Per la prima volta nella storia della medicina alcuni chirurghi del Centro Sanitario dell'Università di California-San Diego hanno praticato una gastrectomia robotica, per rimuovere con la minore invasività possibile un tumore dallo stomaco di una donna. La rimozione è stata effettuata attraverso l'uso di arti robotici, hanno provveduto a rimuovere il tessuto malato, ed eseguito una delicata ricostruzione dell'organo, dopo di che hanno anche prelevato dei linfonodi alfine di poterli esaminare.
Robot "Da Vinci" |
Meglio noto anche come adenocarcinoma, il cancro gastrico ha la sua genesi nelle cellule della mucosa che riveste lo stomaco. Una immediata intercettazione coadiuvata da un'accurata valutazione dello stadio di diffusione sono fondamentali per il destino del paziente. I suoi sintomi possono inizialmente essere facilmente scambiati con quelli dell'indigestione. In Europa rappresenta circa il 23% di tutte le neoplasie. La diffusione è ancora più elevata in alcuni Paesi orientali, come la Corea.
Il robot usato per l'operazione è un Da Vinci, il primo e più diffuso sistema chirurgico robotico, realizzato da Intuitive Surgical. Messo in commercio agli inizi del 2000, è stato venduto in centinaia di esemplari e usato per oltre un milione e mezzo di interventi. «La particolarità dell'approccio robotico è la capacità di rimuovere con precisione i linfonodi intorno a grandi vasi sanguigni senza danneggiare i vasi o i nodi stessi, offrendo ai patologi materiale migliore da esaminare», ha aggiunto il dottor Santiago Horgan, direttore del centro. Le tecniche a invasività minima, sia robotiche, sia laparoscopiche, fanno sì che il paziente possa rimettersi più in fretta dall'operazione, cosa importante per chi soffre di cancro e spesso ha bisogno di un successivo trattamento chemioterapico per completare la cura. La chirurgia dello stomaco non è però priva di rischi, tra cui emorragie, ernia addominale e perdita di acidi gastrici nell'addome, e va perciò eseguita con la massima cautela.