Il-Trafiletto

23/12/13

2013: un anno ricco di scoperte scientifiche.

Ricorderemo il 2013 nel campo della scienza per avere portato cosa? La rivista Science e il suo editore, l’American Association for the Advancement of Science, non nutrono dubbi: il vero passo in avanti nel panorama scientifico è stato effettuato quest’anno dall’immunoterapia del cancro, cioè da quei trattamenti che fanno uso delle cellule e le armi del sistema immunitario per contrastare i tumori. Altro non è che, scrive la rivista, un paradigma del tutto innovativo e unico nella lotta ai tumori, che non ha come obbiettivo le cellule cancerogene ma chi dovrebbe invece fare da sentinella all’omeostasi del corpo e proteggerlo dai pericoli: ovvero il sistema immunitario.

L’ipotesi ha origini agli inizi degli anni ‘80, quando James Allison, ora alla University of Texas MD Anderson Cancer Center di Houston, rintracciò nel recettore CTLA-4 dei linfociti T (Cytotoxic T-Lymphocyte Antigen 4) un ostacolo all’attività di queste cellule, prevenendone il pieno attacco verso gli invasori o le cellule maligne. Negli anni ‘90 i ricercatori dimostrarono che bloccando questo recettore (con anticorpi contro il CTLA-4) le cellule T scatenavano la loro risposta contro i tumori nei topi, contrastandoli. Storia simile per un’altra molecola espressa dalle cellule T: il PD-1.
 

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Rivista "Science"
Entrambi gli anticorpi diretti contro queste molecole negli anni 2000 sono stati testati in trial clinici, dando i primi incoraggianti risultati, tanto che nel 2011 la Food and Drug Administration ha approvato l’anticorpo monoclonale ipilimumab (diretto contro il CTLA-4) per il trattamento del melanoma metastatico e risultati incoraggianti si sono avuti anche negli ultimi tempi per anticorpi contro PD-1 nel caso di tumori al rene, al polmone e al melanoma. E ancora positivi sono stati i risultati ottenuti quest’anno dalla combinazione dei due anticorpi monoclonali per i pazienti con melanoma.  

L’immunoterapia contro il cancro è stata scelta da Science come breakthrough dell’anno anche per un altro promettente approccio: l’ingegnerizzazione delle cellule T, al fine di renderle più aggressive nei confronti dei tumori (la cosiddetta chimeric antigen therapy, o CAR). Una terapia sperimentale che sta dando risultati incoraggianti nel campo dei tumori del sangue. Ma il 2013 verrà ricordato anche per altri importanti traguardi scientifici. Ecco la lista completa della top ten stilata da Science allora.

La chirurgia molecolare con CRISPR
Si dice CRISPR (clustered regularly inter- spaced short palindromic repeats) ma si legge microchirurgia genetica. Si tratta infatti di una tecnica di gene-editing che sfrutta un meccanismo scoperto nei batteri ma che permette di manipolare, in modo mirato, i genomi di piante, animali e colture cellulari.

Il cervello trasparente con ClarityNel panorama scientifico del 2013 abbiamo conosciuto anche una nuova tecnica di imaging, che ha permesso di rendere trasparente un organo come cervello, facilitandone lo studio. Per il momento limitata a piccole quantità di tessuto (come quello corrispondente al cervello di un topo).

Staminali da embrioni clonatiUtilizzando la tecnica analoga a quella usata per la clonazione della pecora Dolly i ricercatori guidati da guidati da Shoukhrat Mitalipov (tra gli scienziati dell’anno secondo Nature) sono riusciti a clonare degli embrioni umani e a utilizzarli come fonte di cellule staminali, dopo anni di tentativi.

I mini-organiCome capire lo sviluppo, l’evoluzione di un organo, e soprattutto le malattie che lo colpiscono? Un approccio è riprodurre lo stesso organo in laboratorio, in scala, come hanno fatto i ricercatori dell’Istituto di biotecnologie di Vienna (Imba) ricreando un cervello in miniatura grazie alle cellule staminali.

L’origine dei raggi cosmiciDa dove vengono i raggi cosmici? Quest’anno, dopo un secolo dalla loro scoperta, uno studio ha mostrato che queste particelle energetiche originano dall’onda d’urto generata dall’esplosione di una supernova.

La fisiologia del sonnoPerché dormiamo? La ragione principale secondo i neuroscienziati che hanno risposto alla domanda è che con il sonno il cervello si ripulisce. Come? Espandendo dei canali tra i neuroni attraverso il cervello e aumentando il flusso del liquido cerebro-spinale, come hanno mostrato alcuni studi condotti sui topi. Così anche i metaboliti di scarto vengono allontanati.

