Il nome latino del crescione è Nasturtium officinale. Plinio fa derivare il nome
Nasturtium da nasus (naso) e tortus (torto), alludendo all'odore piccante della
pianta che può irritare le narici. In Italia lo si trova con frequenza nelle acque
limpide ferme o nei ruscelli della pianura fino a circa 2.000 m.
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Il forte e fresco Crescione il-trafiletto.blogspot.it |
La pianta è
un'erba perenne della famiglia delle Brassicacee, con foglie di colore verde
intenso, carnose e fiori piccoli e bianchi (maggio-settembre), in grappoli densi;
il sapore ricorda quello della senape, ma è un po' meno piccante. Per trarre il
massimo vantaggio dalle sue preziose proprietà è consigliabile mangiare il
crescione molto verde, fresco, e lavato accuratamente
perché la pianta stessa può trasmettere all'uomo una
malattia parassitaria: la distomatosi (infestazione
da parte di vermi parassiti). È ricchissima di
sali minerali e vitamine: glucoside solforato,
iodio, ferro, rame, zinco, manganese e
vitamine A, B
1, B
2 e C. Il crescione è depurativo
del sangue e diuretico: è molto indicato in
caso di gotta, artrite, obesità, combatte i
disturbi legati alle alimentazioni ricche di carni
e di grassi. Stimola l'appetito e il metabolismo,
contribuisce a vincere l'astenia (debolezza) causata da mancanza di vitamine o
minerali; consumato fresco, come insalata, insieme a tarassaco, acetosa e ortica,
rientra nelle cosiddette «cure depurative primaverili». È un blando stimolante di
tutte le funzioni organiche. Grazie ai suoi oli essenziali solforati, facilita
l'espettorazione e decongestiona l'apparato respiratorio. Soprattutto chi soffre di
bronchite e di enfisema trae beneficio dalle sue proprietà. Infine, è cicatrizzante: i
cataplasmi di crescione possono essere applicati sulle piaghe o sulle ferite che
faticano a rimarginarsi, rigenerano la pelle in caso di eczema, acne e dermatosi e,
inoltre, aumenta leggermente la circolazione nel cuoio capelluto e rallenta la
caduta dei capelli. Alla pianta è stata attribuita un'interessante efficacia terapeutica
nel trattamento di anemie da carenza di ferro.
PREPARAZIONE E USO Per essere pronti al sole
Il crescione si deve usare crudo e fresco se si vuole beneficiare di tutte le sue
virtù medicamentose. L'ebollizione, la cottura, l'essiccamento lo privano di
ogni virtù terapeutica. È controindicato per chi soffre di ulcera gastroduodenale
e nefrite. In alcuni casi può provocare cistalgia (dolori alla vescica) e,
raramente, disturbi gastrointestinali. Si consigliano 60-100 g di succo al giorno
in latte freddo o in una bevanda fredda. Per prepararsi all'abbronzatura,
mescolare un cucchiaio di succo di foglie di crescione o mezzo bicchiere di
succo di carota fresco, due volte al giorno per venti giorni. Cataplasmi: si
preparano con 100 g di crescione fresco pestato nel mortaio; si avvolge in
uno garza e si applica sulle zone colpite. Lozioni: applicare il succo
direttamente sulla pelle. Sciroppo: 500 g di succo filtrato di crescione in 750 g
di zucchero: da 40 a 100 g di sciroppo al giorno, puro o in bevanda fredda.