Il-Trafiletto
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28/12/16

Come potrebbe cambiare il mondo: idee interessanti

La fine dell’anno è convenzionalmente un momento di bilanci e valutazioni. Sul numero di dicembre la rivista americana Scientific American mette in fila 10 avanzamenti della scienza e della tecnologia emersi durante gli ultimi 12 mesi che hanno il «potenziale di risolvere problemi e migliorare la vita di tutti noi». 


Se le previsioni si realizzeranno, e come, sarà solo il tempo a dirlo. Intanto, l’elenco è un buon barometro per capire quali sono i settori più promettenti della ricerca attuale e quali i problemi sui quali la comunità scientifica internazionale si sta confrontando.

L’umanità lascerà inevitabilmente un’impronta di carbonio sul Pianeta, ma sta cercando modi per diminuire il consumo di combustibili fossili, e le conseguenti emissioni di gas serra come il diossido di carbonio.
Alla Cornell University (USA), un gruppo di ricercatori ha sviluppato una tecnologia che promette di realizzare batterie basate sull’alluminio e la CO2 che sfrutta le reazioni elettrochimiche che, oltre a produrre energia, hanno la capacità di sequestrare il carbonio dall’atmosfera.

L’antibiotico-resistenza è una bomba a orologeria. Non c’è altro modo per definire la crisi che, nel giro di qualche anno, potrebbe investire la salute pubblica a livello globale, come sottolineato già nel report del 2014 del WHO.

Per risolvere questo problema la ricerca può muoversi in due direzioni: scoprire nuovi antibiotici verso cui i batteri non siano ancora resistenti, oppure trovare molecole che ripristino la sensibilità dei superbug agli antibiotici tradizionali.

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19/06/15

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16/03/15

Fotovoltaico dallo Spazio: Energia Elettrica in Wireless

Lo studio dell'impiego del fotovoltaico ha fatto un balzo da gigante. In un prossimo futuro potremo avere energia solare dallo spazio, che potrà essere trasmessa, con un sistema wirwless, da un impianto fotovoltaico orbitante attorno al nostro pianeta.


Gli scienziati della Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA, l'Agenzia spaziale del Giappone) sono riusciti ad inviare a distanza di 55 metri un quantitativo di energia pari a 1,8 kilowatt, sufficiente ad alimentare un bollitore elettrico. Sembra un piccolo passo rispetto al progetto dello studio: trasmettere energia elettrica dallo spazio, ma è il primo passo importante che prova ai ricercatori che è possibile.

Un portavoce della'agenzia spaziale nipponica spiega: "Questa è stata la prima volta che qualcuno è riuscito ad inviare un output di quasi 2 kilowatt di energia elettrica verso un piccolo obiettivo, utilizzando un delicato dispositivo di controllo della direzione"

Il fine ultimo di questo tipo di ricerca è ovviare alle limitazioni che ci sono per catturare energia solare sulla terra, che come dice il nome stesso, serve il sole per immagazzinare energia. Non è facile catturare energi solare sulla terra l'assenza di sole è frequesnte, come per esempio i giorni di pioggia, di nuvolo e di notte e tutte le notti, l'attività dell'impianto fotovoltaico è praticamente a zero.

Se e quando questa tecnologia sarà perfezionata, si potrebbe costruire un impianto fotovoltaico orbitante, che permetterebbe un approvvigionamento energetico costante in grado di fornire energia 24 ore al giorno per 365 giorni all'anno.

L'Agenzia spaziale giapponese lavora da tempo a questo progetto, denominato Space Solar Power Systems (gli Stati Uniti ci avevano pensato negli anni '60, ma non andarono ma oltre la teoria): l'idea sarebbe quella di piazzare in orbita queste stazioni fotovoltaiche orbitanti ad una quota di 36.000 km dalla Terra. Ad ogni modo, gli scienziati avvertono del fatto che lo sviluppo di questa tecnologia richiederà molti anni.

"Potrebbero volerci decenni. Forse dopo il 2040, o anche più tardi", ha spiegato un portavoce di JAXA. "Ci sono molti ostacoli da superare. Ad esempio: come mandare enormi strutture nello spazio, come costruirle e come effettuare la manutenzione".VIDEO

06/03/15

Solar Share, Adottare a Distanza Energia Solare

Arriva in Italia Solar Share l'energia solare da condividere. Un impianto fotovoltaico nato a Lecce alla 'La Masseria del Sole' che produce energia solare da fornire a chi aderisce alla cooperativa, anche a distanza valicando anche i confini geografici.


Nata in Italia Solar Share è un'iniziativa sviluppata da LifeGate, in collaborazione con ForGreen, e ne fanno parte già 121 famiglie, le quali ricevono energia direttamente a casa loro. Partecipare all'energy network con Solar Share significa investire nelle rinnovabili, produrre energia per la propria casa, avere un impianto di energia solare a distanza con vantaggi per la spesa e per l'ambiente. Non solo, spiega LifeGate, la Cooperativa è un investimento per la famiglia che ha un rendimento economico-finanziario che consentirà loro di monetizzare i propri risparmi.

