Il-Trafiletto

02/12/13

Nessun segnale di ripresa per il settore delle auto: aspettative ancora una volta deluse!

Nessun segnale di ripresa per il settore delle auto: aspettative ancora una volta deluse! Pare non ci sia stata la svolta nel settore auto, le aspettative di ripresa sono andate puntualmente deluse: pure il mese di novembre il mercato nazionale dell'auto ha chiuso in passivo: solo 102.201 immatricolazioni equivalenti ad una flessione del 4,5%.
«È anche vero, però, che il tasso di caduta delle immatricolazioni, fa notare Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor – è andato di mese in mese riducendosi». E durante l'intero anno che i dati sono, nella loro globalità, negativi facendosi da dovere chiudere con un calo del 7,7% a differenza di quanto prodotto nel 2012, ma con un crollo del 48,1% rapportato ai livelli precrisi (2007). Inutile, secondo Quagliano, illudersi su una improvvisa e sostanziale inversione di tendenza, almeno per quel che riguarda il breve termine.
Settore auto in calo nel 2013

Perché gli indici di fiducia Istat per consumatori e imprese segnalano una ripresa già da metà 2013, ma i problemi che penalizzano il settore dell'auto non sono assolutamente risolti. Dal costo eccessivo di assicurazioni e carburanti alle difficoltà di accesso al credito, dai livelli insostenibili della tassazione alla demonizzazione di auto ed automobilisti in numerose città.
Il tutto inserito in un contesto caratterizzato dai livelli elevati di disoccupazione e dalla continua flessione dei consumi delle famiglie. Per quanto riguarda l'andamento delle singole marche a novembre, il gruppo Fiat è nuovamente penalizzato, con il marchio principale che cede il 10,51%, Lancia-Chrysler il 16,50%, Alfa Romeo il 20,17% e Jeep il 12,68%.

Complessivamente il gruppo torinese perde il 12,3% e vede la quota ridursi dal 29,6 al 27,2%. Il Lingotto si consola con la classifica dei modelli più venduti, con la Panda al primo posto, seguita dalla Punto, dalla Ypsilon, dalla 500L e dalla 500. Al sesto posto la prima delle straniere, la Ford Fiesta davanti alla Golf Wolkswagen. Ma il gruppo tedesco rafforza la sua prima posizione tra i costruttori stranieri che vendono in Italia, con un progresso del 9,15% ed una quota che sale al 13,89%.
Male Psa (-10,48%) e frena anche Gm (-4,91%). Cresce Renault (+11,88%) mentre Ford perde il 14% ed il gruppo Hyundai il 18,16%. Si rafforza Daimler (+29,39%) con Bmw sostanzialmente stabile. Tra le asiatiche cresce Toyota e frenano Nissan e Jaguar Land Rover. In progresso anche Suzuki, Volvo, Mazda, Honda e Mitsubishi.

Come scoprire le tossine presenti nel latte.

Certamente è fuori dubbio che tra le più incalzanti necessità riguardo il settore lattiero-caseario è la immediata scoperta di eventuali contaminazioni dovute alla presenza di sostanze tossiche, tossine, nel latte.
In special modo, il latte ed i suoi prodotti derivati possono essere soggetti a contaminazione da aflatossina M1, un devastante cancerogeno che nasce da mangimi infettati da un fungo (Aspergillus flavus) e che può essere trasmesso nel latte dell’animale intossicato. Tale evento non è altro che l'icona di un pericolo per la salute dei consumatori e di coseguenza genera per effetto "domino" importanti perdite economiche per il settore lattiero-caseario.

I metodi che al momento sono a dispozione per riuscire a scoprire l'aflatossina sono molto meticolosi e precisi ma necessitano purtroppo di tempi molto lunghi e richiedono costi elevati. In tale contesto, l’Unione europea tra le varie iniziative ha dato il via al finanziamento del progetto scientifico SYMPHONY (Integrated SYsteM based on PHOtonic Microresonators and Microfluidic Components for rapid detectioN of toxins in milk and diarY products) affidandone il coordinamento alla Fondazione Bruno Kessler (FBK) di Trento.
Progetto scientifico SYMPHONY

Il progetto, che ha preso il via questo mese, avrà come coordinatore Leandro Lorenzelli, responsabile dell’Unità di ricerca BioMEMS appartenente al Centro Materiali e Microsistemi della FBK, e come responsabile scientifico Andrea Adami, ricercatore dell’Unità BioMems. L’Unione europea, nell’ambito del Settimo Programma Quadro (FP7), ha stanziato 2.345.379 euro per i tre anni di durata del progetto che sarà incluso in un network internazionale di iniziative focalizzate nello sviluppo di microsistemi per il settore agroalimentare.

