Il-Trafiletto

02/12/13

RAVIOLI DI BARBABIETOLA ROSSA

Il gusto di questo ortaggio e il sapore intenso del condimento con la salsiccia, regalano un insolito e saporito primo piatto. Ve lo consiglio come piatto unico, visto anche il suo elevato apporto calorico: 548 kcal per porzione
Ingredienti per 4 porzioni
• 1 Barbabietola rossa cotta al forno (esiste gia cotta e sottovuoto) • 400gr di borlotti lesati • 1 uovo • 1 cucchiaio di farina bianca • 4 germogli di rosmarino (ciuffetto tenero in cima al ramo) • 1 cucchiaio di olio EVO • 100gr di misto surgelato (carote sedano cipolla tritate se fresche va meglio) • 250 gr di salsiccia • 1 cucchiaio di pepe verde in salamoia • 1 ciuffo di prezzemolo • sale

ravioli di barbabietola rossa

PREPARATE la pasta seguendo il procedimento spiegato sotto*. Successivamente lavorate il ripieno: mettete nel mixer i fagioli con la barbabietola spellata e tagliata a dadini. Azionate l'elettrodomestico, unendo l'uovo, la farina, un pizzico di sale e di pepe e il rosmarino precedentemente tritato molto fine.

STENDETE un pezzetto di pasta in una sfoglia sottile, ritagliate con lo stampino tanti cerchi, ponete al centro di ciascuno 1 cucchiaino circa di ripieno di barbabietola e ripiegateli subito, finché la pasta sarà ancora umida e facile da sigillare. Procedete così fino a ultimare gli ingredienti, ottenendo tanti ravioli a forma di mezzaluna.

ROSOLATE in un tegame con l'olio il misto per soffritto, unite lo salsiccia spellata e sbriciolata, il pepe verde leggermente pestato e il prezzemolo. Cuocete su fiamma vivace per 4-5 minuti. Lessate i ravioli in abbondante acqua salata a bollore per 10 minuti, scolateli al dente e trasferiteli nel tegame con il condimento alla salsiccia.

FATE INSAPORIRE per un istante, spegnete il fuoco, rigirate delicatamente, infine servite. .

VARIANTI APPETITOSE: l • Nel ripieno di questi ravioli potete utilizzare al posto dei fagioli pari quantità di patate lessate.
2 • Un altro condimento: scaldate 2 di di panna con noce moscata, sale, pepe e salvia tagliuzzata, • poi mescolatevi i ravioli e cospargete con scaglie di parmigiano.

*PASTA INTEGRALE Preparate lo posto: miscelate 750 g di farina bianca con 50 g di farina integrale e un pizzica di sale, fate lo fontana e rompete al centro 2 uova. Lavorate il tutto fino a ottenere un impasto liscio; se necessaria aggiungete un goccia d'acqua. Formate una palla, avvolgetela in pellicola trasparente e tenetela in frigorifera fino al momento di utilizzarla. Quando il ripieno è pronto, stendete lo pasta e procedete alla lavorazione dei ravioli

Notti sullo Yacht di Murdoch e bigliettini: Così Wendi tradì con Blair

Un bigliettino "confessione", notti passate insieme all'oscuro di Murdoch, altre indiscrezioni, confermano la relazione di Tony Blair con Wendi, l'ex moglie del magnate dell'editoria mondiale. Il "Mail on Sunday" svela: l'ex moglie del tycoon scrisse "sono cotta di Tony""O me o Tony": un dramma della gelosia. Dietro il quale si celerebbe la decisione presa l'estate scorsa da Rupert Murdoch di divorziare da Wendi Deng, seconda moglie del magnate dell'editoria mondiale, di 40 anni più giovane di lui. ( Ricordiamo come nel 2011 in un attacco "torta in faccia" Wendi si scagliò contro all'attentatore ndr)Il "Tony" in questione è niente di meno che Blair, l'ex primo ministro britannico, oltre che padrino di uno dei figli della coppia.

