24/11/13

La Juve sa soltanto una parola: vincere!

Sa soltanto una parola la Juventus! Vincere. S'impone 2-0 a Livorno, con un gran goal di Llorente al 18' st per poi arrivare l'immancabile firma da guerriero di Tevez che alla mezz'ora raddoppia su assist dello spagnolo. Per la squadra di Conte è la quinta affermazione consecutiva, che la porta in vetta alla classifica, aspettando di sapere il risultato del match Roma-Cagliari di domani sera. Si rivede in campo Vucinic, nei dieci minuti finali; e Gigi Buffon non ha preso goal per la quinta partita di seguito.

Questa Juve, questi numeri dicono che questa squadra è da temere, nel caso qualcuno pensasse diversamente. Poche occasioni si registrano nel primo tempo, quasi niente. La Juventus non pare dannarsi verso il goal: lavora a centrocampo, cerca spazi, ma senza sprecarsi troppo. Il Livorno si difende molto, e anche bene: con Emerson a metà campo che vigila la zona-Pirlo, Luci che arretra la posizione sul centrodestra e Mbaye che si aggiunge a riparare la zona sinistra. C'è molto agonismo, poco spazio per far brillare il talento dei bianconeri e il tempo passa senza che intorno a Bardi (tantomeno a Buffon) accada qualcosa.
Livorno-Juventus 0-2
E' la Juventus che fa la partita, al ritmo che si sente addosso e non è granché. Ed è di Llorente al 21', di testa, il primo approccio al gol su invito di Padoin da destra: pallone alto, e pure molle; poco dopo è di Pogba un tentativo appena fuori l'area, diritto fra le braccia del portiere del Livorno, E i toscani?

Col solo Emeghara lanciato verso difficili opzioni di contropiede, non è facile trovare spazi nella inedita difesa juventina, con Vidal a presidio: gli slanci dell'attaccante livornese finiscono male e Buffon limita il suo lavoro a sguardi e inviti di competenza. Mai parate. Due tiri di Emeghara finiscono ben oltre pali e traversa. E sul finire del primo tempo c'è Asamoah che fa tutto lui: palla, scatto, dribbling e tiro in diagonale: Bardi devia, con qualche apprensione. Tutto quello che il primo tempo non dice, lo dice la ripresa. Con la Juve che ha più voglia di incidere e alza i ritmi.

E il Livorno che, non gli sembra vero, trova spazi in contropiede. Ma ci sono differenze di valori, in campo: Emeghara e Siligardi sprecano quel che la Juventus concede. Mentre la Juve no. Non perdona. E se l'arbitro passa sopra un mani di Ceccherini (13' st) che potrebbe anche essere rigore, c'è Llorente che al 18' st va a cogliere quelli che una volta si chiamavano eurogol, destro in corsa al volo su invito di Pogba, gesto sublime com'erano quelli di Marco Van Basten. Applausi. Il Livorno prova a reagire: con quel che gli resta, di forza e convinzione.

Un mani di Vidal (19' st) analogo a quello di Ceccherini viene giudicato dal'arbitro allo stesso modo. E un tiro di Luci un minuto dopo passa appena sopra la traversa. Tutta qui, la semina e il raccolto del Livorno dopo la sberla di Llorente. Troppo poco perché la Juve s'impressioni: la padronanza del campo diventa totale, e Llorente al 30' st prende il pallone in area, lo difende come si deve e offre a Tevez la comoda giocata per il gol del 2-0. Perfetto. Il finale è per Pogba (palo) e per consentire a Gigi Buffon di evitare il gol.

Non ne subisce da 5 partite, l'ultimo nel 2-4 di Firenze era il 20 ottobre. Sono 459 minuti: anche questa è la forza della Juve; del suo modo di giocare; e di Buffon, come no? E adesso sotto, con la Champions: la Juve è tornata al comando della classifica e ci rimane fino a lunedì sera. Tocca alla Roma, adesso.
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