Il-Trafiletto
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25/09/14

Costa Concordia | Trasferito il Capitano di fregata che ordinò a Schettino di risalire a bordo dopo il Naufragio.

“Vada a bordo, ca..o.” Chi non ricorda questa famosa frase, ma più che frase un ordine, mai eseguito, che venne lanciata all’indirizzo del comandante della Nave da crociera Costa Concordia Schettino dal capitano di fregata Gregorio De Falco nella notte del 13 gennaio 2012 durante il naufragio all’isola del Giglio? E’ di questi giorni la notizia che il capitano De Falco lascia l’incarico operativo di Livorno per essere trasferito a un ufficio amministrativo e a fine mese prenderà servizio nel suo nuovo incarico, sempre in seno alla Direzione marittima di Livorno.

E’ un trasferimento che agli occhi di molti sa di “punizione”, anche perché lo stesso capitano de Falco, durante una conferenza stampa per la presentazione dell’annuale esercitazione di Protezione civile ha dichiarato:” Proprio stamani ho avuto notizia dal comandante Faraone che lascio il servizio operazioni e vengo destinato ad un ufficio di carattere amministrativo. Sono abbastanza amareggiato, perchè da dieci anni la mia ragione professionale è l’operatività, ma sono un militare.” Il parlamentare del Partito Democratico Federico Gelli ha annunciato un’interrogazione al ministro Maurizio Lupi affinchè spieghi la ragione di questa scelta.

Il capitano De Falco, nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012 gestì in prima persona le fasi decisive dei soccorsi dopo il naufragio della nave all’Isola del Giglio, che culminarono proprio con la famosa frase rivolta al comandante Schettino “vada a bordo, ca..o”, In quell’occasione ricevette l’encomio solenne della Marina Militare, divenendo per tutto il mondo il simbolo dell’Italia. Ora questo trasferimento, che per una persona che fonda le sue basi lavorative e professionali nell’operatività sembra proprio una sorta di punizione, pretende un chiarimento pubblico quanto immediato, anche per allontanare ipotizzabili sospetti che lo possano allacciare allo svolgimento del processo di Grosseto. (immagine presa dal web)

30/05/14

Parte seconda | iOS 7 iniziamo dal Centro di controllo.

Una volta superata la meraviglia o disappunto che sia, per la nuova grafica, ci si imbatte nella prima e forse più importante tra le nuove funzioni: il Centro di controllo.

Basta scorrere il dito verso la parte alta del display per farlo comparire. Qui sono raccolte tutte le funzioni e le impostazioni che serve avere a portata di mano per un accesso rapido, Tra le tante cito "Uso in aereo", la gestione delle connessioni Wi-Fi e il "non disturbare".

Non è tutto, perché sempre dal Centro di controllo si può accedere in pochi istanti alla fotocamera, alla gestione dei brani musicali che si stanno ascoltando, alle impostazioni Bluetooth e persino alla Torcia, altra novità che consente di trasformare il flash dell'iPhone in una fonte di luce. Novità in senso relativo, perchè esistono già svariate app che si occupano di tramutare lo smartphone in una torcia.
AirDrop su iOS 7
(immagine dal web)

Ebbene, il nuovo iOS7 integra già la funzione con buona pace degli sviluppatori di terze parti. Sempre dal Centro di controllo, si può accedere a due funzioni importanti: una è AirPlay, già conosciuta come funzione per la trasmissione in streaming di contenuti multimediali.
L'altra funzione è invece nuova di zecca e si tratta di AirDrop.
Accessibile rapidamente dal Centro di controllo, AirDrop permette lo scambio rapido di file e documenti da un dispositivo all'altro mediante Wi-Fi o Bluetooth. Il sistema promette di essere semplicissimo, al punto che non necessita di alcuna configurazione. Tutto ciò che richiede è di indicare il destinatario che se si trova già tra i contatti verrà immediatamente riconosciuto.

Un tocco avvierà il trasferimento di immagini, video, musica...tutto ciò che si desidera. Per non sbagliare ed evitare rischi inutili, i trasferimenti sono criptati. Sempre dal Centro di controllo, infine è possibile decidere i contatti dai quali vogliamo essere visti.(computeridea)

04/03/14

Roma | Acqua “potabile”all’arsenico dai rubinetti. Divieto di berla per tutto il 2014.

Fino a dicembre prossimo, quindi per tutto il 2014, sarà vietato, in alcune zone a Nord di Roma, bere l’acqua che fuoriesce dai rubinetti. Motivo? Non è sicura, contiene agenti chimici pericolosi. «Il divieto di utilizzo di acqua - specifica l'Assessorato allo Sviluppo delle Periferie, Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale - emesso tramite ordinanza n.36 del 21 febbraio 2014 riguarda un numero molto limitato di utenti dei municipi XIV e XV. Si tratta di circa 500 utenti con allaccio agli acquedotti rurali dell'agenzia regionale Arsial». Il Comune è sotto accusa per il ritardo con cui sono state date le informazioni. Gli acquedotti interessati dall’ordinanza sono gestiti dall’Arsial, l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione dell'Agricoltura. Lo specifica l’ordinanza del 21 febbraio, dove si legge che gli acquedotti coinvolti saranno oggetto di trasferimento a Roma Capitale e poi ad Acea. La quale, per statuto, può acquisire solo reti idriche perfettamente a norma; dunque non quella dell’Arsial, almeno per il momento: «Siamo aperti a qualsiasi acquisizione - dicono fonti di Acea - per il momento Ato 2 sta procedendo alla sistemazione della rete Arsial con fondi della Regione, ma dobbiamo ancora fare una valutazione dell’impatto finanziario che questa operazione avrà sulle nostre casse». Ad effettuare le analisi sulle acque è stata l’Asl Roma C. I risultati hanno rilevato «acqua con caratteristiche chimiche e batteriologiche non adatte al consumo umano a causa del superamento dei valori di parametro prescritti». È quindi scattato il divieto di utilizzo dell’acqua fino al 31 dicembre 2014 per le utenze Arsial. Disagi notevoli per i residenti colpiti dal provvedimento e non ancora avvertiti dal Comune. Mentre l’Acea procede al risanamento degli acquedotti, l’Arsial dovrà assicurare la fornitura di acqua mediante punti di rifornimento dislocati sul territorio. Il divieto dell’uso dell’acqua è totale e non solo per l’utilizzo alimentare, ma anche per l’igiene personale. Nessuno era stato informato dell’enorme disagio che in migliaia saranno costretti a subire: l’ordinanza è del 21 febbraio e ad allarmare i cittadini nord sono stati i rumors sul web. Nell’atto si prevede tra l’altro di comunicare ai residenti l’emergenza con manifesti da affiggere in strada che però nessuno ha ancora visto. L’ordinanza è solo sul sito del Comune di Roma, poco visibile in home page.
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