Alla San Diego School of Medicine della University of California i ricercatori stanno lavorando sul potenziamento di una classe di antibiotici, quella dei composti nitroimidazoli, noti già da mezzo secolo e usati per combattere una vasta gamma di infezioni.
"Abbiamo modificato chimicamente il farmaco più comunemente usato di questa classe, il metronidazole, e a partire da esso abbiamo generato più di 650 nuovi composti", spiega Lars Eckmann, uno degli autori dello studio. "Le varianti ottenute hanno la stessa struttura di base, ma ad esse sono stati aggiunti pezzi di molecole extra cambiandone cosi forma e dimensioni". Nello studio, pubblicato lo scorso autunno sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciencens, gli scienziati, spiegano i sorprendenti risultati avuti nei test contro alcuni patogeni.
Antibiotici (immagine dal web) |
"La maggior parte delle nuove varianti era efficace anche contro patogeni che avevano sviluppato una resistenza agli antibiotici esistenti". Questo approccio "modifica e testa" presenta secondo Eckmann notevoli vantaggi. "Lavorare su una classe di farmaci che sappiano già funzionare sugli uomini elimina un problema tipico nello sviluppo di nuovi composti: la possibilità di ritrovarsi allo stadio finale della sperimentazione con una medicina che non funziona".
Tuttavia, questa strategia d'attacco, da sola, potrebbe non essere sufficiente. I batteri potrebbero sviluppare una nuova resistenza anche nei confronti di questi farmaci e il problema si ripresenterebbe nuovamente. Per questo, parallelamente a questi metodi, si stanno cercando diverse strategie che affrontino il problema da una diversa angolazione.(science)