19/11/13

Slitta l'approdo in aula al Senato della legge di Stabilità | Voto decadenza confermato

Il 27 novembre si deciderà al Senato la decadenza di Berlusconi, ma il suo partito Forza Italia chiede che l'ufficio di presidenza valuti la regolarità del voto in Giunta.
La conferenza dei capigruppo tornerà a riunirsi il venerdì successivo alle 9 e subito dopo, ha chiarito il presidente di Palazzo Madama Piero Grasso, avrà inizio l'esame congiunto dei disegni di legge di stabilità e di bilancio. Intanto inizia la controffensiva azzurra per guadagnare tempo. E' pronto, infatti, un vero e proprio 'contro dossier' per arrivare all'allungamento dei tempi al Senato, atti ufficiali del Parlamento che puntano i fari sui precedenti a Palazzo Madama e a Montecitorio. 

Il Cavaliere
Quattro mozioni verranno presentate in Aula il 26 novembre e, su ognuna di queste, Forza Italia chiederà il voto dell'Assemblea. Già domani Maurizio Gasparri presenterà dei documenti per far sì che vengano verificate "le gravi irregolarità avvenute nella Camera di Consiglio della Giunta delle elezioni". Ma la 'guerriglia' parlamentare che il Cavaliere si prepara ad affrontare prevede anche una manifestazione e soprattutto una nuova richiesta di voto segreto. Per Angelino Alfano la decadenza di Berlusconi e tenuta del governo non sono legate a doppio filo: "Una parte del Pdl ha alimentato la convinzione che il governo debba decadere insieme alla decadenza di Berlusconi. Noi riteniamo che la decadenza di Berlusconi sia ingiusta ma far cadere il governo sarebbe fare un torto agli italiani. La sanzione non può essere far cadere il governo", dice il leader del Nuovo Centrodestra a Porta a Porta. E dal Movimento 5 Stelle arriva la richiesta di fermare la liquidazione di Berlusconi. "Vorrei fare una raccomandazione a lei e a quest'Aula intera", ha affermato la capogruppo del M5S Paola Taverna intervenendo in Aula rivolgendosi al presidente Grasso. "Ove il senatore Berlusconi dovesse essere dichiarato decaduto - ha aggiunto - percepirà un assegno di fine mandato pari, circa, a 180.000 euro. In altri termini il Senato, a seguito di una sentenza definitiva per frode fiscale, dovrà indennizzare il Senatore Berlusconi di 180 mila euro, perché in carica parlamentare sin dal 1994". "Sarebbe uno scandalo ed una beffa inaccettabile che non può e non deve, in alcun modo, accadere e noi faremo di tutto perché ciò non accada", ha concluso la Taverna.
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