09/11/13

La Formula 1 va per "la tangente"! Confessa Ecclestone: pagato 10 milioni di dollari a Prost e Jordan!

La Formula 1 va per "la tangente"! Confessa Ecclestone: pagato 10 milioni di dollari a Prost e Jordan!
Bernie Ecclestone, ovvero il simbolo della Formula 1, il guru delle corse più entusiasmanti e adrenaliniche di tutto il mondo sportivo dei motori, uomo tanto spregiudicato quanto generoso, risoluto e pragmatico al tempo stesso, ha confessato di aver tenuto il controllo del business "Formula 1"percorrendo vie che prendono per la..."Tangente".
Tangenti di cui hanno usufruito anche alcuni dei protagonisti più importanti del mondo delle corse, campioni che hanno scritto pagine memorabili della storia più o meno recente della Formula 1, miti come Alain Prost e Eddie Jordan, la cui complicità e accondiscendenza Ecclestone ha nel senso lato del termine, acquistato con una sorta di mancia da 10 milioni di dollari.
«Pagata direttamente sul loro conto corrente privato, non su quello delle scuderie che rappresentavano», ha voluto specificare Ecclestone, che pare somigliare più che un pentimento, ad un’ammissione di colpevolezza ormai fuori tempo massimo e quindi pronta per essere archiviata tra i rimpianti e gli scaffali dei motori in soffitta.
Bernie Ecclestone

Questa sorta di rivelazione che se fatta in tempi utili avrebbe scatenato una sorta di "Motoropoli", fatta adesso a più di dieci anni di distanza, appare sbiadita e perfino superflua, dal momento che la sua integrità nel paddock è sempre stata ritenuta inversamente proporzionale al talento di businessman.
Nonostante ciò le sue dichiarazioni, entrate in possesso dall’Alta Corte di Londra, sono destinate a far rumore, a scuotere, ed anche non poco, l'impero automobilistico della Formula 1.
Basta soltanto considerare il peso specifico dei protagonisti delle sue confessioni: Prost, Jordan e Tom Walkinshaw! I primi due ex team principal delle omonime scuderie, il terzo a capo della Arrows, scusate se è poco.
L’episodio, rivelato dallo stesso Ecclestone, risale al 1998 quando si parlava del rinnovo del «Patto della Concordia» tra la società di marketing di Ecclestone, la Federazione Automobilistica Internazionale e le scuderie partecipanti al mondiale.

Per convincere alcuni team ad accettare la sua proposta economica, Ecclestone non ha per nulla esitato ad aprire il prospero portafoglio personale, attirando così il voto dei rispettivi team principal.
In base alla testimonianza di Ecclestone, sia Jordan che oggi svolge il ruolo di opinionista della Bbc che Prost, quattro volte campione del mondo, hanno accettato i versamenti provenienti dalla Valper Holdings, una sussidiaria della Bambino Holdings, il trust della famiglia Ecclestone.

«Ma non bisogna considerarla una tangente perché nessuno dei tre era un dirigente né ricopriva cariche pubbliche. E non so che fine abbiano fatto quei soldi. Io li ho pagati perché accettassero la mia proposta», si è giustificato Ecclestone.
Il patron della Formula 1 ha narrato l’episodio nell’ambito del processo che lo vede imputato di corruzione nei confronti del banchiere Gerhard Gribkowsky al fine di canalizzare a proprio favore la vendita dei diritti commerciali della Formula 1.
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