L’aspettavamo ormai da tempo ed è arrivata: l’
influenza stagionale si è fatta viva, con l’
isolamento, annunciato soltanto pochi giorni fa, del primo dei tre
virus influenzali che caratterizzeranno la
stagione influenzale che attraverseremo, il
principale in termini di
capacità diffusiva. Il
virus a cui si fa riferimento è di
tipo A,
sottotipo H3N2, cui presto si aggregheranno l’
H1N1 (il responsabile della
pandemia del 2009, ora declassato a
virus stagionale) e un
virus del
Massachusetts, di
tipo B. “Le
previsioni di inizio della nuova
stagione influenzale sono quindi confermate”, commenta a
Wired.it Fabrizio Pregliasco del dipartimento di
Scienze biomediche per la
salute dell’Università di Milano, “dai primi
casi isolati passano in genere dalle 4 alle 6 settimane per l’inizio della vera e propria
epidemia. È ragionevole credere che da
Natale in poi ci sarà un crescendo nel numero di
influenzati, fino a raggiungere un picco nell’arco del
mese di
gennaio”.
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Influenza 2013/14 |
Quanti saranno gli allettati quest’anno dell’influenza? Circa 4-4,5 milioni di italiani secondo
Pregliasco, anche se dire con certezza quel che sarà
dell’influenza che verrà è difficile, perché così proprio come il tempo, questa è
imprevedibile. Anzi dipende essa stessa dalle
condizioni meteorologiche, dalle
temperature in particolare: più
freddo farà maggiori saranno i casi, perché il
virus influenzale trae vantaggio dal freddo, spiega il
ricercatore. E non è difficile da capire: più farà
freddo, più staremo al chiuso con maggiore probabilità di scambi, di passaggio delle
infezioni.
La
buona notizia è che ci si può ancora
vaccinare, “dal momento che la
vaccinazione dà
protezione dopo dieci giorni, e considerato che da
Natale in poi assisteremo a un crescendo dei casi”, continua
Pregliasco. Ma una volta caduti vittime di nasi colanti e acciacchi diffusi, come si è certi di avere
l’influenza e non un
banale raffreddore? E come intervenire?
“La vera
influenza è diversa da una manifestazione di
disturbo respiratorio generale, per la presenza contemporanea di
tre caratteristiche:
sensazione di spossatezza,
stanchezza;
febbre elevata sopra i
38 gradi e
sintomi respiratori come
naso chiuso”, precisa il ricercatore, “
L’influenza comunque non deve restare preoccupazione, si tratta di un disturbo banale se vogliamo ma da non sottovalutare al tempo stesso perché in una percentuale di casi, nelle persone più fragili, può portare delle
complicanze, come indebolimento della
funzione cardiaca e di quella
respiratoria”. Per questo, nei soggetti a rischio – a differenza della popolazione generale che può ricorrere solo a
farmaci per il trattamento della
sintomatologia influenzale, su consiglio del
farmacista e operando in regime di
automedicazione responsabile – è consigliabile anche la somministrazione di
antivirali. Certo è poi che per tutti se i sintomi dopo tre/quattro giorni rimangono meglio rivolgersi al medico.