Il-Trafiletto
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22/10/14

Una giornata dedicata al Digitale | Primo evento by Vodafone per i tecnici di domani

In 8 siti Vodafone sparsi in tutto il territorio nazionale, sono stati invitati, il 10 ottobre, più di 3000 bambini a partecipare al 1o Vodafone Digital Day.


Venerdì 10 ottobre, Vodafone Italia a provveduto ad inaugurare il 1o Digital Day, cioè una giornata dedicata ai bambini, futuri padri di prodotti tecnologici e non dei semplici utilizzatori, tramite un iter didattico realizzato in maniera dedicata in base all’età degli ancora in erba partecipanti.

La giornata esclusiva, ha provveduto a coinvolgere otto siti Vodafone in tutto il territorio nazionale annoverando la presenza di quasi 3000 bambini. I principali 8 siti Vodafone che sono stati interessati all'evento sono stati quelli di: Milano, Ivrea, Padova, Bologna, Pisa, Roma, Napoli e Catania. I siti su cui è caduta la scelta di Vodafone hanno ospitato quasi 3000 tra bambini e ragazzi, figli di dipendenti della stessa azienda, per un’evento che ha avuto come obbiettivo quello di fare prendere dimestichezza alle famiglie verso un uso attivo del digitale, dal momento che tale settore è in continua e rapida espansione, fornendo loro, l'opportunità per un utilizzo del digitale anche come leva di apprendimento.

Venerdi 10 ottobre il 1o Digital Day by Vodafone
I giovani protagonisti che sono stati ospitati da Vodafone, sono stati guidati verso la scoperta della robotica, dell’elettronica e della creatività digitale in maniera piacevole e divertente, avendo avuto pure la possibilità di creare loro stessi dei giochi tecnologici, imparando al contempo regole di base di fisica e programmazione. Vodafone, in sinergia con Codemotion, ha programmato per i giovani ospiti diverse attività in grado di stimolare la loro immaginazione, come la sperimentazione della realtà aumentata, la realizzazione di circuiti attraverso la pasta conduttiva, l’invenzione di strumenti musicali con frutta e circuiti elettronici o il riutilizzo di materiali di recupero riassemblati in piccoli robot.

Vodafone attraverso il Digital Day prosegue il suo impegno di volere facilitare l'attitudine al tecnologico tramite la propaganda di una cultura digitale, che ad oggi appare fondamentale come non mai, per le nuove generazioni e per il futuro che ci aspetta.


16/08/14

Stephen Baxter ci porta nel futuro

Che cosa ne sarà della vita e della coscienza in un futuro lontano? Lo scorso mese di marzo, la notizia era su tutti i giornali: è stata pubblicata una nuova mappa della "radiazione cosmica di fondo", residuo luminoso del Big Bang. 

Ottenuta a partire dai dati registrati dal telescopio spaziale Planck europeo, ha dimostrato che l'Universo ha 13.820 milioni di anni, ed è dunque più vecchio del previsto di 50 milioni di anni. Si tratta di una variazione pari ad appena un terzo dell'un per cento, a dimostrazione di quanto possa essere precisa la scienza. Il futuro dell'Universo, invece, è molto più incerto.

La vita sulla Terra terminerà probabilmente tra un miliardo di anni, man mano che si riscalderà il Sole. Ma finirà anche l'Universo vero e proprio? E se sì, in che modo? Che cosa ne sarà della vita e della coscienza in quel futuro tanto lontano? Le nostre risposte a queste domande si modificano di pari passo con il progredire della cosmologia, 10 studio dell'evoluzione universale. La scienza della fine del tutto è nata verso il 1860, con la teoria dell'entropia di Rudolf Clausius. In base alla Seconda Legge della Termodinamica, le fonti di energia utilizzabile (per esempio, le stelle) tendono necessariamente a dissiparsi, in maniera graduale. Il destino ultimo dell'Umanità sarebbe stato dunque una "calda morte", dovuta a una generalizzazione dei livelli di energia. Negli anni Trenta del secolo scorso, i cosmologi scoprirono che il nostro Universo si espande in tutte le direzioni. Sembrava aver ragione Clausius: il Cosmo, in un remoto futuro, sarebbe stato un vuoto buio e in espansione.