Wendi e Rupert   Murdoch
Le voci di una relazione fra Blair e Wendi circolavano da tempo, rafforzate dalla recente indiscrezione secondo cui i due avevano dormito tre volte nella stessa casa senza che Murdoch lo sapesse. Gli interessati hanno sempre smentito categoricamente una love story. Ma ora il Mail on Sunday pubblica nuove rivelazioni su un biglietto scritto da Wendi in cui la donna ammette di avere warm feelings, sentimenti d'affetto, per l'ex leader laburista: fonti citate dal giornale spiegano che si era presa "una cotta" per Tony. Portando Murdoch, quando lo ha scoperto, a un chiarimento degno di Otello con la moglie: o me o lui. Non si sa come abbia risposto lei. Si sa com'è finita: con un divorzio lampo.Corna, politica e miliardi si legano così in un gossip che come minimo è stato "una delle ragioni" del divorzio tra Murdoch e la seconda moglie, una cinese di cui si era innamorato durante un viaggio d'affari a Hong Kong e che aveva sposato subito dopo il divorzio dalla prima. Un altro risultato è stato la completa rottura dei rapporti tra il tycoon e l'ex premier: il Mail ha saputo che, nei giorni del divorzio tra Rupert e Wendi, Blair doveva partecipare a un convegno mediatico negli Usa, ma all'ultimo momento, su intervento di Murdoch, la sua presenza è stata cancellata. E da allora Murdoch non ha più voluto parlargli. Il Mail sottolinea di non avere prove di una relazione extra-coniugale tra Blair e Wendi. Ma al biglietto-confessione della "cotta" che la donna si sarebbe presa per l'ex-premier, aggiunge altre rivelazioni: oltre alle tre notti nella villa di Murdoch, i due avrebbero trascorso una notte insieme su uno yacht di Rupert, sempre senza che il tycoon lo sapesse; e Murdoch era convinto che la moglie "gli mentisse" sui suoi incontri con Blair. Un'altra fonte dice al tabloid: "Il legame tra Rupert e Wendi era in crisi e Tony ha soltanto offerto a Wendi una spalla su cui piangere". Se così fosse, Blair non ha previsto che offrire un sostegno di qualunque tipo a Wendi avrebbe scatenato i sospetti e la gelosia di Murdoch. Resta da vedere come reagirà Cherie, l'ex first lady britannica. fonte

Sono 800 i mercatini di Natale nel "Bel Paese"

Abbiamo deciso: "Questo Natale non spendo nulla", poi non possiamo fare a meno di visitare i mercatini più belli d'Italia in periodo natalizio. E poi, non possiamo fare a meno di acquistare una bambola di pezza altoatesina o ghirlande di agrifoglio. Nei giorni festivi, girando per i mercatini, subiamo una regressione all'infanzia. Così negli 800 mercatini d’Italia c’è una tentazione per tutto. E c’è, in questo 2013 ormai agli sgoccioli, la voglia di entrare, anche per poco, in un nel mondo un po’ fiabesco. L’altra novità è quella dei mercatini a tema, vintage, design, fai-da-te, food. Un pizzico di orgoglio nazionale affiora nei cartelli che garantiscono «prodotto italiano».

