Il-Trafiletto
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20/10/14

Il Principe ereditario Carlo d’Inghilterra dichiara guerra agli scoiattoli grigi della sua tenuta.

Sta diventando un caso europeo l’aumento a dismisura della popolazione di scoiattoli grigi a scapito di quello classico e caratteristico rosso. I primi son un pericolo per la natura. In Italia la regione che ne soffre è il Piemonte.


 Tempi duri per i troppo buoni, recitava una famosa pubblicità di alcuni anni fa, ma questi sono tempi duri anche per i troppi scoiattoli grigi. In Inghilterra il Principe Carlo ha ordinato di sopprimere gli scoiattoli grigi nella sua tenuta di Cornovaglia. Il motivo di questa sua decisione sta nel fatto che sembra che questo esemplare di scoiattolo sia portatore sano di un virus, il Poxvirus, una malattia di cui i grigi sono portatori sani, “mentre gli scoiattoli rossi, entrando in contatto con il virus, muoiono in una-due settimane”. C’è anche da dire che lo scoiattolo rosso è molto amato in Inghilterra ed è un icona della nazione di sua maestà. E' per questo motivo che il principe ereditario ha deciso di esporsi in prima persona patrocinando il cosiddetto ''accordo dello scoiattolo'', firmato nella sua residenza scozzese di Dumfries House da delegati del governo, dirigenti delle foreste, ambientalisti. E con l’appoggio del ministero dell'Ambiente. Il principe Carlo è fra l'altro il patron del Red Squirrel Survival Trust, una fondazione che lotta per il ripopolamento dei 'rossi'.

In Italia - Anche nel nostro Paese comincia a diffondersi il problema degli scoiattoli grigi, e precisamente in Piemonte. Si dice che quattro di questi roditori vennero liberati a Stupinigi nel 1948, formando una colonia che col passare degli anni abbia occupato, dati del 2012, una superficie di circa 2000 chilometri quadrati, facendo di fatto quasi sparire in quelle zone il classico scoiattolo rosso. Analogo problema potrebbe verificarsi nei prossimi anni in Liguria, Lombardia e Umbria, dove è stata accertata la presenza dello scoiattolo grigio.

Perché sparisce lo scoiattolo rosso? Oltre al Poxvirus, virus killer dello scoiattolo rosso, c’è da tenere presente anche la concorrenza dal punto di vista alimentare. La specie grigia mangia molte più ghiande rispetto a quella rossa ed è in grado di trovare e consumare buona parte delle riserve di semi accumulate da questi ultimi, fattore questo che comporta una difficoltà di riproduzione dello scoiattolo rosso dal momento che i giovani di tale specie crescono meno ed hanno più probabilità di morire entro il primo anno di vita. Inoltre c’è da dire che lo scoiattolo grigio causa danni ingenti al patrimonio forestale per l’abitudine di scortecciare gli alberi causando la morte di molte piante. E questa specie potrebbe mettere anche a repentaglio la conservazione locale di alcune specie di uccelli, avendo l’abitudine di cibarsi di uova e nidiacei.

Anche in Italia si comincerà tra poco a prendere seri provvedimenti, dopo che il Comitato Permanente della Convenzione di Berna per la Conservazione della Flora e della Fauna Selvatiche ha inviato negli anni passati, con il nostro Paese che sembra abbia fatto orecchie da mercante, tre raccomandazioni per la protezione dello scoiattolo rosso, aprendo una procedura di infrazione.

27/06/14

Vi scappa la pipì?: RIEDUCATE IL PERINEO

Contro l'incontinenza urinaria esistono oggi soluzioni efficaci e praticabili da parte di un gran numero di pazienti. Il problema è che sono conosciute poco e male, spesso sottovalutate o considerate inutili. Meglio non vergognarsi del proprio stato e di rivolgersi al proprio medico di fiducia, perché, contrariamente a quanto comunemente si crede, la maggior parte dei casi di incontinenza urinaria è candidata a essere valutata ed è meritevole: di trattamento.

Sono molti i programmi di rieducazione perineale che hanno lo scopo di riportare l'apparato muscolare attorno a uretra, ano e, per le donne, vagina, a un buono stato di tonicità con eliminazione o attenuazione del problema.

