Il-Trafiletto
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07/11/14

Avviare una Start Up di successo, l'esempio di DoveConviene

Le idee nuove e innovative vanno supportate, soprattutto quelle dei giovani per questo la Commissione Europea attraverso il Direttorato DG Connect, attraverso la campagna StartUp Europe, porta avanti questo obiettivo, un’iniziativa con cui la Commissione Europea si propone di aiutare le imprese in fase di avviamento (startup) del settore tecnologico a nascere e crescere in Europa e a espandere le loro attività in tutto il mondo.

E' un modo nuovo per dare visibilità alle startup di successo quale modello da seguire per stimolare l’imprenditorialità in ambito web e ICT e che ha coinvolto in particolare sei paesi membri con il più alto tasso di disoccupazione tra cui Cipro, Grecia, Portogallo, Slovacchia e Spagna e Italia. Benchè il nostro Paese non sia tra quelli con il più alto tasso in assoluto è pur sempre quello con la percentuale di disoccupazione più alta tra i giovani e i giovani adulti. La campagna si rivolge infatti a studenti delle superiori, giovani laureandi e neolaureati e giovani disoccupati.


Per fare un esempio di Start Up di successo e giovane possiamo citare " ", una piattaforma digitale pensata dare la possibilità agli oltre 5 milioni di italiani registrati, di poter sfogliare oltre 15 milioni di volantini e cataloghi georeferenziati di tutti i principali retailer italiani e fare i propri acquisti in modo intelligente e senza sprechi. Grazie a questa piattaforma infatti permette di selezionare per categoria il prodotto ricercato, di monitorare le offerte degli store vicino casa, di verificare l’orario e l’indirizzo dei negozi di interesse e di creare shopping alert personalizzati e georeferenziati. Questa start up è disponibile anche come App, da scaricare sul proprio smartphone, pratico strumento a portata di mano, indispensabile per organizzare al meglio il proprio shopping. Ogni mese su DoveConviene vengono sfogliati circa 15 milioni di volantini digitali.
La start up Dove Conviene
immagine presa dal web

Nel caso in cui vogliate anche voi proporre una vostra idea in ambito ICT/web e vogliate costruire una start up dovete:
1) Contattate reti di acceleratori di business o di “business angels”: vi prepareranno alla definizione della vostra idea, fungeranno da mentori nel percorso e vi supporteranno nell’entrare in contatto con potenziali investitori.  Alcune tra queste organizzazioni sono startcube.it; i3p.it; ilo.uniss.it/incubatore.html; almacube.com; Business Innovation Centre di Trieste; speedmiup.it; polihub.it. Business Angels italiani come: istarter.it; iban.it; italianangels.net;
2) Partecipate a un evento dedicato alle startup in Italia;
3) Avvaletevi di un finanziamento come quello erogabile dalla Commissione Europea per le PMI all’interno di Horizon2020. La Commissione Europea seleziona imprese innovative e dirompenti per investire e supportare le loro idee nell’ambito di SME Instrument. Potete sottoporre la vostra domanda qui.

11/11/13

Un pò per volta sta per fare la sua apparizione l'aeroporto che sarà!

Un pò per volta sta per fare la sua apparizione l'aeroporto che sarà!
L'aeroporto che sarà sta alle porte della nostra società, un pò per volta stà per prendere possesso nella nostra realtà. La metamorfosi delle tecnologie, cambia del tutto il modo in cui è pensato e progettato uno scalo aereo che deve fare fronte a milioni di passeggeri ogni anno: social media, tecnologie per la mobilità, nuovi strumenti per il riconoscimento biometrico, big data e cloud computing sono le nuove chiavi di volta.
«Gli aeroporti stanno cambiando grazie alle nuove tecnologie», afferma Dave Bakker, presidente di Sita Europa, la cooperativa multinazionale per i servizio Ict, realizzata nel lontano 1949 e di proprietà di ben 450 tra compagnie aeree e aeroporti. La fase di sperimentazione è già in atto ed è disponibile ai passeggeri.