Tuttavia, nel 1979, il fisico Freeman Dyson dimostrò che durante l'espansione dell'Universo un computer potrebbe in teoria continuare a funzionare all'infinito. Il trucco? Rallentare il ritmo di lavoro man mano che si esaurisce l'energia. E se un computer può sopravvivere per un tempo indefinito, allora potrebbe farlo anche la coscienza. LUniverso subirebbe una massiccia espansione, le stelle sarebbero ormai morte da moltissimo tempo, la materia sarebbe fredda e rarefatta e l'energia residua molto scarsa: nulla di assimilabile a un organismo umano potrebbe sopravvivere. Le ultime intelligenze ad abitare questo ambiente sarebbero entità simili a immense nubi gassose, di dimensioni misurabili in anni luce. E visto quanto occorrerebbe ai segnali per attraversare un tale "cervello diffuso", completare un solo pensiero richiederebbe più tempo di quello intercorso tra la nascita e l'estinzione di un'intera specie sulla Terra...

Eppure le facoltà di computazione, forse anche la coscienza, potrebbero persistere. L'alternativa è che potremmo vivere in un Universo chiuso, che alla fine cesserà di espandersi e collasserà con un "Big Crunch". Nel 1994, il fisico Frank Tipler, quasi rovesciando le conclusioni di Dyson, dimostrò che le intelligenze di un lontano futuro potrebbero manipolare il collasso finale per creare una fonte di energa sufficiente ad alimentare un numero infinito di fasi di programmazione informatica. Anche in questo caso, se un computer riuscisse a sopravvivere potrebbe farlo anche la coscienza, formulando un'infinità di pensieri e conquistando perfino la vita eterna, per quanto nel tempo finito a disposizione prima del Crunch. Tutte prospettive non umane, che però offrivano perlomeno la speranza di un futuro fondamentalmente senza fine.

La previsione, però, è diventata più negativa nel corso degli anni Novanta, quando gli astronomi hanno scoperto che l'Universo si sta espandendo più rapidamente di quanto già teorizzato. La causa è l'energia oscura. Alla fine, secondo quanto suggerito da Richard Caldwell del Dartmouth College nel 2003, tutto verrà lacerato da quest'energa, a partire dai supergrappoli di galassie e fino a coinvolgere stelle, pianeti, l'Umanità e perfino gli atomi. Neppure le nubi coscienti di Dyson riuscirebbero a sopravvivere. Il Grande Strappo, previsto tra trilioni di anni, sembrerebbe pone fine ad ogni previsione per il futuro, lo, però, non dispererei.

Gli urtimi risultati di Planck contengono nuovi calcoli delle quantità di massa e energia universali. Visti i recenti, rapidi progressi della cosmologia, mi sento abbastanza fiducioso del fatto che la storia del futuro ci riserverà ancora morte sorprese.(science)


29/01/14

Di Caprio: "The Wolf of Wall Street" di Scorsese subito in testa

La pellicola di Martin Scorsese con DiCaprio sbanca il box office: in vetta con 3,8milioni di euro. Anche la commedia di Paolo Genovese, 'Tutta colpa di Freud', secondo con 2 milioni


Si era intuito già dagli incassi del primo giorno di programmazione: 'The Wolf of Wall Street' di Martin Scorsese conquista la vetta del box office con 3.811.319 euro in 4 giorni, pari a 6.806 euro di media copia. Un risultato che sovrasta le precedenti aperture italiane dei film diretti dal regista newyorkese (anche se, è bene ricordarlo, tali incassi fanno riferimento a tre giorni di programmazione, visto che i film uscivano ancora di venerdì): 'The Aviator' aprì con 2.1 milioni per fermarsi poi a 5.5 milioni totali, 'The Departed' aprì con 1.6 milioni e si fermò a 9.3 milioni totali, 'Shutter Island' esordì con 1.9 milioni e raggiunse i 7.1 milioni totali, 'Hugo Cabret' aprì con 1.7 milioni e si fermò a 7.5 milioni complessivi. Alla 01 distribution si festeggia anche per l'ottimo secondo posto di 'Tutta colpa di Freud': la commedia di Paolo Genovese incassa 2.098.227 euro e fa registrare 5.408 euro di media copia.

DiCaprio
 Altra new entry anche in terza posizione, dove si piazza 'A spasso con i dinosauri' grazie all'incasso di 1.583.102 euro. Scende così di due posizioni 'Il capitale umano' di Paolo Virzì, ora quarto con 700.545 euro e un incasso complessivo di 4.571.719 euro, mentre 'The Counselor' di Ridley Scott scende dal primo al quinto posto con 646.807 euro. Perde due posizioni anche 'Un boss in salotto' di Luca Miniero, ora sesto con 571.380 euro (e 11.800.274 euro totali). Esordisce in ottava posizione la commedia Last Vegas (404.837 euro), mentre 'The Butler' scende dal sesto al nono posto con 338.182 euro. Chiude la top ten 'American Hustle' di David O. Russell, ora decimo con 299.225 euro.              fonte AdnKronos

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