Il pericolo intercettazioni li condiziona nella scelta e i loro consiglieri e addetti alla sicurezza possono dotarli di misure di sicurezza ad hoc.
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Partiamo dagli Usa, Barack Obama starebbe valutando la possibilità di abbandonare il suo storico BlackBerry (lo usa fin da quando era senatore) per un modello prodotto da Samsung o LG. Niente iPhone (pare proprio per motivi di sicurezza), nonostante il Presidente Usa, per alcune attività, utilizzi un iPad. Mai senza BlackBerry. Nel 2009, appena giunto alla Casa Bianca, lo difese con le unghie nonostante le obiezioni dei servizi segreti: vi rinunciò solo per un breve periodo, sostituendolo con un telefono Sectera Edge appositamente creato dall’agenzia di sicurezza nazionale, salvo poi tornare a una versione di BlackBerry personalizzato con un software di sicurezza speciale chiamato SecureVoice.
La cancelliera Angela Merkel si liberò del suo vecchio Nokia E63 quando emerse che la NSA ne monitorava le attività fin dal 2002. Optò dunque per un BlackBerry Z10 dotato di un chip di crittografia Secusmart.
Il Presidente francese, François Hollande, è inseparabile dal suo iPhone 5, ma per gli usi ufficiali è stato dotato di un Teorem ultra-sicuro. Lo stesso che il suo predecessore, Nicolas Sarkozy, aveva rifiutato, ritenendo troppi 30 secondi di attesa per una connessione a prova di intercettazione. In realtà, pare che Sarkozy, affezionatissimo al BlackBerry, non fosse troppo preoccupato per la sicurezza informatica, come testimonierebbe una foto che lo ritrae al G8 del 2007 mentre passa il suo telefonino a Vladimir Putin.
Putin invece, pare non possegga un cellulare (“Se lo avessi suonerebbe tutto il tempo” dice) ed evita di usare internet, il primo ministro Medvedev è un amante dei prodotti Apple, così come Matteo Renzi, che porta con sé in aula iPad, Macbook Air e iPhone: quello con la celebre cover con la scritta “Keep calm and rottama”.