Molto utile è la rieducazione al controllo della vescica: sveglia e svuotamento urinari programmati; allenamento dei muscoli pelvici con semplici esercizi che consistono nella contrazione forte e prolungata, per un paio di secondi, dei muscoli dei glutei, ripetuta più volte al giorno. La riabilitazione vescico-sfinterica comprende varie tecniche a volte anche completamente diverse tra loro, ma che hanno come finalità la cura dell'incontinenza. Tra esse ricordiamo:

 il «cateterismo interrnittente», ovvero la possibilità di svuotare la vescica tramite l'introduzione di un catetere attraverso l'uretra; la «rieducazione vescicale», che può avvenire con varie tecniche che permettono il ripristino della normale attività della vescica, aiutando a cancellare cattive abitudini minzionali erroneamente acquisite;
il «biofeedbacks, tecnica recente che permette di acquisire un miglior controllo del proprio apparato sfinterico;
immagine presa dal web
la «fisiochinesiterapia perineale» che, utilizzando esercizi fisici, permette il rinforzo della muscolatura perineale, quest'ultima in grado di opporsi a eventuali piccole e o modeste fughe di urina. La rieducazione pelvica rinforza la muscolatura attraverso esercizi fisici specifici o con l'utilizzo di apparecchiature elettriche per la stimolazione passiva.

Esistono molte altre terapie non chirurgiche per attenuare o eliminare, talvolta, l'incontinenza urinaria: abitudini più adeguate ed esercizi muscolari specifici. Tra le prime segnaliamo: andare più spesso in bagno, ogni 3-4 ore; alle primissime avvisaglie, sedersi fino alla scomparsa dello stimolo per poi dirigersi lentamente verso il bagno non ridurre l'assunzione di liquidi, ma limitarsi a circa 8 bicchieri di acqua al giorno. Se si accompagna tutto ciò a esercizi muscolari, si ottiene l'obiettivo di rafforzare l'insieme dei muscoli che sostengono la vescica e l'uretra.

Infine segnaliamo un trattamento mini-invasivo dell'incontinenza urinaria che consiste nell'utilizzo del collagene per via endoscopica, creando un restringimento opportuno del collo vescicale, senza causare ostruzione. Questo intervento è stato finora effettuato nei casi di pazienti affetti da incontinenza da sforzo o da fallimenti terapeutici della fisioterapia pelvicoperineale, obesi o clinicamente inoperabili. I risultati sono stati soddisfacenti e incoraggianti e sembrano offrire senza sofferenze particolari un'efficace ripresa della continenza urinaria, ma è fuori di dubbio che questa terapia debba essere effettuata dallo specialista.

LA PROSPETTIVA NATURALE
I trattamenti offerti dalla fitoterapia
Un ulteriore strumento terapeutico è rappresentato dall'attività di alcune piante.
L'AGRIMONIA: in forma di tintura madre o di decotto al 3%, è tonica dello sfintere vescicale.
La BALLOTTA: si può utilizzate quando l'incontinenza urinaria è di natura nervosa, che oltre ad essere uno spasmolitico, utile nella perdita a gocce, ha anche proprietà sedative.
Il BUCCO, da assumere a stomaco pieno, ha attività antisettica urinaria e agisce contro le infiammazioni dell'apparato genito-urinario.
La QUERCIA, in forma di macerato glicerico, è utile nell'enuresi notturna. E' un tonico della muscolatura, lenisce le piaghe da ristagno d'urina, è utile negli stati di surmenage e fatica.
Le GHIANDE sono indicate negli stati depressivi con astenia sessuale; le influorescenze contengono sostanze ormonali che agiscono sulle gonadi di entrambi i sessi; le radici sono attive sulle pelli doloranti e brucianti.
Il MIRTILLO NERO si utilizza il macerato glicerico. Le foglie sono antisettiche di tutto l'apparato urinario; i giovani getti riducono l'eccesso di urea; l'associazione di bacche e foglie è utile come antisettico, antibatterico, antinfiammatorio.
Il MIRTILLO viene spesso assunto insieme alla quercia per combattere l'enuresi notturna, ma, a differenza di quest'ultima, deve essere preso per periodi brevi.
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