11/12/13

Micorsoft dà la scalata a Skype

Micorsoft non si accontenta, dopo Nokia, ecco che concorre all'acquisizione di Skype. Così oggi il Tribunale Ue ha dato  il suo assenso all'acquisizione  in quanto compatibile con le norme del mercato unico europeo.  La fusione dei due colossi informatici non restringe la concorrenza né nel mercato delle videochiamate per il grande pubblico né in quello delle comunicazioni per le imprese. Lo ha chiarito il Tribunale Ue, con la sentenza 11 dicembre 2013, nella causa T-79/12, bocciando il ricorso di Cisco Systems Inc e Messagenet SpA.  Si tratta infatti di settori soggetti ad una espansione talmente rapida, osservano i giudici di Lussemburgo, per cui tali quote possono rivelarsi “effimere”.
Skype-Microsoft

Bocciato anche l’argomento relativo al mercato delle comunicazioni per le imprese dove Microsoft potrebbe riservare al suo prodotto Lync un’interoperabilità preferenziale con Skype a discapito dei suoi concorrenti. Si tratta, osserva la Corte, di un pericolo soltanto teorico e ancora non attuale.  Nel settembre 2011 Microsoft aveva notificato alla Commissione l’intenzione di acquisire il controllo di Skype. La Cisco e la Messagenet, che forniscono servizi e software di comunicazione via Internet per le imprese ed il grande pubblico, hanno subito reagito inviando alla Commissione osservazioni volte a dimostrare gli effetti anticoncorrenziali della fusione. Nell’ottobre 2011, però, la Commissione ha dichiarato la concentrazione compatibile con il mercato interno. Da qui il ricorso di Cisco e Messagenet dinanzi al Tribunale per chiedere l’annullamento della decisione.  Non solo, Microsoft non è altrettanto forte nel segmento tablet e smartphone – dove fra l’altro ci sono analoghe concentrazioni - che insistono sul medesimo mercato. Per cui qualsiasi tentativo di aumentare i prezzi potrebbe indurre i consumatori a cambiare piattaforma.  A proposito, invece del mercato business, il Tribunale ricorda, in primo luogo, che una concentrazione può essere dichiarata incompatibile con il mercato interno solo se nuoce in modo diretto ed immediato alla concorrenza. Mentre la supposta interoperabilità preferenziale di Lync con Skype, entrambi Microsoft, ed il relativo successo dell’operazione sono ancora tutti da dimostrare. Non solo, Skype non consente alle imprese di rivolgere proposte commerciali ai suoi utenti, i quali si servono di norma di uno pseudonimo e possono essere contattati unicamente previa autorizzazione. Mentre i clienti potranno sempre liberamente contattare via Skype le imprese (anche se prive del sistema Lync e i Skype). Infine, il Tribunale sottolinea che nel settore imprese vi sono già ampie concentrazioni, come per esempio quella di Cisco, la quale, di per sé sola, detiene una quota di mercato maggiore di Microsoft. Una condizione che riduce considerevolmente la capacità di Microsoft di ostacolare la concorrenza in tale mercato. Per tutte queste circostanze il Tribunale ha respinto integralmente il ricorso della Cisco e della Messagenet.
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