Il-Trafiletto

29/01/14

Di Caprio: "The Wolf of Wall Street" di Scorsese subito in testa

La pellicola di Martin Scorsese con DiCaprio sbanca il box office: in vetta con 3,8milioni di euro. Anche la commedia di Paolo Genovese, 'Tutta colpa di Freud', secondo con 2 milioni


Si era intuito già dagli incassi del primo giorno di programmazione: 'The Wolf of Wall Street' di Martin Scorsese conquista la vetta del box office con 3.811.319 euro in 4 giorni, pari a 6.806 euro di media copia. Un risultato che sovrasta le precedenti aperture italiane dei film diretti dal regista newyorkese (anche se, è bene ricordarlo, tali incassi fanno riferimento a tre giorni di programmazione, visto che i film uscivano ancora di venerdì): 'The Aviator' aprì con 2.1 milioni per fermarsi poi a 5.5 milioni totali, 'The Departed' aprì con 1.6 milioni e si fermò a 9.3 milioni totali, 'Shutter Island' esordì con 1.9 milioni e raggiunse i 7.1 milioni totali, 'Hugo Cabret' aprì con 1.7 milioni e si fermò a 7.5 milioni complessivi. Alla 01 distribution si festeggia anche per l'ottimo secondo posto di 'Tutta colpa di Freud': la commedia di Paolo Genovese incassa 2.098.227 euro e fa registrare 5.408 euro di media copia.

DiCaprio
 Altra new entry anche in terza posizione, dove si piazza 'A spasso con i dinosauri' grazie all'incasso di 1.583.102 euro. Scende così di due posizioni 'Il capitale umano' di Paolo Virzì, ora quarto con 700.545 euro e un incasso complessivo di 4.571.719 euro, mentre 'The Counselor' di Ridley Scott scende dal primo al quinto posto con 646.807 euro. Perde due posizioni anche 'Un boss in salotto' di Luca Miniero, ora sesto con 571.380 euro (e 11.800.274 euro totali). Esordisce in ottava posizione la commedia Last Vegas (404.837 euro), mentre 'The Butler' scende dal sesto al nono posto con 338.182 euro. Chiude la top ten 'American Hustle' di David O. Russell, ora decimo con 299.225 euro.              fonte AdnKronos

Perchè si dice "stendere un velo pietoso"?

Sarà capitato anche a voi di usare questo modo di dire, fortuna che rispetto a quelli da me analizzati fino ad ora, questo è tutt'ora di uso comune. C'è da immaginarsi la scena: prendere una bella tela e ricoprire tutto ciò che non ci aggrada, che non ci piace, o che vogliamo nasconderep er pudore, che sia concreto o astratto, con un ampio gesto, come si usa di solito fare per stendere la tovaglia sul tavolo, mentre ci accingiamo ad apparecchiare.
Il velo pietoso

"Stendere un velo pietoso", usiamo queste parole quando vogliamo indicare la volontà di dimenticare o non pensare ad una circostanza spiacevole. L’idea del velo che copre un oggetto alla vista indica appunto questa volontà. Tacere un episodio o una verità dolorosa o semplicemente spiacevole. Usato di solito in riferimento a un episodio sul quale si preferisce non ritornare per evitare contrasti, dissapori o discussioni, oppure per non rivangare antiche colpe, rancori e simili. Tralasciare i particolari scabrosi o dolorosi di una questione, per delicatezza, pudore, pietà o altro. Talvolta usato anche in tono scherzoso.

CARPIONE DI CALAMARI

PREPARATE QUESTO PIATTO E GUSTATELO IL GIORNO DOPO: SARÀ ANCORA PIÙ SAPORITO. L'ACETO DEL CARPIONE CONSERVA IL PESCE IN FRIGORIFERO ANCHE PER 2-3 GIORNI. 235 kcal per porzione

Ingredienti per 4 porzioni  • 600 G DI ANELLI DI CALAMARI • 2 CIPOLLE ROSSE • 2 CUCCHIAI DI OLIO EVO • 1 RAMETTO DI ROSMARINO .• 4-5 FOGLIE DI ALLORO • 3 DL DI ACETO DI VINO BIANCO • 50 Gr CIRCA DI FARINA BIANCA • ABBONDANTE OLIO PER FRIGGERE • SALE E PEPE 

SBUCCIATE le cipolle e tagliatele a fette sottili, in modo da ottenere tanti anelli; rosolatele per 1-2 minuti in una casseruola con l'olio extravergine. Unite il rosmarino, l'alloro e un cucchiaino di pepe in grani, quindi lasciate insaporire a fiamma moderata per altri 2 minuti. Versate l'aceto e portate a ebollizione; non appena prende bollore spegnete e tenete da parte

LAVATE e asciugate bene gli anelli di calamari, infarinateli, metteteli in un grosso colino e scrollate con cura la farina in eccesso.
CARPIONE DI CALAMARI


SCALDATE abbondante olio in un tegame fondo e immergete un pizzico di farina: se l'olio sfrigola significa che ha raggiunto la temperatura giusta. Friggetevi pochi calamari alla volta, scolateli con il mestolo forato man mano che diventano dorati e passateli su un foglio di carta assorbente da cucina per eliminare l'unto in eccesso.