Tutti i nostri microbiQuest’anno la ricerca ha anche fatto passi avanti nel comprendere in che modo i nostri numerosi inquilini – i microbi che convivono con noi – contribuiscono al nostro stato di salute. Per esempio, degli scienziati hanno mostrato che alcune terapie per essere efficaci hanno bisogno dei batteri dell’intestino, visto che questi aiutano il sistema immunitario a rispondere al trattamento. O ancora, i ricercatori hanno scoperto come alcuni microrganismi rispetto ad altri migliorino il profilo metabolico nei topi obesi.

Il design dei vacciniQuest’anno i ricercatori hanno anche dimostrato in che modo l’analisi strutturale delle configurazioni proteiche, dei meccanismi di legame tra anticorpi ai virus, e in generale delle molecole, può aiutare lo sviluppo di vaccini molto selettivi. Un caso è quello attualmente allo studio per il Virus respiratorio sinciziale umano.

La perovskite per le celle solariIl 2013 per Science va ricordato infine anche per le innovazioni in campo tecnologico. In particolare per l’utilizzo dell’economica, facile da produrre, perovskite, in grado di convertire più del 15% dell’energia della luce solare in energia elettrica. Sebbene non ancora efficiente come le celle solari tradizionali al silicio le sue performance continuano a migliorare.










Il bello della…matematica!

Sapete il perché le particelle prediligono essere espresse da equazioni belle anziché brutte? Come mai la matematica va d’amore e d’accordo con tutto ciò che è “bello”? Ci pensa il premio Nobel per la fisica Paul Dirac a provare a dare una risposta, anzi…ha provato a darla molto tempo fa, visto che è vissuto nel secolo scorso, con il suo libroLa bellezza come metodo”. Il manoscritto detiene i più importanti scritti e conferenze dell’illustre scienziato, tra i maggiori fondatori della meccanica quantistica e della fisica moderna.
Narrando una parte della propria vicenda scientifica, l’autore prova a spiegare come l’idea di bellezza sia il fondamento della matematica e della fisica. In senso lato, la matematica è lo strumento per indagare il mondo fisico, dunque la “Natura”: questa efficacia della matematica nella fisica è la conseguenza di una corrispondenza – o addirittura di una coincidenza – delle due discipline, che tenderanno ad unificarsi. In tale prospettiva, la bellezza diventa il metodo con cui lo scienziato deve procedere: da un lato essa è una sorta di guida nella ricerca scientifica, dall’altro un criterio di valutazione delle teorie.

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"La Bellezza del Mondo" di Dirac
Un esempio del legame tra la matematica, la fisica e la bellezza? In fisica non tutti i fenomeni possono essere rappresentati mediante equazioni semplici: la teoria della relatività di Einstein sviluppa un’elaborazione complessa della gravitazione. Sebbene manchi di semplicità, la teoria viene resa accettabile per tutti. E questo è possibile grazie alla sua bellezza, che si manifesta, ad esempio, nella rivoluzione del concetto di spazio-tempo: le tre dimensioni spaziali e la dimensione temporale sono unificate in un’unica realtà quadridimensionale.

In generale, Dirac preferisce cercare le leggi della Natura partendo dalla matematica astratta, piuttosto che dai fenomeni con cui essa si manifesta. Uno dei due limiti che individua nella meccanica quantistica, infatti, è la “sconfitta” del determinismo, sostituito dalla visione probabilistica. Così la natura è sottoposta alle leggi della probabilità e in qualche modo non più a quelle della matematica: proprio per questo Dirac, raggiungendo le vette del suo ‘matematicismo’, sospetta che i fondamenti della meccanica quantistica non siano ancora definitivi.

Nel libro, lo scienziato premio Nobel racconta come è arrivato alla famosa “equazione di Dirac” (iγ·∂ψ = mψ) - che da lui prende il nome -, la quale descrive il comportamento dell’elettrone tenendo conto sia della meccanica quantistica che della relatività einsteiniana. C’è un problema però: nella meccanica quantistica, e dunque anche nel modo in cui essa descrive le particelle, sono presenti alcuni “infiniti”: si tratta di quantità infinitamente grandi, che di fatto violano i principi fisici. Questi infiniti sono espressione di un’imperfezione, che rende la teoria “brutta”: in questo caso, è un po’ come se dicessimo che anche l’elettrone ‘insegue la bellezza’ (dato che è come se ‘non accettasse’ questa violazione). I fisici perciò pongono riparo al problema mediante altre teorie, come quella della rinormalizzazione, un metodo che cancella queste quantità enormi.

