. Spero di aver realizzato, insieme a Dacre, un libro al tempo stesso moderno e vicino alla visione gotica di Bram. So di essere molto fortunato: il mio nome sarà, in qualche modo, collegato a quello del mio eroe, Bram Stoker, l'inventore dell'horror moderno.”

A parlare è Ian Holt, da sempre fan di Dracula e di Bram Stoker che, rimasto inorridito dalle trasposizioni cinematografiche del romanzo del suo idolo, era deciso a ridare al nome Stoker la giusta notorietà. Fu proprio Holt a convincere uno Stoker della bontà della sua iniziativa.

Conobbi Dacre Stoker, il pronipote di Bram, e gli sottoposi il mio progetto di un sequel, che all'epoca concepivo ancora come la sceneggiatura di un film. Lui rimase favorevolmente colpito dalla mia idea, ma mi suggerì di iniziare con un libro, e io acconsentii con entusiasmo a scrivere insieme a lui. Dacre contattò diversi membri della sua numerosa famiglia, illustrando loro il nostro progetto. Quando si resero conto che le nostre intenzioni erano cristalline e che il libro sarebbe stato il frutto di un profondo amore per l'opera originale, ci accordarono, finalmente, il loro consenso.”
Undead. Gli immortali

Il romanzo che ne viene fuori è davvero un ottimo romanzo, da principio risulta difficile allinearsi con la storia narrata, fatto questo dovuto alle aspettative e alla fama di Dracula a cui Undead si allaccia. Una volta però montati in sella a questo romanzo non lo si abbandona più se non all'ultima pagina, ammirando il coraggio dei questi due autori.

L'insinuarsi di fatti reali e personaggi realmente esistiti, tra i quali lo stesso Bram Stoker, sono perle elegantemente incastonate nel romanzo che lo hanno arricchito dandogli concretezza, e mantenendo l'intento di Bram Stoker, ovvero di mettere il dubbio al lettore che la storia narrata non sia frutto di invenzione ma realmente accaduta.

Il Conte Dracula che emerge da questo romanzo, è un Conte molto diverso da quello conosciuto in Dracula, diverso e allo stesso tempo simile. Se in Dracula abbiamo conosciuto il Conte attraverso le parole dei vari personaggi, qui invece conosciamo il Conte attraverso le sue parole e riusciamo a vedere finalmente quello che Mina doveva aver sempre visto.

Un Conte Dracula più umano degli stessi esseri umani che lo combattono, fatto che forse deluderà i fan di questa grandiosa creatura leggendaria, ma che, allo stesso tempo, non si può non apprezzare. Dice Holt a riguardo:
Dacre Stoker (a sinistra) e
Ian Holt (a destra)

Alcuni, leggendo il nostro romanzo, potrebbero sottolineare che il nostro Dracula non è il cattivo assoluto. Nel libro di Bram, il conte veniva descritto solo attraverso gli occhi dei suoi nemici, nei diari e nelle lettere della compagnia degli eroi. Dacre e io, invece, abbiamo deciso di dargli la parola e di presentarlo come un complesso antieroe. Alcuni continueranno a percepirlo come malvagio, ma noi gli abbiamo dato la possibilità di mostrare un lato diverso. Quindi non abbiamo modificato la visione di Bram; abbiamo semplicemente offerto un altro punto di vista. Questa scelta ci ha anche aiutato a rendere la nostra storia fresca e vitale.”

Si, perché di critiche negative il libro ne ha ricevute molte, alcuni lettori hanno anche ritenuto che il bravo pronipote volesse solo guadagnare sulle spalle della fama di Bram Stoker, ma se avesse saputo le vicissitudini dietro al Dracula, probabilmente avrebbe guardato questo Undead con occhi diversi: uno sforzo e un tributo ad un uomo che ha creato un essere leggendario, che scrisse altri 22 libri per lo più sconosciuti e che trovò il vero successo e la vera notorietà solo dopo morto.

Undead potrà avere tolto un po' di mistero e di smalto leggendario al Conte, ma questi due autori hanno creato un romanzo di tutto rispetto anche solo per le intenzioni e la volontà che li hanno mossi a scrivere, regalando ai lettori un "nuovo" Conte Dracula davvero epico.
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