Una bella mattina ci alziamo con un leggero ma fastidioso fischio all'orecchio? Ci sembra di avere una pentola a pressione nella testa? Niente paura, non stà scoppiando. Probabilmente soffriamo di acufeni. Non sono pericolosi, ma fastidiosi e a volte si cronicizzano condizionando la nostra giornata. Sentiamo se il parere di un esperto può risolverci il fastidioso fischio.
Con il termine "acufene" si intende un rumore di vario tipo e di varia tonalità in assenza di una stimolazione sonora. Questa falsa percezione acustica, da molti riferita come fischio oppure ronzio, cascata d'acqua, getto di vapore, ecc; può risultare così fastidiosa da generare reazioni d'insofferenza e di ansia che però di solito si attenuano nel tempo per l'instaurarsi di fenomeni di tolleranza. Nella maggior parte dei casi gli acufeni sono in rapporto con una patologia dell'orecchio e quindi sono accompagnare da un deficit uditivo e/o vertigine (ecco perché la prima tappa nell'iter diagnostico è l'esecuzione di un esame audiometrico e impedenziometrico oltre a un'accurata e mirata anamnesi). Raramente si registrano episodi in soggetti normoudenti e in questo caso occorrerà completare gli accertamenti a carico di altri organi, come per esempio l'articolazione temporomandibolare, il distretto circolatorio vertebrocarotideo. Nel caso non si sia accertato né un deficit uditivo né una patologia che possa spiegare l'acufene, e se una terapia farmacologica di supporto non avesse prodotto esiti positivi, si potrebbe trovare giovamento dall'uso dei cosiddetti mascheratori che si differenziano dalle protesi acustiche in quanto essi stessi generano segnali acustici d'intensità e di frequenza idonei a mascherare l'acufene; di fatto il rumore generato dall'apparecchio e che maschera l'acufene è anche meglio tollerato perché è considerato esterno al nostro organismo. Quanto ai risultati (remissione parziale o totale) le percentuali di successo sono estremamente varierie. dr. P. Antonelli