Il-Trafiletto

07/12/13

Buchi neri e fisica quantistica connessi da un legame intrinseco!

Sembrerebbe che i buchi neri e le particelle quantistiche, nella pratica esattamente allocati agli estremi delle scale spaziali a noi conosciute, abbiano qualcosa in comune che be oltre la loro esistenza e convivenza nell'immaginario collettivo di geek e negli appassionati di scienza e fantascienza.
Alcuni fisici teorici sono stati protagonisti di una scoperta che li ha portati a proclamare l’esistenza di una sorta di connessione tra l'entanglement (difficile da tradurre nella nostra lingua tale definizione!), una sorta di legame intrinseco a distanza tra particelle, e i wormhole, una via alternativa ipotetica che permetterebbe la connessione, il raggiungimento di punti diversi dello spazio, attraverso la percorrenza di due buchi neri. Per chi è appassionato di serie televisive di fantascienza come Star Trek, non può non ricordare il principio base della velocità di curvatura o velocità Chocrane, dal nome del suo scopritore, che permetteva di raggiungere distanze nello spazio profondo in pochi giorni o addirittura istanti attraverso la contrazione dello spaziotempo!
detail-wormhole
Punti estremi scale spaziali
L'intuizione potrebbe senza ombra di dubbio dare una grossa mano alla complessità che ostacola da tempo la convivenza tra la meccanica quantistica e relatività generale, due teorie valide pur andando per vie opposte, e conseguentemente non connesse e raccoglierle in un modello unico e coerente: certamente dinanzi a tutto ciò non mancano gli scettici, secondo cui la connessione scoperta dagli scienziati è soltanto una mera analogia matematica.

Ma in tutta questa complessità sarà meglio andare con ordine, iniziando dal concetto dell’infinitamente piccolo. È difficile da metabolizzare, lo so bene, ma particelle microscopiche come elettroni e quark che ci crediate oppure no, possono essere capaci di “interagire” tra di loro anche a distanze di anni luce, grazie al cosiddetto entanglement, una delle miriadi di bizzarre leggi della meccanica quantistica.

Cerchiamo dunque nel nostro piccolo di capire di cosa stiamo parlando, è per fare ciò sarà necessario compiere un ulteriore passo indietro: nel mondo subatomico, una particella può essere in due diverse condizioni, o stati che dir si voglia, allo stesso tempo.
Facciamo un esempio: un atomo può “ruotare” in una direzione oppure nell'altra (cioè in su o in giù, il cosiddetto spin), ma anche in entrambe le direzioni contemporaneamente. Questo doppio stato, detto anche sovrapposizione quantistica, ha ragione di essere finché non si misura lo spin, ovvero il momento in cui esso “collassa” su uno soltanto dei due stati.

A rendere complicate le cose entra in gioco, per l'appunto, l'entanglement: due atomi possono essere intrinsecamente collegati in maniera tale che entrambi abbiano la stessa sovrapposizione di stati allo stesso tempo. Se si esegue una misura sul primo atomo, provocandone il collasso, per esempio, nello stato di spin “su”, il secondo atomo collasserà istantaneamente nello stato di spin “giù”, nonostante la siderale distanza. All'altro estremo ci sono i wormholes. Sono una conseguenza della teoria della relatività generale secondo Einstein, la quale afferma che gli <<oggetti con massa deformano lo spazio e il tempo – o, meglio, lo spazio-tempo, e creano gli effetti della forza che noi chiamiamo gravità>>.

Se un corpo è abbastanza massivo, può creare una specie di “buco” nello spazio-tempo così ripido che neanche la luce può sfuggirvi: i cosiddetti buchi neri. In linea di principio, due buchi neri separati potrebbero essere connessi, come corni di una tromba, a costruire una specie di “via più breve”, un tunnel, nello spazio-tempo – il wormhole, per l'appunto. Non credete, comunque, che tra entanglement e wormhole si sia potuto bypassare il diktat einsteniano (stavolta ci riferiamo alla relatività ristretta) che si basa sul concetto dell’<<impossibilità di superamento della velocità della luce>>. Il vincolo continua a valere, anche se i fenomeni descritti avvengono istantaneamente. L'entanglement non può essere usato per inviare segnali più veloci della luce perché è impossibile controllare l'esito della misura sull'atomo vicino e di conseguenza impostare quella dell'atomo lontano; e, d'altro canto, non ci si può teletrasportare attraverso un wormhole (ammesso e non concesso che esista) perché sarebbe impossibile uscire dal buco nero all'estremità opposta rispetto all'ingresso.