La Cooperativa fornirà energia direttamente a casa dell'utente, anche se la casa da alimentare si trova in un'altra regione. Solar Share finora ha "inviato" energia solare in 13 regioni italiane: Veneto e Lombardia quelle con il maggior numero di adesioni rispettivamente 53 e 42, seguono Piemonte 8, Emilia Romagna 4, Liguria 3, Trentino Alto Adige 2, Umbria 2, Toscana 2, Puglia 2, Lazio 1, Sardegna 1, Friuli Venezia Giulia 1, Abruzzo 1.

Ognuno può partecipare alla cooperativa acquistando il numero di quote utili a coprire il fabbisogno elettrico della propria abitazione. sono previsti interessi annui sul capitale investito e acquistando un numero di quote pari al numero di chilowatt (kW) di potenza del proprio contatore si può godere di un interesse sul capitale investito pari al 7% restituendo parte del capitale per l’energia non consumata in un anno. Nel caso in cui venisse consumata meno energia di quella prevista in base al numero di quote acquistate, verrà riconosciuto un conguaglio alla fine di ogni anno solare. Per diventare soci è sufficiente disporre di un contatore di energia elettrica.

In Europa esistono cooperative energetiche in Belgio, la Cooperativa Ecopower ha oltre 45.000 soci, 26 MW di impianti installati e 95 milioni di chilowattora all’anno di energia verde prodotta. In Germania, sono oltre 80.000 le famiglie che partecipano a cooperative per l’autoproduzione di energia rinnovabile. In Italia, esistono diverse cooperative solari e un importante esempio è la Cooperativa Energyland di Verona, nella quale 100 famiglie producono la propria energia con un impianto fotovoltaico collettivo.

05/03/15

'Un caffè ecologicamente corretto' la capsula biodegradabile di caffè

Fa piacere sentire notizie di questo tipo, in un epoca come la nostra dove isole di plastica galleggiano negli oceani e montagne di rifiuti emanano fumi tossici e il rispetto per l'ambiente è sentito purtroppo da pochi. Una capsula di caffè biodegradabile e compostabile realizzata da Lavazza-Novamont ed è made in Italy. Un piccolo passo per un grande impiego, per esempio impiegare questa  altri contenitori alimentari.



Fino ad ora le capsule del caffè esauste venivano considerate 'rifiuto' da discarica o inceneritore. C'erano stati alcuni esperimenti di riciclo, alcune campagne per raccogliere le capsule esauste si sono fatte nel milanese ma la linea è sempre quella: 'produzione, consumo e smaltimento'. Ma sempre meglio applicare il principio dell''economia circolare', secondo cui quello che ora è un rifiuto diverrà una 'risorsa'.

Frutto di una ricerca, durata 5 anni, porta la firma di Lavazza-Novamont la prima capsula biodegradabile e compostabile realizzatta con bioplastiche al 100% un materiale chiamato Mater-Bi 3G, ovvero la terza generazione delle famiglie di bioplastiche Novamont, impiegate per le buste biodegradabili per sostituire i vecchi sacchetti di plastica dei supermercati. La produzione di capsule «bio» inizierà nel secondo semestre di quest’anno, le prime verranno messe in vendita a inizio 2016. Si partirà con le miscele di «Lavazza a Modo Mio» con vendita prima sul canale diretto online, poi attraverso le reti della grande distribuzione.


|"Lavazza, tra i leader di mercato nel settore capsule, produce circa 2,2miliardi di capsule all'anno che ora saranno ecosostenibili. Verranno presentate al pubblico, e si potrà anche assaggiare il caffè, al Salone del Mobile (14-19 aprile) di Milano e per tutto il periodo di Expo 2015 (1 maggio, 31 ottobre). Dove Lavazza sarà impegnata in prima linea come Official Coffee Partner nel Padiglione Italia. In queste due manifestazioni sarà presente anche il Sustainability Hub con la presentazione delle attività in tema di economia sostenibile. In collaborazione con Novamont, Politecnico di Torino e Slow Food verranno organizzati incontri e percorsi didattici sulla valorizzazione del fine vita delle capsule. Con la presentazione al pubblico del riutilizzo in diverse filiere: «dall’edilizia alla chimica, dall’energia alla cosmetica». I fondi di caffè saranno invece ritirati da Amsa (Azienda milanese servizi ambientali) e consegnati ai centri di raccolta gestiti da cooperative sociali aderenti al progetto. Attraverso questo percorso si chiude il ciclo virtuoso delle cialde, aprendo potenzialità in altri segmenti merceologici. Nell’ottica di mettere in moto un’economia circolare".fonte Corriere della Sera


21/02/15

Difficile fare Previsioni nel Settore Scientifico riguardo le Energie Rinnovabili

Pure con l'avvento del 2015, appare notevolmente complesso prevedere, nel settore scientifico, facendo seguito ai bilanci, che cosa ci riserva il futuro e sopratutto cosa potrà accadere al riguardo. 


In ogni caso, dopo avere messo da parte ciò che era stato preventivato in maniera alquanto allarmante durante l'anno 2014, visto i notevoli mutamenti climatici ed i cambiamenti insufficienti nelle energia rinnovabili, le previsioni per questa volta, provano a  partire da un dato che ha suscitato notevole clamore: l'odierno prezzo del petrolio.

