Il-Trafiletto

05/12/13

Dal Quirinale il Presidente Napolitano invita alla calma: il Parlamento è legittimo!

Dal Quirinale il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, invita alla calma: il Parlamento è legittimo! Nessuna ombra di dubbio riguardo la legittimità dell'attuale parlamento, nato con il Porcellum che appena qualche ora fa è stato bocciato dalla Consulta. Ma è pur vero che adesso urge l’azione non più procrastinabile di modificare l'attuale legge elettorale, minimizzando al contemporaneamente il numero parlamentari, con la sospensione definitiva al bicameralismo paritario. Questo è quanto affermato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, recandosi al Palazzo Reale di Napoli per un convegno messo in atto dalla Fondazione Mezzogiorno Europa.

Parlamento totalmente legittimato«Stiamo parlando - ha fatto capire il capo dello Stato interloquendo con i giornalisti che a Napoli gli ponevano all’attenzione se le Camere fossero adesso delegittimate - di una sentenza della Corte costituzionale che espressamente si riferisce al parlamento attuale dicendo che esso stesso può ben approvare una riforma della legge elettorale». Quindi, ha aggiunto il presidente Napolitano, «è la Corte stessa che non mette in dubbio che c'è continuità nella legittimità del Parlamento».
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Ribadire superamento sistema proporzionaleA seguito  della sentenza della Corte costituzionale le forze politiche devono ottemperare a quello che ormai è «un imperativo» e mostrare «una espressione di volontà attenta a ribadire il già sancito, dal 1993, superamento del sistema proporzionale». ha tenuto a sottolineato il presidente della Repubblica.

Sentenza Consulta non può aver stupito nessuno
Il capo dello Stato ha rammentato il ritardo del Parlamento nel legiferare a tal proposito. Aldilà delle continue premure da lui stesso più volte effettuate. «La decisione della Corte Costituzionale non può aver stupito o colto di sorpresa chiunque abbia ricordo delle numerose occasioni in cui sono intervenuto per sollecitare fortemente il Parlamento ad intervenire a modificare la legge elettorale del 2005 almeno nei punti di più dubbia costituzionalità»,ha evidenziato Napolitano. Il capo dello Stato ha spiegato che questi punti di dubbia costituzionalità erano stati segnalati «dalla stessa Corte costituzionale già nelle sentenze del gennaio 2008 e del gennaio 2012, esaminando le richieste di referendum abrogativi della legge vigente».

Problema è volontà politica
«Il problema - ha spiegato ancora il presidente Napolitano - era e resta quello dell'espressione di una volontà politica del Parlamento tesa a produrre finalmente la riforma elettorale giudicata necessaria - ha sottolineato Napolitano - da tutte le parti».

Ridurre anche il numero dei parlamentariIn ogni caso, secondo Giorgio Napolitano, le forze politiche oltre a ribadire il superamento del sistema proporzionale dovrebbero adoperarsi per introdurre alcune modifiche costituzionali come, ad esempio, «la riduzione del numero dei parlamentari e la modifica del bicameralismo paritario».

Problema è volontà politica Camere
Per il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sul tema della legge elettorale «il problema era e resta quello dell'espressione di una volontà politica del Parlamento, tesa a produrre, finalmente, la riforma elettorale giudicata necessaria da tutte le parti».



Orientiamoci verso la cosmetica naturale, e partiamo dalla definizione di fitocosmesi

 Anche in fatto di cosmetici io sono sempre a favore a del naturale, il più naturale possibile. Il mondo vegetale è ricco di elementi efficacissimi tanto e forse anche più delle molecole chimiche che sono alla base della maggior parte dei cosmetici che definiamo tradizionali. Per questo spiegare bene il concetto di fitocosmesi è importante, perchè capire è alla base di scelte ponderate e consapevoli, al fine di presernvare la nostra salute e il benessere del nostro corpo.
La Fitocosmesi per essere seriamente considerata non può prescindere da questi concetti: la formulazione di un cosmetico deve tener conto con uguale importanza della base cosmetica e dei principi attivi ed il fitocosmetico favorisce naturalmente questo concetto.
Fitocosmesi

