Il-Trafiletto
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21/08/14

Lucertola preistorica | Perfettamente preservata


E’ stato rinvenuto lo scheletro di una minuscola lucertola messicana, fossilizzato in un frammento di ambra.

Se è relativamente comune ritrovare campioni di piante e animali imprigionati in questa resina, è però raro imbattersi in esemplari così ben conservati.

Il piccolo rettile, dell'età stimata di 23 milioni di anni, è antecedente all'evoluzione degli umani e di molti nostri predecessori. La lucertola, di dimensioni pari ad appena 1 x 4 centimetri, è stata riportata alla luce a Simojovel, nel sud del Messico, e benché piccola, è perfettamente conformata: ha mantenuto tutte le strutture scheletriche e perfino parte dei tessuti molli e dell'epidermide. Scienziati dell'Università Nazionale Autonoma del Messico, che hanno calcolato l'età del rettile datandone l'involucro di resina, ritengono che appartenga al genere anolide, ancora oggi comune in Florida.

I suoi discendenti moderni si distinguono per la tendenza al mimetismo, vengono talvolta venduti come animali da compagnia e possono raggiungere dimensioni anche cinque volte superiori. Il fossile è ora esposto nel vicino museo dell'ambra di San Cristóbal de las Casas.(science)

05/06/14

FOSSILE DI UN OMINIDE | AZZURRO | PICCOLA PREGHIERA

FOSSILE DI UN OMINIDE SCOPERTO IN CINA
di Lu Zun'e
Sulla montagna Jinniu, che sorge sopra la pianura costiera di Yingkou, nella provincia Liaoning, sul lato nord del mare di Bohai, nel 1974 è stato scoperto un giacimento fossilifero che ha messo alla luce fossili di 70 specie di mammiferi e alcuni manufatti litici. Questi ultimi ritrovamenti indussero a continuare le ricerche più in profondità. In alcune caverne rocciose di carbonato, simili a quelle di Zhoukoudian dove fu scoperto l'Uomo di Pekino, nel settembre del 1984, in un giacimento profondo 16 metri, fu trovata la calotta occipitale completa di un ominide, la prima del genere scoperta nel mondo. Questo fossile è stato datato antico di 200.000 anni. Continuate le ricerche, fu rinvenuto anche tutto lo scheletro di questo Homo erectus, un maschio di giovane età. Il foro occipitale, il volume del cranio e lo stadio del suo sviluppo, indicano l'evoluzione del suo cervello. Le ossa del piede sono una guida per sapere come camminava. Questa scoperta è di grande importanza per la paleontologia. Ora scienziati di tutto il mondo stanno analizzando questi fossili che parlano di un particolare stadio dell' evoluzione umana. Dell'ominide di Jinniu si parlerà per moltissimi anni.
Osso pelvico e ossa del piede dell'ominide diI Jinniu
















AZZURRO 
di 
Ghita Bagnato 

Salou, Spagna 16-7-85
Seduta sulla spiaggia con i piedi nell' acqua, guardavo intorno a me; tutto era azzurro intenso. Non ricordo più se il cielo si rifletteva nel mare o il mare così azzurro dava quei riflessi al cielo. Stavo meditando, ero quasi sola sulla spiaggia, quando di colpo vidi arrivare e posarsi ai miei piedi una grande stella rilucente. Si aprirono due porticine e scesero due omini piccoli ma bellissimi, tutti vestiti di fiori azzurri, profumati come i gelsomini d'estate. Mi parlarono in un linguaggio che non capii, però era pieno di amore e di semplicità affascinata li ho seguiti. Sono salita sulla stella. La scala era piena di fiori, dentro era molto spazioso, molte finestre a forma di stella. Non vi erano sedie né tavoli tutto era pieno di fiori. Sentivo una musica, sembravano arpe o sussurri di ruscello. Non sapevo da dove veniva tutta quella bellezza e tranquillità. Mi hanno offerto una tazza di té tutta profumata. Mi girava la testa, non sapevo più se sognavo o ero sveglia. Da dietro un gran fiore uscì un ornino, anche lui piccolino, con una grande barba bianca e nella mia lingua, mi salutò e mi disse: "Benvenuta sorella del pianeta Terra, siamo venuti a cercarti, perché tu fai parte della nostra "STELLA FIORE". Adesso andiamo nelle profondità del mare, lì è il nostro regno, e tu sei la "REGINA" che da tanti secoli abbiamo aspettato; tu sei quella che regnerà con noi, perché tutti noi siamo fratelli e sorelle ma siamo tutti fiori, ognuno di noi è un fiore, tu sei il gelsomino profumato lo sono "VECCHIO" e, dicono, "SAGGIO" perché dò consigli a chi ne ha bisogno. So ascoltare, a volte parlare, però è meglio ascoltare e vedere. Io posso vedere tutto ciò che succede sulla terra, e con la mia saggezza inviare messaggi positivi, così che gli uomini possano diventare migliori, eliminare l'odio e le guerre, ed essere tutti felici". Non sapevo più cosa pensare, né cosa dire, mi sentivo così bene, come se fossi vissuta sempre con loro. Guardai l'anziano saggio e volevo dargli la mano per dirgli "Sì" resto qui con voi per sempre, e mi voltai indietro per salutare quello che mi rimaneva sulla "TERRA". Al mio posto non c'ero più io, c'era un bellissimo gelsomino bianco e profumato. Tutti i fiori lì presenti mi saltavano intorno e cantavano delle belle canzoni.