Fatte queste premesse, ecco cos'è successo, come racconta anche Wired.com. A giugno, Juan Maldacena e Leonard Susskind, fisici teorici rispettivamente dell'Institute for Advanced Study di Princeton e della Stanford University di Palo Alto, hanno immaginato di rendere entangled due buchi neri, quindi poi separarli e tenerli a distanza (congetture solo matematiche, naturalmente). Da queste ipotesi è venuto che si formerebbe un vero wormhole tra i due buchi neri. Ma c'è dell'altro. Due équipe indipendenti di scienziati sostengono che sarebbe possibile creare un wormhole anche tra due particelle quantistiche ordinarie, come i quark. Kristian Jansen, della University of Victoria, e Andreas Karch, della University of Washington, hanno immaginato una coppia quark-antiquark nello spazio tridimensionale, che si allontanano a velocità prossima a quella della luce.

In quel mondo, scrivono gli scienziati su Physical Review Letters, le particelle sono entangled; ma se si considera uno spazio più grande, a quattro dimensioni, di cui lo spazio originario sia solo un sottoinsieme, ecco che l'entanglement diventa un wormhole. Allo stesso risultato, più o meno, è pervenuta anche l'équipe di Julian Sonner, del Massachusetts Institute of Technology di Cambridge, concludendo che a particelle entangled in un mondo tridimensionale corrispondano wormhole in uno spazio a quattro dimensioni. In effetti, tra scorciatoie nello spazio-tempo e realtà a quattro dimensioni, il tutto potrebbe liquidarsi come un mero divertissement matematico. Sono gli stessi Susskind e Maldacena a riconoscerlo. Dal canto suo, Karch sembra nutrire qualche speranza in più: “Il nostro modello offre una realizzazione concreta”, conclude, “dell'idea che la geometria dei wormhole e l'entanglement possano essere manifestazioni diverse della stessa realtà fisica”.

“Di giorno al servizio di Papa Francesco di notte assiste il Papa emerito Benedetto!” Monsignor Georg Gaenswein tutto fare Vaticano.

“Di giorno al servizio di Papa Francesco, di notte assise il Papa emerito Benedetto!” Per Monsignor Georg Gaenswein "Non è facile dover servire due padroni", il tutto fare Vaticano, assistente di due Papi, il “George Clooney” del Vaticano per il suo aspetto somigliante al noto attore. In un'intervista al settimanale tedesco Die Zeit, ripresa anche dal quello britannico Times, Padre Georg, fa presente come ultimamente tra i due pontefici stiano nascendo i primi cenni di tensione. Ritiene che la decisione di Papa Francesco di vivere nella residenza vaticana di Santa Marta sia "un affronto" al suo predecessore.
L'arcivescovo Georg afferma di avere vissuto "come un'amputazione" la decisione di Joseph Ratzinger di dimettersi e afferma di avere come "l'impressione di vivere in due mondi". "Devo essere onesto con me stesso, è doloroso doversi rassegnare a questo nuovo ruolo. Ogni giorno aspetto di vedere cosa ci sarà ancora di diverso".

Padre Georg collabora con Papa Francesco come Prefetto della Casa Pontificia e, dalle 21.00, continua a lavorare come segretario privato per Benedetto nel convento dove attualmente il Papa emerito vive. Un "esercizio di coabitazione senza precedenti", nota il Times. E' la sola persona che vive in contatto quotidiano con il Papa attuale e con quello precedente. Ammette di essere "disorientato" dalle costanti innovazioni di Bergoglio nel riformare il papato (l'ultima è la creazione di una nuova commissione papale sugli abusi dei preti sui bambini).

