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16/06/14

Eventi & Mostre | Sperimentando 2014

Sperimentando 2014
Tra gli eventi e le mostre che nell'anno 2014 si svolgeranno, meritano particolare attenzione, Sperimentando 2014, Festa Scienza Filosofia, Giornate della biodiversità e per concludere La Scienza in piazza con una sorta di Food Immersion.

In questo post proverò ad analizzare e farvi un sunto, riguardo alle suddette mostre ed eventi, cercando di darvi le nozioni necessariea per farvi fare un'idea di ciò che vi apprestate a seguire. Iniziamo con Sperimentando 2014, si tratta di una mostra interattiva con esperimenti di fisica e chimica e osservazioni di scienze naturali e biologiche, pensata sia per visitatori di ogni età che per studenti e insegnanti delle scuole secondarie.

La mostra comprende circa 200 exhibits, spesso realizzati con materiale semplice e di uso comune. Giunta alla tredicesima edizione, la kermesse di quest'anno ha come sottotitolo "Scienza e nuove tecnologie" e illustrerà le ricadute nella tecnica e nella vita quotidiana delle scoperte scientifiche dell'ultimo secolo, in particolare per quanto riguarda robotica, comunicazioni, nuovi materiali, nanotecnologie, genetica e molto altro ancora.(science)





11/03/14

Avatar: nasce una nuova era di comunicazione! Fin'ora fermi davanti al PC domani percorreremo migliaia di km.

Avatar: nasce una nuova era di comunicazione! Fin'ora fermi davanti al PC domani percorreremo migliaia di km.
C'è chi l'ha rinominata «economia degli avatar»: perché se fino aal giorno d'oggi la telepresenza era consentita grazie all'utilizzo di software tipo Skype o Cisco Systems con cui potersi vedere e parlare anche a distanza di migliaia di chilometri grazie alla trasmissione di pacchetti dati sulla rete, rimenendo seduti o in piedi fate un pò voi, dinanzi ad un grande schermo, che poi sia un pc o un iPad non importa, il futuro ci riserva la grande meraviglia di poterci muoverci virtualmente in un luogo lontano anche migliaia di chilometri da dove in realtà stiamo seduti!

Potremmo definirla l'incarnazione del hi-tech, resa possibile grazie all'incrocio tra robotica e telecomunicazioni, su cui puntano ora svariate aziende della Silicon Valley. Durante lo scorso Ces di Las Vegas la Suitable Technologies di Palo Alto è stato presentato Beam Pro, il modello pensato per il mercato business: un display da 17 pollici è posizionato a 160 centimetri d'altezza su due staffe collegate a una base dotata di tre ruote, che consente a chi ne ha i comandi da una postazione remota di orientarlo in qualsiasi direzione, alfine di stabilire un contatto faccia a faccia con l'interlocutore in carne e ossa.
"economia" degli Avatar

L'utente scruta l'ambiente attraverso due telecamere grandangolari poste sulla sommità della cornice del display e ascolta grazie a sei microfoni in grado di ridurre il rumore di fondo, mentre un altoparlante ne diffonde la voce. Sia chiaro che può spostarsi in qualsiasi direzione, con un'autonomia di 8 ore e una velocità di 3 km/h, comandando il proprio alter ego a distanza grazie al software che funziona su pc e Mac con mouse, tastiera e addirittura un controller per i videogiochi di Xbox. L'effetto per chi incontra uno di questi marchingegni all'inizio è straniante, ma una volta stabilito il contatto con gli occhi dell'interlocutore si comincia a parlare come si è abituati a fare su Skype.

Il vantaggio ovvio è di potersi spostare ovunque in un ufficio o in casa, "incontrando" altre persone in carne e ossa oppure incarnate in altri Beam, ma anche all'aperto, tanto che Suitable Technologies ha dato una dimostrazione sulla Strip di Las Vegas, chiacchierando con pedoni sbigottiti.
«L'unico problema è che Beam non ha le braccia e quando un lavoratore in remoto arriva davanti alla porta del mio ufficio per parlarmi gliela devo aprire», scherza il Ceo Scott Hassan, che prima di gettarsi in questa impresa aveva collaborato con Brin e Page alla creazione di Google e ha quindi goduto i vantaggi di essere tra i primi azionisti.

Il settore su cui si erano concentrate finora le aziende che offrono sistemi robotici di telepresenza è soprattutto quello della sanità: ad esempio iRobot, l'azienda divenuta famosa per gli automi che aspirano e lavano i pavimenti di casa, ha in carniere Rp-Vita, un robot con cui i primari possono girare in corsia "visitando" virtualmente il paziente e parlando con l'infermiere sul posto e mediante il quale i parenti possono visitare gli anziani nelle case di riposo o tenere sotto controllo i nonni che vivono a casa da soli.

