Il-Trafiletto
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21/08/14

Le pratiche di mummificazione egizia si retrodatano di oltre 1500 anni

La civilà egizia non finisce di stupire, perchè le pratiche di mummificazione secondo uno studio durato ben 11 anni, le prime pratiche di mummficazione vanno retrodatate di oltre 1500 anni prima di quanto stimato  fino ad ora.
Le teorie tradizionali sulla antica mummificazione egizia suggeriscono infatti che nella preistoria, Tardo Neolitico e periodi predinastici tra c. 4500 e 3100 a.C., i corpi venivano essiccati naturalmente attraverso l'azione del caldo e della sabbia del deserto asciutto.

Le prove scientifiche dell'uso precoce di resine in mummificazione artificiale si era, fino ad ora, limitata agli eventi isolati durante il tardo Antico Regno (c. 2200 aC). Il loro uso è diventato più frequente durante il Medio Regno (c. 2000-1600 aC). Ma lo studio efettuato da parte del team di York, Macquarie e Oxford ha identificato la presenza di agenti di imbalsamazione complessi in bende di lino tratte da corpi in tombe di uno dei più antichi cimiteri egiziani prima registrati a Mostagedda, nella regione dell'Alto Egitto.

Mummia naturale
immagine presa dal web
 "Per oltre un decennio sono stato incuriosito dai primi e criptici rapporti dei metodi di avvolgere gli organi nelle bende ritrovate nei cimiteri neolitici a Badari e Mostagedda, " ha detto il dottor Jones Jana della Macquarie University, Sydney. "Nel 2002, ho esaminato campioni di tessuti funerari da questi siti che erano stati inviati a vari musei nel Regno Unito attraverso il 1930 dall'Egitto. L'analisi microscopica ha rivelato resine particolari che erano state utilizzate, ma ciò non è stato sufficiente per affermare che erano tracce di processi di imbalsamazione.

Successive analisi biochimiche ci han confermato che le bende erano impregnate da un complesso miscuglio di: resina di pino, un estratto di una pianta della gomma, petrolio, zucchero, e tracce di grasso di origine animale. Questo ci ha dato la prima evidenza scientifica che erano le prime ricette delle pratiche di imbalsamazione che sarebbero state documentate nell'egitto dei faraoni circa 1500 anni dopo...dove queste tecniche raggiunsero l'apice solo dopo 3000 anni da queste prime prove".

19/01/14

Sciamani per un mondo sempre più in crisi

Lo sciamano, una figura dal fascino ancestrale, permeata di mistero. Solitari personaggi abitanti di tutti i luoghi e di nessun luogo, essi stessi porte verso l'ignoto, guerrieri della consapevolezza intensa, anelli del punto di unione. In un mondo in crisi essi riemergono da un limbo in cui sono stati relegati nei secoli della nostra storia, e il loro riemergere è sempre più intenso. Sono un tramite, per curare corpi, menti e anime.
Sciamano
La parola "sciamano" è stata coniata dal popolo siberiano degli Evenki.  Gli sciamani nutrono la convinzione che il mondo sia permeato di spiriti invisibili che agiscono su di noi e controllano il nostro destino. Medici, sacerdoti, mistici, psicologi, anziani del villaggio, oracoli e poeti a seconda delle esigenze, sono i negoziatori designati a interloquire con questa realtà nascosta e occupano una posizione di prestigio all'interno delle loro società. Non esiste una definizione precisa di sciamanesimo. "Sarebbe più corretto parlare di 'sciamanesimi' al plurale", afferma Marjorie Mandelstam Balzer, antropologa della Georgetown University di Washington, D. C. Credenze, pratiche e rituali variano da persona a persona, mi spiega, perché il percorso per diventare sciamano è individuale. Ci sono ovviamente delle affinità: la trance estatica, o "viaggio dell'anima" com'è chiamato talvolta, è un aspetto caratteristico del fenomeno. Ma il modo in cui gli sciamani utilizzano strumenti e percezioni spirituali può variare molto, così come lo scopo ultimo del rituale. Molti lavorano da soli, mentre altri fanno parte di grandi associazioni che agiscono come una sorta di sindacato; il Centro Golomt per gli Studi Sciamanici di Ulan Bator vanta circa 10 mila iscritti. Gran parte degli sciamani dell'Asia Centrale, vale a dire di paesi come il Kirghizistan e il Kazakistan in cui prevale l'islamismo, si considerano musulmani devoti e i loro riti presentano molti elementi derivati dalle tradizioni mistiche del sufismo. Fasciati in verginali tuniche bianche, eseguono i loro rituali nei siti sacri dell'islamismo, e ogni cerimonia include lunghe preghiere tratte dal Corano. In Siberia e in Mongolia lo sciamanesimo si è mescolato alle tradizioni buddhiste locali al punto che spesso è impossibile capire dove finisce l'uno e iniziano le altre.
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