L'esperimento e gli effetti sono stati studiati su un topolino di laboratorio. Il carcinoma polmonare è un tipo di tumore particolarmente aggressivo, capace di resistere anche alla chemioterapia. I risultati della ricerca hanno evidenziato che il THC bersaglia i recettori CB1 e CB2, in maniera simile all’attività degli endocannabinoidi, i cannabinoidi prodotti naturalmente dal corpo umano.
Pianta di canapa immagine presa dal web |
Preet aggiunge che altri studi hanno dimostrato che un derivato medico del THC, noto come Marinol, che nei malati di cancro è solitamente usato come stimolante dell’appetito, potrebbe avere gli stessi effetti anti-tumorali. Vi è stato un solo caso di sperimentazione clinica del THC effettuato in uno studio pilota britannico, il quale ha messo in evidenza che dosi non tossiche di tetraidrocannabinolo, somministrate su due differenti linee di cellule cancerose del polmone, ne hanno inibito la crescita e la diffusione.
Inoltre vi è un altro aspetto positivo messo in evidenza dalla sperimentazione: si è registrata anche una riduzione del 60% delle lesioni tumorali sui polmoni del topolino, nonchè una riduzione significativa dei marcatori proteici associati con progressione del cancro. Vi sono poi altri effetti benefici della canapa noti ai medici, quali le proprietà antidolorifiche (la cannabis è usata per il trattamento del dolore), antinausea, antiemetiche, anticinetosico, stimolante l’appetito, che abbassa la pressione endoculare, ed in certi soggetti può abbassare l’aggressività.