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19/07/14

Tutte le regole per preparare il tè

TUTTE LE REGOLE PER PREPARARLO 

Acqua caldissima. Cinque minuti di attesa: non uno di più. E la teiera? Meglio di ceramica. 

Che cosa rende «perfetto» l'aroma che si sprigiona dalla nostra tazza? Tre elementi sono decisivi: il tipo di tè (che varia moltissimo secondo la provenienza, il trattamento, la miscelazione, ma anche la conservazione), la qualità dell'acqua e il procedimento di preparazione. Vediamo insieme tutti i segreti di questo Piccolo rito. .L'acqua. Pare che non ne esista al mondo migliore di quella inglese. E si dice che nei suoi viaggi all'estero la regina Elisabetta abbia sempre una provvista di buona acqua casalinga. Più modestamente, per il nostro tè continentale sarebbe bene usare dell'acqua povera di calcare.
• LA TECNICA Prima di tutto si riscalda la teiera, versandoci dentro un po' d'acqua bollente, che va poi eliminata. Poi si fa cadere sul fondo il tè e lo si ricopre d'acqua caldissima; dopo quattro o cinque minuti (non un istante di più) si versa nelle tazze, filtrando con un colino.
• LA QUANTITA' I veri intenditori discutono sulle dosi esatte di tè:pare che ci vogliano un cucchiaino per tazza, Più uno per la teiera. Nei negozi specializzati, e ora anche in Italia, si trova il cucchiaio-misurino, di solito di corno, dall'impugnatura cortissima e ricurva.
• LA TEIERA Non tutti sono d'accordo sui materiali ideali. La . classica, elegante teiera d'argento è accusata da alcuni di alterare il sapore. Da preferire allora tutte le terrecotte, dalla grossolana ceramica alla raffinata porcellana.
• LE BUSTINE Gli inglesi inorridiscono, ma il tè in bustine, per i nostri palati non così raffinati è davvero pratico. Basta avere l'accortezza di mettere la bustina nella teiera riscaldata prima di versarci sopra l'acqua e, ovviamente, di toglierla allo scadere dei fatidici 4 minuti, Oltre alle bustine di carta ci sono quelle di garza finissimo: hanno il vantaggio di non incidere minimamente sul sapore del tè, in quanto, al contrario di quelle di carta, non liberano cellulosa. È pratico anche l'uovo cuoci-tè, di metallo o di porcellana, ma non riempitelo troppo, perché il tè nell'acqua si gonfia e, se , non ha spazio, non può sprigionare tutto l'aroma e i principi attivi che contiene.
• ALL'ORIENTALE Il tè si può anche bere (come usa in Russia, in Cina, in Giappone) senza filtrarlo: basta sorseggiarlo lentamente, senza scuotere la tazzina, in modo che le foglioline rimangano sul fondo.

UN SERVIZIO IMPECCABILE … Alle cinque, tra amiche, secondo la tradizione. Una pausa piacevole che riscopre le intramontabili regole del galateo.
E non è solo un passatempo riservato alle signore che non hanno nulla da fare: il tè delle cinque (rivisto e semplificato) è un piacevole pretesto per ritrovarsi tra amiche. Per servirlo in modo impeccabile, ripassiamo il galateo.
Se il tè è servito in salotto, è possibile apparecchiare su un carrello o su un tavolino. Nel primo caso la tazza sarà porta alle ospiti sedute ìn poltrona, insieme a un tovagliolino da posare sulle ginocchia. Ilcarrello . resterà accanto al divano, in modo da potervi posare la tazza per servirsi di dolcetti.
Se il tè è servito al tavolo, l'ospite troverà davanti a sé tazza,e piattino; posati a loro volta sul piatto da dolce; al momento di bere il tè, tazza, e piattino si spostano a destra, mentre i dolci si mettono nel piatto da dolce.
Le fettine di limone si predispongono su un piattino insieme all'apposita forchettina; andrebbero messe nella tazza prima del tè, per evitare schizzi. E secondo il rituale degli inglesi anche il latte (sempre offerto con un piccolo bricco) va versato nella tazza prima dell'infuso.
Ancora un'astuzia tipicamente inglese? Mettete a disposizione degli ospiti anche un bricco con l'acqua calda, per allungare un tè troppo concentrato.

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26/01/14

Finalmente ultimato il paddock di Formula 1 per il 2014!

Finalmente ultimato il paddock di Formula 1 per il 2014! E' stato dato annuncio di tutti i piloti, compreso gli importanti cambi di scuderia, (solo due scuderie, Mercedes e Marussia, hanno confermato la coppia dello scorso anno) e anche le più blasonate di esse, sono prossime alla presentazione ufficiale che avverrà nei prossimi giorni.