Sappiamo bene come il prezzo del petrolio recentemente sia calato ben al di sotto dei 60.00 $ al barile, valore che sancisce di fatto la riduzione del 50% rispetto a quello iniziale che si attestava all'incirca sui 110.00 $, in confronto agli anni passati. A seguire nell'amaro destino che è toccato all'economia Russa, prima importante vittima, ci sono le tecnologie rinnovabili e il fracking, che con il trascorrere del tempo stanno soffrendo in maniera irreversibile tale calo del prezzo del petrolio, sprofondando in un baratro senza fine. Ciò che ne consegue è una evidente forzatura, che grava, ancora di più il rischio di fare recitare al petrolio il ruolo importante di ago della bilancia o sarebbe meglio dire dello sbilanciamento ogni parte del pianeta, da un'emisfero all'altro, influenzando di fatto le decisioni politiche che incidono negativamente sempre di più sulla natura stessa come fonte di energia.

A parlare di innovazione, in senso lato del termine si prova a farlo nel momento in cui le invenzioni e le scoperte danno dimostrazione notevole di potere incidere sulla nostra quotidianità. A dare seguito a questa promessa pare essere determinato il dispositivo per il monitoraggio selettivo e dinamico della radiazione elettromagnetica, creato dentro il Politecnico di Milano, il cui scopo è quello di regolare dinamicamente le proprietà di trasmissione e riflessione delle superfici trasparenti senza disdegnare la connessione visiva tra interno ed esterno.
Previsioni difficili riguardo  le energie rinnovabili
Previsioni difficili riguardo
le energie rinnovabili

Diciamocela tutta: non si tratta soltanto di un mero spot pubblicitario quello che recita l'energia come fonte di vita, sarebbe riduttivo fin troppo. L'energia è qualcosa di più, è il propulsore che si occupa di attivare imprese senza le quali il genere umano rischierebbe la sua stessa esistenza. Basti pensare alla regione di San Diego, una delle più deserte ed aride della California, dove il governo statunitense ha deciso adesso di realizzare il più grande impianto di dissalazione dell'acqua di mare nell'emisfero occidentale, impiegando la notevole cifra di 1 miliardo di dollari.

Il completamento è previsto per il prossimo anno, e sarà in grado di utilizzare 400 milioni di litri al giorno di acqua dell'Oceano Pacifico al fine di dare seguito a ben 54 milioni di litri d'acqua potabile.

17/11/14

Semplici consigli per riciclare i tappi di plastica e non sprecare

Perchè gettare i tappi di plastica quando con poche e semplici mosse li possiamo riciclare in modo creativo? E' pur sempre un modo per salvaguardare l'ambiente e risparmiare. Vediamo cosa si può fare. In queste attività ricreative è bene coinvolgere anche altri membri della famiglia, soprattutto i bambini, è un modo questo per responsabilizzarli verso l'ambiente e per stimolare la loro fantasia e creatività.


DECORARE UNA MATTONELLA CON I TAPPI DI PLASTICA : una mattonella può diventare  la vostra “tela”. Mettete da parte un po' di tappi di plastica e iniziate a pensare alla vostra opera, perché con il riciclo dei tappi si possono realizzare delle composizioni molto creative, come ad esempio una stella di ghiaccio. Per realizzare la stella, dovete scegliere dei colori tendenti al grigio e al bianco, ma vanno bene anche azzurro e blu. Prendete le misure della piastrella e scegliete un cartoncino : cominciate ad incollare con l’aiuto della pistola per colla a caldo, i tappi di plastica, seguendo proprio la linea della stella, cercando anche di creare una sfumatura con i colori scelti. A questo punto, ritagliate il cartoncino seguendo la forma dei tappi e incollate il tutto alla mattonella della parete.

 RICHIUDERE I SACCHETTI CON I TAPPI DI PLASTICA Ecco come richiudere un sacchetto contenente del cibo, con i tappi di plastica. Prendete una bottiglia di plastica e con forbice ritagliatele il collo. Quindi riempite il sacchetto con il cibo che preferite, senza riempirlo troppo e, svitando il tappo dal collo ritagliato, infilate l’apertura del sacchetto, allargandolo bene verso l’esterno. Ora riprendete il tappo di plastica e riavvitate, richiudendo la confezione.






CREARE UNA TROTTOLA PER BAMBINI CON I TAPPI DI PLASTICA Semplicissima da realizzare con soli due materiali da riciclo: un tappo di plastica e uno stuzzicadente. Dopo aver preso questi due occorrenti, forate il tappo di plastica al centro, con l’aiuto di un coltello e infilateci dentro un terzo dello stuzziadente. .Per creare una piccola trottola, bisogna che il tappo sia rivolto verso il basso con la parte chiusa, mentre la parte aperta deve rivolgersi verso l’alto. Per migliorare il “design” della trottola, potete colorare lo stuzzicadente, oppure farlo colorare a vostro figlio con acquerelli o colori acrilici..

 REALIZZARE UN LAMPADARIO CON I TAPPI DI BOTTIGLIA Volete un lampadario originale? Potete farlo con i tappi di plastica. Vi occorrono numerosi tappi bianchi (ovviamente il numero andrà in base alla grandezza che desiderate per il vostro lampadario), un chiodo, martello , penna , cartone,foglio, righello, ago e filo. Cominciate a tracciare una linea con penna e righello sul foglio che vi servirà d’aiuto per allineare i tappi, in modo da effettuare i fori (uno in alto e uno in basso) perfettamente in linea. Una volta prese le misure, con chiodo e martello create i due fori su tutti i tappi di plastica e poi, con ago e filo , uniteli tra loro, formando delle file che andrete ad appendere in modo verticale su una forma rotonda, creata in cartone e forata al centro per inserire l’ attacco per la lampadina.

