Il-Trafiletto

26/01/14

Questi gli arbitri e gli assistenti designati dalla CAN per la 2a giornata del girone di ritorno della Serie A Tim 2013/14.

Sono questi gli Arbitri e gli Assistenti designati dalla CAN per dirigere le gare della 2a giornata del girone di ritorno della Serie A Tim stagione 2013/14. Questo il comunicato ufficiale diramato dalla CAN riguardo gli Arbitri e gli Assistenti designati per il regolare svolgimento delle gare riguardanti la 2a di ritorno della Serie A Tim 2013/14:

“Si rendono noti i nominativi degli Arbitri, degli Assistenti, dei IV Ufficiali e degli Arbitri Addizionali d’area che dirigeranno le gare valide per la 2ª giornata di ritorno del Campionato di Serie A TIM 2013-2014 in programma domenica 26 gennaio alle ore 15.00.


CAGLIARI – MILAN
DOVERI
DE PINTO – SCHENONE
IV: GRILLI
ADD1: RIZZOLI
ADD2: DI BELLO
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Arbitri ed Assistenti per la 2a di ritorno Serie A Tim 2013/14

FIORENTINA – GENOA h.20.45
TOMMASI
DI FIORE – LA ROCCA
IV: PASSERI
ADD1: ORSATO
ADD2: NASCA

H. VERONA – ROMA h.12.30 MAZZOLENI
PAGANESSI – IORI
IV: IANNELLO
ADD1: ROCCHI
ADD2: PINZANI

INTER – CATANIA
DE MARCO
POSADO – MARRAZZO
IV: CARIOLATO
ADD1: RUSSO
ADD2: FABBRI

LAZIO – JUVENTUS 1-1 ( Candreva- Llorente) svoltasi sabato 25/01 h. 20.45
MASSA
BARBIRATI – MARZALONI
IV: DI LIBERATORE
ADD1: BERGONZI
ADD2: GERVASONI

LIVORNO – SASSUOLO CELI
MANGANELLI – PADOVAN
IV: CRISPO
ADD1: VALERI
ADD2: MANGANIELLO

NAPOLI – CHIEVO 1-1 ( Albiol- Sardo) svoltasi sabato 25/01 h.18.00
IRRATI
STALLONE – GHIANDAI
IV: PETRELLA
ADD1: GIACOMELLI
ADD2: LA PENNA

PARMA – UDINESE PERUZZO
LIBERTI – TONOLINI
IV: GIALLATINI
ADD1: DAMATO
ADD2: BRUNO

SAMPDORIA – BOLOGNA GUIDA
BIANCHI – MUSOLINO
IV: DE LUCA
ADD1: BANTI
ADD2: ABBATTISTA

TORINO – ATALANTA TAGLIAVENTO
DE MEO – LONGO
IV: COSTANZO
ADD1: CERVELLERA
ADD2: GAVILLUCCI

Fermata numero 12…si scende | La Lazio frena l’avanzata bianconera!

Fermata numero 12…si scende: la Lazio all'Olimpico frena l’avanzata bianconera! La Juventus si ferma a quota 12 successi di fila, venendo interrotta da una Lazio coriacea e ben messa in campo.

Si interrompe dunque la corsa vincente della Juventus, costretta al pari esterno dalla Lazio, rinfrancata dal cambio di allenatore, Reja pare avere portato nuova linfa ai biancocelesti che appaiono subito in condizione di fronteggiare gli attacchi veementi dei bianconeri. Alla Juventus non rimane altro che il rammarico di non aver continuato il proprio record di vittorie consecutive, mentre ai biancocelesti l’amaro per in bocca per non essere riusciti a chiudere la partita, sfruttando la superiorità numerica che hanno avuto per oltre un'ora. Ma alla fine il pari può accontentare entrambe le squadre.

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Lazio-Juventus 1-1
Da una parte Conte ha visto i suoi giocare alla pari per lunghi tratti della ripresa, pur con un uomo in meno, dall'altra Reja ha dato una scossa a una squadra che con lui in panchina è ancora imbattuta.
L'inizio della partita vede i bianconeri meno "presenti" del solito, alquanto compassati davanti ad una Lazio che invece si chiude e riparte con grande determinazione.

