Il-Trafiletto
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18/08/14

La montagna dell'arcobaleno

Montagna di
Ausangate in Perù

I colori che si vedono ai piedi della montagna Ausangate in Perù ci raccontano qualcosa sulla storia del nostro Pianeta. 

Ogni striscia rappresenta un periodo di tempo: migliaia o forse decine di migliaia di anni all'epoca del Paleocene, oltre 50 milioni di anni fa. Tutte le rocce sono sedimentarie, costituite dal fango e dalla sabbia che si crearono fuori dai fiumi e dai laghi, e il loro colore ci rivela le condizioni al momento dell'indurimento. Le strisce rosse prendono il colore dall'ematite, un minerale privo di acqua costituito solo di ferro e ossigeno.

"È lo stesso minerale che fornisce al pianeta Marte il suo colore distintivo e si forma in ambienti aridi, con poca acqua", dice Matt Genge, docente di Scienza terrestre e planetaria all'Imperial College di Londra. In questo luogo, quindi, il lago che depositò il sedimento con ogni probabilità si asciugò prima che la roccia si indurisse. Gli strati gialli e marroni sono dominati, rispettivamente, dalla limonite e dalla goethite. Entrambi contengono acqua e dimostrano che nella storia della regione vi sono state epoche più umide.

Gli strati verdi si sono formati in un tempo in cui vi era tanta materia vegetale, vale a dire appunto in un periodo umido.(science)


15/07/14

Seconda parte | L'origine dei continenti | La Terra si muove

I più ritenevano che i continenti fossero sempre stati immobili e lo sarebbero sempre rimasti. 

Era impossibile immaginarli in movimento, e quindi le sue idee rivoluzionarie attrassero solo critiche ostili, in particolare dai geologi, le cui teorie preferite venivano mandate gambe all'aria.

L'ipotesi tradizionale che spiegava l'uguaglianza di rocce e fossili sulle due sponde dell'Atlantico erano i "ponti di terra". I sostenitori ritenevano che gli animali avessero potuto camminare da una parte all'altra dell'oceano, portando con sé i semi delle piante e degli alberi i cui fossili si trovavano su entrambe le sponde. Ma dove si trovavano adesso questi ponti di terra? Dato che la flora e la fauna cominciavano a divergere dopo il Giurassico, si dedusse che i ponti di terra fossero sprofondati durante il Cretaceo.
Meccanismo di Wegener

Ma era possibile che un ponte di terra si stendesse per 8mila chilometri da una parte all'altra dell'Atlantico? La maggior parte dei geologi pensava di sì perché, anche se comprendevano il senso delle argomentazioni di Wegener, c'era una domanda che rimaneva priva di risposta. Come facevano i continenti a muoversi? I geofisici, in particolare, ritenevano che il meccanismo di Wegener per spiegarlo fosse fisicamente impossibile. Wegener aveva teorizzato che, visto che i continenti erano fatti di un materiale meno denso di quello del fondo dell'oceano, avrebbero galleggiato nel substrato, come gli iceberg sul mare. Ma come avrebbero fatto a farsi strada nella dura roccia dei fondali oceanici? L'idea era assurda e le discussioni andarono avanti per più di dieci anni prima che qualcuno trovasse una soluzione plausibile.(science)


30/12/13

Paleoginnastica: muoversi e mantenersi in forma a contatto con la natura

La Preistoria è un tempo troppo lontano secondo voi? Non più di tanto, i paleontologi studiano a fondo i reperti e da essi traggono preziose informazioni sulla vita quotidiana dell'uomo primitivo, e proprio da ciò che hanno capito,  arriva, ovviamente da oltreoceano, una nuova tendenza: la Paleoginnastica. Se siete amanti dello sport all'aria aperta, questa disciplina fa per voi.  
Si tratta della Paleo Gym, o ginnastica paleolitica, nota anche come Paleo Fitness, che richiama immediatamente l'epoca degli uomini delle caverne, composta da esercizi fisici da svolgere a diretto contatto con la natura, tra rocce ed alberi.
Paleoginnastica

Si tratta di una tipologia di fitness all'aria aperta che richiede di spostarsi tra rocce, tronchi e rami d'albero, sfruttandoli come se si trattasse di veri e propri attrezzi da palestra, calibrando naturalmente i movimenti per non rovinare gli elementi naturali con cui chi pratica tale disciplina entra in contatto. Vengono compiuti movimenti normali e di base, come piegamenti sulle ginocchia, passi e corsa, accompagnati da superamento di ostacoli, percorsi in salita, salti compiuti passando da un ostacolo all'altro e magari portando con sé dei pesi o degli oggetti naturali. Si compie movimento in libertà ed in maniere diverse, similmente a quanto avveniva quando si era bambini. A differenza di ciò che avviene in palestra, non vengono utilizzati attrezzi specifici ed il lavoro di allenamento non è diretto a gruppi muscolari isolati. Il sistema di movimento è basato sul concetto di come il corpo debba e possa allenarsi e muoversi in libertà, senza focalizzarsi su zone specifiche. Tutte le parti del corpo sono coinvolte nel Paleo Fitness, si muovono e lavorano in sinergia. A New York esistono già dei gruppi di persone che durante il weekend si riuniscono a Central Park per la pratica del Paleo Fitness, per il quale non occorrono calzature sportive. Ci si muove infatti solitamente a piedi nudi, proprio come avrebbero probabilmente fatto gli uomini delle caverne. Per l'arrampicata, all'interno dei parchi, non si sfruttano soltanto alberi e rami presenti, ma anche eventuali lampioni a cui aggrapparsi. Il Paleo Fitness è già stato definito come la prossima tendenza internazionale per quanto riguarda l'allenamento ed il movimento per mantenersi in forma. Ai pesi potremmo sostituire il trasporto dei tronchi e, tra un ramo d'albero e l'altro, forse potremmo sentirci un po' come Tarzan. Un'immagine che fa certamente sorridere ma, dopotutto, il Paleo Fitness non sarebbe altro che l'ultimo pretesto alla moda per riappropriarsi di un nuovo contatto con la natura.
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