CREARE PICCOLE DECORAZIONI CON I TAPPI DI PLASTICA  Con i tappi di plastica, potete creare delle piccole decorazioni,  gioiose e significative. Prendete alcuni tappi e colori/pennarelli che scrivano sulla plastica e iniziate con i vostri messaggi: ad esempio, su un tappo giallo, è quasi d’obbligo realizzare uno smile, oppure su un tappo trasparente o bianco, potere dare vita ad un arcobaleno, oppure ad un cuore rosso … Sbizzarritevi e tirate fuori le vostre emozioni!

CREARE UNA TENDA CON I TAPPI DI PLASTICA Con i tappi di plastica , è più semplice di un gioco , perché potete crearla con i colori che più preferite, realizzando anche una figura. Per la tenda, ci vorranno moltissimi tappi, anche 2000, quindi , se ancora non siete a disposizione di questo numero, potete ugualmente cominciare a realizzarla, fino al completamento di essa quando riuscirete a metterne altri da parte. La procedura è molto simile alla creazione del lampadario con i tappi di plastica (vedi sopra), ma anziché unire i tappi di plastica ad una forma circolare di cartone, sistemate le file della tenda verticalmente su una lunga cornice di legno, in modo orizzontale, così da attaccarla al muro con qualche chiodo.

06/11/14

In America è finito il boom dell'Eolico? Ed in Italia come vanno le cose?

A fine 2013, negli Stati Uniti, è scaduto il credito d'imposta per la produzione delle energie rinnovabili e non si sa se il Congresso lo rinnoverà. 


Il programma metteva a disposizione, per i parchi eolici, 2,3 centesimi ogni kilowattora di energia rinnovabile che veniva immessa nella rete degli Stati Uniti. Poiché era stato emanato nel 1992, l'incentivo ha fatto sì che vi fosse un aumento settuplo del numero delle turbine.

"L'eolico è cresciuto così tanto che si sta avvicinando all'energia idroelettrica", dice Gwen Bredehoeft, analista della U.S. Energy Information Administration.Senza il credito d'imposta, dice Bredehoeft, la costruzione di nuove turbine sarà sospesa fino ad almeno il 2030, quando sarà necessaria più energia.

Ma in Italia coma vanno le cose? 
Non va poi così male. Già nel 2011 l'Italia si collocava al 7° posto nella classifica mondiale e attualmente si trova al 4° posto in quella europea. Nel 2013, ha prodotto 15 TWh (tetra watt all'ora) di energia, in grado di coprire il fabbisogno energetico domestico di 15 milioni di persone, circa il 25% dell'intera popolazione. un risparmio di circa 19 milioni di barili di petrolio corrispondenti a 10 milioni di tonnellate di emissioni di CO2.

Se consideriamo poi, che l'Italia importa un 13% di energia elettrica e un 80% di materie prime per la produzione di energia, l'incremento dell'eolico può aiutare a diminuire il tasso di importazione che, a livello globale, è tra i più alti. Il meccanismo di incentivazione dei Certificati Verdi (CV) è stato ideato proprio per sviluppare la produzione di energia elettrica nel mercato inter¬no. Questi sono stati pensati in base all'obbligo che hanno i produttori e gli importatori di energia da fonti non rinnovabili, di immettere ogni anno sul mercato nazionale una quota minima di elettricità prodotta da fonti rinnovabili Ogni CV corrisponde ad 1 MWh valido per tre anni.
Energia eolica
Energia eolica

Dal 2002 al 2012, solo per l'eolico, sono stati erogati 45,58 TWh di CV. I Certificati Veri avranno validità fino al 2015 per i soli impianti entrati in esercizio prima del 31 dicembre 2012. Vediamo come funziona.

Come funziona. 
Il principio è molto semplice: le pale eoliche sfruttano l'energia cinetica prodotta dal vento e, tramite un generatore, la trasformano in energia elettrica. L'energia cinetica è associata alla massa e alla velocità di un corpo, quindi la quantità di energia che una turbina può produrre è direttamente proporzionale alla dimensione delle pale e all'intensità del vento. Per l'avviamento di un rotore è necessaria una velocità minima del vento, pari a 3 m/s (circa 11 km/h). Quando però, il vento raggiunge velocità che potrebbero danneggiare le pale - sopra ai 25 m/s pari a 90 km/h - si attivano i dispositivi di sicurezza che "spengono" l'impianto.