Poco prima della mezz'ora Klose si inserisce alla perfezione in area su un pallone verticale, supera Buffon in dribbling e viene atterrato dal portiere della Nazionale, che subisce di conseguenza l'espulsione. Dal dischetto Candreva è impeccabile nella trasformazione.

Pur in dieci contro undici la formazione di Conte nella ripresa gioca alla pari degli avversari, dando l'impressione, talvolta, di essere la squadra con l'uomo in più. Il forcing degli ospiti produce il pareggio al 60', grazie ad un colpo di testa magistrale in girata di Llorente che trasforma in rete un cross dal fondo di Lichtsteiner. Ottenuto il pari la Juventus prende fiato e negli ultimi venti minuti di gioco esce ancora la Lazio che sfiora il nuovo vantaggio in due occasioni, fermata sempre dai legni. La prima volta Klose di testa a botta sicura trova la deviazione sulla traversa di Storari, nella seconda Keita, inserito a 5' dal termine, coglie il palo allo scadere con un tiro a giro di destro da fuori area. 1-1 con buona pace di tutti!

I piccoli parenti di Cocò vanno protetti

Sono stati trasferiti in un luogo protetto i cugini e le sorelline di Cocò, il bambino ucciso e bruciato a Cassano insieme al nonno Giuseppe Iannicelli e a una donna marocchina. Insieme a loro anche i tre bambini della sorella di Antonia Iannicelli, e ad un altro figlio minorenne di Giuseppe Iannicelli (fratello di Antonia).

È il leader del movimento Diritti Civili a rendere nota la decisione del Tribunale dei minori di Catanzaro. "Ho appena appreso questa notizia - afferma Corbelli- dopo aver chiesto, con una richiesta urgente, recapitata per e-mail alla direzione del carcere di Castrovillari e al presidente del Tribunale di Sorveglianza di Cosenza (che, mi ha risposto, non l'ha potuta accogliere perché non di sua competenza) di poter immediatamente incontrare la signora Antonia Iannicelli e il marito Nicola Campolongo, i genitori del piccolo Cocò che sono entrambi detenuti nella casa circondariale della città del Pollino".

Corbelli lancia un appello, preoccupato delle conseguenze. "Ho naturalmente grande rispetto della magistratura -afferma- ma sta per verificarsi qualcosa che sta di nuovo buttando letteralmente nella disperazione la mamma e il papà del piccolo Cocò". "Se si vogliono mandare le sorelline di Cocò e i suoi cuginetti in una casa protetta non si può negare alla mamma del bambino ucciso la possibilità, il diritto di stare con loro. E' una richiesta più che di giustizia di umanità. Per questo -aggiunge- chiedo al giudice competente della Corte di Appello di Catanzaro di concedere almeno gli arresti domiciliari alla mamma del piccolo Cocò in modo che la stessa donna possa stare con le sue due bambine in questa casa protetta. Negare questo diritto significa condannare alla disperazione e alla pazzia questa ragazza. Confido nella sensibilità e umanità del giudici di Catanzaro. Si autorizzi la mamma del piccolo Cocò -conclude Corbelli- a lasciare il carcere e andare con le sue due figliolette. Si scongiuri una nuova tragedia, prima che sia troppo tardi''. fonte (Adnkronos)

Finalmente ultimato il paddock di Formula 1 per il 2014!

Finalmente ultimato il paddock di Formula 1 per il 2014! E' stato dato annuncio di tutti i piloti, compreso gli importanti cambi di scuderia, (solo due scuderie, Mercedes e Marussia, hanno confermato la coppia dello scorso anno) e anche le più blasonate di esse, sono prossime alla presentazione ufficiale che avverrà nei prossimi giorni.

Con una accellerazione dei tempi, degna della Formula 1 d'altri tempi fin'ora mai avvenuto: le grosse novità regolamentari, che hanno causato un cambiamento radicalmente, nuovo per tutti, hanno portato inevitabilmente a dovere sfruttare ogni singolo giorno utile di quest'inverno, causando forti impedimenti anche ai top team più tradizionalisti di organizzare le ambite e spettacolari presentazioni nelle proprie factory. Allora che fare? Tutti in pista!
Quale migliore occasione di organizzare in pista e diffondere, manco a dirlo, via web, quindi anche in casa Ferrari, è iniziato ufficialmente il conto alla rovescia per l'auto del ritorno di Raikkonen. Rispettando una consolidata tradizione, oggi, a 24 ore dal debutto, sarà annunciato il nome ufficiale della nuova rossa, con un'attesa resa piccante dal sondaggio-sfida online attraverso la pagina ufficiale di Maranello: per coinvolgere i suoi fan ha infatti lanciato un poll con una serie di sigle, fra le quali sinora ha primeggiato F14T con un minimo scarto su T166 Turbo e, a seguire, F14 Scuderia, F14 Maranello e F616.

