Il-Trafiletto

27/12/13

Le novità: quelle stoppate e quelle in arrivo nel "mille proroghe"

Il decreto "Salva Roma" presentato per sanare i bilanci della capitale ed evitare il suo default, aveva imbarcato decine di altre misure trasformandosi in un zibaldone, finchè Napolitano ha fermato il balletto facendo cadere il "Salva Roma". A questo punto le norme urgenti sono state inserite nel decreto "Mille Proroghe".
Di seguito le novità principali, quelle stoppate e quelle in arrivo, e il decreto da cui arrivano:

A Roma 400 milioni (Dal salva-Roma) 
Nel milleproroghe saranno riproposte le norme salva Roma che hanno già avuto un impatto (il comune di Roma ha già approvato il bilancio). È il caso dei 400milioni di euro stanziati per evitare il default di Roma capitale. Il decreto prevedeva anche un aumento Irpef (ora allo 0,9%) cancellato, però, durante l’iter legislativo; ma non è detto che l’aggravvio non possa essere riproposto con le norme che oggi arriverano dal consiglio dei ministri.
Parlamento

Addio agli affitti d’oro (Dal salva-Roma) 
Non è ancora chiaro il merito e l’entità. Ma è certo che nel provvedimento che oggi varerà il consiglio dei ministri ci sarà una norma per superare il pasticcio degli «affitti d’oro» pagati da Camera e Senato per l’uso di alcuni palazzi del centro storico. Secondo le discussioni delle ultime ore verrebbe reintrodotto la norma che consente di recedere dagli affitti stipulati anche in mancanza di clausola di rescissione.

Stop agli incroci (Dalla legge di stabilità) 
Il premier Enrico Letta è stato chiarissimo già nella conferenza stampa di fine anno. E così, nel decreto di oggi ci sarà certamente la norma che proroga il divieto agli incroci proprietari tra stampa e tv. La norma introdotta con la legge di stabilità dello scorso anno sarebbe, infatti, scaduta a fine anno. La norma, nella sostanza, vieta per chi ha più di una rete televisiva di acquisire partecipazioni in imprese editrici di pubblicazioni quotidiane.

Fondi per l’alluvione (Dal salva-Roma) 
 Nel milleproroghe ci saranno certamente le norme che favoriscono i comuni colpiti da alluvioni e calamità naturali. Tra questi la Sardegna. I cittadini avranno una proroga negli adempimenti tributari. In tal senso si era pronunciato anche Saccomanni. Lo scivolo era finito nel salva-Roma e ora sarà riproposto nel decreto milleproroghe. La sospensione dei pagamenti era stata già introdotta il 30 novembre scorso.

Tasi, un altro rinvio (Dalla legge di stabilità) 
Le nuove norme sulla Tasi non saranno inserite nel dl milleproroghe all’esame del consiglio dei ministri. Il nodo delle detrazioni con molta probabilità finirà all’interno del decreto conversione Imu 2013 che scade a fine gennaio del prossimo anno. Per ora ci sono 500milioni di euro nella legga di stabilità appena approvata ma per portarli a 1,2, 1,3 miliardi si starebbe valutando la concessione di maggiore flessibilità sulle aliquote dei comuni.

Niente semafori a led (Dal salva-Roma) 
Nel milleproroghe di oggi non finiranno nemmeno le lampadine al led per i semafori previste nel salva Roma, così come i finanziamenti per il paese Natale di Padre Pio. Niente di tutto questo e nemmeno mezzo milioni di euro per la torre anticorsara di Portopalo di Capo Passero. A secco anche numerosi comuni beneficiati da regalie natalizie e l’idea con emendamento di Antonio D’Alì per una tassa per chi visita i vulcani.

Salta la norma pro-slot (Dal salva-Roma) 
Finisce nel nulla la querelle sulle slot machine. L’emendamento che prevedeva penalizzazioni per quei comuni virtuosi che tentavano di frenare il proliferare di slot machine nei locali pubblici decade assieme all’intero pacchetto del decreto salva-Roma. Naturalmente, viste le tensioni e le polemiche sull’argomento, il tema del gioco d’azzardo non sarà oggetto del provvedimento milleproroghe che il governo oggi si appresta a varare.                                           fonte

Mille proroghe dopo il brutto pasticcio del "salva Roma"| La solita italia?

I "dietrofront" del governo motivati dalla necessità di fare decreti con il massimo del rigore.
Cadranno le norme che non hanno urgenza e si varerà ciò che va davvero prorogato.
Un milleproroghe all'insegna della leggerezza, dentro ci sarà  ciò che va davvero prorogato. Accantonati i meno urgenti, come il salva-Venezia e la sanatoria edilizia sulle spiagge.

