Il-Trafiletto
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14/05/14

Pino, il profumo come vaccino

Il pino è una caratteristica pianta ornamentale e spontanea tipica del nostro paese e comunque di tutto il bacino del Mediterraneo. Il suo olio essenziale si trova in farmacopea, e numerose sono le specialità farmaceutiche che lo contengono. 

La parte della pianta utilizzata è costituita da foglie aghiformi, i caratteristici aghi di pino, che nella medicina popolare venivano usati per fomente, mettendoli nell'acqua bollente o addirittura nell'acqua calda del bagno. L'essenza sprigionata, infatti, pur esigua come quantità, penetra facilmente attraverso la cute e le mucose dove esplica un effetto balsamico, fluidificante le secrezioni, sedativo della tosse e antinfiammatorio.
Tutti i rami degli alberi di pino terminano in una gemma destinata a dare origine al prolungamento del ramo, cioè al cosiddetto germoglio lungo. Le gemme vengono raccolte in aprile, spiccandole dai rami prima che si schiudano, essiccandole in forno tiepido. Le gemme si utilizzano in diversi modi: infuso, decotto per inalazioni, suffumigi e gargarismi.
L'olio essenziale di pino può essere utilizzato per la cura di molte patologie dell'apparato respiratorio, in particolare in tutte quelle forme croniche per le quali vi sia la necessità di fluidificare le secrezioni catarrali. Si prescrive quindi nelle bronchiti, nelle tracheiti e nelle laringiti. In terapia viene utilmente usata anche la resina di pino.
Con questo termine si designa il prodotto di secrezione che scorre lungo i rami delle conifere ogni volta che ne viene incisa la corteccia. Scorrendo all'aria, la resina si indurisce e si solidifica più o meno completamente e assume un colore giallo-brunastro. Si tratta di una sostanza amorfa, insolubile in acqua ma solubile in alcol, etere, olio ed essenze.
In natura si trova in genere associata all'olio essenziale, per cui al prodotto resinoso del pino si dà il nome di oleo-resina
L'olio e le gemme possono essere usati anche nelle infezioni delle vie urinarie. Infatti hanno  dimostrato ripetutamente la loro efficacia nelle malattie di questi organi, e particolarmente negli stati cronici, nelle cistiti, nelle affezioni della prostata, nelle uretriti, nella renella. Ottimi anche contro le affezioni catarrali degli organi digestivi, la diarrea e la colite.

PREPARAZIONE E USO 
Pino Silvestre
immagine presa dal web
Cautela nell' aerosol E'opportuno usare una certa attenzione durante l'impiego per aerosol, perché l'olio essenziale di pino può irritare le mucose delle vie aeree con possibili reazioni allergiche. 
 Alle dosi terapeutiche l'uso per via orale o rettale non dà invece alcun effetto collaterale ed è in genere ben tollerato.
Infuso: si prepara . con 30 g di gemme di pino in l litro d'acqua; se ne prendono 3-4 tozze al giorno. Per un bagno invernale contro lo bronchite: infuso o decotto con 500 g di gemme di pino (250 g per un ragazzo) in 3-4 litrid'acqua; si passa al setaccio e si versa nella vasca al momento dell'uso.
Per purificare e disinfettare le vie urinarie: 2 cucchiai di miele di timo, acqua calda, 3 gocce di olio essenziale di pino e 5 di olio essenziale di limone. Va preparato al mattino, stemperando il miele in poco acqua calda, fino a-creare uno sciroppo piuttosto liquido; si aggiungono gli oli. Agitare con cura e assumerne un cucchiaio dopo ogni pasto. Si conservo in un piccolo contenitore fuori dal frigo.

06/05/14

Marrubio, effetto dieta | infuso per la cellulite

IL MARRUBIO appartiene alla famiglia delle Labiate e ha alcune analogie con la ballata (Ballota nigro); tutte e due si sviluppano in ciuffi folti, talvolta cespugliosi, sulle colline e nelle strade dei piccoli paesi delle zone agricole. La specie Marrubium vulgare, che ha il profumo del timo, è diffusa in tutta Italia e si distingue da tutte le altre specie per il suo calice, cioè per la serie di foglioline verdi che sono alla base dei piccoli fiori. Il calice termina con 10 denti duri, sottili, incurvati in fuori. La corolla, appena sporgente dal calice, ha un colorito grigiastro, un aspetto labiato, con il labbro superiore diviso.

Marrubio
immagine presa dal web
La pianta è ricoperta nel fusto, nelle foglie e nei calici da lunghi e fitti peli. Il nome generico deriva dall'ebraico mar, amaro, e da tob, succo, con riferimento preciso al sapore amaro di questa pianta che è apprezzata per le sue proprietà medicinali fin dai tempi più antichi. Gli Egizi la consideravano efficace per i disturbi respiratori; Teofrasto, nel VI secolo a.c., citava il marrubio, confondendolo con la ballata, che per lungo tempo fu chiamata marrubio nero. Più tardi, Dioscoride ne mise in rilievo il possibile pericolo in caso di lesioni renali. La pianta del marrubio contiene saponine, mucillagine, tannini e anche un principio amaro, la marrubina.

Queste sostanze sviluppano un'azione espettorante, bechica (calmano la tosse e l'irritazione), febbrifuga (durante la convalescenza) è utile quando l'appetito è scarso, aperitiva e digestiva. Si usa nelle malattie dell'apparato respiratorio: la sua azione è molto efficace perché fluidifica e disinfetta le secrezioni mucose bronchiali, facilitandone così l'eliminazione e alleviando la tosse. L'uso del marrubio si raccomanda in tutte le malattie dei bronchi: catarri, laringiti, tracheiti, bronchiti, asma, ecc. Si usa anche come tonico dell'apparato digerente grazie all'acido marrubinico; essa viene utilizzata nel trattamento delle turbe dispeptiche, nell'inappetenza, nelle malattie del fegato e in quelle a carico delle vie biliari.

La pianta è utile anche in caso di sovrappeso e presenza di cellulite; non per un'azione strettamente dimagrante, ma per il drenaggio, tramite la quale si ottiene un aumento della diuresi e l'eliminazione delle tossine, comprese quelle prodotte dal metabolismo delle sostanze introdotte con l'alimentazione. Per uso esterno viene impiegato come astringente, detergente di piaghe in suppurazione o che cicatrizzano male.

PREPARAZIONE ED USO
INFUSO PER LA CELLULITE
Della pianta si utilizzano i fiori e le foglie. Non si segnalano effetti secondari o tossici alle dosi terapeutiche. Per il drenaggio, in presenza di cellulite, per la tosse, per mestruazioni con flusso sanguigno troppo scarso:
l'infuso si prepara con 30-40 g di fiori e/o di foglie in 1 litro d'acqua; lasciate in infusione per 15 minuti; se ne prendono 2 o 3 tazze al giorno, ben dolcificate con miele.  
Per il decotto: bollite 20 g di sommità fiorite essiccate in 1 litro d'acqua per 2 minuti; lasciate in infusione 10 minuti. La marrubina non è solubile in acqua. Sono da preferirsi dunque le forme galeniche, come la Tintura Madre o l'estratto fluido. La TM si prepara dalla pianta intera fresca (titolo 65%); 40 gocce, tre volte al giorno. In un'appropriata bevanda si mescola la polvere di foglie secche: 4-8 g di polvere al giorno.
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