Il-Trafiletto
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15/04/14

In un liceo francese 475 studenti maschi alla prova del DNA per lo stupro di una loro compagna.

E’ successo alcuni mesi fa. Al liceo francese Fenelon-Notre Dame di La Rochelle, una studentessa è stata stuprata in un bagno. E adesso sono sospettati tutti, gli studenti e il personale di sesso maschile di tutta la scuola, 527 persone in tutto. Il Procuratore ha disposto che tutti e 475 studenti di sesso maschile, 31 docenti e 21 altri dipendenti dovranno sottoporsi al test del DNA per scoprire il colpevole o i colpevoli, dato che la ragazza non riuscì a identificare il suo aggressore, perché nel bagno al momento dello stupro non c'era la luce. Alcune tracce di dna maschile trovate sui suoi indumenti saranno confrontate con quelle prelevate. Da una prima verifica sul database nazionale, infatti, non è stato possibile risalire al colpevole. « L’episodio è avvenuto durante un giorno di scuola in un luogo delimitato», ha detto in un’intervista con i media francesi Chantal Devaux, direttrice della scuola. «La decisione di prelevare così tanti campioni è stata presa perché era l’unico modo per far fare progressi all’indagine», ha aggiunto. Al momento, sono già stati raccolti i campioni di saliva di 251 tra studenti e adulti dipendenti della scuola. C’è bisogno del consenso personale per prendere il campione, e di quello dei genitori, nel caso di un minore. I campioni di saliva saranno prelevati con un tampone e quelli che non corrispondono al Dna della vittima saranno distrutti. Il Procuratore ha annunciato inoltre che chiunque si rifiuterà di consegnare il campione di dna sarà considerato un potenziale sospetto. Questo ha sollevato critiche presso alcune organizzazioni per la tutela dei diritti umani.

28/03/14

Usa | Innocente condannato a morte nel 1985, torna libero dopo quasi trenta anni.

Ha trascorso la bellezza (si fa per dire ) di 25 anni nel braccio della morte. Ora per Glenn Ford, afroamericano, detenuto dal dal marzo del 1985 nel Penitenziario di stato della Louisiana, si aprono definitivamente le porte del carcere e torna ad essere un uomo libero, grazie ad un giudice della Corte distrettuale della Louisiana. Ford, 64 anni, 30 dei quali passati da recluso, era stato accusato di omicidio di primo grado e condannato a morte per l’uccisione del gioielliere Isadore Rozeman, avvenuta il 5 novembre 1983 in seguito ad una rapina. Per la giuria dell'epoca, formata di soli uomini bianchi che lo condannò, Ford era colpevole oltre ogni ragionevole dubbio ma per il giudice, che ha accolto la mozione avanzata dai pubblici ministeri affinché l’uomo fosse scagionato, si è invece trattato di un terribile errore. “Glenn Ford non avrebbe nemmeno mai dovuto essere arrestato”, ha dichiarato il giudice, “non ha partecipato e non era nemmeno presente durante la rapina”. “ E' una bella sensazione - dice Glenn a chi gli chiede come si sente - Il mio cervello vaga in tutte le direzioni, mi sento bene”.E' uno dei più longevi condannati a morte nella storia americana moderna. Per la legge dallo Stato della Louisiana, Glenn otterrà un risarcimento economico (25 mila dollari per ogni anno di detenzione illecita fino ad un massimo di 250.000 dollari, più altri 80.000 per la perdita della ‘opportunità di vita’), ma nessuno potrà mai restituirgli il tempo rubato. “Non posso tornare indietro e fare le cose che avrei dovuto fare quando avevo 35, 38 o 40 anni”, ha commentato con rammarico Ford, “i miei figli, quando li ho lasciati, erano bambini. Ora sono uomini che hanno dei bambini”. Duro anche il commento Amnesty International Usa, secondo cui “Glenn Ford è la prova vivente di quanto sia viziato il nostro sistema giudiziario”.

05/03/14

"Gocce" di notizie: Pistorius sparò accidentalmente un colpo al ristorante

Qualche settimana prima dell'omicidio di Reeva Steenkamp, Oscar Pistorius maneggio' male un'arma da cui parti' accidentalmente un colpo, e poi chiese a un amico compiacente di assumersene la colpa. E' quanto emerso dalle testimonianze raccolte nel terzo giorno del processo all'ex campione olimpico e paralimpico, a Pretoria. A sorpresa l'accusa ha accantonato temporaneamente le riscostruzioni sull'omicidio della modella sudafricana per concentrare l'attenzione su un episodio avvenuto poche settimane prima, nel gennaio 2013. In un ristorante alla moda di Johannesburg, l'atleta paralimpico era a pranzo con un paio di amici quando uno di loro, Darren Fresco, passo' sotto il tavolo una pistola a Pistorius, avvertendolo che "c'era un colpo in canna". Ma quando l'arma arrivo' nelle mani di "Blade runner", inspiegabilmente parti' un colpo. "Ci fu un immediato silenzio", ha raccontato Kevin Lerena, pugile di professione, che era tra i commensali. "Guardai a terra e proprio li' dove puntai lo sguardo, dove c'era il mio piede, c'era un foro sul pavimento. Avevo una sbucciatura sul dito, ma non ero ferito". Pistorius chiese immediatamente scusa ai commensali accertandosi che non fossero feriti. Ma poi, voltatosi verso uno di loro, gli chiese di addossarsi la responsabilita' dell'accaduto. "Per favore, di' che sei stato tu. C'e' troppa attenzione dei media su di me", ha raccontato Lerena, riportando le parole di Pistorius. "E quando arrivarono i proprietari del ristorante, Darren disse che era stato lui".                                                        fonte (AGI)

15/02/14

Esce dal carcere per stupro e aggredisce ancora stessa ragazza

Non contento di una prima condanna per stupro, appena uscito di galera un indiano ha reiterato il reato immediatamente aggredendo la stessa vittima. Non basatava il primo stupro, che aveva portato un uomo, ritenuto colpevole, a darsi fuoco per dimostrare la sua innocenza.


Succede a Kolkata (India) l'ennesimo caso di abusi contro le donne in India: arrestato nel dicembre 2012 a Kolkata, nello Stato del Bengala Occidentale, dopo che una ragazza di 17 anni lo aveva denunciato per stupro, assolto un anno piu' tardi da ogni imputazione, non appena tornato in liberta' l'aggressore e' andato a cercare la stessa vittima.
Bambine indiane
Stando a quanto riferito dal quotidiano 'Hindustan Times', l'ha molestata ripetutamente, minacciata e infine ha tentato di violentarla ancora. L'adolescente e' pero' riuscita a fuggire e si e' rivolta di nuovo alla polizia, che l'ha messa sotto protezione. Il suo persecutore, identificato come Sahazada Bux, e' finito per la seconda volta in carcere e sara' processato. Il primo episodio di violenza carnale era costato la vita a un uomo con precedenti analoghi, Mir Aminul Islam, che originariamente era stato sospettato di esserne il responsabile. Questi, reclamando la propria innocenza, si era dato fuoco per protesta ed era morto qualche giorno dopo per le gravissime ustioni riportate.                                                                                                                    fonte(AGI) .
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