26/10/13

Roma: dieci buone ragioni per credere allo scudetto

Roma: dieci buone ragioni per credere allo scudetto. In casa giallorossa inevitabilmente l'entusiasmo è a mille, visto che dopo otto giornate la squadra capitolina si ritrova in testa alla classifica del campionato, contro ogni più rosea previsione a punteggio pieno ed a ben 5 lunghezze di distanza dalle dirette inseguitrici, Juventus e Napoli, che in questo scorcio di campionato hannno brillato solo a tratti e che magari sarebbe potuto bastare per comandare il campionato ma che dinanzi a questa Roma dei "miracoli" hanno dovuto prenderne atto ed accomodarsi in seconda fila.
La Roma può quindi candidarsi ad essere una delle pretendenti per la vittoria finale?
Si, indubbiamente può e deve crederci, per ben dieci semplici ragioni che vorrei porre alla vostra attenzione, cercando di mettere in evidenza tutta la forza e la potenzialità di una squadra in pieno sviluppo e brillantezza.
Sarà dunque a questo punto compito della Roma aggiungerci anche l’undicesimo motivo, quello più importante, sarà particolarmente chiamato in causa Rudi Garcia, il protagonista di questo travolgente inizio, fare ricredere anche gli ultimi scettici (e chissà se fra questi ci sia anche lui stesso) che la Roma ha tutto, ma nel vero senso della parola, per arrivare fino in fondo al campionato così come è adesso, in testa alla classifica.
Rudi Garcia

Finora non aveva avuto infortuni così pesanti. Aveva perso Maicon, ma riscoperto Torosidis, ha perso Balzaretti per un turno di squalifica, ma Dodò, il suo sostituto, non lo ha fatto rimpiangere contro il Napoli. La struttura della squadra però è sempre rimasta immutata.
Adesso invece mancheranno due giocatori decisivi in questa corsa piena di incredibili traguardi intermedi, come l’unica formazione in Europa ad aver sempre vinto, la difesa più perforata in Italia e nel resto del continente, i 500 minuti senza subire goal, il distacco di 5 punti da Juventus e Napoli che inseguono, il primo scontro diretto vinto contro il Napoli.
Ma da domenica prossima la Roma dovrà fare a meno del miglior giocatore italiano, Francesco Totti, e uno dei tre esterni più forti di questo avvio di stagione, Gervihno (gli altri due secondo me sono Cuadrado e Cerci). L’ivoriano costituisce la prima differenza fra la Roma e le altre squadre, ha uno spunto micidiale, quando è al culmine diventa imprendibile per quasi tutti i difensori. Al suo posto giocherà Ljajic, dotato di una tecnica superiore ma di uno sprint e di un dinamismo inferiori.
Garcia dovrà cambiare il sistema d’attacco ed è già un test interessante. Però il vero salto è un altro: se la Roma riesce a nascondere la sofferenza per la mancanza prolungata del suo "capitano", non solo conforta se stessa ma darà dimostrazione a tutto il campionato che la sua forza va perfino oltre a quella di un numero 10 inimitabile. E se accade questo, può davvero succedere di tutto.
1) Il distacco dalle inseguitrici: sono già cinque punti e c’è Juve-Napoli.
2) La forza della difesa: imbattuta da 502’. Tutti aiutano tutti
3) Le incertezze degli altri. Difesa colabrodo per Napoli e Juve
4) Niente Coppe. Più tempo per la tattica e recupero degli infortunati
5) Il Mondiale ispira. Balzaretti, Florenzi, Maicon e Totti in corsa
6) Il centrocampo. C'è tutto: equilibrio, solidità e tecnica.
7) La condizione atletica: sempre primi sulla palla, mai un crollo
8) La differenza degli esterni: Florenzi-Gervinho sono il "quid" in più
9) La voglia del capitano: Totti può andare oltre i suoi limiti
10) Il segreto: scelte logiche, efficaci e semplici. Garcia "docet"
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