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Monsignor Gaenswein
Non è la prima volta che Monsignor Gaenswein arriva alla ribalta dell'opinione pubblica internazionale. E' stato perfino sulla copertina di Vanity Fair, lo scorso gennaio. Al "Bel Giorgio" nel 2007 Donatella Versace aveva dedicato una collezione uomo.
Padre Georg piace alle donne e, nonostante il voto di celibato, "riceve lettere d'amore", sottolinea il Times, ricordando che una volta disse "Essere bello non è peccato".
Il sacerdote tedesco, figlio di un fabbro della Foresta Nera, è stato l'assistente più vicino a Benedetto durante i suoi otto anni di pontificato, finito lo scorso febbraio con la decisione a sorpresa di Ratzinger di dimettersi.

Dal 2005 al febbraio di quest'anno, Monsignor Gaenswein non si è risparmiato, dice di avere "dato otto anni del suo sangue". Quando Francesco gli ha chiesto di rimanere come Prefetto della Casa Pontificia, avrebbe risposto "senza entusiasmo" (secondo il Times): "Se questa è la sua volontà, sarò obbediente a questa".
Ma sarebbe stato scosso dal rifiuto di Francesco di trasferirsi nel lussuoso appartamento pontificio del Palazzo Apostolico, con vista su Piazza San Pietro, occupato da Benedetto e dai suoi predecessori. Secondo Die Zeit, Georg vi ha visto "non solo una rottura con la tradizione, ma anche un affronto al predecessore". "Benedetto non era forse un uomo umile? Non ha richiesto le stanze papali per egoismo, ha semplicemente occupato la posizione del Santo Padre nella Chiesa".

Francesco e Benedetto, puntualizza il Times, «hanno mantenuto relazioni cordiali». I due pontefici, fatto senza precedenti, hanno firmato insieme un'enciclica.
«Tuttavia Benedetto – continua il quotidiano britannico - non partecipa alle riforme intraprese da una commissione di otto cardinali, soprannominata ‘Il G8 del Vaticano', anche se il presidente scherzando preferisce il soprannome "C8"».
Il cardinale Sean O' Malley, membro della commissione, dice che Benedetto è coinvolto. Ma "sono gli otto cardinali con Papa Francesco che fanno le riunioni e le discussioni".
La commissione ha appena annunciato un nuovo pannello di esperti per combattere gli abusi sui minori da parte del clero cattolico. Il C8 si riunirà di nuovo in febbraio. "Stiamo cominciando a fare progressi – ha detto O' Malley - ma il nostro lavoro è solo all'inizio".










Ai miei lettori: torno presto!

A presto

Carissimi lettori e affezionati delle mie rubriche, oggi e forse fino a Domenica, le mie rubriche non saranno presenti causa mia urgente assenza per motivi di salute. I miei post torneranno presto, ma ho ritenuto opportuno avvertirvi, poichè siete sempre molto attenti e solleciti nella lettura, prodighi di commenti, e interessati agli argomenti trattati. Vi saluto e mi auguro di tornare il prima possibile.
A presto,
Silvia

Buone nuove dalla Francia: Netflix presto anche da noi!

«Dalla Francia arriva una buona notizia, che assume importanza notevole per l'Italia: Netflix, piattaforma statunitense di video in streaming a noleggio che arriverà presto anche in Italia, è appena sbarcato in Francia (in realtà il lancio vero e proprio dovrebbe essere nell'autunno 12014, mentre in Germania il via è atteso in primavera, ndr) e ha scoperto che tra le condizioni che pone l'Eliseo c'è la necessità di avere una partita Iva francese». Tra le altre condizioni poste dai francesi, secondo Boccia «il finanziamento della produzione audiovisiva e cinematografica».

Questo è quanto riportava, Radio Radicale, delle dichiarazioni del presidente della Commissione Bilancio, Francesco Boccia, tornando sulla Web Tax proposta dal Pd (lo stesso Boccia è primo firmatario) come emendamento alla legge di Stabilità e che si propone di mettere un argine al fenomeno dell'elusione fiscale dal parte delle big dell'hi-tech.

