Il-Trafiletto

03/02/14

Coppia di indiani trasporta in trolley il cadavere della coinquilina iraniana | Arrestati

Una coppia di indiani ha trascinato per Milano, Lecco e Venezia il cadavere della coinquilina iraniana dentro un trolley. Arrestati con l'accusa di omicidio sostengono di non averla uccisa, ma solo di aver tentato di nascondere il cadavere.

Non un omicidio, ma una stupidaggine, commessa perche' avevano perso la testa. I due indiani accusati per la morte una 29enne iraniana studentessa all'accademia di Belle Arti di Brera hanno ammesso di aver cercato di nascondere il cadavere di Mahtab Savoji, ma non di averla uccisa. I due - 30 e 28 anni - immigrati regolari e residenti da anni in Italia, lavoravano entrambi in un albergo come cameriera e barman, e formavano una coppia nella vita. Sostengono di aver trovato la ragazza gia' morta nella giornata di lunedi' 27 e raccontano di aver perso la testa, decidendo di nascondere il cadavere in un trolley e trasportarlo in treno fino a Lecco, ma qui si sarebbero resi conto dell'impossibilita' di disfarsene.
Mahtab Savoji

Rientrati a Milano, i due sono saliti su un altro treno che li ha portati a Venezia, dove hanno abbandonato il corpo della studentessa nelle acque del Lido. Sulla base delle prove accumulate dalla Squadra Mobile di Milano in collaborazione con la mobile di Venezia, il pm di Milano Grazia Pradella ha disposto per entrambi il fermo con l'accusa di omicidio aggravato e occultamento di cadavere. Secondo i primi rilievi effettuati sul cadavere, Mahtab Savoji sarebbe stata strangolata nel pomeriggio di lunedi' 27 gennaio. Il corpo, nudo, era stato ritrovato a Venezia nella notte tra lunedi' e martedi', ma non presentava segni evidenti di violenza, ed era stato riconosciuto grazie alle impronte digitali. Gli uomini della Squadra mobile hanno iniziato a indagare sulle frequentazioni della vittima e grazie alla collaborazione dei colleghi di Venezia, e alle immagini riprese da alcune telecamere di sicurezza, sono riusciti a collocare con sicurezza i due cittadini indiani poco distante dal Lido alcune ore prima del ritrovamento del cadavere. I due avevano la "valigia dell'orrore" che avrebbero trascinato in giro tra Milano, Lecco e Venezia per tutto il pomeriggio e la serata di lunedi' 27 gennaio. Resta da chiarire il movente: gli investigatori non escludono quello sessuale, al pari di altri. La studentessa condivideva la stessa stanza con i suoi assassini fin dallo scorso novembre, ma nelle ultime settimane avrebbe manifestato l'intenzione di lasciare l'appartamento di via Pericle. Secondo alcune ipotesi trapelate da ambienti investigativi, l'uomo indiano potrebbe aver tentato un approccio sessuale con la vittima.     fonte AGI

13 mesi alla deriva in mare aperto: l'Odissea di un naufrago

E' successo davvero, come in "Cast away", Jose Salvador Albarengo, 37 anni ha passato 13 mesi alla deriva, su una barca in vetroresina di 7 metri. Era partito per una battuta di pesca che doveva durare solo un giorno, e ha vissuto un'Odissea. Per sopravvivere ha bevuto sangue di tartaruga, in mancanza d'acqua e mangiato carne cruda.

 - E' rimasto alla deriva per oltre un anno, bevendo sangue di tartaruga (quando gli mancava l'acqua piovana) e nutrendosi della carne cruda degli uccelli e pesci che riusciva a catturare a mani nude: un pescatore salvadoregno, scomparso al largo delle coste del Messico, il 24 dicembre 2012, nel pieno di una violenta tempesta, e' ricomparso all'altro capo del globo, a oltre 12.500 chilometri di distanza in uno sperduto atollo corallino nelle Isole Marshall. L'uomo - la barba lunga, sorridente, in mano una lattina di Coca Cola e descritto in condizioni "migliori di quanto ci si possa aspettare" - e' sbarcato dalla motovedetta della polizia che e' andato a recuperarlo nell'atollo di Ebon ed e' arrivato, dopo un'ennesima navigazione di 22 ore, nella capitale delle isole, a Majuro. Ad attenderlo sulla banchina, diverse centinaia di curiosi attirati dalla sua singolare avventura. Il naufrago ha detto di chiamarsi Jose Salvador Albarengo, avere 37 anni, ed esser salpato per una spedizione a caccia di squali, per conto della compagnia ittica Camoronera Dela Costa, il giorno della vigilia di Natale del 2012. Doveva essere una battuta di pesca di appena un giorno, e' stata un'odissea durata 13 mesi.