Partendo dalla conoscenza dei fenomeni di invecchiamento cutaneo i rimedi devono agire in sinergia fra loro combattendo tutti questi fenomeni senza eccezioni. Un ruolo fondamentale nella creazione di un fitocosmetico viene giocato dalla considerazione della qualità degli estratti e quindi dalla scelta del sistema estrattivo più idoneo (es CO2 supercritico) e dal fitocomplesso della pianta stessa. Il fitocomplesso è  l’insieme dei principi attivi del vegetale "in toto", essendo la pianta una "unitá terapeutica" nella quale i principi attivi formano dei fitocomplessi caratteristici. Infatti lo studio di un singolo principio attivo non porta a scoprire le proprietà della pianta, bensì solo quelle del principio attivo stesso. Mentre invece è stato dimostrato, in moltissimi casi, che l’azione della pianta è dovuta all’estratto totale della pianta stessa e non ai suoi costituenti chimici isolati. In altri termini, l’insieme dei principi attivi dell’estratto è superiore all’attività delle varie molecole considerate singolarmente. Questo spiega perché le piante, usate nella loro totalità, producano effetti diversi da quelli ottenuti utilizzando i loro singoli principi attivi. Questo "insieme" di cui stiamo parlando, responsabile della specifica attività di una pianta e spesso formato da centinaia di molecole diverse, costituisce un’entità biochimica unitaria, che agisce grazie all’azione complementare e di reciproco potenziamento dei singoli costituenti. Tale sinergia è all’origine dell’attività più dolce, meno aggressiva e soprattutto più armonica che molte piante hanno rispetto ai farmaci, poiché la tossicità di alcuni loro costituenti viene mitigata da altri.  Se una sostanza è di origine naturale, non è detto che i parametri utilizzati per la sua estrazione siano conformi e convenienti ad ottenere un prodotto completamente naturale. Per esempio i residui di solventi potrebbero contaminare il prodotto stesso. Esistono a questo proposito dei parametri codificati dal “Consorzio per il Controllo dei Prodotti Biologici” (via J. Barozzi, 8 40126 BOLOGNA). Questi parametri sono stati inviati ai produttori delle sostanze, al fine di ottenere una dichiarazione sotto la loro responsabilità, che anche i criteri estrattivi sono consoni al concetto di naturale. Un breve cenno al del metodo estrattivo che utilizza il CO2 supercritico. Quando un liquido viene riscaldato in un recipiente chiuso, evapora fino a un punto critico in cui la densità del vapore così formato e quella del liquido restante sono uguali. Al di là di questo punto, il sistema entra in uno stato indeterminato tra il liquido e il gassoso, ossia diventa un fluido supercritico. La scelta di utilizzare l’anidride carbonica per questo scopo deriva dal fatto che essa è abbondante, poco costosa e facilmente trasportabile e non è tossica, poiché è prodotta e metabolizzata in natura dagli organismi viventi. I vantaggi di questa metodologia estrattiva si possono riassumere in questi pochi concetti: Il CO2 supercritico funziona bene a temperature che lasciano integri i composti biologici sensibili al calore. Il CO2 supercritico non inquina l’estratto vegetale con residui come avviene per altri estrattori

Riemerge dal passato l'inquietante figura della monaca di Dresda

La figura di questa donna rimane tutt'oggi avvolta nel mistero, le uniche informazioni che si hanno su di lei sono contenute in un manoscritto ritrovato nel 1808. Si chiamava Eldha  e nacque nel 1680 a Dresda,  dove visse in un convento sulle rive dell’Elba. Ciò che contraddistingue la vita di questa donna, sono le lettere che inviò ad alcuni personaggi molto importanti a quell’epoca, le quali contenevano messaggi profetici, che riguardano anche i nostri tempi. Oltre ciò della monaca conosciamo il fatto che venne scelta come “messaggera ed anello di congiunzione tra entità divine e il nostro mondo”.
Monaca di Dresda
 Dato che  era semianalfabeta, a quanto pare, le lettere profetiche pare siano state scritte in uno stato di trance. Infatti alcuni sostengono che quando entrava in questo stato di trance parlava correttamente diverse lingue tra cui greco e latino. Secondo questa  monaca, la fine del mondo arriverà nel 3033, dopo un lungo periodo di degrado e pieno di errori della nostra società. Una delle profezie più importanti che vengono ricordate è quella riguardante le tre piaghe della purificazione, da riferirsi “alla fine dell’età del figlio”, ovvero al 2000. In essa la monaca di Dresda annuncia una pulizia generale della Terra, dovuta al fatto che “l’uomo avrà fatto scempio di ogni cosa”. Questa pulizia porterà molto dolore in quanto si verificheranno le piaghe di cui abbiamo parlato. Essa annuncia un cambiamento della Terra, e ciò avverrà, come riportato nella profezia, “in un tempo in cui l’uomo avrà sperperato il grano e avrà sperperato l’acqua”. In questa profezia la veggente annunciò il suo futuro e lungo dominio sulla Santa Russia, prevedendo anche il numero di figli nati durante il trono, “tanti germogli quanti sono gli Apostoli”. Pietro il Grande, come annunciò la monaca regnò sulla Russia per molto tempo, 36 anni ed ebbe 12 figli. Molto curioso in questa profezia è la frase in cui dice: ”l’ultimo, che è come il primo, troverà morte violenta”. Il 17 marzo del 1917, Nicola II abdicò in favore del fratello Michele, stesso nome del primo zar, Michele Fedorovic. I due fratelli vennero trucidati in un bosco con la famiglia imperiale. Michele fu ucciso dai bolscevichi in un bosco, la monaca scrisse “solo le betulle saranno testimoni”. Venne predetta anche la Rivoluzione russa, “i fratelli uccideranno fratelli”. Inoltre il messaggio preannuncia anche la nascita e il crollo del marxismo e dell’Unione Sovietica, e anche ilo ritorno al Cristianesimo. In questa lettera a Luigi XIV venne preannunciata la durata della sua vita, 77 anni, e anche il numero dei suoi figli: “tanti figli quanti ne contiene chi viene dopo il tuo successore”. Lui ebbe 16 figli, sei legittimi e dieci illegittimi, e il suo successore fu Luigi XVI, sedici come i suoi figli. Inoltre predisse la rivoluzione francese e la prigionia di Pio VI in Francia nel 1799, ma anche il Regno dei Borboni per un lungo periodo. Moltissime altre furono le profezie della monaca di Dresda. In una di esse annunciò che tra il 1850 e il 2000 si sarebbe edificata un’epoca in cui “la macchina parlerà per l’uomo”, l’epoca della “grande confusione e dell’incomunicabilità”. A quanto pare le profezie della monaca si sono realmente realizzate. Si tratta di grandi predizione o le lettere della veggente hanno solo riscontrato grandi coincidenze?