PONETE sul fondo di una terrina uno strato di anelli di calamari fritti, distribuitevi sopra qualche anello di cipolla e proseguite altemando questi ingredienti. Versate infine l'aceto ancora caldo e lasciate riposare il carpione in frigorifero per almeno 4 ore prima di servirlo, in modo che i calamari assorbano il gradevole sapore dell'aceto aromatizzato. Regolate di sale e servite.

VARlANTI APPETITOSE
1• Invece dei calamari fritti, preparate 600 9 di tonno fresco a fette, cuocetelo sulla piastra, eliminate pelle e lisca centrale e marinatelo in una terrina con le cipolle all'aceto.
2• Usate la salvia al posto dell'alloro.

LA TRADIZIONE 
IL CARPIONE è il nome di un procedimento che permette di conservare i pesci a lungo. In corpione si preparano soprattutto le tinche, le carpe. le trote, le anguille, le alborelle, che sono un antipasto mollo apprezzato nell'Italia settentrionale. Uno volta infarinato e fritto, il pesce viene coperto da uno marinato bollente composto da 1/4 d'acqua e 3/4 d'aceto di vino bianco contenenti: l cipolla, l carota, l costa di sedano a pezzettini, alcune foglie di salvia, sale e pepe, il tutto soffritto in poco olio. Il tempo di riposo minimo è di 4 ore, ma per fare insaparire bene il pesce è meglio lasciarlo nella marinata un giomo intero. Il carpione va gustato freddo.

Anziani sempre più vittime di truffe. Alcuni esempi

La casistica delle truffe è purtroppo ampia e in continuo sviluppo. Se per strada notiamo un anziano avvicinato da persone con atteggiamento che possa destare sospetto, quando in un anziano notiamo timore, sorpresa o smarrimento non esitiamo a chiamare la Polizia Municipale o altre forze di polizia che effettueranno un controllo della situazione. Ecco alcuni esempi che possono innescare un campanello d'allarme in tutti noi. La truffa delle pietre preziose . Tra le truffe più frequenti di cui sono vittima gli anziani è quella delle 'pietre preziose'. Un signore di aspetto rassicurante e in genere di mezz'età, si finge uno straniero che per una premura deve raggiungere il paese d'origine ma non ha disponibilità di soldi liquidi per il biglietto del viaggio. Ferma per strada una signora individuata per la truffa e cerca di vendere un anello o delle pietre preziose che avrebbero un valore di 8-10mila euro. Naturalmente per la signora il prezzo scenderebbe di molto. Passa un altro signore, complice del truffatore, ben vestito che dice di essere un gioielliere con tanto di lente per controllare le pietre; naturalmente le considera autentiche e si offre di comprarle per 5mila euro. Ma lo straniero insiste perché sia l'anziana signora a comprarle. E spesso riesce a convincerla facendosi dare 2/3mila euro. La truffa della falsa eredità. Un signore cerca un vecchio amico a cui dovrebbe consegnare del denaro relativo a un'eredità. Ferma una persona anziana per chiedere informazioni su quell'amico, ma nessuno sa niente finché un passante, complice del truffatore, si ferma e dice che quella persona è morta. L'unica soluzione è il notaio ma serve l'anticipo che spesso il malcapitato sborsa con la speranza di arrivare alla falsa eredità. La truffa dei falsi funzionari Inps Enel o Inpdap. Falsi funzionari Inps, Enel o Inpdap si presentano alla porta di persone anziane con la scusa di dover controllare la posizione pensionistica o contributiva, o ancora per controllare il contatore del gas, della luce ecc. ma in realtà raggirano le persone facendosi consegnare soldi o sottraendo beni o altre cose di valore. Se il malcapitato non sa che gli Enti prima di fare i controlli affiggono un avviso nel palazzo, il gioco è fatto. I finti carabinieri. Una o più persone, adesso anche di sesso femminile, si qualificano come appartenenti all'Arma dei Carabinieri oltre che alla Polizia di Stato o alla Polizia Municipale. Vi accusano di aver fatto acquisti con banconote false. Addossano la colpa dello spaccio delle banconote, ad un impiegato della vostra banca ( sorvegliano la banca ed individuano la vittima, quindi sapranno indicare anche la collocazione della banca e magari la descrizione di uno degli impiegati). A questo punto vi dicono di dover esaminare, presso la vostra abitazione, tutti i soldi che avete prelevato. Una volta entrati vi convincono a mostrare tutte le banconote e quindi, con uno stratagemma, vi sostituiscono nelle buste le banconote con carta, a volte fotocopie a volte schedine per il gioco del lotto, in modo da simulare lo stesso spessore. In alcuni casi intimano di conservare la busta delle "banconote" per l'esame del "giudice". Per rendere la cosa più veritiera provvedono a sigillare la busta, guadagnando così tempo sulla segnalazione alle forze dell'ordine dell'accaduto.