PICCOLA PREGHIERA 

Oh mio Dio, aiutami ad essere
come i miei piccoli fratelli, i fiori,
come i miei grandi fratelli, gli alberi
che muti e pazienti attendono la carezza del Tuo Sole,
ne godono e Ti ringraziano.
Che accettano il calar della sera ed il mutar delle stagioni,
il caldo ed il freddo, né da essi possono fuggir via, né ripararsi.
Che donano silenti il profumo ed il colore, che consentono l'ombra ad ogni essere né possono gridare la loro pena se offesi o uccisi. Oh mio Signore, raccoglimi come un fiore, fammi morire nelle Tue Mani, dopo che l'ultima bellezza e il profumo siano stati per Te, mio Creatore.
Marisa Primas Danelon

29/03/14

Un'evoluzione ferma 450 milioni d'anni | Sequenziato il genoma dello squalo elefante!

Per lo squalo elefante l'evoluzione si è fermata 450 milioni di anni fa: mantenersi al passo con i tempi non pare essere tra le sue ambizioni maggiori!

Il genoma di questo pesce australiano, dall'aspetto bizzarro, è mutato pochissimo quasi per niente negli ultimi 450 milioni di anni, secondo le ultime ricerche dell'Istituto A*STAR di Biologia Molecolare e Cellulare. Questo "record" gli conferisce il titolo di vertebrato dell'evoluzione più lenta in assoluto tra quelli a noi conosciuti, infatti, lo squalo elefante ha sbaragliato il celacanto, specie a rischio di estinzione e spesso definita "fossile vivente" proprio per le sue caratteristiche marcatamente primitive. I pesci cartilaginei come per l'appunto lo squalo elefante sono senza la tradizionale struttura scheletrica evidente ad esempio, negli esseri umani ed in altri vertebrati ossei.
Squalo elefante

Dopo un confronto tra il genoma di queste creature marine e quello di altre dotate di esoscheletro, gli scienziati sono riusciti a identificare una famiglia di geni che pare assumere un ruolo fondamentale nell'osteogenesi. La speranza e quindi che le nuove scoperte possano contribuire a far luce sull'insorgenza e le possibili terapie di degenerazioni ossee quali l'osteoporosi. Il codice genetico dello squalo elefante e quello umano, oltretutto, presentano similitudini in più parti, rendendo il proto-squalo un importante elemento di riferimento per studi comparativi volti ad approfondire la conoscenza della nostra specie.

"Il genoma a evoluzione lenta delo squalo elefante è probabilmente la migliore approssimazione oggi disponibile del profilo genetico degli antenati, estinti tantissimo tempo fa, di tutti i vertebrati gnatostomi, ossia dotati di osso mascellare", ha spiegato Byrappa Venkatesh, che ha diretto la ricerca.
"Questo risultato è una pietra miliare che ci consentirà di approfondire la nostra conoscenza dello sviluppo e della fisiologia degli umani e di altri vertebrati, in base all'analisi dell'apparato scheletrico".

Un altro esito dello studio, altrettanto inaspettato, è la scoperta che lo squalo elefante pare non disporre di alcuni tipi di cellule immunitarie precedentemente considerate irrinunciabili risorse antivirali, antibatteriche e di prevenzione di reazioni autoimmuni quali il diabete e l'artrite reumatoide. Nonostante dotati di un sistema immunitario tanto primitivo, questi pesci sembrano però opporre un'efficace resistenza alle infezioni e sono anche molto longevi, infatti i ricercatori sperano di comprenderne i segreti per capire meglio i meccanismi della risposta immunitaria degli esseri umani e di altre specie. (science)
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