27/06/14

Vi scappa la pipì?: RIEDUCATE IL PERINEO

Contro l'incontinenza urinaria esistono oggi soluzioni efficaci e praticabili da parte di un gran numero di pazienti. Il problema è che sono conosciute poco e male, spesso sottovalutate o considerate inutili. Meglio non vergognarsi del proprio stato e di rivolgersi al proprio medico di fiducia, perché, contrariamente a quanto comunemente si crede, la maggior parte dei casi di incontinenza urinaria è candidata a essere valutata ed è meritevole: di trattamento.

Sono molti i programmi di rieducazione perineale che hanno lo scopo di riportare l'apparato muscolare attorno a uretra, ano e, per le donne, vagina, a un buono stato di tonicità con eliminazione o attenuazione del problema.

Molto utile è la rieducazione al controllo della vescica: sveglia e svuotamento urinari programmati; allenamento dei muscoli pelvici con semplici esercizi che consistono nella contrazione forte e prolungata, per un paio di secondi, dei muscoli dei glutei, ripetuta più volte al giorno. La riabilitazione vescico-sfinterica comprende varie tecniche a volte anche completamente diverse tra loro, ma che hanno come finalità la cura dell'incontinenza. Tra esse ricordiamo:

 il «cateterismo interrnittente», ovvero la possibilità di svuotare la vescica tramite l'introduzione di un catetere attraverso l'uretra; la «rieducazione vescicale», che può avvenire con varie tecniche che permettono il ripristino della normale attività della vescica, aiutando a cancellare cattive abitudini minzionali erroneamente acquisite;
il «biofeedbacks, tecnica recente che permette di acquisire un miglior controllo del proprio apparato sfinterico;
immagine presa dal web
la «fisiochinesiterapia perineale» che, utilizzando esercizi fisici, permette il rinforzo della muscolatura perineale, quest'ultima in grado di opporsi a eventuali piccole e o modeste fughe di urina. La rieducazione pelvica rinforza la muscolatura attraverso esercizi fisici specifici o con l'utilizzo di apparecchiature elettriche per la stimolazione passiva.

Esistono molte altre terapie non chirurgiche per attenuare o eliminare, talvolta, l'incontinenza urinaria: abitudini più adeguate ed esercizi muscolari specifici. Tra le prime segnaliamo: andare più spesso in bagno, ogni 3-4 ore; alle primissime avvisaglie, sedersi fino alla scomparsa dello stimolo per poi dirigersi lentamente verso il bagno non ridurre l'assunzione di liquidi, ma limitarsi a circa 8 bicchieri di acqua al giorno. Se si accompagna tutto ciò a esercizi muscolari, si ottiene l'obiettivo di rafforzare l'insieme dei muscoli che sostengono la vescica e l'uretra.

Infine segnaliamo un trattamento mini-invasivo dell'incontinenza urinaria che consiste nell'utilizzo del collagene per via endoscopica, creando un restringimento opportuno del collo vescicale, senza causare ostruzione. Questo intervento è stato finora effettuato nei casi di pazienti affetti da incontinenza da sforzo o da fallimenti terapeutici della fisioterapia pelvicoperineale, obesi o clinicamente inoperabili. I risultati sono stati soddisfacenti e incoraggianti e sembrano offrire senza sofferenze particolari un'efficace ripresa della continenza urinaria, ma è fuori di dubbio che questa terapia debba essere effettuata dallo specialista.

LA PROSPETTIVA NATURALE
I trattamenti offerti dalla fitoterapia
Un ulteriore strumento terapeutico è rappresentato dall'attività di alcune piante.
L'AGRIMONIA: in forma di tintura madre o di decotto al 3%, è tonica dello sfintere vescicale.
La BALLOTTA: si può utilizzate quando l'incontinenza urinaria è di natura nervosa, che oltre ad essere uno spasmolitico, utile nella perdita a gocce, ha anche proprietà sedative.
Il BUCCO, da assumere a stomaco pieno, ha attività antisettica urinaria e agisce contro le infiammazioni dell'apparato genito-urinario.
La QUERCIA, in forma di macerato glicerico, è utile nell'enuresi notturna. E' un tonico della muscolatura, lenisce le piaghe da ristagno d'urina, è utile negli stati di surmenage e fatica.
Le GHIANDE sono indicate negli stati depressivi con astenia sessuale; le influorescenze contengono sostanze ormonali che agiscono sulle gonadi di entrambi i sessi; le radici sono attive sulle pelli doloranti e brucianti.
Il MIRTILLO NERO si utilizza il macerato glicerico. Le foglie sono antisettiche di tutto l'apparato urinario; i giovani getti riducono l'eccesso di urea; l'associazione di bacche e foglie è utile come antisettico, antibatterico, antinfiammatorio.
Il MIRTILLO viene spesso assunto insieme alla quercia per combattere l'enuresi notturna, ma, a differenza di quest'ultima, deve essere preso per periodi brevi.
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