Il compagno che era con lui, un ragazzino di nome Xiquel, tra i 15 e i 18 anni, e' morto poche settimane dopo perche' - ha raccontato - incapace di mangiare carne cruda. Il pescatore tornato alla civilta' e' stato recuperato giovedi' scorso, smunto e disorientato, su una barca in vetroresina di 7 metri arenatasi vicino al remoto atollo corallino: i locali hanno cercato di farsi spiegare cosa fosse successo ma lui parla solo spagnolo e le prime comunicazioni sono avvenute a gesti. "Cammina male, le sue gambe sono molto rinsecchite. Non credo si tratti di una bufala, penso che abbia avuto un bel po' di problemi in mare al largo", ha raccontato Jack Niedenthal, un cineasta che vive a Majuro, che e' riuscito a parlargli brevemente grazie a un interprete prima che l'uomo fosse portato via in ospedale. "Doveva essere una battuta di pesca di una sola giornata, e invece sono stati portati via da venti fortissimi. Ma sembra in condizioni migliori di quanto ci si possa attendere", ha raccontato l'ambasciatore Usa nelle Isole Marshall, Tom Ambruster, un altro che e' riuscito a parlargli. L'uomo ha raccontato di essere salvadoregno ma che ha vissuto 15 anni a Tapachula, in Messico, prima della clamorosa odissea. "Ha detto di essere un pescatore di gamberi e squali", ha riferito ancora l'ambasciatore. Adesso le autorita' delle Isole Marshall contatteranno la famiglia e organizzeranno il suo rimpatrio, ma prima - dopo i controlli sanitari in ospedale - il pescatore-naufrago dovra' essere sentito dagli inquirenti.                                                                                         fonte AGI

Hiv | La nuova arma sarà una pianta ornamentale?

Usato soprattutto come ornamento colorato per terrazzi, balconi e finestre, il geranio potrebbero ritagliarsi un piccolo grande spazio anche in campo medico, specialmente nella battaglia contro l'Hiv. Sì, perché l'estratto della radice del Pelargonium sidoides, il genere a di pianta cui appartengono i comuni gerani che coltiviamo a scopo ornamentale, ha dimostrato, in esperimenti in provetta, la capacità di inattivare il virus dell'Aids e impedire il suo accesso nelle cellule, dunque l'infezione. Lo studio è stato condotto presso l'Istituto Helmholtz Zentrum - Centro di ricerca tedesco per la salute ambientale ed è stato pubblicato su Plos One. Chissà se in futuro questa scoperta potrà rivelarsi una soluzione per un problema di vaste proporzioni, visto che secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, più di 35 milioni di persone nel mondo sono infettate dall'Hiv, la maggior parte da Hiv- 1 e l'Aids è una delle dieci principali cause di morte nel mondo. Il geranio, o meglio il suo estratto, è sicuro per l'uomo e già usato come preparato erboristico contro la bronchite acuta. Infatti Alcune specie sudafricane, specificamente il Pelargonium sidoides e il Pelargonium reniforme, sono utilizzati nella medicina tradizionale di diversi gruppi etnici del Sudafrica per le loro proprietà curative. Gli esperti hanno scoperto che le sostanze della pianta attive contro l'Hiv (capaci di bloccare la replicazione del virus e di impedire che infetti le cellule del sangue) sono un mix di polifenoli. Secondo gli scienziati, l'estratto di radice previene l'infezione da Hiv (in particolare di Hiv-1, il virus più comune nell'uomo) inattivando il virus e impedendogli di entrare nelle cellule da infettare. Il suo meccanismo d'azione è distinto da quello dei farmaci antiretrovirali oggi in uso clinico. Questo aspetto fa dell'estratto di geranio un nuovo potenziale medicinale da affiancare a quelli già in uso.

Romeo & Giulietta ha stregato Milano! (e dintorni)

E dopo Roma è la volta di Milano!

Presente sul territorio milanese fin dal 23 Gennaio scorso questo spettacolo ha collezionato un successo via l'altro ed il weekend appena trascorso non è stato certo da meno.  Il tanto amato Musical "Romeo e Giulietta -ama e cambia il mondo-" nella sua ennesima rappresentazione, ha incantato il numeroso pubblico accorso in Teatro, l'ennesima Standing Ovation, l'ennesima magia quella prodotta da David Zard, un miscuglio di sensazioni magistralmente curate da Giuliano Peparini.
Ben otto giorni addietro ho avuto il piacere di assistere a tale spettacolo e non potevo certo esimermi dallo scriverne. A chi ti porta oltre i confini dell'emozione! Grazie.

