Il-Trafiletto
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06/11/14

Evviva la piadina evviva la Romagna con la salama

Emilia-Romagna un territori con il primato italiano ed europeo, con la più alta produzione agroalimentare di prodotti di qualità certificata e importante voce del made in Italy. Ha ottenuno l'ennesimo riconoscimento per la Salama da Sugo e per la Piadina Romagnola.


Raggiungono così i 41 i prodotti Dop e Igp dell'Emilia-Romagna che consolida il suo primato. Gli ultimi due prodotti ad aver ottenuto il riconoscimento della Commissione europea sono la Salama da Sugo Igp e la Piadina Romagnola Igp, con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea odierna dei regolamenti n. 1173 e n. 1174, entrambi del 24 ottobre 2014. Una forte identità territoriale contraddistingue questa regione, ricca di tradizione agroalimentare. Un traguardo raggiunto anche grazie alla collaborazione tra le Istituzioni e il mondo produttivo.
 
Con il riconoscimento della Dop e Igp dovranno essere ripettate le norme del disciplinare, pena  essere sanzionati. Una garanzia che tutela entrambe le categorie sia i produttori che i consumatori. La Piadina Romagnola Igp, che i romagnoli mangiano volentieri con la salsiccia, è uno dei simboli della Romagna e la sua reputazione si intreccia con la storia e le tradizioni locali. Fu il poeta Giovanni Pascoli a ufficializzare il termine "piada", definendola alimento antico «quasi quanto l'uomo» e « pane nazionale dei Romagnoli».

Sono state riconosciute anche le diverse tipologie di piadina romagnola, disponendo un'etichettatura specifica per quella alla riminese, più sottile e larga, e concedendo un' ulteriore riconoscibilità alla piadina romagnola ottenuta con processi per la maggior parte manuali, tipica dei chioschi. Gli ingredienti sono sempre gli stessi: farina, acqua, sale, grassi, lievito. Non è consentito l'uso di conservanti, aromi e altri additivi. Identica anche l'area di produzione che corrisponde al territorio delle province di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e, in parte, di Bologna. Questo per garantire il rispetto delle regole e per tamponare le produzioni ottenute fuori dalla Romagna.

La Salama da sugo è un salume, tipicamente Ferrarese, a forma di «melone» con divisione in 6/8 spicchi e strozzatura mediana, risale al periodo Estense. Composto da una miscela di carni suine aromatizzate con una vasta gamma di composti aromatici, dall'utilizzo originale di vino e spezie, e insaccate nella vescica naturale del suino stagionata in specifiche condizioni ambientali. La zona di lavorazione, condizionamento e confezionamento coincide con quasi tutta la provincia di Ferrara. Anche in questo caso il riconoscimento dell'Igp sarà un importante garanzia contro le imitazioni sia per i produttori che per i consumatori.

16/07/14

Dop e Igp per l'olio di oliva

Denominazione di Origine Protetta ( DOP ): è il marchio di qualità che viene attribuito ad un prodotto agricolo o alimentare, le cui caratteristiche qualitative dipendono esclusivamente dal territorio in cui viene prodotto. L'ambiente geografico di produzione comprende sia i fattori naturali che quelli umani, come le tecniche di produzione e trasformazione, i quali consentono di ottenere un prodotto unico e inimitabile.

 In sostanza la Dop si applica a produzioni il cui intero ciclo produttivo, dalla materia prima al prodotto finito, viene svolto all'interno di un'area geografica ben delimitata, e quindi, non è riproducibile al di fuori di essa. Il prodotto certificato Dop gode di tutela e protezione dalle contraffazioni su tutto il territorio dell’Unione Europea.

Marchi Dop e Igp
immagine presa dal web
L'olivicoltore la cui azienda si trova in un territorio che ha ottenuto questo riconoscimento e che intende commercializzare la propria produzione di olio con il marchio Dop, deve attenersi ad uno specifico disciplinare di produzione e sottostare al controllo di un "Ente di Certificazione" indipendente e appositamente incaricato e riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.

Il disciplinare di produzione contiene tutte le norme di coltivazione dell’oliveto, di raccolta e confezionamento dell’olio di oliva che devono essere rigorosamente rispettate per l’ottenimento dell’olio a marchio Dop. Una volta ottenuto il riconoscimento, la denominazione è costantemente soggetta al controllo di conformità al disciplinare di produzione da parte dell’Ente di certificazione.

Il "Consorzio di tutela" (è l’organismo rappresentativo dei produttori) vigila sulla commercializzazione dei prodotti tutelati dalla denominazione di origine protetta. La Denominazione di Origine Protetta è stata istituita nel 1992 con il Reg. CE 2081/92. Dopo 13 anni, sono 37 gli oli d’oliva extravergine italiani che hanno ottenuto questo riconoscimento.

Indicazione Geografica Protetta ( IGP ): è il marchio di qualità che viene attribuito ai prodotti agricoli o alimentari per i quali una sola fase del processo produttivo ha un legame con la zona geografica di riferimento. La differenza tra Dop e Igp sta dunque nella seconda parte della definizione: una sola fase del processo di produzione è necessaria per ottenere la denominazione IGP, mentre per la DOP il legame con il territorio riguarda tutto il processo produttivo.

Come per le denominazioni Dop, anche i produttori IGP devono attenersi alle rigide regole contenute nel disciplinare il cui rispetto è garantito da un organismo indipendente di controllo. Ad oggi l’unico olio extra vergine d'oliva italiano che ha ottenuto il riconoscimento Igp è il “Toscano”.

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