Allo stesso modo Vgo Communications propone soluzioni simili, affiancando anche altre idee come lo studio in remoto, che consente agli alunni con una gamba rotta, disabilità o malattie più gravi di frequentare comunque la scuola e i compagni senza perdere lezioni e non isolandosi. Intanto anche l'Unione europea sta sperimentando questo tipo di soluzione, con il progetto GiraffPlus, in cui un robot monitora e accudisce sei anziani in Italia. L'economia della telepresenza, in cui le persone possono lavorare da luoghi lontani, era stata teorizzata in un articolo nel 1980 dal professore del Mit Marvin Minsky, che la proponeva come soluzione per il nuovo millennio non solo per contesti professionali comuni, ma addirittura come strumento necessario per preservare vite in alcune situazioni particolari, come nel caso delle centrali nucleari, forse anche perché scosso dall'incidente di Three Miles Island risalente all'anno prima.

Oggi però la minaccia nucleare non è più la preoccupazione principale, quanto lo è invece la necessità di sviluppare il telelavoro per abbassare i costi finanziari e per l'ambiente che lo spostamento e i viaggi di impiegati e manager comportano ogni giorno: il risparmio è così alto che nessuno è in grado esattamente di valutarlo, perché oltre alle ricadute dirette sul costo dei trasporti, ci sono anche quelle indirette sulla sanità, la qualità della vita e il traffico. Il costante miglioramento tecnologico e l'abbassamento dei prezzi degli assistenti robotici dovrebbero dare un ulteriore impulso alla loro diffusione: basti pensare che il nuovo modello di Beam costa 995 dollari contro i 16mila di quello precedente, e che a fronte di robot da 35mila dollari al pezzo ci sono proposte low cost, come il Double, venduto sull'Apple Store a 2.500 dollari e in grado di portare a spasso un iPad con la nostra faccia. Ecco perché i dati dicono che il mercato globale della telepresenza e videoconferenza che l'anno scorso valeva 2,26 miliardi dovrebbe superare i 5 miliardi alla fine del 2015 (secondo Infonetics Research).

Le società che vogliono spartirsi questa torta sono tante: oltre alle già citate iRobot, Vgo, Double Robotics e Suitable Technologies, in campo ci sono anche MantaroBot, Anybots, oltre ad aziende come Cisco e Polycom. E molte altre società, come Microsoft, Mars, Evernote, stanno acquistando i primi modelli per una sperimentazione cui potrebbe seguire l'adozione della tecnologia in massa. Qualche problema esiste ancora, perché i robot non possono ancora muoversi da un piano all'altro se una persona non li accompagna in ascensore, né stringere la mano o impugnare oggetti, ma nell'epoca della virtualizzazione di documenti e processi, la maggior parte è comunque in grado di aiutare.

30/10/13

Ci vediamo da RoDyMan 'o pizzaiuolo!

Ci vediamo da RoDyMan 'o pizzaiuolo! No, non sto scherzando, è esattamente questa l'idea di Bruno Siciliano, esattamente creare un robot capace di fare la pizza! Ma non solo capace di farla, intendo dire che sia in grado di realizzarla sin dalle prime fasi: stendere l'impasto, di condirlo e di cuocerlo facendolo ruotare. Tale idea da chi secondo voi poteva partire se non da Napoli, la patria, la genesi, l'icona della pizza, e il futuro di RoDyMan, questo il nome del robot pizzaiolo, che si presenta con tanto fascino e simpatia, dal momento che potrebbe anche essere utilizzato per assistere gli anziani e alla riparazione di arti umani.
L'idea appartiene a Bruno Siciliano, facente parte dell'università Federico II di Napoli, esperto di robotica e responsabile del laboratorio di robotica 'Prisma Lab', conosciuto in tutto il mondo.
''RoDyMan, acronimo di Robotic Dynamic Manipulation, manipolazione robotica dinamica, è un robot di servizio che sarà capace di replicare attività umane con un livello di destrezza e mobilità mai visto prima", ha detto Siciliano durante la Giornata informativa del Consiglio Europeo della Ricerca organizzata a Napoli dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea.
RoDyMan sarà un robot con un torso, due braccia leggere e mani con dita multiple. Non sono previste gambe, in quanto sarà montato su una piattaforma omnidirezionale su ruote. La sua testa avrà una videocamera stereoscopica e un sistema strutturato di luci.
RoDyMan

Avrà inoltre sensori di prossimità, di campo oltre che sensori tattili. ''L'interazione con gli umani è al centro del progetto. Per questo, afferma Siciliano, la sicurezza è un aspetto fondamentale del nuovo sistema. Questo robot autonomo deve essere in grado di controllare il flusso degli eventi in una data attività, reagire e imparare dall'ambiente circostante. Sarà in grado di affrontare rapidamente situazioni inaspettate, come la presenza di umani o di ostacoli".
Nei cinque anni che seguiranno la sfida di RoDyMan è fare pizze, parola di... Siciliano.
Ma quando gli si pone la domanda se le pizze fatte da RoDyMan saranno gustose come quelle dei pizzaioli napoletani risponde: "È quasi impossibile! Però coinvolgeremo uno dei migliori pizzaioli della città per imparare direttamente da lui l'arte di questi abilissimi movimenti. Come? Gli faremo indossare una tuta biocinetica dotata di sensori e di un sistema di cattura del movimento 3D". Buon appetito!
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