Il-Trafiletto

19/12/13

Cena della vigilia low cost: Salpicon

L'antipasto che vi propongo per la cena del 24 è un antipasto low cost, veloce da preparare senza rinunciare al sfiziosità del gusto. In più sappiate che potete preparalo il giorno prima, essendo un antipasto freddo.
TEMPO OCCORRENTE: 1 h

INGREDIENTI per 4 persone

300 g di cozze • 300 g di gamberetti • 300 g di filetti di merluzzo • 300 g di polipetti • l cipolla • l cuore di sedano • l spicchio di aglio • 40 g di olio extravergine di oliva • l cucchiaio di aceto bianco • il succo di l limone • sale.

RASCHIATE e lavate le cozze, mettetele sul fuoco in un tegame senz'acqua, coprite e fatele aprire (eliminate quelle rimaste chiuse); sgusciatele e tenete da parte i molluschi.

LAVATE e sgusciate i gamberetti e cuoceteli in padella con un po' di olio e uno spicchio di aglio per 5 minuti, scolateli e fateli raffreddare.

SCIACQUATE i filetti di merluzzo, cuoceteli a vapore e tagliateli a pezzetti.

PULITE i polipetti, eliminando gli occhi, il becco e la vescichetta; lavateli bene, poi tagliateli a pezzetti e lessateli in una pentola con acqua salata, cui aggiungerete un cucchiaio d'olio e uno di aceto, per mezz'ora circa.

SBUCCIATE la cipolla, mondate e lavate il sedano, affettateli finemente e metteteli in una terrina. Unite le cozze, i gamberi, i polipettie i filetti di merluzzo. Amalgamando l'olio rimasto con il sale e il succo di limone, versate la salsina sull'insalata, mescolate e tenete in fresco fino al momento di servire in tavola.

Perchè si dice "essere come l'ebreo errante"?

Questo adagio affonda le sue radici nella storia del popolo ebreo, popolo senza patria, condannato ad errare nel mondo.
Ebreo errante
Essere come l'ebreo errante, cambiare spesso casa, non trovare mai pace, andare sempre in giro. Questa locuzione deriva da una vecchia leggenda, ripresa da molte opere letterarie, da Goethe e Graf, e si riferisce ad un episodio che si sarebbe verificato in occasine della passione di Cristo.
 Mentre il Nazareno camminava verso il Calvario, chino sotto la pesantissima croce, a causa della eccessiva stanchezza, si fermò per un breve istante, e si appoggiò al muro di una casa. Ma il proprietario dell'abitazione che probabilmente si stava gustando lo spettacolo, ritenne opportuno mostrarsi più crudele dei soldati romani, che avevano lasciato fare, ingiungendo a Cristo: "Cammina"!
Cadde allora sul suo capo una maledizione divina: l'ebreo fu allora condannato ad errare per il mondo, per tutta l'eternità, senza mai avere pace, con in tasca soltanto cinque soldi, ritornando negli stessi posti ogni cinque anni.

Raggiunto dall'Ecofin un risultato storico: un meccanismo farà fallire le banche in modo controllato?

Raggiunto una intesa dall'Eurogruppo definito un " Risultato storico". L'accordo sulla gestione ordinata dei fallimenti bancari che punta a spezzare il legame fra le crisi finanziarie e quelle dei debiti pubblici dei paesi ed entrerà in vigore nel 2016.

BRUXELLES - L'Ecofin ha raggiunto un accordo sul meccanismo che farà fallire le banche in modo controllato (Srm), senza che la loro crisi metta a rischio il sistema finanziario o gli Stati. L'intesa, definita "storica" dal ministro dell'Economia italiano Fabrizio Saccomanni, è stata trovata dopo oltre 12 ore di negoziati e preceduta, la notte scorsa, dall'accordo dell'Eurogruppo.
Il ministro delle Finanze tedesco,
Jeroen Dijsselbloem, a sinistra,
parla con Fabrizio Saccomanni
al meeting di Bruxelles
L'obiettivo generale del progetto è quello di evitare nuove crisi della zona euro, spezzare il legame fra le crisi finanziarie e quelle dei debiti pubblici dei Paesi e ripristinare la fiducia degli investitori nel settore. Il compromesso sul ruolo altamente controverso del "backstop" prevede l'intervento degli Stati solo in via temporanea e, nel caso fossero necessari degli esborsi, "il settore bancario sarà responsabile del ripagamento attraverso prelievi ex post in tutti gli stati partecipanti". Su questo punto c'erano le divergenze maggiori. Alla fine l'Italia è riuscita a ottenere dalla Germania quello che voleva: uno strumento di garanzia che intervenga a fornire liquidità in ultima analisi ("backstop" o paracadute finanziario), per evitare che le crisi diventino ingestibili se un istituto in risoluzione ha finito i fondi cui attingere. I ministri hanno inoltre concordato sull'istituzione di un'agenzia in modo tale da risolvere i problemi delle banche al più presto prima che la Bce inizi il nuovo corso di politica monetaria. L'accordo dovrà ora passare al vaglio del Parlamento Ue e poi di nuovo all'Ecofin. Il meccanismo entrerà in vigore nel 2016. Assieme a quello di vigilanza gestito dalla Bce, che sarà operativo dal prossimo novembre, sarà alla base dell'Unione bancaria.        fonte

