Il-Trafiletto
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17/08/14

Brisighella città medioevale

Brisighella (m 115 s.m.; ab. 7813) Si trova in Emilia-Romagna in provincia di Ravenna, da cui dista 44 km. È situata nella bassa valle del Lamone, alla sinistra del fiume, di fianco alla strada che segue il fondovalle e all'altezza della Vena del Gesso, ai piedi di tre spuntoni di selenite coronati da caratteristiche torri isolate.
Brisighella città medioevale Il polo medioevale è concentrato attorno a piazza Marconi, su cui si affaccia una fitta cortina di case a quattro piani vivacemente tinteggiate, al cui interno si snoda la singolarissima via degli Asini, che occupa il primo piano degli edifici e si apre all'esterno grazie a una serie continua di finestroni ad arco. La strada è interamente acciottolata e il soffitto è costituito da travi di legno. Ancor oggi vi si affaccia una serie di piccoli negozi. La via degli Asini è sicuramente l'elemento più caratteristico della Brisighella medioevale.
Storia Le vicende storiche di Brassichella, antica denominazione della città, sono legate a quella della sua rocca fatta edificare, con ogni probabilità, dal capitano di ventura Maghinardo Pagano da Susinana nella seconda metà del secolo Xli. Eretta a contea nel 1410 dal pontefice Gregorio Xll, è dei Manfredi, vicari pontifici di Faenza, che ampliano le mura cittadine e riedificano la rocca. Questa resiste agli assalti del duca d'Urbino sul finire del secolo XV, ma cede, nel primo decennio del secolo successivo, a Cesare Borgia e quindi ai Veneziani, sotto il cui dominio rimane sino al 1509, anno in cui viene incorporata allo Stato Pontificio, seguendone le sorti fino al 1589, anno dell'annessione al Regno d'Italia.

Arte e monumenti Sui tre colli che dominano l'abitato sono situati il seicentesco santuarietto di Monticino, poi manomesso, la cinquecentesca torre dell' Orologio e la rocca. Quest'ultima è una severa costruzione di aspetto quattro-cinquecentesco, con avanzi di epoche precedenti, formata da due torri cilindriche e da una cinta merlata. La chiesa dell'Osservanza, con portico, è del 1518 e conserva nell'interno una tavola di M. Palmezzano e un dipinto attribuito a G. Cotignola. La collegiata dei Santi Michele e Giovanni Battista racchiude opere d'arte quattro-cinquecentesche, l'oratorio di S. Croce diverse opere del '500 e la chiesa di S. Francesco un ciborio rinascimentale di pietra in sacrestia. La rocca è sede del Museo del lavoro contadino delle vallate del Lamone, Marzeno e Senio, mentre la torre dell'Orologio ospita un'interessante collezione di orologi antichi.
Manifestazioni Festa patronale della Madonna del Monticino (seconda domenica di settembre). Festa medioevale (giugno-luglio); Sua Maestà Tartufo di Brisighella (ultima domenica di novembre), sagra dell' olivo (prima domenica di dicembre); mercatino del venerdì sera di antiquariato (giugno-settembre).
Prodotti enogastronomici Tra i formaggi abbiamo il ravaggiolo, la caciotta di Montemauro e la robiola. In zona viene prodotto anche un ottimo olio d'oliva extra-vergine, denominato il Brisighello.
In campo enologico si producono i bianchi Albana, nei tipi secco, dolce e passito, nonché il Sangiovese, rosso.
Nocino di Brisighella
Per fare questo liquore ci vogliono le noci colte a fine giugno (è tradizione raccogliere le noci la notte di S. Giovanni, tra il 23 e il 24 giugno). In questo periodo, infatti, la noce è al punto giusto di maturazione. La prova è piuttosto semplice: se passate con uno spillone da parte a parte la noce, questo deve entrare senza incontrare la minima resistenza.
Valori nutrizionali complessivi Alcol 500 Glucidi 150 Kcal 4100
Ingredienti per circa I litro di prodotto: *15 noci fresche con il mallo
*1/2 l di alcol puro a 95°
*150 g di zucchero
*250 g di acqua purissima
*3 chiodi di garofano
*una stecca di cannella di 3 cm *limone 
Lavate, asciugate e tagliate in 4 spicchi le noci. Mettetele in un vaso da l kg con tenuta ermetica. Unite i chiodi di garofano, la cannella e una strisciolina di scorza di limone senza niente del bianco. Ricoprite tutto con l'alcol e chiudete il vaso. Lasciate macerare per 30 giorni, mettendo il recipiente possibilmente al sole e ritirandolo la sera. Durante questo periodo rimuovete e scuotete frequentemente il vaso. In una bottiglia da un litro, sciogliete lo zucchero in un quarto di litro d'acqua a freddo e, quando sarà completamente sciolto, unite l'infuso di noci facendolo passare da un batuffolo di cotone idrofilo messo in un imbuto. Tappate accuratamente la bottiglia e lasciate riposare a lungo. Il nocino sarà pronto per l'inverno o, meglio ancora, l'anno successivo.

15/02/14

SEMIFREDDO AL NOCINO

NON RINUNCIATE A QUESTO CLASSICO SEMIFREDDO; SEMPLICE DA PREPARARE E SEMPRE GRADITO: SERVITELO DOPO UN MENU A BASE DI CARNI ROSSE ARROSTITE O IN UMIDO

Ingredienti per 8 porzioni • 1,5 DL DI NOCINO • 2 UOVA E 8 TUORLI • 200 Gr  DI ZUCCHERO  • 4 DL DI PANNA FRESCA • 100 Gr DI CIOCCOLATO FONDENTE • 100 Gr DI GHERIGLl DI NOCESALE

SBATTETE molto energicamente, se necessario aiutandovi con una frusta elettrica, le uova con i tuorli, lo zucchero e un pizzico di sale, finché otterrete un composto spumoso. Versate il preparato in una casseruola e cuocetelo : bagnomaria su una pentola d'acqua bollente.

CONTINUATE a mescolare per almeno 5 minuti, aggiungendo il Nocino poco alla volta. Quando la crema inizia ad addensarsi, toglietela dal fuoco e lasciatela raffreddare. Nel frattempo montate lo panna e amalgamatela al composto quando è quasi freddo.
SEMIFREDDO AL NOCINO

RIVESTlTE gli stampini con un foglio di pellicola trasparente, quindi versatevi il composto, Metteteli in freezer e lasciate raffreddare per almeno 2 ore.

TOGLIETE i semifreddi dal freezer, capovolgeteli sui piattini da porzione e lasciateli ammorbidire per circa 15 minuti. Nel frattempo sciogliete il cioccolato a bognomaria, versatelo sopra i dolcetti e serviteli subito, decorati con gherigli di noci.

VARIANTI APPETITOSE
1 • Per rendere la ricetta ancora più golosa. aggiungete alla preparazione 30 g di gocce di cioccolato fondente.
2 • Servite il dessert irrorato di caffè ristretto e cosparso con una granella ottenuta pestando le noci nel mortaio.

SAVOIR VAIRE
CANDELE CON LE NOCI Conservate la cera di alcune candele usate e all'occorrenza, scioglieteli a fiamma bassissima in un pentolino vecchio. Versate la cera fusa in alcuni gusci di noce. Quando inizia addensarsi in superficie infilate un pezzetto di stoppino incerato. Fate raffreddare del tutto. Con le candeline ottenute potete realizzare un grazioso centrotavola.
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