 "Il progetto SYMPHONY", spiega Leandro Lorenzelli "propone una nuova generazione di dispositivi ad alta tecnologia in grado di aprire la strada a metodologie più rapide ed efficienti per l’analisi della qualità dei prodotti nell’industria lattiero-casearia e che possono permettere una maggiore precisione ed efficienza nella gestione dei processi di produzione e distribuzione, soprattutto in relazione con il problema della contaminazioni da aflatossina. In particolare, l’obiettivo è rilevare in modo rapido ed efficiente la presenza di aflatossina nel latte e nei prodotti lattiero-caseari attraverso l'integrazione di diverse tecnologie come la fotonica, la microfluidica e la microbiologia”.

Partner del progetto, oltre alla Fondazione Bruno Kessler, sono l’Università degli Studi di Trento, LioniX BV (Olanda), Epigem (UK), Acreo Swedish ICT (Svezia), Quadrachem Laboratories (UK) e il Consorzio dei Caseifici Sociali Trentini (CONCAST). In prospettiva il sistema rappresenta una svolta, anche concettuale, nell’ambito della strumentazione per il controllo di qualità nel settore lattiero-caseario. L’affidabilità del sistema finale sarà valutata in Trentino e le imprese saranno coinvolte nella sperimentazione dei risultati tecnico-scientifici. Sarà così possibile creare una stretta collaborazione tra le PMI che forniscono sensori e microsistemi e il settore lattiero-caseario, e incrementare l’utilizzo delle opportunità offerte dalle micro-nano-biotecnologie in ambienti industriali.

"M 101 ULX-1" misterioso buco nero...ma non troppo!

Il misterioso corpo celeste identificato con il complesso nome di "M 101 ULX-1" altro non è che una  sorgente di raggi X ultraluminosa (ULX) distante circa 22 milioni di anni luce dala nostro sistema solare. Ad oggi la sorgente in questione aveva tutti i presupposti e le caratteristiche di un sistema che faceva da culla ad un buco nero di massa intermedia, ma le più recenti osservazioni riportate ora in uno studio che è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature, fanno cambiare idea in tal senso, dimostrando che in realtà sia molto più piccolo e sopratutto leggero, pur possedendo enormi quantità di polvere e gas da esso inghiottite.

M 101 ULX-1 ha un comportamento alquanto elegante” cosi si è espresso Stephen Justham, che fa parte del team di ricercatori a capo dello studio, “buchi neri così leggeri devono divorare materia a un ritmo estremamente veloce, vicino al limite teoretico per mantenere l’output energetico osservato.
 "M 101 ULX-1"

Pensavamo che quando i buchi neri più piccoli si spingevano a questi limiti non sarebbero riusciti a continuare ad assorbire materia in modo così ordinato, credevamo che avrebbero avuto un comportamento molto più complesso. Apparentemente ci sbagliavamo”.

Secondo la teoria ci sono solo due possibile spiegazioni per gli ULX che hanno di fatto luminosità maggiori di qualsiasi altri processo stellare conosciuto: essi possono contenere o dei buchi neri di massa intermedia (ossia buchi neri con masse tra le 100 e le 1000 volte quella del Sole), o buchi neri con massa stellare che emettono radiazioni a un ritmo più elevato.

Nel primo caso, l’oggetto emette raggi X definiti soft dagli scienziati, nel secondo caso le radiazioni emesse sono dette hard. Alla sua scoperta, M 101 ULX-1 mostrava una luminosità di 3 x 1039 erg al secondo ed aveva uno spettro di emissione soft, consistente con la prima delle ipotesi,quella di un buco nero di massa intermedia. Ciò nonostante, Ji-Feng Liu della Chinese Academy of Sciences, e i suoi colleghi astronomi hanno effettuato delle misure della velocità radiale (ossia la velocità di un oggetto nella direzione della linea di vista) che hanno mostrato come la sorgente in questione debba contenere un buco nero assai più piccolo, con una massa compresa tra le 5 e le 30 volte la massa del Sole.