Seduzioni a tavola: Banane calde jolie femme


Seduzioni a tavola
Cari seduttori in cucina, o voi, che, indossato un grembiule, vi trasfomate in magici chef. Ecco che sono aproporvi un delizioso dessert, che farà cadere ai vostri piedi chiunque.

Ingredienti
2 grosse banane
3-4 cucchiai di zucchero
30 gr di burro
1 arancia
1 limone
Cointreau
10 noci
 5 mandorle


Banane jolie
Sbucciate le banane e tagliatele a metà nel senso longitudinale, fate appena sfrigolare il burro in una piccola priofila e rosolatele leggermente, rivoltandole con delicatezza e cospargendole di zucchero. 
 Fatele colorire un po' e nel frattempo sbucciate la scorza degli agrumi, grattugiatene metà e tenetela da parte, così come la frutta secca tritata. Spremete il succo dell'arancia e del limone e versatelo insieme a un paio di cucchiai di Cointreau sulle banane, alzando un poco la fiamma per far restringere lo sciroppo. Aggiungete quindi le bucce e la frutta secca tritata, versando su di esse cucchiai del liquido di cottura per mantenerle morbide. Cuocete al massimo per una ventina di minuti: le banane non devono risultare sfatte e lo sciroppo, invece, giustamente cremoso e profumato, per chiudere in dolcezza una cena d'autunno.

Perchè si dice: "andare a Canossa"?

Ed eccoci con un nuovo adagio, che però è caduto in disuso, forse anche perchè non si ha memoria del fatto storico. Perciò ho ritenuto opportuno riproporlo e far sì che possa in caso di necessità essere usato da noi tutti nell'ambito di una bella conversazione.
Andare a Canossa, chiedere umilmente perdono, sottometersi nel modo più incondizionato. Il castello di Canossa, nei pressi di Reggio Emilia, all'epoca delle lotte per le investiture, fu teatro dell'umiliazione di Enrico IV, re di Germania, poi imperatore, davanti a papa Gregorio VII, che lo aveva scomunicato.
Andare a Canossa
  Prima di essere ammesso alla presenza del pontefice, il re dovette attendere tre giorni, poi ottenere il perdono per intercessione della padrona di casa, la contessa Matilde. Cinque anni dopo, nel 1081, il re si vendicò togliendo alla contessa tutti i suoi diritti e gran parte dei beni. La frase Andare a Canossa venne usata per la prima volta da Emilio Castelar, presidente della Repubblica di Spagna verso la fine dell'Ottocento, stando a quanto asseriva lo stesso presidente. Castelar doveva provvedere ad alcuni vescovadi vacanti, per cui si mise d'accordo con il papa circa le nomine. Bismarck, che non condivideva l'atteggiamento di Castelar, gli indirizzò una lettera di rimprovero, cui il presidente spagnolo rispose che il suo comportamento era determinato dal fatto che lui doveva tener conto, nelle sue scelte, della religione dominante nella sua nazione, e concludeva: Anche voi andrete a Canossa. Va fatto rilevare però, che Castelar ricoprì la sua carica dal 9 Settembre 1874, mentre molto tempo prima, Bismarck, all'epoca del conflitto tra il Secondo Reich e la Chiesa cattolica, ebbe a dire, per esprimere il suo pensiero: Nach Canossa gehen wir nicht! (Noi non andremo a Canossa).
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