La velocità limite per le miniturbine eoliche è, invece, di 14 m/s. A seconda della posizione dell'asse attorno a cui ruota il meccanismo, possiamo fare una distinzione tra rotori ad asse verticale, rotori ad asse orizzontale, che sono i più comuni e i rotori ibridi che sfruttano entrambe le tecnologie. Nel primo caso, il rotore gira con asse perpendicolare alla direzione del vento e le pale si muovono nella stessa direzione. In questo modo, non si devono orientare in base al verso in cui spira il vento. Nonostante l'elevata resistenza a forti raffiche e a condizioni di particolare turbolenza, i sistemi ad asse verticale hanno un rendimento inferiore rispetto ai "cugini" ad asse orizzontale. Nel secondo caso, invece, l'asse del rotore è parallelo alla direzione del vento e il rotore gira sul piano perpendicolare alla direzione del vento stesso.
Come funziona una turbina eolica
Come funziona una turbina eolica

Ad asse orizzontale, si possono avere turbine ad elica e turbine multipala. Le pale possono raggiungere elevate velocità di rotazione e di conseguenza un alto coefficiente di potenza. Nel terzo caso, i sistemi ibridi montano delle pale aerodinamiche che però ruotano su un asse verticale; in questo modo riescono a coniugare alte velocità di rotazione senza doversi allineare alla direzione del vento. I migliori siti dove costruire un parco eolico sono vicino alle coste, su crinali montuosi o su ampi spazi con pochi rilievi e ostacoli che possono diminuire la velocità del vento, con pendenza compresa tra 6 e 16 gradi.

In mare aperto poi, le condizioni ideali si hanno con fondali poco profondi (5-40 m), con venti di velocità superiore a 7-8 m/s e con un'istallazione a 3 km dalla costa.


30/10/14

Si chiama WOW e depura l'acqua, anche quella radioattiva

Uno studio tutto italiano che ha portato ad un progetto realizzato nel 2005 nel garage dell'inventore Aldo Merin. Un ingegnere che pensa come aiutare chi non ha acqua potabile in casa e progetta una macchina che chiama "Pentolaccia"che depura l'acqua.


Si chiama WOW, acronimo di wonderful water e nel nome c'è tutto il significato dell'utilità di questa macchina. Dal 2005 ad oggi la macchina è stata riprogettata e replicata in grande e sottoposta a sperimentazione per 8 anni, e solo lo scorso anno è stata presentata ufficialmente, durante la conferenza Remtech di Ferrara. Questa macchina è un vero portento, oltre all'uso per cui è stata creata, depura anche dalla radioattività, inoltre ha costi di produzione molto bassi. Caratteristiche eccezionali per non farne un uso appropriato, per cui WOW è stata portata in un centro di rifiuti tossici italiano ed ha lavorato con acqua che presentava un tasso di radioattività 76mila volte più intenso rispetto a quella di Fukushima.

Sistema di depurazione WOW
immagine presa dal web
Da quel momento WOW lavora per il nostro benessere trasformando in acqua purissima 45 mila litri di liquidi radioattivi conservati in due cisterne a Saluggia, in provincia di Vercelli. Questa macchina ha qualità che possono aiutare lo smaltimento di liquidi radioattivi abbattendo i costi di smaltimento. Ma l’inventore ricorda il motivo per cui l’ha creata. Poco più piccola di una lavatrice, se installata in casa, produrrebbe 30 lt di acqua potabile al giorno da qualunque tipo di provenienza: acqu piovana, acqua di fogna, acqua sporca o saponata.

23/10/14

Noshan il progetto Ue per trasformare i rifiuti alimentari in mangimi

Sfruttare bene le nostre risorse biologiche rinnovabili è l'obiettivo dell'Unione Europea che sta investendo circa 4 miliardi di euro proprio in ricerca e innovazione per la bioeconomia europea.
E' noto che l'agricoltura è il pilastro che sostiene la produzione alimentare e come tale sarebbe necessaria una gestione sostenibile delle risorse naturali e il sostegno dello sviluppo nelle zone rurali.
Ma i rifiuti agricoli costituiscono una freno per gli agricoltori e costano denaro ai contribuenti, tra i 55 e 99 euro per tonnellata.

Per questo il progetto di ricerca NOSHAN, finanziato dall'UE ha come obiettivo quello di trasformare i rifiuti agricoli in mangimi, che aprirebbe nuove opportunità agli agricoltori riducendo la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di questi prodotti. Questo produrrebbe anche un effetto a cascata perchè contribuirebbe, a sua volta, a creare nuovi posti di lavoro “verdi” nei settori della raccolta e del trattamento dei rifiuti e in quello della produzione di mangimi.

Scarti alimentari
immagine presa dal web
Questa idea si spera venga accolta con particolare favore nelle aree rurali, dove la crescita è meno sostenuta rispetto alle zone urbane e l’industria dei mangimi è comunque un potente motore economico. “Nel mondo un terzo del cibo prodotto per il consumo umano va perduto o viene gettato via, in totale 1,3 miliardi di tonnellate all’anno, e la trasformazione alimentare produce una grande quantità di tali rifiuti”, ha spiegato il coordinatore scientifico del NOSHAN Montse Jorba, del centro tecnologico spagnolo LEITAT. “I prodotti ortofrutticoli presentano tassi di spreco più elevati rispetto a qualsiasi altro alimento. Ciò comporta un grave sperpero di risorse, dall’acqua al suolo, all’energia, alla manodopera e al capitale”.

