26/10/13

Educare alla gioia, all'amicizia e alla condivisione (il racconto del grappolo d'uva)

Quando si impara l’arte del condividere, del dare tutto noi stessi, si e’ davvero felici e ogni cosa che doni con questo spirito rende sempre la tua giornata e il tuo cuore pieno di felicita’ e di gioia.
A questo proposito vi voglio lasciare un racconto che puo' farci riflettere e anche se lo conosciamo rileggiamolo attentamente vedrete che arriverete in fondo avendo uno slancio, un qualcosa da fare anche oggi per chi ci sta vicino.
Un giorno, un contadino si presentò alla porta di un convento e bussò energicamente.
Quando il frate portinaio aprì la porta di quercia, il contadino gli mostrò, sorridendo, un magnifico grappolo d’uva.
"Frate Portinaio", disse il contadino, "sai a chi voglio regalare questo grappolo d’uva che è il più bello della mia vigna?".
Uva della gioia, dell'amicizia, della condivisione
 "Forse all’abate o a qualche padre del convento".
"No, a te!".
"A me?".
Il frate portinaio arrossì tutto per la gioia. "Lo vuoi dare proprio a me?".
"Certo, perchè mi hai sempre trattato con amicizia e mi hai aiutato quando te lo chiedevo.
Voglio che questo grappolo d’uva ti dia un po’ di gioia".
La gioia semplice e schietta che vedeva sul volto del frate portinaio illuminava anche lui.
Il frate portinaio mise il grappolo d’uva bene in vista e lo rimirò per tutta la mattina.
Era veramente un grappolo stupendo.
Ad un certo punto gli venne un’idea: "Perchè non porto questo grappolo all’abate per dare un po’ di gioia anche a lui?".
Prese il grappolo e lo portò all’abate.
L’abate ne fu sinceramente felice.
Ma si ricordò che c’era nel convento un vecchio frate ammalato e pensò: "Porterò a lui il grappolo, così si solleverà un poco".
Così il grappolo d’uva emigrò di nuovo. Ma non rimase a lungo nella cella del frate ammalato.
Costui pensò, infatti che il grappolo avrebbe fatto la gioia del frate cuoco, che passava le giornate a sudare sui fornelli, e glielo mandò.
Ma il frate cuoco lo diede al frate sacrestano (per dare un po’ di gioia anche a lui), questi lo portò al frate più giovane del convento, che lo portò ad un altro, che pensò bene di darlo ad un altro.
Finchè, di frate in frate, il grappolo d’uva tornò al frate portinaio (per portargli un po’ di gioia).
Così fu chiuso il cerchio. Un cerchio di gioia, di condivisione, di amore.
Facciamoci promotori di tanti cerchi della gioia, cambieremo il mondo.




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