Un altro problema riguarda il valore di “α”, una delle costanti più usate in fisica (che al suo interno contiene un parametro elettromagnetico fondamentale, la carica elettrica elementare); la domanda è: perché il rapporto 1/α vale proprio 137 e non un altro numero? Si tratta di un quesito sondato a lungo che non ha avuto una risoluzione significativa. Dunque, ecco un altro esempio di come la mancanza di bellezza corrisponda all’assenza di una spiegazione matematica (almeno per il momento): a conferma dell’ipotesi dell’autore, secondo cui la bellezza è il fondamento di questa disciplina.

L’autore racconta anche un episodio legato al fisico Schrödinger, il quale non pubblicò l’equazione relativistica sul comportamento dell’elettrone nell’atomo di idrogeno: essa era esteticamente bella, ma non era confermata dagli esperimenti. L’equazione originale di Schrödinger fu riscoperta in seguito da Klein e Gordon, che la pubblicarono. “Credo che ci sia una morale in questa storia”, afferma Dirac nel suo libro. “È più importante che le equazioni siano belle piuttosto che in accordo con gli esperimenti”.



Questa la situazione dopo la 17a giornata del Campionato di Calcio Serie A

Questi i verdetti della 17a giornata del Campionato di Calcio Serie A: lotta per lo scudetto pare sia una questione per due, Juve e Roma non lasciano spazio alle altre che pare debbano accontentarsi si consolidare la Europe zone, infatti Napoli, Inter e Fiorentina sembrano non avere rivali a parte le mine vaganti Torino e Verona. In zona rossa, retrocessione, il Catania è in caduta libera e pare non riuscire a cambiare il suo destino. Chievo e Livorno cadono rispettivamente con il Toro e Udinese rovinando quanto di buono stavano facendo mentre prende ossigeno il Bologna che guadagna 3 punti d’oro con il Genoa. Per finire il Milan con i suoi 19 punti che la dicono tutta! Ma proviamo ad andare nel dettaglio nei tre obbiettivi stagionali che faranno da preludio per il Mondiale Brasiliano 2014.
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Serie A Tim

LOTTA SCUDETTO: Juventus e Roma provano a fare il vuoto. I bianconeri dimostrano ancora una volta la propria grande forza, affondando l’Atalanta a Bergamo e chiudendo il 2013 con una vittoria che dimostra tutto il carattere di una squadra che in questo anno solare ha praticamente dominato. Bene anche i giallorossi, che regolano il Catania in casa e provano a restare in scia. Napoli: qualcosa non va. Scialbo l’1-1 col Cagliari, ora sono dieci punti dalla Vecchia Signora e sono tanti; Benitez deve riuscire a capire cosa non funge nella sua squadra, che di qualità ne ha e anche tanta, ma non riesce a tramutarla in successi e, di conseguenza, punti. Certo: il campionato è ancora lunghissimo, ma pensare che la Juve conceda dieci punti da qui al termine della stagione non sarà utopia ma… quasi.

ZONA EUROPA: Guarda un pò questa Fiorentina! Sì, sapevamo della sua forza, ma la squadra di Montella sta dimostrando di possedere anche quella determinazione utile a portare a casa quelle vittorie che in certe giornate sembrano impossibili da conquistare. Quella col Sassuolo, per esempio: Pepito, e chi sennò, segna e regala i tre punti a una viola coriacea, che adesso è a sole tre lunghezze dal Napoli. Poi, l’Inter: a quota 31 la banda Mazzarri, dopo il successo sul Milan firmato Palacio. E subito dietro, un Verona che continua a stupire: le quattro pere rifilate alla Lazio non solo portano gli scaligeri in zone di classifica che a inizio stagione nessuno mai pensava di poter vivere da quelle parti, ma soprattutto dimostrano il valore tecnico di un organico che ha grande voglia e, soprattutto, grande affiatamento. Bene anche il Torino, a quota 25: difficile che possa lottare per l’Europa, ma Cerci e compagni sono pronti a smentire anche i più scettici.