Tale progetto trasformerà i rifiuti alimentari ,  frutta, verdura e latticini, in mangimi a basso costo, mantenendo al contempo un basso il consumo energetico. Il gruppo, formato da centri di ricerca, da un’università e da imprese di sei paesi dell’UE più la Turchia , ha iniziato nel 2012 a valutare il valore di diversi tipi di rifiuti, realizzando una banca dati di potenziali ingredienti dei mangimi. Al termine del progetto, previsto per il 2016, il gruppo dovrebbe aver individuato le migliori tecnologie per ricavare e migliorare le sostanze utili da ogni tipo di rifiuti.

NOSHAN dà al settore agricolo europeo la possibilità di realizzare una maggiore sostenibilità. Infatti l'utilizzo di rifiuti organici come risorsa, sarà d'aiuto al settore nel ridurre il proprio impatto ambientale. Il progetto ha studiato ed elaborato processi che aiuteranno le aziende agroindustriali a recuperare le calorie contenute negli alimenti gettati via e l’energia impiegata per produrli, e porterà inoltre a una significativa riduzione del consumo idrico (i rifiuti alimentari sono responsabili di oltre un quarto del consumo totale mondiale di acqua dolce).

Sia la produzione di alimenti che quella dei mangimi necessitano di suolo e acqua, ma riducendo la necessità di produrre separatamente i mangimi, si potrebbe attenuare la crescente concorrenza tra i due, questo è l'approccio di NOSHAN. Il progetto si sta inoltre interessando agli ingredienti funzionali dei mangimi derivati dai rifiuti alimentari per soddisfare le esigenze specifiche degli animali, quali la salute e la prevenzione delle malattie. Ad esempio, i ricercatori attualmente stanno individuando fibre e peptidi (composti chimici) funzionali nei rifiuti. Questi verranno poi utilizzati per sviluppare mangimi specifici per i suini e il pollame. La sicurezza è garantita grazie a un’intensa attività di monitoraggio, che copre ogni passaggio dai rifiuti grezzi al prodotto finale.

La sicurezza, insieme alla fattibilità tecnica ed economica di ciascun processo studiato, sarà uno dei criteri in base ai quali l’équipe NOSHAN deciderà quali strategie e prodotti commercializzare. “La bioeconomia in Europa ha un valore di 2 000 miliardi di euro e rappresenta 22 milioni di posti di lavoro, motivo per cui è il fulcro di Orizzonte 2020″, ha dichiarato il commissario per la ricerca, l’innovazione e la scienza Máire Geoghegan-Quinn. “Progetti come NOSHAN mettono insieme ricercatori e imprese per rafforzare la nostra economia e migliorare la nostra qualità della vita in modo sostenibile”.

07/10/14

Eolo e i suoi venti ci vengono in aiuto con l'energia "eolica"

Le barche a vela che si muovono in tutti i mari e oceani con la spinta del vento, in Olanda i primi mulini che usavano appunto la spinta del vento per macinare o triturare cereali, negli Stati Uniti le pompe a vento venivano usate per la coltivazione e l'allevamento in vaste aree completamente prive di acqua. Già da molti anni quindi si sfrutta la spinta del vento, cioè l’energia cinetica naturale. Oggi quell’energia cinetica viene chiamata “energia eolica”, e viene convertita in altre forme di energia, ad esempio energia elettrica. Ma per far sì che avvenga questa trasformazione è necessario disporre di macchinari complessi e sofisticati, come i “generatori eolici”. Il principio di funzionamento è sempre lo stesso: la forza del vento mette in movimento una serie di pale ( come i mulini a vento) fissate ad un perno centrale al quale sono collegati dei dispositivi che inviano questa forza eolica ad un generatore elettrico. esistono due tipologie di generatori eolici: ad asse verticale e ad asse orizzontale. Entrambi i tipi di generatore necessitano di una velocità minima del vento, più o meno dai 3 ai 5 m/s; la velocità ideale si aggira tra i 12 e i 14 m/s; nel caso la velocità dovesse diventare eccessiva, diciamo oltre i 25 m/s, velocità, essi sono dotati di un sistema frenante. Questa energia eolica, che molti sostenitori definiscono “energia pulita”, presenta come tutte le cose, dei pro e contro che fanno spesso discutere. I PRO. E’ un tipo di energia pulita, non produce effetti inquinanti, può essere sfruttata durante tutte le 24 ore della giornata, a differenza dell’energia solare, e una volta che si decide di stoppare l’impianto la zona impiegata può ritornare alle sue condizioni iniziali. Altro punto a favore è la lunga durata delle turbine, circa 20-25 anni. I CONTRO. L’impatto visivo della zona è il primo problema non trascurabile e spesso difficile da superare, in quanto il valore ambientale della zona eolica viene notevolmente deturpato visivamente. Nonostante questi generatori non producano inquinamento materiale, c’è da considerare però quello acustico, in quanto le turbine e i fenomeni aerodinamici da esse generato producono un rumore alquanto fastidioso. Altro problema è quello della fauna e precisamente la possibilità di collisioni degli uccelli con le pale delle torri eoliche, anche se da studi effettuati sembra un problema abbastanza trascurabile. L’energia eolica è sicuramente uno strumento da prendere seriamente in considerazione, ma al pari di altre energie rinnovabili, non può essere pensata come un’energia globale dal momento che è indiscutibilmente impossibile che una sola forma di energia sia in grado di fronteggiare l’intero bisogno di una popolazione.(immagine presa dal web)

04/10/14

La città più green d'Europa è Copenaghen

A volte ho l'impressione di fare sempre il solito discorso e forse lo faccio, però è inutile far giri di parole, il nord Europa è sempre avanti in fatto di sostenibilità e rispetto dell'ambiente. Eppure di fronte ad esempi del genere rimaniamo pressochè indifferenti, o facciamo spallucce invece di darci da fare. 

