Il-Trafiletto
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06/08/14

Donare è un dono | Il prezzo della felicità

Donare è un dono
Se quest'ipotesi fosse vera, allora aiutare gli altri dovrebbe rallegrare anche bambini piccolissimi.

Per verificarlo, ci siamo avvalsi della collaborazione della psicologa comportamentale Kiley Hamlin. Abbiamo iniziato distribuendo a piccoli di 1-3 anni dei biscottini: la loro felicità nel riceverli è stata superata solo dalla soddisfazione provata nel poter offrire questo dono a un simpatico pupazzo.

Vi sarà familiare l'immagine di un bambino che si scioglie in lacrime se obbligato a condividere qualcosa di sua proprietà: come può, dunque, quel bambino, e come possiamo noi adulti, provare sempre gioia donando? La nostra ricerca dimostra che quella gioia non è, appunto, automatica. Tendiamo a sperimentare sensazioni positive, infatti, quando possiamo constatare gli effetti prodotti in qualcun altro dalla nostra generosità. Nel caso dei piccoli del nostro esperimento, il pupazzo masticava allegramente, esprimendo apprezzamento, dopo aver ricevuto il biscotto. Gli enti benefici possono mettere a frutto questa informazione, consentendo ai donatori di verificare facilmente come vengono utilizzati i contributi.

Per esempio, l'associazione no profit Spread the Net garantisce, per ogni donazione da 10 dollari, la fornitura di una rete per la prevenzione della malaria pediatrica in Africa: abbiamo scoperto che le persone si sentono più soddisfatte dopo un versamento fatto a Spread the Net piuttosto che all'UNICEF. Anche se l'UNICEF condivide lo stesso obiettivo globale, ossia aiutare i bambini bisognosi, l'impatto delle donazioni a un'organizzazione cosi vasta risulta meno facilmente tracciabile. Il nostro studio indica, inoltre, che è più facile provare sentimenti positivi dopo aver speso soldi a vantaggio di altri se riusciamo a trascorrere del tempo con loro. Dopo aver comprato un pallone per il compleanno del nipotino, dunque, ci sentiremo molto più soddisfatti se ci impegneremo anche a giocare un po' a calcio con lui. La prossima volta che metteremo mano al portafoglio, la domanda da farsi è: sto pagando il prezzo della felicità?(science)


29/11/13

Un quotidiano e un motore di ricerca uniti per raccontare gli eventi del web 2013

Quando le unioni hanno un fine comune, nascono collaborazioni positive. La Stampa e Yahoo hanno unito le loro esperienze per raccontare i fatti più incisivi del 2013. Dalle parole più digitate della rete, ai video più significativi, ai personaggi che hanno caratterizzato il 2013 che si avvia al termine. Il risultato lo potete scoprire da oggi sui siti web e sulle versioni «mobili» del nostro quotidiano e di Yahoo Italia.
La Stampa e Yahoo

Si tratta di un viaggio tra le storie dell’anno che si incrocia con le parole più cercate nella Rete, raccolte su uno speciale minisito da Yahoo. Le firme de La Stampa vi offrono, con una serie di video, un riassunto e un’analisi delle vicende di questi mesi, dall’anno nero di Berlusconi raccontato dal direttore Mario Calabresi al Royal Baby britannico. Il tutto integrato con articoli di approfondimenti e fotogallery.
Con la possibilità di saltare dalla narrativa de La Stampa alle Top Ten di Yahoo sulla nuovissima homepage italiana della società californiana, che vive una stagione di grande vitalità sotto la guida di una star del web come Marissa Mayer. «Un giornale oggi deve sperimentare e aprirsi a nuove modalità digitali di raccontare il mondo», spiega Calabresi. «Questo primo progetto realizzato con Yahoo è una “contaminazione” positiva, apre nuove strade alla nostra presenza sulla Rete. Sempre all’insegna della qualità del giornalismo firmato La Stampa». «La Stampa è il nostro partner ideale - commenta Matteo Failla, Head of Media & Audience di Yahoo Italia -, lo abbiamo da sempre reputato il precursore tra i quotidiani italiani nell’utilizzo di Internet. Sono stati i primi a cogliere la sfida del digitale e oggi sono la più avanzata realtà anche in termini organizzativi e strutturali. Basta visitare la nuova redazione di Torino per capire quanto il futuro dell’informazione giornalistica sia per loro un florido presente».                                                                                                                                     fonte
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