 Il colloquio chiarificatore dell’altro giorno tra Napolitano e Letta ha convinto il governo a non occuparsi delle norme eterogenee. Tanto più che a palazzo Chigi si resta indispettiti di fronte agli assalti dei parlamentari. Si cita il caso della legge di Stabilità: presentata in forma aperta al contributo parlamentare perché si voleva disegnare al meglio il taglio del cuneo fiscale, di tasse sul lavoro non s’è più parlato, bensì di qualsiasi altra esigenza localistica. Fabrizio Cicchitto, Ncd, usa parole colorite: «Una lezione per tutti: il governo deve fare i suoi decreti con grande rigore, rimanendo coerente con il tema fondamentale che li determina, perché ogni qual volta che se ne distacca su qualche punto ciò dà il destro alla Commissione Bilancio del Senato e a quella della Camera di aggiungere una serie di altre questioni che vanno da esigenze territoriali anche legittime, a richieste di lobby, ad autentiche marchette».
Gianni Letta

E allora ci sarà di sicuro la norma correttiva sugli affitti d’oro dei palazzi locati dalle istituzioni, per facilitare la revoca di contratti, così come il governo si è impegnato in Parlamento. Indispensabile decisione per svelenire i rapporti con il M5S. Ci saranno poi le norme non rinviabili dell’ex «Salva Roma», tra cui quella che ha permesso al Comune di Roma di redigere il bilancio. Il sindaco Ignazio Marino sta sulle spine: «Sono assolutamente rispettoso - dice - della saggezza del Presidente della Repubblica e del presidente del Consiglio, che hanno ritenuto che il decreto fosse stato trasformato in un documento diverso da quello originario. Ma sono preoccupato per il bilancio...».

Nel Milleproroghe ci sarà quindi l’annunciata norma sul conflitto di interessi che proroga il divieto di incroci societari tra stampa e televisione. Il premier si era impegnato nel corso della conferenza stampa di fine anno a non essere disattento su questo tema, che dovrebbe essere ripreso alla grande nell’agenda di governo già a gennaio. In conclusione, il divieto di incroci proprietari nato con la legge Gasparri nel 2004, e che sarebbe decaduto il 31 dicembre 2013, resterà in vita.

Nel Milleproroghe non ci sarà, invece, la correzione della tassa rifiuti Tasi 2014: il governo ha deciso che l’intera partita dei tributi locali, per omogeneità di materia, finirà nel decreto Imu 2013 che è in corso di conversione e scade a fine gennaio. E ancora. Nel decreto ci sarà un capitolo che possiamo definire «Salva Venezia».

Oppure la proroga dei pagamenti fiscali per le zone alluvionate della Sardegna lo scorso 18 novembre. O ancora, tra le misure che sicuramente ci saranno, una riguarda il trasporto pubblico locale in Campania: senza un intervento in extremis, si rischia il blocco dei mezzi pubblici a Napoli e dintorni. Si moltiplicano gli appelli a «salvare» tante altre norme, però. Roberto Moraassut, Pd, chiede che sia confermato per un altro anno il blocco degli sfratti, «una delle vere e proprie proroghe urgenti, motivate e coerenti». Federico Fornaro, Pd anche lui, chiede di recuperare «altre norme importanti riguardanti i Comuni in dissesto, in primis Alessandria, tra cui l’allungamento a 3 anni del termine per il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio».

Un’altra proroga in ballo riguarda i pagamenti per le imprese terremotate dell’Emilia, Lombardia e Veneto, in scadenza con il 31 dicembre. E poi ci sono gli inviti mirati a non salvare alcune norme contestate. Ermete Realacci, Pd, chiede di far morire definitivamente l’ipotesi di una sanatoria per le costruzioni in legno, non autorizzate, sulle spiagge demaniali. Enrico Zanetti, Scelta Civica, è contrarissimo a nuovi aumenti dell’addizionale Irpef a Roma: «Se il Governo proverà a rimetterla nel Milleproroghe, gliela bocceremo di nuovo in Aula».                                                      fonte

La delusione nel rendersi conto che Freeman non è il Cross di James Patterson

Superati i bagordi natalizi e pronti per gettarci sui festeggiamenti di fine anno, quest'oggi nella mia rubrica vi parlerò del libro Il collezionista di James Patterson.

Come molti di voi sapranno, e per chi non lo sapesse non se ne faccia una colpa, Patterson è uno dei grandi e famosi autori del genere thriller. Dal libro di cui vi parlerò oggi è stato tratto, nel 1997, un film diretto da Gary Fleder, con Morgan Freeman nei panni di Alex Cross, uno dei personaggi più famosi creati dalla penna di Patterson.