Primavera a Copenaghen
immagine presa dal web

E Copenaghen è l'esempio di città più green d’Europa, per il 2014, con 42 metri quadrati di verde per abitante e con il 26 per cento delle persone che in città usano solo le biciclette (il 40 per cento degli uomini e delle donne che vanno a lavorare). Ma che cosa accadrebbe, in termini salute della popolazione e di nuova economia, se tutte le città dell’Unione europea riuscissero a raggiungere i target, in termini di mobilità in bici, della capitale danese?

I calcoli li ha fatti l’Organizzazione Mondiale della Sanità-Europa, e sono abbastanza impressionanti. In estrema sintesi, ci sarebbero 10mila morti in meno per inquinamento e 80mila posti di lavoro in più (3mila solo a Roma), grazie alla vendita e alla manutenzione delle biciclette, ma anche per la realizzazione e la manutenzione delle piste ciclabili. Avete capito allora il doppio vantaggio delle metropoli non sprecone?

Si vive meglio e più a lungo; e ci sono più opportunità di lavoro, per tutti, specie per i giovani. Da questo si capisce perché Copenaghen ha intenzione di spostare sempre più in alto l’asta dei suoi obiettivi di capitale della sostenibilità, fino ad essere entro i prossimi dieci anni, una città interamente free car. Libera dalle automobili.

30/09/14

Il WWF ammonisce | La condizione di salute della ricchezza della vita sulla Terra sta peggiorando

Tramite il proprio rapporto Living Planet Report 2014, il WWF, ha provveduto a fornire la puntuale e inequivocabile immagine riguardo la condizione di salute dei beni della vita sulla Terra. 


Se ogni essere vivente sulla faccia del Pianeta riuscisse a tenere il proprio valore di vita di un qualunque cittadino medio del continente europeo, l’umanità tutta necessiterebbe per continuare a mantenersi, ben 2,6 pianeti.

L’ormai incontrollabile deficit ecologico di cui sono affetti gli Stati membri della Comunità Europea, non ha lo stesso spazio che oltretutto meriterebbe, visto l'importanza che meriterebbe nelle priorità decisionali future, dei politici, come l'ha quello dell'atuale crisi economica-finanziaria; nonostante, come fa presente Marco Lambertini, Direttore generale del WWF Internazionale “la natura rappresenta sia uno scoglio d'appoggio per la salvaguardia della sopravvivenza ed una spinta verso l'abbondanza”.

Esattamente il WWF provvede a dare un quadro della situazione, tramite il suo rapporto Living Planet Report 2014, riguardante lo stato di salute della ricchezza della vita sul pianeta. La 10a edizione del rapporto, fornito ogni 2 anni dalla stessa associazione, ha provveduto ad aggiornare il modus operandi del Living Planet Index, indicando nelle pagine anche le strategie per conservare, produrre e consumare più saggiamente, con esempi concreti di come molte comunità locali stiano già facendo le scelte migliori per ridurre la traccia e la perdita di biodiversità.
Il WWF ammonisce:
presto necessiteremo di 2,6 pianeti per sopravvivere!

La lancetta dell'indicatore, sottolinea come, ogni Paese della Comunità Europea non soltanto vive oltre gli standard di “un pianeta”, ma pure che la metà della traccia ecologica comunitaria sia formata dalla carbon footprint, causato dall'uso di combustibili fossili: carbone, petrolio e gas naturale. “La traccia ecologica della Comunità Europea è oltremodo enorme”, prova a spiegare Gianfranco Bologna, direttore scientifico WWF Italia.

“Le nostre azioni economiche stanno favorendo il consumarsi della biodiversità e degli habitat, sia nel territorio italiano che all’estero, tutto ciò non fa altro che destabilizzare i sistemi naturali dai quali tutti noi dipendiamo per alimentarci, per respirare e il clima moderato di cui abbiamo necessitiamo. Abbiamo un ruolo importante, in questo periodo di presidenza italiana del semestre europeo, nell’indirizzare al meglio le politiche dell’Unione verso una reale economia verde e per promuovere il benessere dei cittadini europei”. Il problema ovviamente non riguarda solo l’UE.

In base a quanto riferisce il rapporto suddetto, la richiesta di risorse naturali da parte dell’umanità è oltre il 50% più vasto di quel che i sistemi naturali sono in condizione di riprodurre. Bisognerebbe avere a disposizione un Pianeta Terra e mezza per potere realizzare una produzione delle risorse sufficienti per sostenere la nostra attuale Traccia ecologica. Questo superamento globale significa, in pratica , che stiamo tagliando legname più rapidamente di quanto gli alberi riescano a ricrescere, pompiamo acqua dolce più velocemente di quanto le acque sotterranee riforniscano le fonti e rilasciamo CO2 più velocemente di quanto la natura sia in grado di sequestrare.