I punti fondamentali della trasformazione, narra Sita, sono 4:
I passeggeri in aeroporto avranno tutte le informazioni sempre aggiornate a portata di smartphone; le compagnie aeree conosceranno l'esatta posizione dei passeggeri nell'aeroporto
La sicurezza aumenterà e i tempi di attesa per i controlli diminuiranno grazie alla business intelligence L'uso della "intranet dell'aria", un sistema informativo che metta in rete i protagonisti del trasporto aereo, accelererà la comunicazione e permetterà un coordinamento tra aeroporti e tra questi e le compagnie aeree tale da diminuire di molto i tempi di gestione a terra.
Aeroporto in App

«I nuovi scenari sono molto interessanti», dice Bakker. In tutti i settori. Agli aggregatori tradizionali di passeggeri come Travelport, Sabre e Amadeus adesso si stanno aggiungendo Google e Amazon, in prospettiva anche piccole startup innovative. La tendenza sono le applicazioni. L'opinione di Mildred Trögeler, avvocatessa e membro della Aea, Association of European Airlines, le compagnie stanno sempre più investendo sul canale della mobilità. Da una ricerca Sita appare che il 58% dei passeggeri acquista i biglietti su internet (era il 18% nel 2010), il 61% fa check-in remoto (era il 28%), il 73% vuole la connessione in volo per le email, il 63% vorrebbe anche telefonare.

La predisposizione ad usare le nuove tecnologie c'è! Le sperimentazioni sono in corso. Dai sistemi di orientamento negli aeroporti tramite applicazioni di realtà aumentata che consentono ai passeggeri di "vedere" tramite l'occhio del telefonino dove andare (questa idea è in sperimentazione all'aeroporto di Copenhagen) ai sistemi per la gestione dei flussi dei passeggeri basati su Nfc del telefonino: lo scalo di Tolosa utilizza questo sistema per "capire" quanti passeggeri sono in coda a un varco, mentre l'aeroporto di Miami utilizza gli Nfc sia per il check-in self-service che per il controllo di identità al varco di accesso. Agli Nfc adesso si sta unendo anche il Bluetooth a basso consumo. Poi, gli occhiali di Google vengono usati per l'assistenza ai passeggeri senza le code: il personale gira, legge il biglietto con Google glass, "vede" le informazioni e aiuta il passeggero senza bisogno di un Pc o una postazione fissa.
L'aeroporto di Dublino invece sperimenta tecniche avanzate di biometria come il riconoscimento dell'iride: i passeggeri superano i controlli in 7,5 secondi. A Vienna invece è in sperimentazione un sistema di gestione totalmente digitale e "fai da te" dei bagagli: si fa check in da casa, sul telefonino o al chiosco; si etichetta il bagagli al chiosco e lo si consegna (self baggage drop) senza passare dagli operatori. La gestione è dematerializzata: codici via email tracciano il bagaglio anche se smarrito. Zurigo, Melbourne e Brisbane sperimentano la stessa tecnologia con un numero crescente di compagnie: da Lufthansa a Swiss, da Austrian a Lot. I tempi calano e la soddisfazione aumenta.

10/11/13

Amazon ed il suo cloud! I maggiori utilizzatori in Italia e nel mondo

Amazon ed il suo cloud! I maggiori utilizzatori in Italia e nel mondo.
Nella settimana passata è stata per la prima volta in Italia, presentata durante l'occasione di un evento svoltosi a Milano che ha inaugurato anche il lancio di un nuovo canale tematico gratuito, esclusivamente dedicato ad essa con contenuti interamente in lingua italiana. Sto parlando di Amazon Web Services, meglio conosciuta con l'acronimo di Aws, ovvero la piattaforma di cloud computing del colosso di Seattle. Non si tratta di un servizio ma bensì di una classe intera di servizi proposti e gestiti attraverso un'interfaccia comune e accessibile facilmente online. Nella sudetta piattaforma sono inclusi soluzioni di tipo Iaas (la principale è EC2, acronimo che sta per Elastic Computing Cloud), alfine di mettere a disposizione delle aziende un intera infrastruttura Web di macchine virtuali del tutto personalizzabili, e applicativi cloud di tipo Paas (Platform as a service).