Renzi Alfano battibeccano sulla legge elettorale | Maggioranza o non maggioranza questo è il problema

Renzi ad Alfano “Legge elettorale subito, e non a colpi di maggioranza, Chiudere entro le elezioni europee”.
Formigoni annuncia: "Se fa accordi con Berlusconi o Grillo la maggioranza salta".
Matteo Renzi e Angelino Alfano per ora l’uno non si fida dell’altro. Tema del contendere, la legge elettorale. Renzi sospetta che il leader Ncd, in realtà, voglia guadagnare tempo legando la riforma della legge elettorale, alle modifiche costituzionali.
    
Alfano-Vespa-Renzi












Alfano teme che il segretario Pd miri a ben altro, ovvero al voto anticipato, e che sia disposto a scendere a patti persino con Berlusconi o Grillo. Con il timore del ritorno di un sistema di voto “sfavorevole” come il Mattrellum. La diffidenza reciproca si è palesata in un siparietto andato in scena alla presentazione dell’ultimo libro di Vespa, mentre la commissione Affari costituzionali della Camera, stabilisce che la riforma dovrà approdare in Aula entro il 31 gennaio.
Renzi rilancia: «Per la prima settimana di febbraio ci può essere l’approvazione» da parte di Montecitorio.
Alfano vuole trovare l'accordo in seno alla maggioranza. 
Renzi lo incalza: "La riforma elettorale va fatta subito e non a colpi di maggioranza".
Il vicepremier ribadisce : "C’è una maggioranza e c’è un governo guidato da uno dei leader del Pd. Credo che non sia naturale né logico che il partito di riferimento del premier ponga il basamento per mettere in difficoltà il presidente del Consiglio".
Il quale tranquillizza: "È ovvio che la maggioranza deve essere d’accordo", ribadisce Letta "ma è anche giusto che sia fatta con il maggiore consenso possibile in Parlamento. Nessun dubbio che bisogna cercare tutti". Ma se Alfano preferisce non lanciare oggi aut aut, ci pensa Roberto Formigoni: "Renzi sappia che, se fa accordi fuori dalla maggioranza, la maggioranza salta".
Cicchitto: "No a maggioranze variabili o salta tutto".
Fioroni mette in guardia Renzi dal tirare troppo la corda. "L’insicurezza nei rapporti politici tra gli alleati di governo (ad esempio sulla legge elettorale e le modifiche costituzionali) non porta da nessuna parte", afferma l’ex ministro del Pd.
Renzi ribatte: "Il punto centrale è che la legge elettorale, se c’è volontà politica, si può fare velocemente. Sempre che non si immagini di farla alla fine del percorso di riforme". Quindi, conclude: modello del sindaco d’Italia o Matterellum vanno bene entrambi, purché si faccia presto, è il refrain del segretario Pd. Alfano chiude al Matterellum, "va bene il modello del sindaco d’Italia e il doppio turno". Renzi ed Alfano, infine, “si scontrano anche sulle riforme costituzionali. Questa volta, è il destino del Senato a trovarli in disaccordo: il segretario del Pd vuole trasformarlo in una Camera delle autonomie non elettive; Alfano si dice d’accordo ma prende tempo sul merito dell’addio al bicameralismo perfetto. La Camera intanto, investita da una settimana del dossier legge elettorale, mette un punto fermo nella discussione sulla riforma. La commissione Affari Costituzionali stabilisce un calendario di massima con l’obiettivo di licenziare in tempi rapidi un testo da portare in Aula entro il 31 gennaio. Ma trovare un’intesa non sarà facile.

18/12/13

Perchè si dice "tenere uno sulla corda"?

Questo lo abbiamo sentito dire tante e tante volte, e lo diciamo spesso anche noi, intendendo ovviamente lasciare qualcuno con il fiato sospeso. Ma perchè? vediamolo insieme
Tenere uno sulla corda
Tenere uno sulla corda, non dare un risposta definitiva, tenere qualcuno in ansia. Quando i processi si svolgevano con metodi ben diversi da quelli attuali, per estorcere una confessione si ricorreva a crudeli sistemi di tortura, tra cui quello della corda.
 All'imputato venivano imprigionati i polsi dietro la schiena con una corda. L'imputato veniva poi sollevato verso il soffitto mediante un a carrucola, in una posizione dolorosissima, fino a quando non ammetteva di aver commesso il reato per il quale era stato incriminato. Il più delle volte, l'intenso dolore induceva il malcapitato a confessare colpe non commesse, e le sue ammissioni lo portavano direttamente sul patibolo. Per indicare situazioni del genere, si dice anche: stare sulle spine, stare sui carboni ardenti.
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