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La nuova "Rossa" come si chiamerà?

La nuova rossa è stata presentata online, nella giornata di sabato 25 alle 14.30, un giorno dopo la McLaren, per poi proseguire con le meno formali anticipazioni di Williams e Force India. La roulette delle presentazioni segue con la Sauber (26 gennaio), Toro Rosso lunedì 27 e la mattina di inizio dei test a Jerez, il 28, sarà il turno di Red Bull, Mercedes e Caterham. Mancherà all'appello solo Lotus, colpevolmente in ritardo, che ha appena annunciato che salterà a piè pari l'intera sessione spagnola, costrigendosi a un tour de force maggiorato nelle rimanenti 8 giornate a Sakhir, previste fra fine febbraio e inizio marzo.

Quest'anno sarà pesantemente diverso in Formula 1 e queste presentazioni così ravvicinate e frettolose ne sono un grande indizio: niente eventi maestosi, solo momenti pratici e veloci: sempre in mondovisione grazie allo streaming online, ma molto meno romantici.
Come noto, sul fronte regolamentare le monoposto 2014 sono tecnicamente auto nuove di zecca. Meno cilindri (da 8 a 6), meno cubatura (da 2.400 a 1.600 cc) ma un grande supporto dall'Energy Recovery System (ERS), il vero protagonista sotto il cofano delle nuove monoposto, che trarranno le loro invidiabili potenze sia grazie al turbocompressore che, appunto, da questa nuova unità elettrica fortemente integrata con il propulsore. Tanto che il cuore pulsante sarà poco preciso chiamarlo ancora motore, a favore di una più precisa definizione di "power unit", particolarmente complessa, innovativa e, si spera, capace di dare un grande impulso anche alla produzione di serie.

Oltre a questo, sarebbe molto lunga e noiosa la lista di novità, limiti e divieti rispetto ai progetti precedenti, ma sostanzialmente le monoposto 2014 saranno più magre, basse, meno "alate" e con gomme più strette. Fra i comuni denominatori sul fronte tecnico di queste scelte c'è senza dubbio la volontà di tentare di limitare la dipendenza dall'aerodinamica e riportare il focus sulla meccanica e in particolare sull'unità motrice.
Ad esempio, con la riduzione dello chassis da 625 a 525 mm, un dettaglio con una grande influenza sulla geometria delle sospensioni, si ottiene una grande variazione nella quantità d'aria che si potrà far passare sotto la scocca. Ma di aria non se ne potrà proprio fare economia in carena, dove ogni apertura laterale sarà aperta ulteriormente per via delle aumentate necessità di raffreddamento delle nuove power unit.
Indubbiamente le nuove norme hanno cercato di lasciare spazio alle interpretazioni dei singoli progettisti, che cercano ogni anno di saperne una più del diavolo per trovare la soluzione più "furba" ed efficace, spesso non a caso collocata nelle zone più "grigie" e meno definite dai confini del regolamento.

Non importa quindi se qualcuno teme che le auto 2014 saranno più "brutte": certo con il grande abbassamento geometrico i "nasi" saranno più bassi e meno liberi nelle forme, pensando anche alle necessarie soluzioni per garantire performance e sicurezza allo stesso tempo. Ma non tutto è stato castrato: piloni, scalini, sidepod, vanity panel, nonostante tutto, saranno più creativi che mai anche se le necessarie maggiori prese d'aria potranno non essere necessariamente motivo di vanto. Niente "coanda" e nuove misure imposte cambiano funzioni ed estetica pesantemente al retrotreno: più che pensare a soffiaggi più o meno vietati, i designer di Formula 1 hanno avuto a che fare con dei tagli importanti alle misure di ingombro e superficie utile, che rappresentano solo alcuni dei vincoli per restringere considerevolmente il downforce rispetto al passato.

