Tutto cominciò...: Un infuso per evitare gli Eritemi solari: L' estate si sta avvicinando e sono in molti a pensare che con le belle giornate in arrivo, prima del vero e proprio solleone, sia oppor...
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05/05/15
11/08/14
Quanto può sudare un essere umano? | Ci si può scottare al Sole attraverso i vetri?
Pubblicato da
Vito Ienna
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Il primato di sudorazione registrato in un atleta è di 3,7 litri all'ora. |
Quando si fa esercizio fisico, la maggior parte di noi suda al massimo 1,4 litri all'ora.
Il primato di sudorazione registrato in un atleta è di 3,7 litri all'ora. Il primato di sudorazione registrato in un atleta è di 3,7 litri all'ora dal maratoneta Alberto Salazar nel 1984. Ma se non si beve per reintegrare i fluidi e gli elettroliti persi, si rischia una crisi o un'infarto quando si arriva a perdere in sudore circa il 25 per cento del peso corporeo, cioè circa 17,5 litri per un adulto di 70 chilogrammi...ma già prima di arrivare a quel punto non potremmo più correre.![]() |
Eritemi solari |
Gli eritemi solari sono provocati dalle radiazioni UVB della luce del Sole, che corrispondono alle lunghezze d'onda da 280 a 315 nanometri.
La maggior parte dei vetri per finestra blocca almeno il 90 per cento dei raggi in questo intervallo: sono l'equivalente di una crema con fattore di protezione solare 10, e in più non va via e non possiamo omettere qualche parte del corpo. Prendere il Sole dietro un vetro non blocca altrettanto bene le lunghezze corrispondenti alle UVA (da 315 a 400 nm). La cosa ha i suoi prò e i suoi contro: possiamo abbronzarci anche attraverso un vetro, ma la pelle soffre degli effetti invecchianti dell'esposizione al Sole come la comparsa delle rughe. (science)12/05/14
Il cardo ha del fegato
Pubblicato da
Galadriel
Il cardo mariano è una robusta pianta erbacea, simile a quella del carciofo, originaria dei paesi del bacino mediterraneo, e oggi in realtà prevalentemente coltivata a scopo farmaceutico e cosmetico.
A differenza del carciofo, la parte oggi utilizzata è rappresentata dai frutti, impropriamente chiamati "semi". Le foglie tuttavia esercitano azione tonica, di stimolazione gastrica e diuretica, per cui possono essere associate ai semi nelle preparazioni. I frutti del cardo mariano contengono una particolare sostanza che prende il nome di silimarina. Essa stimola la rigenerazione delle cellule del fegato danneggiate da sostanze tossiche come, alcol etilico e tetracloruro di carbonio. La silimarina stimola la sintesi delle proteine nelle cellule epatiche ed esercita anche un'importante azione antinfiammatoria sul mesenchima (tessuto fibroso di sostegno) del fegato. Il cardo mariano è indicato in caso di una degenerazione grassa del fegato causata sia dall'alcol sia da altre sostanze tossiche; di un'infiammazione del fegato causata dall'assunsione di farmaci; da intossicazioni causate da sostanze particolarmente tossiche per il fegato; di epatite virale acuta, epatite cronica, epatite alcolica (infiammazione del fegato da consumo di bevande alcoliche). La silimarina è in grado di stimolare la rigenerazione delle cellule epatiche, mentre risulta inefficace per le cellule che sono andate incontro a modificazioni irreversibili (necrosi o morte). Le sue proprietà antiossidanti ne hanno suggerito l'uso anche nelle terapie dermatologiche e in campo cosmetologico. In commercio infatti si possono trovare creme contro l'invecchiamento della pelle, per favorire i processi di guarigione e nel trattamento di eritemi, bruciature, dermatiti e psoriasi. I frutti del cardo mariano e, in misura minore le foglie e le radici, contengono anche altre sostanze attive (amine biogene, olio essenziale, albuminoidi e tannino), che potrebbero essere alla base dell'azione regolatrice del sistema neurovegetativo, deputato al controllo del tono dei vasi sanguigni. La pianta perciò si usa con successo in caso di emicrania e nevralgia; esaurimento e astenia (affaticamento); cinetosi (nausea e vomito durante i viaggi; reazioni allergiche come febbre da fieno, orticaria e asma.PREPARAZIONE E USO
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immagine presa dal web |
Infuso: un cucchiaino di frutti triturati in acqua bollente per 70-75 minuti; 3-4 tozze 01 giorno, mezz'ora prima dei pasti e prima di coricarsi o 30 gocce di TM., 3 volte al giorno. Associato ad alburno di tiglio, assicura rapidamente uno normalizzazione dei parametri epatici. In caso di nausea e vomito durante i viaggi: prendere una tazza di tisana prima di partire. Nei disturbi cronici evitare la tintura alcolica e sostituirla con le capsule di estratto secco. Tra le varie specie di cardi ce n'è uno che entra in cucina, la Cynara Cardunculus, popolarissimo in Piemonte dove è protagonista della "bagna cauda". Il cardo si cucina in vari modi: brasato, stufato, impanato a mo' di cotoletta vegetale o nella classica versione piemontese. Risulta sempre delizioso.
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