Renzi ai piccoli partiti come Cicerone a Catilina: "Fino a quando abuserai della nostra pazienza?"

Il punto di disaccordo:«Le percentuali delle soglie di sbarramento e l'innalzamento della soglia per accedere al premio di maggioranza». Renzi a Ballarò: «se c’è da litigare con i piccoli partiti, si litiga. O si chiude o si rompe, non mi faccio risucchiare dalla palude»



Avverte Matteo Renzi. «Si tratta e come in ogni trattativa tutti vogliono spuntare qualcosa per poter dire “ho vinto io”, ma secondo me si può chiudere l’accordo», ragiona con i suoi alla fine di una giornata tempestosa in cui ha sentito più volte Berlusconi, ma anche Alfano. Il sindaco annulla la riunione della segreteria delle sette di mattina, oggi arriverà a Roma in tempo per la manifestazione dei sindaci ai ferri corti col governo. Un segnale chiaro di voler tenere sulla corda l’esecutivo, almeno fino a quando la partita sulla legge elettorale non sarà ben incardinata. Per tutto il giorno, alla luce del continuo aggiornamento che gli arriva dai suoi sul campo, Guerini, la Boschi e Nardella, il sindaco di Firenze segue passo passo un braccio di ferro che potrebbe concludersi oggi con l’annuncio di un accordo, salvo scarti improvvisi di Berlusconi, che «evidentemente è di fronte ad un bivio», dice Renzi a Ballarò.

Matteo Renzi.
Un accordo che non soddisferebbe molte delle richieste delle formazioni minori, ma «se c’è da litigare con i piccoli partiti, si litiga». E che allo stato si articolerebbe su cinque modifiche, di cui due ancora sub judice ma molto probabili. Primo, niente riduzione delle soglie di sbarramento dell’8% per chi va da solo e del 5% per le forze che si coalizzano (anche se Renzi preme per limarla al 4%), innalzamento solo della soglia per accedere al premio di maggioranza che passerebbe dal 35 al 37%. Secondo punto, quello che i renziani definiscono «la condizione di sopravvivenza per Alfano»: la possibilità di presentare fino a cinque candidature multiple in varie circoscrizioni. Terzo: delega al governo per ridisegnare le circoscrizioni elettorali, con un margine massimo di tempo di 60 giorni e non di novanta come ipotizzato nella prima fase. E poi ci sono altre due condizioni variabili: la norma «salva-Lega» e le primarie per legge sul modello toscano, cioè non obbligatorie ma comunque regolate con una normativa che prevede un’organizzazione istituzionalizzata con spazi pubblici offerti ai partiti che ne vogliano usufruire e regole certe. Una griglia di aggiustamenti che sembra siano la base per un accordo che i renziani considerano a buon punto di cottura. Ma la corsa contro il tempo è accidentata assai: fin dalla mattina i piccoli partiti mettono in minoranza Pd e Fi, chiedendo durante la riunione dei capigruppo di dare più tempo alla commissione Affari Costituzionali per discutere la legge elettorale. I due partiti maggiori strappano l’arrivo in aula per domani pomeriggio. Una questione che cela un nodo politico: se si slittasse al primo giorno di febbraio, il contingentamento dei tempi per l’aula varrebbe da marzo e quindi si ritarderebbe l’arrivo al Senato, chiudendo così di fatto la «finestra elettorale» per poter andare al voto in maggio con le europee. Ma sul percorso in commissione può pesare anche l’ostruzionismo dei grillini. «Se si mettono di traverso potrebbero ritardare tutto e si rischia di andare in aula senza aver votato un mandato al relatore ma solo con il testo base privo di modifiche», spiega il capogruppo Pd Emanuele Fiano prima della seduta notturna. «Vedrete, passa alla Camera e salta al Senato», è la profezia di Beppe Fioroni. «Io non mi faccio ingabbiare, chi vuol far saltare tutto si prenda la responsabilità di fronte al paese», attacca il leader Pd.                                                                          fonte LaStampa.it
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