Il-Trafiletto
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26/02/14

Montecchio (RE) | agenzia pompe funebri per errore scambia due salme.

Succede anche questo. Ospedale di Montecchio, provincia di Reggio Emilia. La bara era quella giusta, e anche gli abiti, gli stessi che la figlia del defunto aveva scelto assieme alla famiglia e che aveva poi consegnato all’impresa di onoranze funebri affinché li facesse indossare al padre, morto poche ore prima. Ma quando si è recata nella camera mortuaria per l’ultimo saluto e ha guardato in volto la salma ha capito subito che c’era qualcosa che non andava: che il signore adagiato nella cassa non era suo padre. l’ increscioso “incidente” si è registrato lunedì sera nelle camere ardenti dell’ospedale Franchini di Montecchio, dove le salme di due anziani signori sono state scambiate. Il papà di Rossana Barani, Medardo, 86 anni, dopo un periodo di ricovero di quindici giorni, è deceduto lunedì scorso intorno a mezzogiorno. “Così ho consegnato all’impresa i vestiti e poi siamo tornati alla sera, verso le 19, quando finalmente sarebbe stato possibile vederlo – racconta Rossana - Ma quando sono entrata nella stanza, mi sono subito accorta che quello non era mio padre. Più lo guardavo, più mi convincevo che non era lui.” Momenti di sgomento e costernazione tra i parenti del defunto. “Sono allora andata nell’altra stanza e ho guardato l’altro defunto – continua Rossana Barani - ed ho visto che quello era veramente mio padre. Solo, nella bara e con i vestiti di un altro.” Probabilmente quelli dell’altro defunto al quale erano stati messi gli abiti del padre. Le onoranze non hanno potuto far altro che scusarsi e adoperarsi per rivestire le salme con i propri abiti. Ieri a San Polo si è svolto regolarmente il funerale dell’altro anziano. Oggi alle 10 toccherà a Barani. Ma resta da capire come sia stato possibile l’errore. La direzione Ausl fa sapere che «ai pazienti, al momento del ricovero, viene messo al polso il braccialetto di identificazione, che non viene mai rimosso dal personale ospedaliero durante il ricovero, viene tolto dal personale delle imprese di pompe funebri nella fase di preparazione della salma. L’errore che si è verificato non è pertanto responsabilità del personale sanitario dell’Ospedale».

05/02/14

Phoenix, Arizona | Con i suoi 16 kg. è il gatto più grosso del mondo.

Un gatto proveniente dall'America, più precisamente dall'Arizona, da pochissimo tempo sta diventando famoso in tutto il mondo per essere molto più pesante di un bambino della sua stessa età (in anni umani). La fama che questo simpatico micione si è aggiudicata non è molto gratificante; infatti non ha ricevuto un premio come gatto più bello del mondo oppure è stato il vincitore di una coppa o di una premio ad un concorso per felini ma è stato denominato ufficialmente il gatto più grasso ed voluminoso del mondo. Secondo le comuni statistiche mediche, il peso medio di un bambino di tre/quattro anni dovrebbe aggirarsi tra gli 11 ed i 13,5 chilogrammi. Polpetta, questo il nome del grosso felino, li supera abbondantemente, infatti questo immenso gattone pesa la bellezza di 16 chilogrammi ed ha solo 4 anni di vita. Purtroppo Polpetta ha una storia abbastanza travagliata. il micione è stato abbandonato e trascurato da parecchie famiglie in nemmeno 4 anni di vita fino ad arrivare all'attuale ricovero situato a Phoenix in Arizona, dove è stato portato e vive attualmente. Tutti gli vogliono molto bene e non potrebbero mai separarsene, infatti gli infermieri ed i dottori del ricovero di Phoenix dicono che è molto amichevole, giocherellone e nonostante il grande peso riesce a muoversi anche se in certi momenti con qualche problema. Sfortunatamente il gattone non gode di buona salute, infatti quando arrivò al centro per animali era già cieco ad un occhio. Sicuramente altre patologie si aggiungeranno se il centro in cui si trova attualmente Polpetta non prenderà provvedimenti visto l'enorme mole e la quantità di grasso con cui la povera bestiola è costretta a convivere.
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