LOTTA SALVEZZA: sconfitta più che prevedibile per il fanalino di coda Catania, in casa della seconda della classe: gli etnei chiudono la classifica, i 10 punti sono un bottino esiguo, ma diciamolo: non potevano pensare di strappare agilmente punti in casa della Roma. Tre lunghezze più in alto, un Livorno battuto dall’Udinese che si è risollevata dopo un periodo difficile, e che con il successo del “Picchi” si è portata lontana dalla zona calda. Sfortunato il Sassuolo, come detto, caduto per mano della Fiorentina; male il Chievo, incornato dal Toro; boccata d’ossigeno, invece, per il Bologna, che batte il Genoa grazie a una zampata di Diamanti e prova a risollevarsi. Chiude il…Milan: i diciannove punti sono umilianti. Strano, diciamolo, che Allegri sia riuscito a mangiarlo, il panettone.
A seguire i risultati della 17a giornata i marcatori e la classifica

Sabato 21/12

Livorno-Udinese  1-2 (11′  Nico López (U), 32′ Siligardi (L), 65′ Heurtaux (U))
Cagliari-Napoli  1-1  (9′ Nenê (C), 19′ rig. Higuaín (N))

Domenica 22/12

Bologna-Genoa  1-0 (57′ Diamanti)
Atalanta-Juventus  1-4 (6′ Tévez (J), 15′ Maxi Moralez (A), 46′ Pogba (J), 77′ Llorente (J), 79′ Vidal (J))
Roma-Catania  4-0 (18′ Benatia, 55′ Destro, 59′ Benatia, 80′ Gervinho))
Sampdoria-Parma  1-1 (44′ Éder (S), 64′ Lucarelli (P))
Sassuolo-Fiorentina 0-1 (82′ Rossi)
Torino-Chievo  4-1 (9′ Théréau (C), 45′ Immobile (T), 65′ Immobile (T), 80′ Vives (T), 93′ Cerci (T))
Verona-Lazio  4-1 (5′ Toni (V), 27′ Biglia (L), 44′ Iturbe (V), 63′ Romulo (V), 78′ Toni (V))
Inter-Milan  1-0 (86′ Palacio)

Classifica

Juventus 46
Roma 41
Napoli 36
Fiorentina 33
Verona 29
Inter 28
Torino 25
Parma 20
Genoa 20
Lazio 20
Udinese 20
Cagliari 20
Milan 19
Sampdoria 18
Atalanta 18
Chievo 15
Bologna 15
Sassuolo 14
Livorno 13
Catania 10

L'Italia sotto il terremoto

Scosse di terremoto al Nord (Brescia) quanto al Sud (Messina). In Lombardia è stata registrata una scossa di magnitudo 3.2 intorno alle ore 4 in provincia di Brescia. Per gli strumenti dell'Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia (INGV)il sisma ha avuto ipocentro a 10.9 km. di profondità ed un epicentro in prossimità dei comuni di Ospitaletto, Flero, Trenzano e Longhena. Non sono stati segnalati danni a persone o cose. Un'ora più tardi e con un intensità leggermente maggiore (4.0 di magnitudo) è stata registrata un'altra scossa nei pressi dello Stretto di Messina, a ridosso delle coste siciliane e calabresi. Qui l'ipocentro si è avuto a 7.e km. di profondità ed epicentro in prossimità dei comuni di Villa San Giovanni e Campo Calabro. Anche in questo caso nessun danno a persone o cose. Il sisma è stato avvertito distintamente dalle popolazioni del versante siculo e di quello calabrese, molte persone sono scese in strada ed il centralino dei Vigili del Fuoco è andato in tilt per le numerose chiamate.

Perchè si dice "canta che ti passa"?

Questo adagio mi ricorda il mito di Orfeo, che, accompagnato dalla sua cetra, incantava chiunque lo ascoltasse. Dlen dlen.....in verità sorrido se penso a questo mito raccontato nel cartone animato Pollon, ve lo ricordate? La divina poppante si cimenta nell'uso della cetra e stende stecchiti alcuni mostri dell'Ade, del resto la sua abilità era molto limitata. Ma torniamo a noi.
Note musicali
Canta che ti passa, è un invito a non spaventarsi e a curare le preoccupazioni e i timori con il canto. L'espressione pare sia stata incisa su una trincea durante la prima guerra mondiale da un soldato il cui nome non è sconosciuto: l'ufficiale e scrittore Piero Jahier la trascrisse come epigrafe di una raccolta di Canti del soldato (Milano, 1919). Jahier nella prefazione, firmata con lo pseudonimo di Pietro Barba, parla del «buon consiglio che un fante compagno aveva graffiato nella parete della dolina: canta che ti passa». In effetti, ai giorni nostri, la musica è il  mezzo attraverso cui si trova il relax ed è anche il modo più adatto per esprimere le emozioni che non si riescono a descrivere concretamente.
La musica è usata anche in campo medico: infatti è un ottimo elemento per tenere in contatto il conscio con l'inconscio perché essa è un mezzo di comunicazione che arriva anche dove le parole sembrano inaccessibili.
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