Per capire quanto siano estreme queste vetture fa notizia ed effetto registrare un cambiamento regolamentare decretato dal recente World Motor Sport Council appena concluso a Ginevra, che ha approvato per la stagione 2014 un imprevisto aumento della massa totale della vettura di solo 1 kg. Una decisione specificamente dedicata a Pirelli per consentirgli un maggior impiego di kevlar in ogni pneumatico: 250 grammi in più per gomma rispetto al previsto a causa di un consumo notevole, dettato dalla coppia davvero importante delle nuove unità propulsive. E le novità di Ginevra non finiscono qui. Sempre in tema di peso, nel 2015 saranno invece 701 i chili complessivi, dieci in più rispetto a quest'anno, anche per far vivere più sereni i piloti che, come ad esempio Ricciardo, sono stati costretti a rispettare pesanti diete per non essere penalizzati rispetto alla maggior parte della griglia.





Il cerchio si stringe | La vita su Marte ha le…ore contate!

Il cerchio si stringe: la vita su Marte ha le...ore contate! Alla fatidica domanda, al dubbio ormai incessante e costante nelle menti degli scienziati se Marte abbia mai ospitato la vita, pare che si stia arrivando ad una risposta certa e definitiva!

Pur nonostante la risposta a tale domanda pare "dribblare", rendendo quasi del tutto inutili i tentativi continui degli scienziati, nel giungere ad una conclusione definitiva, pare che il cerchio si sta stringendo! Sono ben 5 gli articoli pubblicati sulla rivista scientifica Science che in maniera dettagliata, grazie alle ultime analisi fatte da Curiosity all’interno del cratere di Gale, alla ricerca di ambienti che nel remoto passato del pianeta potessero risultare abitabili, ne danno prova di quanto sudetto. A capo di queste scoperte è un editoriale firmato da Ohn P. Grotzinger, del California Institute of Technology di Pasadena: stando ai dati chimici e fisici raccolti, Marte in passato avrebbe potuto ospitare la vita!
 
I nuovi risultati, racconta Grotzinger, sono solamente l’ultima tappa di una ricerca che prosegue ormai da un decennio. La storia inizia infatti nel 2004, con lo sbarco sul pianeta di Spirit e Opportunity, i dei due rover della Nasa che dovevano verificare i risultati degli esami orbitali, dimostrare cioè che nel lontano passato su Marte, esistevano ambienti ricchi di acqua. La missione fu un successo, gettando così le basi per l’impresa successiva, nome in codice: Mars Science Laboratory (Msl).

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Suolo Marziano
Il rover sviluppato dalla nuova missione della Nasa, Curiosity, è sbarcato infatti nel cratere di Gale nel 2012, equipaggiato con un set di strumenti pensati espressamente per verificare se gli ambienti acquatici presenti su Marte fossero in grado di sostenere la vita. Oltre all’acqua infatti, sono necessari anche alcuni elementi specifici, ovvero Ossigeno, Azoto, Idrogeno, Zolfo e Fosforo, e ambienti che permettano il sostentamento e lo sviluppo di batteri. I risultati delle analisi, pubblicati oggi su Science, segnano un nuovo passo avanti.

I 5 studi dimostrano infatti che nell’antichità il cratere di Gale era percorso da lunghi corsi d’acqua, che dalle pendici della depressione scorrevano a valle, formando un lago al centro dell’area. Ph e salinità dell’acqua erano moderati, ed erano presenti anidride carbonica e monossido di azoto, composti chimici che rendono molto probabile la presenza di carbonati e materiali organici. Cosa vuol dire? Per gli scienziati, significa che la zona era abitabile.

Dimostrare che fosse realmente abitata però è un’altra storia. Gli strumenti di Curiosity infatti non sono pensati per rilevare la presenza di forme di vita, e il compito cadrà quindi sulle spalle delle prossime missioni, che dovranno esplorare le rocce della zona alla ricerca di fossili. Questo non vuol dire che la missione del rover sia giunta a termine. “Curiosity ora potrà aiutare a comprendere in che modo i composti organici potrebbero essere conservati negli strati rocciosi”, scrive infatti Grotzinger. “In questo modo, fornirà indicazioni preziose per restringere la ricerca delle aree in cui potrebbero essere presenti materiali in grado di preservare dei fossili”.



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