A Bolzano in piazza Walther,
il mercatino di Natale più grosso d’Italia
Il paese dei balocchi L’Alto Adige ha la tradizione più antica. Fino all’Epifania, in piazza Walther, Bolzano ospita il mercatino più grande d’Italia. Tra gli stand si assaggia molto (rischio zuccheri): biscottini al panpepato, vin brûlé o tè aromatizzato, zelten con canditi, strudel di mele. E c’è da perdere la testa con le decorazioni per la casa, gli animaletti di legno intagliato, le stelle, le pigne di paglia, le giacche di lana cotta. A Trento invece, la centralissima piazza Fiera è una specie di paese dei balocchi (anche per adulti). Oltre all’incredibile varietà di dolci, bellissimi guanti, sciarpe e giocattoli di legno. Luoghi per famiglie ll nome promette molto: «Villaggio delle Meraviglie». Dal 6 dicembre al 12 gennaio 2014 torna ai Giardini di Porta Venezia di Milano, il parco dedicato alle famiglie. Filone nostalgia: Santa Claus sulla slitta accompagnato da elfi burloni, un castello di cristallo e la scuola di circo. Carina la Fabbrica di Babbo Natale a Pisa, dove folletti e «nataline» preparano i doni da consegnare. Con il loro aiuto i bambini possono creare giocattoli, scrivere e imbucare le richieste nel «punto letterina», una palla alta quattro metri. A Roma, a piazza Navona, lo storico mercatino (ha più di un secolo) mescola Babbi Natale e Befane. Attorno alla fontana, un tripudio di pupazzi, bastoncini di zucchero, sacchetti di carbone dolce, scopine di saggina e le immancabili calze della Befana, con i musicisti di strada come sottofondo. Il fascino del passato Dal 2 al 23 dicembre, Natale arriva all’antico borgo degli stracci di Torino. Lungo le vie di Borgo Dora ci sono banchetti a tema, dal vintage all’artigianato creativo, dai capi di alta moda (c’è chi si vanta di aver scovato un autentico Balenciaga) agli oggetti d’arte, dagli strumenti musicali ai dischi in vinile ormai introvabili. Ma per il «vero» presepe, tradizionalissimo, con pezzi nuovi e antichi bisogna andare a Napoli, al mercatino di San Gregorio Armeno, la via degli artigiani. Negozietti, bancarelle e chioschi vendono statuette di tutte le dimensioni. Tra Re Magi e pastori finiscono e personaggi della cronaca: trionfano Berlusconi e Maradona anche quest’anno. Il tocco chic A Cortina D’Ampezzo, dal 12 al 31 dicembre, in Corso Italia, il mercatino top: guanti di cachemire e lana, muffole, plaid caldissimi, candele profumate e scolpite con dentro anice stellato e chiodi di garofano, idee-regalo originali come le cornici abbinate a un sacchetto di creta dove stampare la manina dei propri bimbi per conservarla assieme alla foto. A Roma, il passaparola suggerisce il Creative Market, nel parco del ristorante Mò mò Republic. Sabato e domenica è possibile curiosare tra 70 bancarelle: oggetti di artigianato in feltro, ceramica e vetro, gioielli, borse, addobbi per l’albero, pezzi rari vintage e di collezionismo. Un’idea? Anelli ricavati dai tasti delle vecchie macchine da scrivere. Con un po’ di fortuna recuperate l’iniziale del vostro nome o quella di una persona che vi sta a cuore. Non male, vero?

Al V-day in quarantamila | "Siamo populisti arrabbiati"

Sandro Pertini verrebbe qui a parlare con noi”. “Siamo in un piazza che si chiama Vittoria. Non è un caso”. Beppe Grillo inizia così il suo intervento al V-day. Il comico genovese ricorda l’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini ”è stato l’ultimo a parlare qui in piazza della Vittoria a Genova. Se fosse vivo verrebbe qui a parlare anche lui. Pertini parlò qui contro il governo Tambroni … Sono fiero di essere un populista insieme a voi. Siamo populisti arrabbiati“ contro la politica. Contro Napolitano chiederemo l'Impeachmente. È un “populista arrabbiato” il Beppe Grillo che sale sul palco del terzo V-day 2013 a Genova per annunciare la volontà di un referendum sull’Euro e per profetizzare una vittoria alle prossime elezioni europee. Il leader del Movimento 5 Stelle vuole il reddito di cittadinanza e grida contro le aziende italiane svendute come Telecom.
Piazza della Vittoria a Genova

Grillo: "Non ti vogliamo, abbiamo preparato l’impeachment” urla Grillo che ricorda il caso delle intercettazione con Mancino, distrutte su ordine della Consulta. Il leader del M5S critica il ruolo del capo dello Stato nella formazione del governo. “Si sono messi in tre a fare un governo in una notte, abbiamo pronto l’impeachment per Napolitano, se ne deve andare. Rimarrai da solo, la tradirai da solo l’Italia. Dobbiamo rifarlo questo paese".
Sul palco salgono poi :
Gianroberto Casaleggio: La partitocrazia deve finire con nuovi strumenti di partecipazione popolare: democrazia diretta e referendum; non sol abrogativi ma propositivi e avere possibilità di discutere leggi con i nostri parlamentari. Vi lascio con farse di Marco Aurelio che mi piace molto: ‘Ciò che non è utile per l’alveare non lo è neppure per l’ape… In alto i cuori”.

Dario Fo con la sua ‘lectio sulla cultura’: Per il premio Nobel i responsabili culturali dei vari governi che si sono succeduti alla guida dell’Italia “sempre meno hanno ritenuto importante investire in sapere. Infatti quando un governo deve nominare un ministro alla cultura sceglie sempre un incapace, personaggi di scarto che non si saprebbe dove mettere. A questo proposito – ha detto Fo – ricordo un nostro ministro all’Economia, un certo Tremonti, che con prosopopea disse che con la cultura non si mangia. Una imbecillità galattica”.