I ricercatori sono anche stati in grado di confermare che il sistema contiene una stella di Wolf-Rayet: un tipo di stella estremamente calda e massiccia, che emette potenti venti stellari. E sono proprio i venti stellari, finora considerati troppo inefficienti, che secondo gli astronomi, risolvono l’arcano e alimentano il buco nero, giustificando le sue dimensioni ridotte. “Studiare oggetti come M101 ULX-1 in galassie lontane ci dà la possibilità di osservare campioni di oggetti estremamente diversi nel nostro universo” ha commentato Joel Bregman, co-autore dello studio, “è incredibile avere la tecnologia necessaria per osservare una stella che orbita intorno a un buco nero in una galassia così lontana da noi”.

L'affascinante mondo delle piante afrodisiache: la Damiana

Vagabondando nel fascinoso e magico mondo delle piante, ho incontrato una graziosa pianticella, piccola e semplice. Graziosa nel suo essere sobria, potrebbe passare inosservata. Ma la sua comune bellezza nasconde un cuore potente e alcuni interessantissimi "poteri".
La pianta conosciuta come Damiana appartiene al genere Turnera, famiglia Turneraceae nel quale ritroviamo appartengono due specie: Turnera aphrodisiaca Turnera diffusa considerate in erboristeria come la stessa pianta in quanto molto simili. Originaria di alcune zone dell'Africa e dell'America centrale, è una pianta piccola e non raggiunge il metro e mezzo d'altezza e produce dei graziosi fiori gialli.
Damiana

La damiana ha una lunga storia nell'uso medicinale erboristico: è usata come tonico, come diuretico e lassativo. Viene utilizzata anche per curare la depressione, l'ansia, i problemi legati al ciclo femminile e le ulcere gastriche. In Messico viene inoltre usata per curare l'asma, la bronchite, il diabete, la dissenteria, la dispepsia, le emicranie, la paralisi. La damiana è uno stimolante specifico e viene usato con ottimi risultati da tanti anni contro l'impotenza e la frigidità specie se di origine psicologica. Agisce da stimolante psicofisico migliorando il tono dell'umore. I principi attivi della damina sono contenuti nelle foglie che contengono, tra l'altro, tannini, flavonoidi e la damianina una sostanza marrone di sapore amaro. La damiana è inserita nel formulario nazionale degli Stati Uniti, come afrodisiaco e come rimedio per l'impotenza e la frigidità. E' inserita anche nella farmacopea britannica, indicata come rimedio per neurosi, impotenza, frigidità, ansia da prestazione ed esaurimento nervoso. La damiana ha una tradizione molto antica e pertanto compare in quasi tutti i libri di erboristeria e si trova nelle più svariate forma: in miscela con altre erbe, come the, in capsule come estratto liquido. E' più frequente trovarla in associazione con altre erbe per la cura dell'obesità, della depressione, per gli squilibri ormonali e nei tonici.

Una cascata di diamanti

Ricordate il celebre film "007 una cascata di diamanti"? E' proprio il caso di dire che un fenomeno del genere è possibile, uno spettacolo mai visto. Questa teoria è frutto di una ricerca effettuata da parte di due ricercatori, Mona Delitsky e Kevin Baines della University of Wisconsin: su Saturno e Giove potrebbero verificarsi vere e proprie piogge liquide di diamante fuso.
Questo a causa dell’elevata pressione che trasforma il carbonio in diamante molto rapidamente.


Diamanti
I fulmini dal metano riescono a liberare atomi di carbonio, i quali si legano fra di loro, cadono attraversano gli strati più densi dell’atmosfera trasformandosi prima in grafite, poi in diamanti, e alla fine, in diamanti liquidi viste le temperature >8000°. Pioggia diamanti Giove Saturno.  E’ un processo piuttosto complesso che sintetizziamo così: carbonio -> “gruppi” di carbonio -> grafite -> diamanti -> diamanti liquidi. Inoltre ci sono delle vere e proprie grandinate di diamanti fra i 6000 ed i 30000 metri e si pensa che gli anelli di Saturno contengono qualcosa come 10 milioni di tonnellate di diamanti grandi da pochi millimetri a oltre 10 centimetri. Se ci pensiamo è veramente pazzesco! Un fenomeno questo che contribuisce ad alimentare sogni e fantasie di tutti coloro che (come cantava Marilyn Monroe in una sua celebre canzone) pensano che "diamonds are the girls best friends"!
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