“L’Overshoot (il “superamento”) ecologico è la sfida che predominerà il 21o secolo” chiude Donatella Bianchi, Presidente del WWF Italia. ”Circa tre quarti dell'umanità, vive in nazioni in grosse difficoltà, con un deficit ecologico affiancato ad un reddito mediocre. L'aumentare della richiesta di risorse naturali chiede che ci concentriamo su come migliorare il benessere umano attraverso metodi differenti da quelli diretti alla continua crescita”.


29/09/14

300mila giovani piantano 2miliardi di alberi in India

L'aria di Dheli sarebbe la più inquinata al mondo. Questi i dati diffusi dall'Organizzazione mondiale della sanità.


L'inquinamento è prevalentemente causato dall'enorme numero di autovetture che viaggiano per la capitale. La mancanza di spazi verdi per dar spazio all'industrializzazione e l'incuria dei pochi che ci sono, non permettono il riciclo e l'ossigenazione della città. Una soluzione arriva dal Ministero per lo sviluppo rurale dell’India, arginando anche la disoccupazione givanile uno dei principali problemi che affliggono il Paese, l’inquinamento, appunto, e la crescente disoccupazione giovanile che ha raggiunto il 10,2 per cento. Il piano è quello di assumere fino a 300mila giovani per piantare due miliardi di alberi lungo le strade del Paese.

«Stiamo studiando un progetto per piantare due miliardi di alberi lungo le strade e autostrade che attraversano l’India – ha dichiarato il ministro dei trasporti Nitin Jairam Gadkari – questa iniziativa è destinata a creare posti di lavoro per i disoccupati e a proteggere l’ambiente e la nostra salute».
Inquinamento in India
Un recente studio condotto nel Regno Unito ha dimostrato che le foglie degli alberi sono in grado di catturare una notevole quantità di polveri sottili. Dalla ricerca emerge che alberi e piante attorno ad una abitazioni la protegge come uno schermo, accumulando così concentrazioni di particelle metalliche più basse del 52-65 per cento rispetto le case senza vegetazione.

Una serie di iniziative intraprese dall’India per sviluppare la propria economia e ridurre l’impatto ambientale, si arricchisce anche di questo progetto. Il Paese sta infatti investendo con decisione nell’energia solare e ha dichiarato l’obiettivo di fornire elettricità a quattro milioni di famiglie che attualmente vivono senza di essa grazie al fotovoltaico. L’India ha inoltre annunciato che sarà raddoppiata la tassa sul carbone e che cresceranno i finanziamenti statali a progetti per lo sviluppo di energie alternative e sostenibili.



28/09/14

La fondazione Rockefeller sposta i suoi investimenti sulle energie rinnovabili

Al Bellagio center della Fondazione Rockefeller si tenne, nel 1987, uno dei meeting più importanti sul cambiamento climatico al quale parteciparono esperti e capi di stato e di governo interessati a iniziare un percorso per rispondere a una delle sfide più importanti del nostro tempo.
Per questo motivo non ci si deve stupire per la decisione dei Rockefeller brothers fund, l’organizzazione filantropica operativa fin dal 1940, la quale ha deciso di smettere di investire nei combustibili fossili per puntare sulle energie pulite.

John D. Rockefeller creò la sua fortuna grazie al petrolio, anche se la punta di diamante del regno da lui fondato è la compagnia petrolifera Standard Oil, non ha mai smesso di cercare vie alternative per usare il patrimonio economico utile per alleviare alcune delle pene che affliggono l’umanità. A tale scopo fondò nel 1913 la "Fondazione Rockefeller" e si è sempre occupata del “benessere del genere umano in tutto il mondo”.

Questa decisione è stata annunciata fatto alla vigilia del Climate Summit 2014 che si è tenuto a New York il 23 settembre. Gli 860 milioni di dollari (675 milioni di euro) in questo momento investiti anche in compagnie legate ai combustibili fossili verranno gradualmente spostati in società che si occupano di trovare soluzioni alternative e pulite per coprire il fabbisogno energetico mondiale.

|“Siamo quasi certi che se John fosse qui oggi, da uomo d’affari lungimirante quale era, avrebbe smesso di credere nei combustibili fossili per investire in energie pulite e rinnovabili” ha detto il presidente del fondo Stephen Heintz.

Mentre Valerie Rockefeller Wayne, pronipote del magnate americano, ha affermato che “lasciare il pianeta in salute è un imperativo morale”. Una decisione che segue una tendenza che potrebbe avere grandi riscontri nel mondo economico, sono già 180 le fondazioni che hanno deciso di investire in modo sostenibile. Ma anche investitori privati, fondi pensionistici, istituzioni americane insieme a centinaia di investitori privati seguono questo trend. In totale sono circa 51 i miliardi di dollari sottratti alle casse delle società “sporche”, secondo quanto calcolato da Arabella advisors.

La decisione della famiglia Rockefeller fa parte di una serie di iniziative volte a proteggere l’ambiente e contrastare il cambiamento climatico. Tra i progetti più ambiziosi c’è 100 resilient cities, il cui scopo è sostenere cento città in tutto il mondo nella loro trasformazione e adattamento ai mutamenti sociali, climatici ed economici che si stanno verificando in questo secolo. Per essere pronti a sostenere una civilità sempre più urbanizzata. La scelta delle 100 città che faranno parte di questo progetto verrà resa nota il 3 dicembre 2014.


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