Il 26 Gennaio ho assistito allo spettacolo più sensazionale, sensoriale, emozionale e stupefacente di sempre, ad oggi ne sono ancora completamente presa, vivo le mie giornate avvolta in una bolla che fluttua attraverso i giorni, le ore, il tempo ma dentro di essa la clessidra è ferma a "Romeo e Giulietta -ama e cambia il mondo-". Inizio a pensare che durante la visione dell'opera rilascino nell'aria una sostanza tale da dare dipendenza perché se lo hai visto una volta, scalpiti per tornarci, ti strega! E' la magia del talento.
La cosa che più di tutte mi ha colpito è l'utilizzo del palco che viene adoperato nella sua interezza, non c'è un angolo spoglio o lasciato al caso, ne orizzontalmente ne verticalmente, ogni scena è piena di vigore, carica di emozione, si passa dal crescere lento della sensazione alla stilettata della sorpresa. Ho assistito ad altre rappresentazioni teatrali ma mai come in questa ho visto il pubblico così rapito, nessuno che fiata, le teste perennemente rivolte al palco, si hanno segni di vita solo durante l'intervallo a luci accese e neanche nell'immediatezza della luce, un lieve torpore prende.
Gli artisti emozionano tutti in egual maniera seppur in modo diverso, il personaggio se lo sono cucito addosso meglio del meraviglioso abito che indossano, i ballerini una folata di vento in piena estate, una rincorsa, un'onda che ti coglie all'improvviso, tramutano le parole in movimento, aggressivo o lento che sia, gli leggi il corpo. Le canzoni prendono la via del cuore senza troppi tornanti, le voci, ognuna con la sua sfumatura, la sua particolarità accoppiate con estrema maestria, suoni che danzano senza corpo e le scene che cambiano e prendono forma sotto gli occhi, addirittura vengono riprodotte le foglie mosse dal vento nella scena del balcone, le pedane che si spostano facendo fluttuare la scena, fortificando il suono e incollandolo all'azione innalzando i personaggi e, lo spettacolo che esce dal palco: i frati, i ballerini che arrivano alle tue spalle correndo, Leonardo (il Principe di Verona) che spunta tra il pubblico cantando del risultato di tale tragedia, è un tumulto di sensazione/azione studiato ad hoc per emozionare e direi che ci sono riusciti alla grande.

La disponibilità degli artisti dopo lo spettacolo è qualcosa di sublime, ho anche avuto l'onore e la fortuna di poter stringere la mano niente meno che a David Zard, un uomo in evidente stato di commozione nel vedere la reazione della gente, quando lessi che si emozionava in tale maniera stentai a crederci e invece.


Romeo e Giulietta -ama e cambia il mondo- al linear4ciak Milano fino al 23 Febbraio.
Non perdete l'occasione di farvi scuotere l'emozione.

"Piccolo aggiornamento, visto il grande successo sono state aggiunte date fino al 2 Marzo."


p.s. resoconto concesso anche alla pagina fan del cast su facebook, son sempre io :)




La Juventus in casa sua non transige | La Juve mette l Inter in fila per...3 con il resto di 1e si porta a +9 sulla Roma

La Juventus in casa non transige! Dopo la mezza battuta d'arresto contro la Lazio la Juve ritorna alla vittoria mettendo l'Inter in...fila per 3 con il resto di 1. Si tratta per la formazione di Conte, del 11o successo in altrettanti incontri, disputati in casa.

Un cammino che assume sempre di piu' l'aspetto di una marcia inarrestabile, a cui pare solo la Roma può opporsi e contrastare visto che il Napoli, sconfitto oggi a Bergamo, è scivolato a 15 punti dalla vetta. I bianconeri partono con veemenza e già al secondo minuto Tevez si ritrova a tu per tu con Handanovic, costretto a un doppio intervento miracoloso.

Il dominio dei bianconeri nei primi 45' è evidente e trova la sua concretezza al quarto d'ora quando Pirlo innesca Lichtsteiner che di testa trova la deviazione vincente. La Juventus gestisce il vantaggio senza affanni, ma sul finire di frazione, da un errore di Bonucci, nasce un contropiede di Kovacic che porta Palacio alla conclusione da buona posizione, senza però che l'argentino riesca a inquadrare la porta.
Juventus-Inter 3-1
Ad inizio secondo tempo la Juventus mette in cassaforte il risultato con il raddoppio di Chiellini che conclude di potenza una mischia in area nerazzurra. Passano pochi minuti e a seguito di un'altra azione convulsa davanti ad Handanovic sbuca Vidal che conclude in porta siglando il 3-0.

 L'Inter, che nel frattempo aveva visto entrare in campo Milito, cerca comunque di riaprire il match e trova il gol con una conclusione di Rolando al 71'. Negli ultimi venti minuti la Juventus, forse troppo sicura del risultato, si rilassa e i nerazzurri premono alla ricerca del secondo gol, sfiorandolo con Palacio.

All'ultimo minuto acuto di Vucinic, mancato sposo nerazzurro, che in area calcia di destro e colpisce il palo. La Juventus vola in classifica a +9 sulla Roma, che dovrà recuperare i minuti restanti della partita col Parma, l'Inter aspetta con ansia Hernanes, che avrà il compito di invertire il recente trend negativo con la peggior classifica considerando solo le partite del 2014.
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