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Netflix presto anche in Italia
«Tutto questo dimostra che quello della produzione del valore nella cosiddetta economia digitale - prosegue Boccia - è un campo in cui l'Ue è in un ritardo spaventoso e i flussi finanziari che ogni giorno perdono i singoli Stati membri si sommano alla perdita di gettito fiscale. Non possiamo più restare fermi di fronte ad una concentrazione di ricchezza mai vista prima dentro aziende tutte non europee con una elusione pari al 100% e ad un impoverimento graduale di alcuni settori nazionali che a mio avviso sono strategici nel mondo moderno».

«La proprosta francese di imporre l'Iva - aggiunge - è in linea con la nostra, che vedrà la luce nella legge di stabilità che ci apprestiamo a votare prima in commissione e poi in Aula con diversi emendamenti. A firma Fanucci e Carbone del Pd sostenuto anche da Sel con Boccadutri, oltre a Ncd e a tutti gli altri gruppi di maggioranza. Mi auguro che sostengano questa battaglia anche M5stelle e Fi».
Ma Raffaele Rizzardi, tra i massimi esperti in materia di Iva e componente del Comitato fiscale europeo, non concorda con l'esponente del Pd: «L'Iva è un problema Ue ed è già disciplinato nel senso che già si paga l'Iva del Paese del cliente privato. Dal 2003 per i provider non stabiliti nella Ue. A partire dal 2015 per quelli stabiliti nella Ue.

Ancora per un anno i provider stabiliti nella Ue pagheranno quindi l'Iva del loro Paese, ma non è inferiore al 15%». Il problema, secondo Rizzardi sta tutto da un'altra parte e non coincide affatto con quanto contemplato dal testo di cui si fa latore Boccia: «Il punto è fare pagare le imposte sui redditi, la partita Iva non c'entra per niente, anche per effetto del regolamento europeo 282/11 che esclude la presunzione di stabile organizzazione in presenza di una partita Iva. Quindi, occorre «considerare il server nazionale come una stabile organizzazione. Ma qui entra in gioco l'Ocse». (Al.An.)



CREME CARAMEL ALLE MELE

Il più classico dei dessert, trasformato in un dolce fantasioso. E' perfetto per chiudere il menu delle occasioni speciali.
Ingredienti per 10 porzioni • 2 mele • 330 gr di zucchero • 1,2 litri di latte • 1stecca di vaniglia • 3 uova e 7 tuorli.

PELATE le mele, privatele del torsolo e cuocetele in un pentolino con 2 di d'acqua e 30 g di zucchero. Non appena si saranno ammorbidite, toglietele dal fuoco e frullatele. Lasciate raffreddare.

BOLLITE il latte con la stecca di vaniglia, togliete dal fuoco, coprite con un coperchio e lasciate in infusione per circa 15 minuti. Nel frattempo procedete con la ricetta
Creme Caramel alle mele

SBATTETE bene in una terrina le uova, i tuorli, 250 g di zucchero e la salsa di mele. Aggiungete poco per volta il latte, filtrandolo con un colino e continuate a sbattere il composto.

VERSATE lo zucchero rimasto in un pentolino con 4-5 cucchiai d'acqua e cuocetelo a fiamma bassissima, mescolando per 4-5 minuti finché si trasformerà in caramello; distribuitelo sul fondo degli stampini (utilizzate eventualmente gli stampini in alluminio monouso) e aggiungete il composto alle mele.

RIEMPITE mezza teglia a bordi alti con acqua, disponetevi gli stampini e cuocete in forno a bagnomaria a 170°C per 20-30 minuti, Lasciate raffreddare bene, quindi sformate le crème caramel, rovesciando gli stampini sui piattini individuali.

VARIANTl APPETITOSE 
l• Adagiate i vostri dessert su una salsa al Cointreau, ottenuta aggiungendo il liquore a una crema pasticcera classica.
2• Perv un risultato perfetto, guarnite il dolce con piccole scagliette di cioccolato.
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