La piattaforma, nata nel 2006, è usata da decine di migliaia di aziende nel mondo. dalle più piccole alle più grandi. In Italia, fra le referenze note, ci sono nomi prestigiosi come Lamborghini e Gucci, colossi del settore bancario come UniCredit e realtà manifatturiere di medie dimensioni come la piemontese Imperia (produttrice di macchine per la pasta).
Colud Amazon

Negli States le realtà che si sono affidate ad Aws sono le più disparate, dalle start up della Silicon Valley alla Cia, che di recente ha firmato con Amazon un contratto di 600 milioni di dollari della durata di 10 anni, passando naturalmente per Amazon stessa (il sito di e-commerce). Su scala internazionale sono clienti di Aws realtà di classe enterprise come Shell e Schneider Electric e media ed entertainment company come Spotify e News Corporation. Nella vision di Amazon, il computing a nuvola non è soltanto uno strumento tecnologico atto ad ottimizzare l'uso delle risorse informatiche, è molto di più: un modo per mettere in relazione diversi soggetti.

Il programma Aws Activate for Start-ups che opera in sinergia con start up, incubatori e acceleratori d'impresa, va esattamente nella direzione di mettere in contatto le aziende con la comunità tecnologica e finanziaria. Andando cioè oltre i vantaggi rappresentati dai crediti sui servizi erogati da Amazon e sul supporto tecnico.
Steve Midgley, Head of Amazon a livello Emea, ha confermato al Sole24ore.com come per fare innovazione grazie al cloud non è necessario sborsare cifre esorbitanti, prova ne sia il gradimento mostrato per Aws da tante piccole realtà e giovani imprese appena nate, anche italiane e come il cloud sia avviato a diventare una tecnologia "mainstream" in tutta Europa e anche in Italia.
Il manager ha quindi spiegato come la società non abbia paura della concorrenza per via delle qualità intrinsiche della piattaforma, qualità che in parole povere si possono riassumere in elevati attributi di affidabilità e sicurezza ("è una priorità per Aws ed è una responsabilità di tutti, provider e utenti") e scalabilità potenzialmente infinita.

Il punto di forza aggiuntivo che Amazon mette in gioco, oltre alle capacità prestazionali, è la formula di pagamento a consumo in modalità "pay as you go": un'azienda avvia un progetto a costi di ingresso limitati, ne verifica i riscontri sotto il profilo del business ed è libera di abbandonarlo in caso di insuccesso. Aws, questo il concetto che stressano da Amazon, è un "ambiente" capace di rispondere a tutte le esigenze di un'azienda che affronta progetti di virtualizzazione delle risorse fisiche o che nasce da zero con l'idea di operare in modo sistematico nella nuvola.
Non è, in buona sostanza, un problema di modello di cloud implementato o desiderato; il punto focale della questione è quello di plasmare l'infrastruttura informatica rispetto alle specifiche esigenze di elaborazione richieste. "Ogni azienda, afferma infatti Midgley, ha un proprio ambiente ideale per operare in cloud". Guardando avanti, ai prossimi 3/5 anni, cosa dobbiamo aspettarci in termini di evoluzione dei servizi cloud? A questa domanda Midgley risponde innanzitutto con un sorriso (alludendo, probabilmente, all'impossibilità di descrivere sommariamente lo scenario tecnologico che ci aspetta in futuro) e quindi allargando il discorso ai Big Data e all'Internet delle cose, alla consumerizzazione dell'It (il cosiddetto byod, Bring your own device) e all'e-commerce.
"Le aziende, spiega il manager, avranno una quantità di dati da gestire e processare realmente enorme e devono affrontare subito questa sfida. Vi sarà, lato piattaforme, un significativo aumento dei requisiti di sicurezza e delle capacità e dei servizi on demand per gestire i picchi di elaborazione. Per questo il fattore chiave per le infrastrutture sarà la scalabilità".
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