Il-Trafiletto
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19/08/14

Il cinema fantasma nella penisola del Sinai

Cinema nel deserto......se vi trovaste in viaggio e vi proponessero una prioezione di un film proprio in mezzo al deserto che fareste? Sono ancora qui che ci penso. Invece qualcuno l'idea l'aveva avuta, ma di fatto è fallita.

Nel deserto egiziano nella penisola del Sinai c’è uno strano cinema. E’ stato soprannominato “il cinema alla fine del mondo”, un nome che gli si addice alla perfezione, poichè è costituito da file di sedie abbandonate nel deserto, come una sorta di surreale reperto archeologico.

Il cinema nel deserto
immagine presa dal web
Anche gli edifici che dovevano ospitare i generatori e i proiettori sono oggi in rovina, nonostante il cinema abbia appena dieci anni di vita. Secondo Kaupo Kikkas, fotografo estone che ha “reso famoso” il luogo, il cinema sarebbe stato costruito da un uomo d’affari francese che aveva avuto l’idea di costruire un cinema all’aperto nel bel mezzo del deserto.

E così ha acquistato sedie, proiettori e generatori per realizzare la sua idea. Le cose non sono andate come sperava. Al primo spettacolo il generatore si è rotto (in molti sostengono sabotato) e nessun film è mai stato proiettato. Inoltre l’uomo d’affari non aveva considerato che la penisola del Sinai è di fatto vietata ai turisti, che possono visitarla solo in viaggi organizzati su percorsi prestabiliti, per cui difficilmente poteva sperare di avere degli spettatori. Il cinema è diventato una sorta di involontario monumento surreale.

26/06/14

Scienza tra i ghiacci

British Antarctic Survey (BAS)
Ha tutta l'aria di un insediamento su Europa, la gelida luna di Giove. Invece questo edificio futuristico è molto più vicino: è la base antartica Halley IV.

Questa stazione di ricerca scientifica gestita dalla British Antarctic Survey (BAS) si trova nel pinto più remoto dell'estremo meridione terrestre. E' un complesso di otto moduli, ciascuno dei quali movimentabile in quanto collocato su giganteschi sci che consentono di trainarlo sul ghiaccio.

Si tratta di una caratteristica importantissima, perchè la stazione poggia sulla Brunt Ice Shelf, una lingua ghiacciata calotta polare che si sposta in direzione dell'oceano al ritmo di 400 metri all'anno. I moduli sono inoltre dotati di gambe idrauliche che sollevano la stazione al di sopra delle masse nevose accumulate durante le tormente, e che in precedenza finivano puntualmente per sommergere gli edifici.

"Il modulo che vedete in primo piano comprende una piattaforma-osservatorio", spiega Anna Jones, chimica atmosferica del BAS. "Al suo interno, uno spettrofotometro rileva lo spessore dello strato di ozono. E' uno strumento simile a quelli utilizzati dagli scienziati di Halley per scoprire il buco nell'ozono negli anno Ottanta del secolo scorso. Le misurazioni a lungo termine effettuate dalla nostra stazione son di vitale importanza per valutare le variazioni atmosferiche e climatiche che si verificano in Antartide".(science)
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