Con una accellerazione dei tempi, degna della Formula 1 d'altri tempi fin'ora mai avvenuto: le grosse novità regolamentari, che hanno causato un cambiamento radicalmente, nuovo per tutti, hanno portato inevitabilmente a dovere sfruttare ogni singolo giorno utile di quest'inverno, causando forti impedimenti anche ai top team più tradizionalisti di organizzare le ambite e spettacolari presentazioni nelle proprie factory. Allora che fare? Tutti in pista!
Quale migliore occasione di organizzare in pista e diffondere, manco a dirlo, via web, quindi anche in casa Ferrari, è iniziato ufficialmente il conto alla rovescia per l'auto del ritorno di Raikkonen. Rispettando una consolidata tradizione, oggi, a 24 ore dal debutto, sarà annunciato il nome ufficiale della nuova rossa, con un'attesa resa piccante dal sondaggio-sfida online attraverso la pagina ufficiale di Maranello: per coinvolgere i suoi fan ha infatti lanciato un poll con una serie di sigle, fra le quali sinora ha primeggiato F14T con un minimo scarto su T166 Turbo e, a seguire, F14 Scuderia, F14 Maranello e F616.

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La nuova "Rossa" come si chiamerà?

La nuova rossa è stata presentata online, nella giornata di sabato 25 alle 14.30, un giorno dopo la McLaren, per poi proseguire con le meno formali anticipazioni di Williams e Force India. La roulette delle presentazioni segue con la Sauber (26 gennaio), Toro Rosso lunedì 27 e la mattina di inizio dei test a Jerez, il 28, sarà il turno di Red Bull, Mercedes e Caterham. Mancherà all'appello solo Lotus, colpevolmente in ritardo, che ha appena annunciato che salterà a piè pari l'intera sessione spagnola, costrigendosi a un tour de force maggiorato nelle rimanenti 8 giornate a Sakhir, previste fra fine febbraio e inizio marzo.

Quest'anno sarà pesantemente diverso in Formula 1 e queste presentazioni così ravvicinate e frettolose ne sono un grande indizio: niente eventi maestosi, solo momenti pratici e veloci: sempre in mondovisione grazie allo streaming online, ma molto meno romantici.
Come noto, sul fronte regolamentare le monoposto 2014 sono tecnicamente auto nuove di zecca. Meno cilindri (da 8 a 6), meno cubatura (da 2.400 a 1.600 cc) ma un grande supporto dall'Energy Recovery System (ERS), il vero protagonista sotto il cofano delle nuove monoposto, che trarranno le loro invidiabili potenze sia grazie al turbocompressore che, appunto, da questa nuova unità elettrica fortemente integrata con il propulsore. Tanto che il cuore pulsante sarà poco preciso chiamarlo ancora motore, a favore di una più precisa definizione di "power unit", particolarmente complessa, innovativa e, si spera, capace di dare un grande impulso anche alla produzione di serie.

Oltre a questo, sarebbe molto lunga e noiosa la lista di novità, limiti e divieti rispetto ai progetti precedenti, ma sostanzialmente le monoposto 2014 saranno più magre, basse, meno "alate" e con gomme più strette. Fra i comuni denominatori sul fronte tecnico di queste scelte c'è senza dubbio la volontà di tentare di limitare la dipendenza dall'aerodinamica e riportare il focus sulla meccanica e in particolare sull'unità motrice.
Ad esempio, con la riduzione dello chassis da 625 a 525 mm, un dettaglio con una grande influenza sulla geometria delle sospensioni, si ottiene una grande variazione nella quantità d'aria che si potrà far passare sotto la scocca. Ma di aria non se ne potrà proprio fare economia in carena, dove ogni apertura laterale sarà aperta ulteriormente per via delle aumentate necessità di raffreddamento delle nuove power unit.
Indubbiamente le nuove norme hanno cercato di lasciare spazio alle interpretazioni dei singoli progettisti, che cercano ogni anno di saperne una più del diavolo per trovare la soluzione più "furba" ed efficace, spesso non a caso collocata nelle zone più "grigie" e meno definite dai confini del regolamento.

Non importa quindi se qualcuno teme che le auto 2014 saranno più "brutte": certo con il grande abbassamento geometrico i "nasi" saranno più bassi e meno liberi nelle forme, pensando anche alle necessarie soluzioni per garantire performance e sicurezza allo stesso tempo. Ma non tutto è stato castrato: piloni, scalini, sidepod, vanity panel, nonostante tutto, saranno più creativi che mai anche se le necessarie maggiori prese d'aria potranno non essere necessariamente motivo di vanto. Niente "coanda" e nuove misure imposte cambiano funzioni ed estetica pesantemente al retrotreno: più che pensare a soffiaggi più o meno vietati, i designer di Formula 1 hanno avuto a che fare con dei tagli importanti alle misure di ingombro e superficie utile, che rappresentano solo alcuni dei vincoli per restringere considerevolmente il downforce rispetto al passato.

Per capire quanto siano estreme queste vetture fa notizia ed effetto registrare un cambiamento regolamentare decretato dal recente World Motor Sport Council appena concluso a Ginevra, che ha approvato per la stagione 2014 un imprevisto aumento della massa totale della vettura di solo 1 kg. Una decisione specificamente dedicata a Pirelli per consentirgli un maggior impiego di kevlar in ogni pneumatico: 250 grammi in più per gomma rispetto al previsto a causa di un consumo notevole, dettato dalla coppia davvero importante delle nuove unità propulsive. E le novità di Ginevra non finiscono qui. Sempre in tema di peso, nel 2015 saranno invece 701 i chili complessivi, dieci in più rispetto a quest'anno, anche per far vivere più sereni i piloti che, come ad esempio Ricciardo, sono stati costretti a rispettare pesanti diete per non essere penalizzati rispetto alla maggior parte della griglia.





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