Il collezionista
In questo romanzo la famiglia del detective psicologo Alex Cross viene sconvolta dalla notizia che la nipote, Naomi, è scomparsa, rapita da un uomo che si fa chiamare Casanova, un serial killer che commette crimini perfetti e che non lascia dietro di se alcuna traccia. La polizia del North Carolina, dove Casanova agisce, e l'FBI, intervenuta per la delicatezza del caso, non hanno tracce o indizi concreti su cui indagare, ma il detective Cross è deciso ad entrare nelle indagini e riportare a casa l'amata nipote. Sfortunatamente per il detective però, le cose non vanno affatto come previsto. La polizia del posto non collabora, l'FBI tenta di tagliarlo fuori, gli indizi su cui deve lavorare per entrare nella mente di Casanova sono davvero pochi, ma Cross non demorde. Casanova continua a rapire ragazze e finalmente il detective viene inserito nelle indagini ed è allora che scopre la presenza di un secondo serial killer a Los Angeles: il Visitatore Gentiluomo. Si tratta dello stesso killer che attraversa tutta l'America accanendosi su giovani e talentuose donne? Oppure sono due uomini differenti? A queste domande Cross deve trovare una risposta prima che per Naomi sia troppo tardi.

Alex Cross, protagonista di questo romanzo, come di molti altri di Patterson, è un detective psicologo, non un profiler alla Criminal Minds, ma qualcosa di molto simile. Un personaggio a cui ci si affeziona più per il suo lato paterno nei confronti dei suoi figli e della sua famiglia che per le sue altre caratteristiche. Quando un autore crea un detective come Alex Cross è inevitabile tinteggiarlo come un uomo forte e tenace, quasi indistruttibile, fortunatamente Patterson ha avuto l'accortezza di renderlo anche umano e sensibile, in questo libro lo si nota molto rispetto agli altri in cui compare Alex Cross.
James Patterson
proprio un

Gli altri personaggi presenti in questo libro, con l'eccezione di Sampson e Kate, sono descritti e analizzati superficialmente, lo stretto indispensabile per integrarli nella storia e questa forse rovina un po' il romanzo. Per quanto riguarda Sampson e Kate, i due co-protagonisti del libro, sono descritti e approfonditi maggiormente, ma sempre in toni distaccati e distanti, come se l'autore temesse, nel dedicare loro più spazio, di togliere la scena al detective Cross.

L'intero romanzo è narrato in prima persona, principalmente dallo stesso Cross, altre volte da Casanova, il Visitatore Gentiluomo o Kate; una scelta questa caratteristica di Patterson che lo distingue dagli altri autori di thriller che invece prediligono una narrazione in terza persona, che permette una maggiore libertà di movimento ma allo stesso tempo un certo distacco con il lettore.

La trama in se stessa è intricata e ricca di colpi di scena, di false piste ed indizi svelati solo all'ultimo momento, lasciando il lettore spiazzato piacevolmente sorpreso, vi ritroverete infatti a divorare le ultime 30 pagine del romanzo scoprendo però l'identità di Casanova solo nelle ultimissime pagine. Su questo Patterson è un ottimo scrittore che gareggia alla pari con Deaver per spartirsi decide di lettori appassionati di thriller.

Il collezionista (film)
Se state pensando di guardarvi il film invece di leggervi il libro, devo avvisarvi che, benché da principio i due corrano sullo stesso binario, a metà i binari cominceranno separarsi per non rivedersi mai più. Se invece volete vedere il film ma leggere anche il libro per accertarvi di persona delle differenze tra i due, vi consiglio di leggere prima il libro, altrimenti passerete tutto il tempo della lettura a tentare di “spalmare” il film sul libro, immaginando Alex Cross come il buon caro Morgan Freeman, finché non arriverete a pagina 223 dove rinuncerete definitivamente rassegnandovi alla dura realtà che sfortunatamente Freeman non assomiglia al Cross descritto da Patterson.

Mettendo da parte il film e Morgan Freeman, possiamo dire che Il collezionista è un romanzo godibile, ben scritto e ben gestito, da leggere con il fiato sospeso, adatto a chi a voglia di leggere un thriller e allo stesso tempo vuole andare sul sicuro.

