Il-Trafiletto
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05/03/14

Sondaggio elettorale, PD al 34.5%, FI al 20%, il M5S cala al 17.5%. Centrosinistra in vantaggio.

L’insediamento di Matteo Renzi alla Presidenza del Consiglio aveva fatto registrare una crescita di consensi in favore del Partito Democratico. Alle intenzioni di voto degli elettori registrate l’altro ieri, il PD si conferma ancora il primo partito italiano assestandosi al 34,5%. Anche le altre forze di sinistra non fanno registrare scostamenti dalla settimana precedente mentre le agitazioni all’interno del Movimento 5 Stelle, terminate con l’espulsione dei 4 senatori 'dissidenti', fanno perdere un punto percentuale al M5S, facendolo scendere al 17,5%. Tutte le polemiche sorte sui nuovi sottosegretari, ed in particolar modo il “Caso Gentile”, non creano problemi al PD ma hanno esiti negativi sul Nuovo Centro Destra (-0,5) mentre sembra avvantaggiarsene Forza Italia che sale al 20%. I primi passi da Ministro dell’Istruzione da parte di Stefania Giannini sono valutati positivamente dall’elettore e probabilmente contribuiscono alla risalita (+0,5) di Scelta Civica a cui assistiamo questa settimana.Il sondaggio qui presentato è stato eseguito il 3 MARZO 2014, per ANSA con metodologia C.A.T.I. (Computer Aided Telephone Interviews), su un campione di 500 casi rappresentativo della popolazione italiana maschi e femmine dai 18 anni in su, segmentato per sesso, età, Grandi Ripartizioni Geografiche e Ampiezza Centri proporzionalmente all’universo della popolazione italiana.

"Gocce" di notizie: Legge elettorale intesa raggiunta tra Pd e Forza Italia e Ncd.

Svolta sulla riforma della legge elettorale con l'intesa raggiunta tra Pd e Forza Italia, e il placet anche da parte Ncd. L'accordo politico prevede questa maggioranza larga e, soprattutto, che la riforma valga solo per la Camera. La mediazione pare dunque riuscita e il presidente del Consiglio Matteo Renzi, da Tunisi, si dice soddisfatto "per un passo in avanti importante" nel segno dell'accordo sottoscritto con Silvio Berlusconi, mostrandosi ottimista sul fatto che il testo della riforma possa essere approvato entro venerdi'. Il via libera del Cavaliere arriva in mattinata: nonostante il suo "disappunto" per le difficolta' incontrate dal premier e, in particolar modo, per il fatto che tali difficolta' provenissero proprio dall'interno del Partito Democratico. La cosa importante, per Renzi, e' che il nuovo sistema di voto "garantisca di avere un vincitore certo" un minuto dopo la chiusura delle urne e che non si perda d'occhio il percorso delle riforme istituzionali: "Spero che il Parlamento non dilazioni ancora e che dopo vent'anni si chiuda definitivamente la pagina delle riforme". Intanto vengono ritirati gli emendamenti, addirittura in blocco da parte del Pd, salvo quelli sulla parita' di genere, e di rinvio in rinvio per il calendario dell'approdo in Aula a Montecitorio, sembra davvero a portata di mano la data limite di venerdi' indicata oggi dall'inquilino di palazzo Chigi. font(AGI)
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