 Il prof.Paul Connet, esponente di Occupy Wall Street: "E’ un momento storico – ha detto – siamo orgogliosi di tutti voi, siamo parte della storia che si sta svolgendo, del destino umano e il M5S è il più importante movimento sociale al mondo. Noi diciamo – ha aggiunto – il denaro fuori dalla politica". fonte

Drammaticamente prevista la strage della fabbrica cinese a Prato!

Basta solo una scintilla, per far si che sia divampato quell'incendio, che ha fugato i residui dubbi che in quella fabbrica d'abbigliamento cinese fosse tutto a posto! Drammaticamente tutto previsto, la strage annunciata: quella che è accaduta prima delle 7 di ieri mattina in una fabbrica cinese di abbigliamento nella città di Prato, consegna alla cronaca il drammatico numero di sette morti, due feriti gravi (tutti di nazionalità cinesi) e troppi, tanti perché.

Nel capannone-dormitorio dell'area industriale del Macrolotto, importante comparto della catena delle confezioni a basso costo il forte tasso di illegalità messo in atto dalla comunità cinese, stavano dormendo su un soppalco improvvisato, dopo le fatiche lavorative, circa 10-15 operai orientali che sorpresi dalle fiamme mattutine non hanno avuto il tempo di trovare riparo. L'inchiesta aperta dalla procura di Prato dovrà verificare l'origine di queste fiamme e se nell'azienda, la ditta individuale "Teresa Moda" di Li Jianli, erano presenti il rispetto delle regole e delle condizioni di sicurezza.

 Ma già da quanto perviene dalle testimonianze dei soccorritori si è già accertato che i lavoratori cinesi sono rimasti intrappolati senza scampo come topi dentro il capannone: prima il ritrovamento di un corpo, poi di un secondo, di un terzo, fino ad arrivare a metà pomeriggio a sette, con l'ansia di continuare a scavare tra le macerie del capannone, in parte crollato, perché paura e omertà hanno impedito ai lavoratori cinesi di dire con certezza quante persone si trovassero all'interno.
Incendio fabbrica cinese a Prato
Per Prato è la prima grande tragedia del lavoro cinese, dopo le sanguinose faide tra bande rivali e i corpi di lavoratori orientali morti per cause naturali abbandonati sulle strade.

Ma è anche una tragedia annunciata dalle difficoltà di contrasto alla «più grande realtà di lavoro sommerso d'Europa», come l'ha definita ieri il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, venuto a Prato per rendersi conto dell'accaduto e sollecitare la collaborazione del Governo cinese che fa «troppo poco e troppo lentamente».

Il sindaco di Prato, Roberto Cenni, ha indetto il lutto cittadino rivendicando il merito di aver «alzato il velo su questa vergogna radicata a Prato nel silenzio di troppi». «Prato non può più sopportare un peso del genere», ha rivelando di essere in contatto col ministero dell'Interno perché «è necessaria una soluzione che estingua il sistema organizzato di illegalità nel distretto parallelo cinese». Anche il prefetto di Prato, Maria Laura Simonetti, ha ammesso che «dobbiamo fare di più» per estirpare l'illegalità, sottolineando però che «i cinesi devono fare propria la cultura della sicurezza».

 Nel diluvio di dichiarazioni seguite alla tragedia spiccano quelle della Cgil, che non ha iscritti tra le file degli operai cinesi e finora è stata tiepida nel denunciare lo sfruttamento feroce dei lavoratori: «Questa è una tragedia annunciata, diretta conseguenza di condizioni gravissime di vita e di lavoro che non possono più essere tollerate. La battaglia per la condizione di lavoro è la prima battaglia per la Cgil e per tutto il sindacato».

E un "basta" a «situazioni di lavoro non degne dell'uomo e delle conquiste sociali degli ultimi decenni» è arrivato anche dal vescovo Franco Agostinelli, secondo cui «per Prato è arrivata l'ora di mettere da parte posizioni ideologiche preconcette e tatticismi strumentali». Da qui l'appello chiaro e diretto: «Imprenditori e sindacati italiani siano la prima linea di questa frontiera per bonificare le imprese e il lavoro». Un pensiero anche dal ministro per l'Integrazione, Cecile Kyenge: «Grave la violazione della dignità umana dei lavoratori».aggiunto il sindaco
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