Squinzi: "Costano troppo le imprese di Stato" | Uno studio di Confindustria li ritiene enti inutili

Confindustria contro le imprese di Stato: "Sono enti poco efficienti, costosi che andrebbero ceduti"
Il "sistema capitalistico pubblico" costa quasi 23 miliardi allo Stato, circa l'1,4% del Pil, un "peso che l'Italia non può piu permettersi". Lo rileva il centro studi di Confindustria, secondo cui sono circa 40 mila le partecipazioni possedute da amministrazioni pubbliche in quasi 8 mila organismi esterni. "Gran parte di questi organismi sono nati, a livello locale, per aggirare i vincoli di finanza pubblica - sostiene Confindustria - in particolare il patto di stabilità interno, e come strumento per mantenere il consenso politico attraverso l'elargizione di posti di lavoro". "Naturalmente non tutti gli organismi rispondono a queste logiche - aggiunge il rapporto di viale dell'Astronomia - di certo, però, il modo e l'intensità con cui il fenomeno si è sviluppato confermano l'anomalia".
Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria

Secondo l'associazione, "In generale, sarebbe prioritario dismettere gli enti o comunque azzerare i costi per le pubbliche amministrazioni di quegli organismi che non producono servizi di interesse generale". Il Csc di Confindustria cita la banca dati Consoc, istituita presso il Ministero per la Pubblica Amministrazione, e rileva che "nel 2012, erano 39.997 le partecipazioni possedute da amministrazioni pubbliche in 7.712 organismi esterni. L'onere complessivo sostenuto dalle Pubbliche amministrazioni per il mantenimento di questi organismi è stato pari complessivamente a 22,7 miliardi, circa l'1,4% del PIL. Si tratta di cifre consistenti che meritano attenzione.  Quanto alla 'produttivita' di questi enti, il centro studi di Confindustria incrocia una serie di dati e rileva che "oltre la metà degli organismi non sembra svolgere attività di interesse generale, pur assorbendo nel 2012 il 50% degli oneri sostenuti per le partecipate: circa 11 miliardi di euro. Più in generale, considerando anche gli organismi che producono servizi di interesse generale, oltre un terzo delle partecipate ha registrato perdite nel 2012, e ciò ha comportato per la PA un onere stimabile in circa 4 miliardi". "Il 7% degli organismi partecipati ha registrato perdite negli ultimi tre anni consecutivamente con un onere a carico del bilancio pubblico che è stato pari a circa 1,8 miliardi. Sono numeri straordinari che il Paese non può permettersi".

26/12/13

Ecco come dovremo rinnovare la patente di guida a partire dal 9 gennaio.

State attenti patentati di lungo corso, perchè da gennaio in poi, andranno in vigore le nuove regole per rinnovare la patente. A seguire i cambiamenti nel dettaglio.
A partire dal 9 gennaio dovremo dire addio al bollino adesivo sulla patente ogni qual volta la si rinnova.  Una volta che gli automobilisti, avranno ottenuto il rinnovo, gli verrà consegnato un documento nuovo, contenente una foto aggiornata.

Queste sono le nuove regole, decretetate dal ministero dei Trasporti, previste alfine di uniformarsi alle decisioni dell’Unione europea in materia. Da Bruxelles infatti è partito l'invitato a tutti gli Stati membri ad adottare un formato unico, similare a una carta di credito, per contrastare la contraffazione ed eliminare il caos attuale: ad oggi esistono ben 110 diversi tipi di licenze nella Ue.
Patente europea
QUANTO COSTA LA PATENTE
La nuova patente arriverà comunque all’indirizzo scelto dall’automobilista, casa, ufficio oppure un terzo indirizzo. È previsto un costo di spedizione: 25 euro, divisi in nove da versare alla Motorizzazione con un bollettino postale e 16 euro in un versamento che sostituisce la marca da bollo. La visita medica invece ha costi diversi a seconda della Asl di riferimento (per esempio in Lombardia ammonta a 39 euro).  Rivolgersi a un’autoscuola per velocizzare l’iter burocratico, e risparmiare tempo, si dovranno sborsare circa 80 euro.
FINO A FEBBRAIO CI SARA’ LA TRANSIZIONE
La richiesta di rinnovo, infine, potrà  essere inoltrata al massimo 4 mesi prima della scadenza, mentre è previsto che fino agli inizi di febbraio possano coesistere sia la nuova che la vecchia procedura di rinnovo. La patente rinnovata dovrebbe arrivare nel giro di una settimana a casa.
LA PATENTE PROVVISORIA VALE 60 GIORNI
Dal momento in cui l’automobilista supera l’esame, il medico gli consegna un permesso provvisorio di circolazione valido al massimo  60 giorni. Con le nuove regole diventerà piu' rapido pure il processo di trasmissione dei documenti al ministero dopo la visita: si passa il digitale con l’invio attraverso il Portale dell’automobilista. Da tenere a mente anche il fatto che guidare con la patente scaduta comporta una multa che va dai 159.00 a più di 600.00 euro, oltre che il ritiro del documento. Mentre, in caso di incidente, l’assicurazione non provvederà a coprire in nessun modo i danni.
COME E QUANDO SI RINNOVA LA PATENTE
Ecco le regole: la patente va rinnovata ogni 10 anni fino all’età di 50 anni; ogni cinque anni fino ai 70; ogni  tre anni fino a 80. Dopodiché si deve fare un esame ogni due anni.
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